Killer giganti per “placcare” Google

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Israel Shamir – The Unz Review – 3 maggio 2021

I giganti digitali hanno conquistato il mondo. Nessuno ha mai accumulato tanto potere. Hitler morirebbe d’invidia se gli si mostrasse la grandezza di Google. I protagonisti di Huxley e Orwell potevano solo sognare ciò che fanno Bezos e Gates. Questi ultimi hanno rovesciato il presidente degli Stati Uniti e ne hanno installato uno di loro gradimento, e per una buona ragione. Secondo i calcoli di Bloomberg, da quando Biden è stato eletto il valore netto combinato delle prime 100 persone ultra-ricche degli Stati Uniti è schizzato a 195 miliardi di dollari. Questi giganti controllano le menti di miliardi di persone. Le nazioni impegnano le proprie terre e industrie per acquistare i loro farmaci brevettati. Questi giganti conoscono i nostri volti, i nostri nomi, tutto di noi, persino le cellule di cui siamo fatti, fino all’ultima proteina. Gli Dei sono stati sconfitti, il gentile Cristo e il potente Sabaoth, per non parlare del furioso Allah. È una cosa di cui si dice: “Guarda, questa è una novità”? (Eccl 1:10) No, il mio scontroso antenato aveva ragione – è già stato fatto nelle epoche precedenti.

Una volta, i giganti hanno quasi cacciato gli dei dall’Olimpo. Apollodoro racconta che gli dei non poterono vincere, finché non si ricordarono della profezia secondo cui i giganti sarebbero stati sconfitti solo se un uomo mortale avesse aiutato gli dei. Solo l’uomo può favorire la vittoria degli Dei sui giganti, predissero i greci nella loro Gigantomachia, proprio come i cristiani sapevano che solo il Figlio dell’Uomo poteva sconfiggere la Morte. Quando i giganti ebbero quasi sconfitto gli Dei, un uomo mortale, Eracle, si fece avanti e strappò la vittoria dalle fauci della sconfitta. Ora abbiamo un estremo bisogno di un coraggioso mortale per affrontare i giganti. Se non c’è Eracle, va bene chiunque; ma i giganti devono essere sconfitti. E infatti, si sono fatti avanti improbabili Giant Killers.

La rivolta è iniziata nella ribelle Mosca, dove il tribunale arbitrale della città ha chiesto a Google di ripristinare un account YouTube cancellato o di pagare miliardi di dollari di multa. Impossibile, direte voi – Google è libero di fare quello che vuole. Hanno messo al bando Unz.com; suo fratello, il gigante Twitter, ha messo al bando Trump; non c’è modo di ribaltare le loro decisioni, perché queste aziende sono private, e la proprietà privata è sacra – altrimenti è comunismo e Gulag; possono fare quello che vogliono e i loro astuti avvocati hanno già incluso il loro diritto di staccare la spina in ogni accordo contrattuale con un solo clic.

Eppure la Russia non è così diversa da qualsiasi altra nazione occidentale. Fino a quando non si è verificato tutto ciò, il sistema legale russo si era rifiutato di prendere in considerazione le richieste di risarcimento contro i giganti della tecnologia. La legge russa non lo permetteva. Era sufficiente che i giganti stabilissero che tutti i reclami dovessero andare a Londra o a qualche altro tribunale addomesticato di loro preferenza perché i russi si sottomettessero docilmente. Tuttavia, i giganti si sono superati quando hanno bloccato a molti russi questa via per far loro causa nella giurisdizione occidentale. I russi hanno risposto creando una nuova legge che stabiliva la priorità della loro legislazione nazionale, e richiedeva alle corti e ai tribunali di accettare e giudicare le controversie se non c’era modo di fare causa nella giurisdizione occidentale concordata.

Questa nuova legge è stata applicata dal tribunale arbitrale di Mosca dopo che Google, nel luglio 2020, ha cancellato l’account di Tsargrad, un canale televisivo cristiano conservatore e agenzia di stampa appartenente a Konstantin Malofeev, un originale signore russo dei media digitali. La rivista Slate ha elaborato un profilo dell’uomo alcuni anni fa, mentre stava ancora progettando di creare Tsargrad. Slate ha ingigantito pesantemente l’importanza di Malofeev e la sua vicinanza a Putin, essendo lui un outsider, ma per il resto dà un’idea generale. Malofeev era stato sanzionato dalle autorità USA e UE nel 2014, ma l’account della società di media di cui è il principale proprietario è stato bloccato sei anni dopo, nell’estate del 2020. Tsargrad aveva più di un milione di abbonati quando improvvisamente, e senza preavviso, YouTube ha cancellato il suo account. All’inizio, hanno spiegato la loro azione affermando che Tsargrad stava “violando le regole della comunità”, come al solito. Più tardi, Google ha affermato di aver bloccato Tsargrad perché il suo proprietario era stato sanzionato.

