Israele e l’Occidente

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Di Nestor Halak per Comedonchisciotte.org

La situazione politica mi pare piuttosto preoccupante. In pochi anni questa è almeno la quarta crisi isterica che coglie l’occidente, siamo passati dall’essere tutti americani all’essere tutti israeliani e sembriamo pronti ad appoggiare un genocidio strisciante dopo che durante la guerra mondiale abbiamo fatto la nostra parte per favorirne un altro più sistematico. Ma a dire il vero abbiamo anche dato il nostro fattivo contributo alle stragi perpetrate in Jugoslavia, Afghanistan e Iraq, paesi che non ci avevano mai minacciati o fatto del male, avendo pure la faccia tosta di levare alte grida di sdegno quando a Nassyria la resistenza ha colpito le nostre truppe d’occupazione o, se preferite, le nostre truppe in appoggio alle truppe di occupazione americane, chiamate eufemisticamente “contingente di pace”. Ma si sa, gli italiani sono brava gente e persino quando si parla del “contingente di pace” inviato in Russia da Mussolini, si finisce sempre per sottolineare soltanto l’eroica fuga, pardon, ritirata oppure quanto hanno sofferto il freddo gli alpini. Giammai di quanto hanno fatto soffrire. Quanti russi hanno ammazzato, per esempio.

Attualmente l’Italia e l’Europa hanno completamente abdicato alla loro indipendenza ed alla posizione che gli compete nella storia mondiale per scodinzolare dietro un’amministrazione americana composta di incompetenti ignoranti e fanatici che si presenta attraverso una specie di mummia stile ultimi tempi dell’Urss. L’ America stessa pare diventata il proverbiale cane che si fa agitare dalla propria coda israeliana. La pomposa Unione Europea, per la seconda volta chiamata dalla storia ad esercitare un ruolo di mediazione nel giro di pochi mesi, manca di nuovo clamorosamente il bersaglio e si schiera acriticamente in favore di una delle parti in lotta: invariabilmente quella sbagliata. Tutto, pur di non chiedere il semplice rispetto delle risoluzioni che l’Onu ha preso cinquant’anni fa, quando non era ancora una agenzia statunitense, e che lei stessa per mano degli stati componenti ha votato.

Infatti, l’unica soluzione praticabile alla situazione creatasi in seguito all’improvvida fondazione dello stato di Israele nel 1948 su terre altrui (del resto pare sia tradizione: anche la biblica Terra Promessa era già occupata da altre genti), era già allora piuttosto chiara: non potendo “votare allo sterminio” nessuna delle due etnie ivi compresi i bambini e gli animali domestici, come avrebbe indubbiamente stabilito il Dio di Israele del vecchio testamento, consisteva nella creazione di due stati di pari dignità che avrebbero dovuto dividersi la terra. Anzi, era stato stabilito, col consenso internazionale, che Gerusalemme (est) avrebbe dovuto essere la capitale dello stato palestinese e non la capitale indivisibile di Israele, come recentemente è stato unilateralmente deciso. Ma alla caduta dell’Urss gli Stati Uniti si sono sentiti i padroni del mondo e al diavolo l’Onu.

In tutti questi decenni, volutamente, non si è fatto alcun passo per la creazione di uno vero stato palestinese, al contrario, sotto la tutela della “mediazione” americana, Israele ha continuato ad occupare nuovi territori, ad impedire qualsiasi reale indipendenza dei palestinesi  e ad opprimerli in ogni possibile maniera, continuando a cacciarli di casa e riducendoli a prigionieri rinchiusi in riserve sempre più povere ed affollate dipendenti in tutto e per tutto dal “benvolere” dei padroni, non liberi neppure di costruire un porto per gli approvvigionamenti oppure un  aeroporto.

Come pensate che avrebbero potuto ragionevolmente reagire, sviluppando grande amore e rispetto verso i loro persecutori? Sbagliato, hanno finito per accogliere ideologie sempre più fanatiche  e radicali passando dall’essere la popolazione araba più laica e progressista all’attuale Hamas piuttosto inckine al jihadismo, direi.  Eppure nessun governo in occidente sembra aver trovato nulla da ridire per la mancata attuazione dei piani di pace Onu, se non qualche blando rimprovero a quei “birbantelli” degli israeliani quando esageravano un poco negli assassini “mirati” o nel furto di terre, ma ovviamente lo facevano sempre per difesa da un nemico inumano e comunque a fin di bene, dato che sono una “democrazia occidentale” che come tale male non può farne per definizione.

