La Cina intende offrire importanti accordi economici e di sicurezza a una serie di nazioni del Pacifico, secondo una bozza di documento trapelata alla stampa. Le presunte proposte arrivano dopo che Pechino ha firmato un importante accordo con le Isole Salomone ad aprile, che ha provocato forti proteste da parte di Australia e Stati Uniti, in quanto distanti meno di 2.000 chilometri dalle coste australiane.
Denominato “visione globale dello sviluppo”, il documento è stato ottenuto mercoledì da AFP e The Guardian e presenta offerte di assistenza cinese a 10 piccoli Paesi insulari. Oltre a milioni di dollari in aiuti, le proposte darebbero ai Paesi un maggiore accesso all’enorme mercato cinese e rafforzerebbero la cooperazione in materia di sicurezza.
Secondo l’AFP, la fuga di notizie ha coinciso con il tour del Ministro degli Esteri cinese Wang Yi in diverse nazioni insulari del Pacifico, durante il quale dovrebbe discutere proprio le offerte delineate nella bozza. L’agenzia ha osservato che l’approvazione di almeno alcune delle proposte potrebbe essere decisa durante una riunione dei Ministri degli Esteri della Regione che si terrà alle Fiji alla fine del mese.
Il viaggio di Wang segue quindi la firma del patto di sicurezza bilaterale tra la Cina e le Isole Salomone che, come detto, ha messo in allarme due dei tre membri dell’AUKUS. Per questo motivo il neoeletto governo laburista di Canberra ha promesso di “intensificare” la propria presenza nel Pacifico, dopo aver fatto della Cina uno dei principali temi della campagna elettorale, mentre il ministro degli Esteri Penny Wong si recherà giovedì alle Fiji per incontrare il primo ministro del Paese.
Parlando dopo le notizie sulla bozza trapelata, il Primo Ministro australiano Anthony Albanese ha insistito sul fatto che il suo Paese “deve rispondere”, promettendo di aumentare la spesa per la sicurezza e le infrastrutture nel Pacifico di 350 milioni di dollari (500 milioni di dollari australiani).
Finito il tour asiatico di Biden ecco quindi che la Cina muove le sue pedine e cerca di contrastare il nascente patto commerciale denominato Indo-Pacific Economic Framework (IPEF).
Massimo A. Cascone, 26.05.2022
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