Il tribunale di Mosca ha respinto entrambe le richieste. (Qui la decisione completa del tribunale, la traduzione inglese viene dopo la versione russa) Ha stabilito che Google non ha dimostrato che Tsargrad abbia violato le regole della comunità; inoltre, anche in tal caso, prima di rescindere il contratto Google avrebbe dovuto dare sei mesi di preavviso. Per quanto riguarda le sanzioni, il tribunale ha stabilito che le sanzioni degli Stati Uniti e dell’Unione europea fanno parte del diritto pubblico di quei particolari paesi e non possono essere applicate in Russia; Google deve ripristinare il loro account o affrontare le conseguenze legali.

Le conseguenze sono finanziarie ed esponenziali. Per la prima settimana di non conformità, Google dovrebbe pagare poco più di mille dollari, niente di che. Ma dopo, le multe raddoppiano ogni settimana, e nel giro di sei mesi Google dovrebbe pagare oltre 70 miliardi di dollari! Le multe esponenziali possono essere molto insidiose. Possono i russi far pagare Google? Sì! Google (google.ru) ha alcuni miliardi depositati nei propri conti in Russia, tutti ampiamente suscettibili di essere sequestrati. D’altra parte, se Google ripristina l’account bloccato, non dovrà pagare un centesimo. Le vicende relative a questa storica decisione sono archiviate qui (in russo).

Comunque, Malofeev era stato sanzionato da USA e UE più di sei anni fa, quando avrebbe sostenuto i ribelli russi nel Donbas (dice di aver condotto una missione umanitaria). Perché, all’improvviso, Google ha bloccato il suo account nel 2020?

C’è una risposta onesta a questa domanda, ma gli scaltri avvocati di Google non l’ammetterebbero mai. Nel 2020, incoraggiati dalla fulminea ascesa al vertice del mondo in subbuglio per la pandemia, Google e gli altri giganti hanno scatenato la loro potenza per cancellare i media ideologicamente inaccettabili (per loro). Hanno effettuato una pulizia ideologica su larga scala di siti e account pro-famiglia, favorevoli a Trump, conservatori, cristiani e di siti che non supportavano il paradigma della propaganda gay e trans, anti-maschio, anti-bianco. Anche i siti che dubitavano della narrazione ufficiale sulla Covid sono stati bannati o oscurati. Vietavano ai propri clienti di confidare in Dio, ha commentato un osservatore russo. La tempistica della cancellazione era collegata alle elezioni presidenziali americane del novembre 2020. I giganti hanno pianificato di rimuovere Trump e insediare Biden con le buone o con le cattive. Gli account che potevano essere in disaccordo con questa massiccia frode pianificata dai giganti sono stati cancellati. Questo non costituiva un’ingerenza nelle importanti elezioni? Certamente, ma sono stati i giganti, non i russi, a intromettersi, e avevano persino l’FBI sul loro libro paga.

Non solo gli account americani hanno subito questa epurazione; i giganti hanno ripulito anche gli account russi. Sebbene non ci siano molti elettori in grado di leggere il russo negli Stati Uniti, i giganti non volevano correre alcun rischio. Hanno pianificato ed eseguito probabilmente la prima appropriazione globale completa della narrativa nella storia dell’umanità. Tsargrad era una delle voci dei media che sono state soffocate.

Malofeev nell’ufficio di Tsargrad

Konstantin Malofeev, il proprietario di Tsargrad, corrisponde perfettamente al profilo prescritto. È conservatore, persino radical-conservatore, un padre di famiglia che frequenta la chiesa e ha tre figli, che non sostiene la LGBTQ+. È sulla quarantina; è un fervido ammiratore di Donald Trump; ha seguito il modello di Trump fino a dare in sposa sua figlia al figlio di un oligarca ebreo. Malofeev ha modellato i suoi media su Fox News, preferita da Trump, e ha persino assunto Jack Hanick, un produttore fondatore di Fox News. Il suo canale di informazione, Tsargrad, è stato descritto come la “Fox News russa”; quindi è un aspirante Donald Trump russo. Malofeev non è una figura estremamente popolare, ma nemmeno Navalny lo è. Politicamente è radical-conservatore, ma allo stesso tempo è tutto per uno stato sociale, per l’aiuto alle famiglie. Pensa che la Covid sia una creazione di Fort Detrick, proprio come dice il nostro Ron Unz (questa è un’opinione largamente condivisa in Russia; la settimana scorsa è stata espressa da Volodin, lo speaker del Parlamento che ha detto che il nuovo coronavirus potrebbe essere il prodotto di una fuga da un laboratorio americano). Malofeev è favorevole a Vladimir Putin, anche se Putin è troppo liberale e moderato per lui. Lavora con Alexander Dugin, l’eminente filosofo russo che, come lui, pensa che Putin non sia abbastanza Putin. Dugin era presente alla conferenza stampa riguardante la vittoria di Tsargrad su Google, e ha tenuto un breve e appassionato discorso con cui invitava l’umanità a rimuovere i giganti usurpatori e a riconquistare la libertà. Potevo sentire i passi della Storia echeggiare in questo evento; la Russia si stava nuovamente ribellando contro l’ordine stabilito, proprio come fece nel 1917, più di cento anni fa!