Oggi le televisioni sono piene delle atrocità di Hamas, ma ben pochi ricordano quelle israeliane, e soprattutto nessuno ricostruisce per il pubblico ignaro il contesto, l’iter che ha portato alla situazione attuale: va in onda esclusivamente una propaganda di porno-atrocità che avrebbe fatto sorridere Gobbles per la sua plateale parzialità. D’altronde siamo tutti israeliani.

Ma anche se la nostra signora premier se ne va in pellegrinaggio a Gerusalemme, io non mi sento israeliano, non sono favorevole all’appoggio incondizionato né ad Israele, né, tantomeno, al regime fantoccio di Kiev e per di più mi ricordo il contesto, l’iter ed anche le precedenti guerre di Israele quando la nostra politica ed i nostri media non erano così appiattiti su una narrazione a senso unico, ma almeno provavano a non apparire troppo schierati. Era il tempo in cui i politici “di sinistra”, che oggi adorano Israele, parteggiavano per i palestinesi e quelli di destra ancora non apprezzavano pienamente l’ebraicità. E mi viene anche da pensare a come avrebbe reagito Israele se gli americani avessero fatto saltare il loro gasdotto: credete forse che si sarebbero limitati a far finta di nulla e a girarsi dall’altra parte come hanno fatto gli inesistenti leader europei?

Ma i media sono quelli che sono e purtroppo la gente tende a conformarsi a quanto gli viene raccontato, non si cura di farsi una propria opinione sui fatti, seppure li conosce, visto che fanno di tutto per nasconderglieli. L’uomo è un animale sociale e gerarchico e tende ad obbedire alla voce dell’autorità, e questo è sia un bene che un male: è un bene perché se così non fosse probabilmente non ci sarebbe neppure una società, ma d’altra parte se è completamente così, si rischia di seguire alla lettera assurdità mortifere senza il minimo contatto con la realtà che corrono verso l’autodistruzione, come sta accadendo oggi. Così come è necessario all’evoluzione biologica che di tanto in tanto ci sia un errore nella quasi  perfetta duplicazione del materiale genetico, per l’evoluzione sociale è necessaria una pluralità di idee e visioni del mondo. Del resto una delle condizioni decisive per l’ascesa dell’occidente è stata proprio la capacità di rappresentarsi molti possibili scenari.

Parlando di “democrazia”, l’unico modo che il cittadino medio ha per poter scegliere, è che gli vengano presentate opinioni differenti o che almeno opinioni differenti siano in libera circolazione, ma oggi, paradossalmente dato l’immenso allargarsi dei mezzi tecnici, soltanto l’opinione “corretta” è rappresentata e l’accesso agli onnipotenti media è negato a chiunque abbia anche solo dei dubbi: il dissenso è ridotto a follia, complottismo, stupidità, criminalità, eresia, disinformazione.

Eppure, come dimostra la storia, l’opinione “corretta”può essere completamente stupida e incoerente, ma ciò nonostante pochissimi se ne accorgeranno. Chi nasce in Egitto, diventa musulmano, chi nasce in Italia diventa cattolico (per adesso). Se ci fosse una rappresentazione onesta delle due religioni e la scelta avvenisse all’età della ragione, probabilmente la maggioranza dei cittadini non sceglierebbe né l’una né l’altra poiché non esistono argomenti logici per sostenerle.

Negli ultimi mesi ci sono state presentate diverse rappresentazioni fittizie della realtà con una violenza ed una intolleranza tali da avere scarsi precedenti nella storia. E’ andata in onda a reti unificate la Grande Peste, l’apocalittico Cambiamento Climatico, l’aggressione ingiustificata del dittatore russo Putin il Terribile alla pacifica e democratica Ucraina: adesso sta andando in onda l’assalto bestiale di una razza di nazisti (!?) questa volta subumani, all’unica democrazia mediorientale. Io non credo che Hamas cercasse tanto la vittoria o la vendetta, penso che, in conformità alla propria ideologia, cerchi piuttosto il martirio, seppure vendendo cara la pelle. Non avendo nulla da perdere, la loro mi pare una provocazione per indurre Israele ad una risposta sproporzionata che nell’attuale contesto medio orientale, potrebbe innescare interventi esterni e condurla alla rovina. Invadere Gaza mi pare una mossa piuttosto stupida, una specie di trappola: è stato fatto altre volte ed ha condotto solo a stragi, senza mai risolvere nulla. Questa guerra non è vincibile in termini puramente militari, occorre negoziare un accordo. Molti, anche in occidente se ne rendono conto.

