L’azienda, che sapeva che il proprio baby talco conteneva amianto, ora distribuisce il vaccino COVID-19
Matt Agorist – The Free Thought Project – 4 Marzo 2021
Dopo i vaccini Pfizer/BioNTech e Moderna, quello di Johnson & Johnson è il terzo di cui è stata autorizzata la distribuzione negli Stati Uniti. L’approvazione ha prontamente suscitato una controversia, dal momento che la Conferenza Episcopale statunitense, unitamente ad altre diocesi americane, ha espresso “preoccupazioni morali” su questo vaccino che impiega, tra l’altro, cellule coltivate in laboratorio discendenti da cellule prelevate negli anni Ottanta da tessuti di feti abortiti.
Ma se l’impiego di questi tessuti potrebbe costituire una preoccupazione legittima per molti, è in realtà una pratica piuttosto comune in molti altri vaccini; il problema è che J&J già in passato ha dato ragioni ben più gravi di scetticismo verso i propri prodotti.
Pur essendo al corrente che il proprio talco era contaminato con amianto (noto cancerogeno), Johnson & Johnson ha nascosto per decenni quest’informazione ai consumatori e ai vari enti regolatori. Uno studio finanziato dal governo a metà degli anni Novanta ha scoperto che l’amianto era causa di cancro nei topi; altri studi hanno rilevato un aumento del rischio di cancro tra le donne che utilizzavano i prodotti J&J a base di talco. Come si è detto, la Johnson & Johnson era al corrente dei potenziali rischi già da molti anni.
Nel 2018 il colosso farmaceutico è stato condannato a risarcire 4,7 miliardi di dollari a migliaia di persone che risultavano aver sviluppato il cancro conseguentemente all’utilizzo dei suoi prodotti. Durante quell’azione legale 22 donne sostennero che i prodotti J&J a base di talco, incluso quello per bambini, contenevano amianto (già da anni noto come carcinogeno) che aveva provocato loro il cancro. Secondo vari resoconti, ci sarebbero più di 9.000 azioni legali contro la compagnia per i suoi prodotti a base di talco.
Attualmente oggetto di diverse azioni legali importanti per aver alimentato la crisi degli oppioidi negli Stati Uniti, Johnson & Johnson ha anche numerosi precedenti di corruzione di medici e funzionari governativi. Ancora più inquietante, un’indagine della Reuters ha scoperto che la J&J ha venduto consapevolmente un talco per bambini che sapeva contenere amianto, che causa il mesotelioma (uno dei tumori polmonari più gravi, n.d.t.).
Per quanto riguarda la questione dell’amianto, un altro esempio è il caso di Jacqueline Salter Fox, in Alabama, che aveva intentato una causa prima della sua morte, nell’ottobre 2015. La sua denuncia faceva parte di un richiesta di risarcimento più ampia presentata nel Missouri, che ha coinvolto quasi 60 persone, e che ha successivamente portato a un fiume di azioni legali contro l’azienda, la quale ha dovuto pagare risarcimenti per miliardi di dollari.
Dopo la morte di Jackie Fox a 62 anni, suo figlio è subentrato come querelante nella causa. Nel 2016 la famiglia Fox ha ricevuto 10 milioni di dollari come risarcimento effettivo, e 62 milioni di dollari come risarcimento punitivo.
Nella sua querela, la Fox ha detto di aver usato “Baby Powder” e “Shower to Shower” per l’igiene intima per più di 35 anni, prima che le venisse diagnosticato un cancro alle ovaie nel 2012. I suoi avvocati hanno sostenuto che il cancro ovarico terminale era stato direttamente causato dal talco all’interno dei prodotti per l’igiene personale. Hanno anche sostenuto che l’azienda era a conoscenza del rischio di cancro da decenni ma, in una corsa sfrenata al profitto, non ha voluto avvertire i consumatori.
Durante l’udienza del 16 febbraio 2016, Allen Smith, un avvocato della famiglia, ha dichiarato che l’azienda avrebbe dato “più valore ai guadagni che alle vite umane.”
“La Johnson & Johnson era a conoscenza di questi studi risalenti a 30-40 anni fa“, ha dichiarato Smith, riferendosi allo studio finanziato dal governo verso la metà degli anni Novanta che aveva rivelato come il talco causasse il cancro nei topi.
Tuttavia, la presunta corruzione della Johnson & Johnson non si limita al mondo del talco per bambini. Nel 2018, è stata avviata un’azione legale per conto di vari membri dell’esercito americano che erano stati feriti o uccisi in azioni offensive tra il 2005 e il 2009. La causa sosteneva che Johnson & Johnson e gli altri produttori di vaccini Pfizer e Astrazeneca avevano finanziato il terrorismo in Iraq.
Secondo un servizio del New York Times, il Dipartimento di Giustizia ha successivamente avviato un’indagine riguardo le grandi aziende di farmaci e dispositivi medici che commercializzavano i propri prodotti in Iraq. Queste avrebbero saputo fin dal principio che le medicine ed altre forniture gratuite al governo iracheno per ottenere fette di mercato, sarebbero state impiegate per finanziare attacchi terroristici contro le truppe americane.