Alexander Dugin parla a Tsargrad

Malofeev ha offerto a Trump il suo sostegno per riconquistare l’accesso al discorso sottratto dai giganti. Nella sua toccante lettera a Trump (da leggere qui per intero, la versione inglese viene dopo il russo) ha scritto:

“Signor Presidente, mi è chiaro che le elezioni americane sono state rubate a lei e ai suoi elettori, e che gli sforzi di Big Tech per reprimere queste informazioni sono sia un oltraggio morale che un crimine perseguibile. La morte della democrazia in America danneggia ogni paese del mondo, Russia inclusa. Io e molti altri russi siamo pronti ad aiutarvi nella vostra lotta per la libertà di parola in ogni modo possibile. Usate il nostro sistema giudiziario, e considerate seriamente la mia offerta di collaborare nella costruzione di future piattaforme. Uniamo le forze e passiamo decisamente all’offensiva contro gli odiatori della libertà di parola di Big Tech. Costruiamo piattaforme di libertà di parola di livello superiore per la gente di tutto il mondo”.

Alla conferenza stampa, ha chiesto a Trump di accettare la sua collaborazione nella battaglia contro i giganti. Il signor Malofeev è un cane sciolto, per i russi o per qualsiasi standard, ma lo era anche Trump. Comunque, chi se non un cane sciolto entrerebbe in un corpo a corpo contro temibili giganti? Solo i veri uomini sono in grado di farlo. Anche se le mie opinioni sono molto lontane dalle loro, direi che Dio benedica chiunque salvi la libertà di parola dall’essere soffocata dai giganti.

P.S. Rivelazione Iran

Per molto tempo, i nostri lettori si sono chiesti perché il presidente Putin è così cordiale con Israele. Una possibile spiegazione è stata fornita la settimana scorsa dal ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif. La sua registrazione di sette ore (presumibilmente realizzata per il progetto Oral History) era stata fatta trapelare da un sito di emigré Farsi con sede a Londra. In questa fuga di notizie (ammessa da Zarif che ha detto di essere stato citato fuori contesto, mentre i suoi oppositori sostengono che sia stato lui stesso a farla trapelare) Zarif rivela che, secondo lui, la Russia non vuole che l’Iran normalizzi le sue relazioni con l’Occidente e sta cercando di minare i negoziati di Vienna. Fintanto che gli Stati Uniti sono fuori dall’accordo nucleare e l’Iran continua ad essere sanzionato, Teheran rimane nella sfera d’influenza russa, ha detto. Nel servizio di al-Jazeera, la Russia ha cercato attivamente di minare l’accordo nucleare, il Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), perché non avrebbe beneficiato della normalizzazione dei legami Iran-Occidente, secondo il diplomatico. “La Russia non ricaverebbe benefici da un’eventuale normalizzazione dei nostri rapporti con l’Occidente“, ha detto.

Zarif ha anche offerto una versione molto diversa circa l’ingresso della Russia nella guerra siriana. Il defunto generale Soleimani, assassinato dagli americani l’anno scorso, ha visitato la Russia nel 2015 e ha incontrato il presidente Vladimir Putin per discutere sull’intervento nella guerra civile in Siria a sostegno del presidente Bashar al-Assad. In precedenza si riteneva che Putin fosse stato persuaso a entrare in guerra da Soleimani. Zarif fornisce un resoconto completamente diverso, dicendo che è stato Putin a convincere Soleimani a portare le truppe iraniane in Siria, piuttosto che Soleimani a convincere Putin a intervenire. “Putin è entrato in guerra con la potenza aerea, ma ha anche portato l’Iran in guerra con forze di terra. Fino ad allora non avevamo forze di terra lì“, ha detto Zarif.