Salta agli occhi la subitanea scomparsa da tutti i telegiornali della guerra in Ucraina che da un giorno all’altro è passata dall’essere la prima notizia onnipresente ad un ovattato oblio: non è più neppure la seconda o la terza notizia, è preceduta perfino dalle stanche allerta meteo colorate che vengono “diramate”pur in presenza di una sostanziale bonaccia atmosferica. Il povero Zelensky Superstar piange abbandonato in un angolo col suo golfino verde pensando a quanto il pubblico sia ingrato e dimentichi facilmente i suoi beniamini. Per consolarlo proporrei il premio Nobel per la fisica, dato che quello per la pace è oramai troppo squalificato per offrirlo a chicchessia.

Forse l’oblio è causato dal fallimento oramai plateale della Grande Controffensiva. Ma allora bisogna assumere che ci credevano sul serio nella vittoria. E come facevano a crederci quando ogni esperto militare appena al di fuori del libro paga della propaganda prevedeva il contrario? Ancora una volta risulta difficile capirlo senza ricorrere alla solita categoria della stupidità. Una volta di più non si riesce ad evitare l’impressione di essere governati da gente priva di qualunque reale capacità o preparazione, degli sciocchi arrivisti ignoranti giunti fin li a causa della degenerazione del sistema, ma con l’arroganza di credersi uomini di stato. E adesso, a quanto pare, pensano che gli andrà meglio in medio oriente dove pure già stanno vistosamente perdendo terreno.

Durante la guerra fredda non ho mai  creduto veramente che sarebbe scoppiato un conflitto nucleare, le elite al potere non mi sembravano  così irresponsabili da condurci a quel punto, l’occidente temeva i sovietici e li rispettava e viceversa, ma adesso che siamo governati da una sorta di aristocrazia al contrario, i peggiori al potere, che l’opinione pubblica è sempre più bovinamente indifferente e ammaliata dai telefonini, che solo alla verità ufficiale è consentito di raggiungere le masse, che tutti sono addestrati a pensare la stessa cosa e sono sempre pronti a scordarsela a comando, la situazione mi pare ben più pericolosa: che cosa ci trattiene più dall’abisso? Non resta che sperare in Putin e Xi che sembrano i soli adulti rimasti nella stanza. Morire per Bibi Netaniahu mi parrebbe francamente eccessivo.

Perfino il Papa è diventato israeliano, come se l’antisemitismo non lo avessero inventato loro.

Un’altra cosa che salta agli occhi è come Israele sia esentato dall’accoglienza e dall’inclusività che oggi sembrano essere doveri imprescindibili di ogni buon cittadino occidentale. Se appena si prova ad argomentare che cacciare via un popolo dalla propria terra appare come un’azione poco solidale e inclusiva (e probabilmente neppure sostenibile), si viene subito qualificati come nazisti, antisemiti e negazionisti e ci viene immediatamente ribattuto il medesimo slogan: “Israele ha il diritto di difendersi”! Io mi domando, ma i palestinesi non ce l’hanno il diritto di difendersi? E noi stessi ce l’abbiamo? Se noi europei dobbiamo accogliere milioni di migranti “in fuga da guerre e carestie”, com’è che Israele può al contrario cacciare milioni di persone dalla propria terra con guerre e carestie? Se noi dobbiamo essere rispettosi al punto di nascondere in casa nostra ( finché sarà casa nostra), certi aspetti della nostra cultura come il temibile e provocatorio albero di Natale, com’è che Israele può legittimamente mantenere la propria purezza razzial-religiosa senza diventare razzista per non essere magari un giorno costretta a vedere un premier arabo? Com’è che hanno il “diritto di difendersi” e di bombardare edifici civili a Gaza,  mentre i russi vengono ogni giorno presentati come criminali di guerra perché bombardano il porto di Odessa?  Sarà forse perché loro non sono il popolo eletto?

Per la verità anche a noi gentili è stata promessa la salvezza eterna (sta scritto), ma sfortunatamente solo dopo morti, circostanza che, mi pare. dovrebbe indurre, almeno nei più maliziosi, qualche tenue sospetto.

Di Nestor Halak per Comedonchisciotte.org

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