Per essere chiari, non vogliamo qui sostenere che il vaccino nuocerà sicuramente alla salute di un gran numero di persone, né che non sarà efficace per fermare il virus. Tuttavia, se riflettiamo per un momento sull’idea di “effetti a lungo termine”, appare chiaro come questi ci siano in realtà completamente sconosciuti. Eppure, sotto la pressione dei cittadini, degli addetti ai lavori e dei media, i governi di tutto il mondo hanno trovato il modo di spingere ed accelerare esageratamente l’approvazione dei vaccini.
Il processo è stato così veloce che anche coloro che lavorano in prima linea nella pandemia stanno ora esprimendo preoccupazioni e spesso si rifiutano di ricevere il vaccino.
Indubbiamente si sentono alcune affermazioni stravaganti, spesso basate su complete assurdità, fatte sia da coloro che si oppongono alle vaccinazioni, sia dai più incalliti sostenitori degli stessi. Eppure, gli esempi citati sopra mostrano chiaramente come ci siano ragioni molto concrete e pressanti per richiedere a gran voce sia il consenso informato, che garanzie di sicurezza per i vaccini. Nessuno di noi editori di “The Free Thought Project” intende suggerire a chicchessia cosa fare riguardo alle vaccinazioni. Piuttosto, noi esortiamo a non trascurare mai la sicurezza in tutti gli aspetti di questo delicato processo. Purtroppo però, coloro che si battono per la sicurezza dei vaccini vengono trattati sempre più come emarginati, e i legislatori e i media fanno pressioni per silenziarli completamente.
Lo scetticismo non è pericoloso, come i media vorrebbero farvi credere. È necessario per ottenere un prodotto sicuro, ma Johnson & Johnson e Pfizer hanno entrambe dei passati molto discutibili, con procedure operative che sono l’esatto opposto della sicurezza.
Nel 2000 il Washington Post ha pubblicato un’importante denuncia che accusava la Pfizer di sperimentare un nuovo pericoloso antibiotico, il Trovan, sui bambini nigeriani. Il tutto senza il consenso dei genitori. L’esperimento è avvenuto durante un’epidemia di meningite del 1996 in Nigeria. Nel 2001 la Pfizer è stata citata in giudizio in un tribunale federale americano da trenta famiglie nigeriane, che hanno accusato l’azienda di usare i loro bambini come cavie umane.
Nel 2006 un gruppo di qualificati medici nigeriani ha concluso che la Pfizer aveva violato il diritto internazionale. Nel 2009 l’azienda ha accettato di pagare 75 milioni di dollari per risolvere alcune delle cause che erano state intentate nei tribunali nigeriani. La causa negli Stati Uniti si è conclusa invece nel 2011, con una somma non rivelata di indennizzo.
Alcuni documenti classificati del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, resi pubblici nel 2010 da Wikileaks, indicavano che Pfizer aveva assunto degli investigatori privati per trovare “scheletri nell’armadio” dell’ex procuratore generale della Nigeria, allo scopo di fare pressioni in una delle cause rimaste aperte. Pfizer ha dovuto scusarsi anche per un’altra rivelazione emersa grazie a Wikileaks: il colosso farmaceutico infatti aveva falsamente affermato che anche il gruppo Medici Senza Frontiere somministrava il Trovan durante l’epidemia di meningite nigeriana.
Nel 2011, la Johnson & Johnson ha accettato di pagare 70 milioni di dollari per risolvere cause civili e penali con l’accusa di corruzione di vari medici in Europa e del pagamento di tangenti al governo iracheno per ottenere illegalmente accordi d’affari.
Dovremmo forse ignorare i precedenti di queste aziende che, deliberatamente, hanno fuorviato gli enti regolatori circa i rischi dei loro prodotti, contribuendo consapevolmente alla morte di più di 125 persone? O che hanno fatto esperimenti sui bambini? O che hanno pagato centinaia di milioni in risarcimenti per la morte di così tanti pazienti?
Lo ripetiamo: questi nomi famosi del Big Pharma hanno precedenti che includono la corruzione di funzionari governativi per sperimentare illegalmente i propri prodotti sui bambini, false dichiarazioni sui farmaci, e commercializzazione illegale. Queste aziende includono Johnson & Johnson, la cui pena totale su Violation Tracker è di 4,2 miliardi di dollari, AstraZeneca (1,1 miliardi di dollari), GlaxoSmithKline (4,4 miliardi di dollari) e Sanofi (641 milioni di dollari).
E ora la Johnson & Johnson, un’azienda che porta con sé uno strascico nefasto di morte e devastazione, ha annunciato che inizierà a testare il vaccino COVID-19 su neonati e bambini, per i quali la probabilità di morire per il virus è praticamente nulla.
Scelto e tradotto da ernestw per ComeDonChisciotte