I ministri degli esteri Zarif e Lavrov a Teheran

Se questa interpretazione cospiratoria è giusta, si spiegherebbe l’atteggiamento positivo della Russia verso Israele, perché nessun paese e nessun politico ha fatto tanto quanto il primo ministro israeliano Netanyahu per tenere l’Iran lontano dagli Stati Uniti. Ma per l’opposizione di Israele, l’Iran potrebbe aver rinunciato all’Asse della Resistenza nell’era Obama. Così Israele dovrebbe essere adorato dalla Russia, davvero! Allo stesso modo, Israele è stato adorato dalle industrie militari statunitensi, poiché la sua potenza ha invogliato gli arabi a comprare armamenti americani.

Gli ebrei ingenui spiegano la spinta degli Stati Uniti a riconciliarsi con l’Iran con l’influenza di John Kerry. “La figlia di Kerry, Vanessa, è sposata con un cittadino e medico iraniano. Il suo testimone alla cerimonia era il figlio di Mohammad Javad Zarif, ministro degli esteri iraniano. Zarif era anche la principale controparte di Kerry nei negoziati sull’accordo nucleare. Un gruppo simpatico! Non cercate oltre perché Kerry odia Israele“, dice Investment Watch Blog. Sarebbero furiosi se le loro posizioni politiche fossero spiegate con il fatto di avere parenti in Israele! Sembra che alcuni patrioti americani (come il nostro collega Philip Giraldi) preferirebbero ridimensionare le relazioni speciali con Israele e migliorare quelle con l’Iran. L’avvocato di Washington Reed Rubinstein, sul Jerusalem Post, suggerisce che l’amministrazione Biden ” permetterà o sosterrà una nuova intifada se Israele si rifiuta di aderire pacificamente a un nuovo accordo con l’Iran o di prendere misure ‘non approvate’ per difendersi dalla minaccia iraniana“. È una lettura possibile. “Questo sarebbe un errore catastrofico e un’orribile violazione della fiducia” – lamenta l’avvocato. Quale ‘fiducia’, amico? La politica internazionale è un affare spietato. Forse l’Iran passerà agli Stati Uniti, mentre gli ebrei sposteranno le loro simpatie verso la Russia.

Tuttavia, non dobbiamo credere troppo alla divulgazione parziale del discorso di Zarif. Potrebbe significare che Zarif vuole “interpretare Gorbaciov” con la Repubblica Islamica e portare Teheran nella Pax Americana. Allora avrebbe inventato questa storia insinuando che gli iraniani vorrebbero fare pace con gli Stati Uniti alle condizioni di Washington, se non fosse per il perfido Putin. Invece, in realtà i russi sono sempre stati pubblicamente favorevoli al JCPOA e approvano la pace tra Iran, Israele e Stati Uniti.

Ebrei e complottisti

Lukashenko e  Putin

Nel recente complotto contro il presidente bielorusso Lukashenko, c’è un dettaglio curioso che manca totalmente nei resoconti della stampa. La prova schiacciante del complotto è un nastro che pretende di essere la registrazione di una conversazione tra un generale bielorusso e il capo del complotto, l’avvocato Yuri Zenkovich, che ha la cittadinanza bielorussa e americana. In Bielorussia, Zenkovich era un attivista dell’opposizione, un noto membro del Fronte Popolare Bielorusso. È partito per gli Stati Uniti a metà degli anni 2000, dove ha iniziato a costruire la sua carriera di avvocato, ha detto l’ambasciata americana. Il generale apparentemente è stato usato per intrappolare l’avvocato che cercava attivamente potenziali complici nell’esercito bielorusso. Nel nastro (5:05), l’avvocato cerca di convincere il generale ad unirsi ai complottisti dicendo: “Sono sostenuto dal capitale ebraico americano. Ho ottimi rapporti con l’American Jewish Committee. Questa è una ONG guidata da trecento delle più ricche famiglie ebree d’America. È la lobby ebraica d’America“.

Sul sito dell’American Jewish Committee c’è una citazione: “L’American Jewish Committee è il decano delle organizzazioni ebraiche americane“. – NEW YORK TIMES. Non abbiamo idea se l’AJC o i suoi membri abbiano offerto il loro sostegno al signor Zenkovich. Il capo del KGB bielorusso ci offre il punto di vista confortante secondo cui i cospiratori stavano piuttosto complottando per truffare i propri sostenitori e finanziatori e spendere il denaro in “vodka e donnine”. Può darsi. Ma è divertente – il modo migliore per convincere un generale è dirgli che i ricchi ebrei americani sostengono la causa. Non sono riuscito a trovare una risposta dell’AJC a questa accusa; il complotto non è mai stato citato dai media statunitensi.

 

Fonte: https://www.unz.com/ishamir/giant-killers-tackle-google/

Tradotto da Cinthia Nardelli per ComeDonChisciotte

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