Il più grande partito unico nel parlamento italiano per numero di voti ha gettato il guanto di sfida, chiedendo un referendum sull’ euro per metter fine alla depressione e per salvare la democrazia – scrive Ambrose Evans-Pritchard.
Il dado è tratto in Italia. Il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo ha lanciato una petizione per promuovere il ritiro dell’Italia dall’Unione Monetaria Europea e per il ripristino della sovranità economica.
“Dobbiamo lasciare l’euro il più presto possibile”, ha detto Grillo, parlando ad un raduno durante il fine settimana.
“Stasera stiamo lanciando un referendum consultivo. Raccoglieremo mezzo milione di firme in sei mesi – un milione di firme – e porteremo il nostro caso in parlamento, e questa volta, grazie ai nostri 150 parlamentari, dovranno parlare con noi “.
Da quando questo comico battagliero si è imposto sulla scena politica, le élite della zona euro avevano creduto che il partito non fosse, in fondo, euroscettico e comunque che non volesse seriamente ritornare alla lira.
Questa illusione è stata infranta.
Un referendum in sé non sarebbe vincolante, ma una “legge di iniziativa popolare” lo sarebbe sicuramente. Per la prima volta, si è avviato in Italia un processo che imposterà un dibattito nazionale sulla unione monetaria – che potrà spingersi fino a un voto sulla adesione all’UEM – che non potrà essere facilmente controllato.
Gianroberto Casaleggio, il co-fondatore del partito e guru dell’economia, mi ha detto oggi che il Movimento Cinque Stelle – o Cinque Stelle – aveva già esposto le proprie richieste a maggio scorso, proponendo la creazione di Eurobond per appoggiare la UEM e l’abolizione del Fiscal Compact imposto dall’UE. “Sono passati cinque mesi e non abbiamo rivevuto nessuna risposta. Ci hanno completamente ignorato” – ha detto.
Il Fiscal Compact è una follia economica, significa obbligare l’Italia a dover prevedere enormi avanzi di bilancio per decenni. Così la depressione sarebbe ancora più profonda e spingerebbe il rapporto con il debito ancora più in alto e sarebbe quindi scientificamente controproducente. Saranno gli storici ad emettere un verdetto che condannerà quei mascalzoni che hanno voluto imporre questa atrocità in Europa.
La mia opinione è che l’Italia non sarebbe riuscita a ripristinare la redditività all’interno dell’UEM, nemmeno se la Germania avesse accettato le due condizioni (un’idea impossibile). E’ già troppo tardi ormai, l’Italia ha perso il 40% di competitività sul costo del lavoro contro la Germania da quando il marco e la lira stabilirono un cambio fisso-perpetuo a metà degli anni 1990.
Qualsiasi tentativo di mettere in atto una “svalutazione interna” sullo stile irlandese, in una economia chiusa già in deflazione, sarebbe suicida, e innescherebbe un crollo del sistema bancario italiano con una esplosione dell’ indice di indebitamento pubblico e privato. Ho il sospetto che Casaleggio abbia un punto di vista simile al mio. “Un quarto dell’industria italiana è scomparsa. La nostra valuta è sopravvalutata e non possiamo fare niente restando dentro l’euro” – ha detto.
La critica dei Cinque Stelle all’UEM non si limita solamente all’economia, benché questo sia un punto di importanza cruciale, ma si rivolge anche alla difesa della sovranità italiana, all’autogoverno, alla democrazia ed è contro gli abusi di un meccanismo comunitario che ha usurpato le funzioni parlamentari.
“Io non do via la mia sovranità a nessuno”, ha detto Casaleggio.
“Mio nonno ha combattuto tre anni con i partigiani. Se volete la mia sovranità, dovete venirvela a prendere, non basta sventolare una lettera della BCE. Dovete venire ben armati, come come fecero quando ci provarono l’altra volta “ – ha detto.
La lettera della BCE – la Lettera, come la chiamano in Italia – fu il diktat segreto inviato al presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi nel mese di agosto 2011 dove si chiedevano drastiche “riforme” di tutti i tipi. Una lettera simile fu inviata al capo della Spagna. Il quid pro quo era l’acquisto delle obbligazioni.
La minaccia implicita era che la BCE avrebbe rifiutato di assumersi la sua responsabilità come prestatore di ultima istanza, a meno che Berlusconi non si fosse dimesso. Lui non lo fece, o almeno tentò di non farlo. L’acquisto delle obbligazioni fu bloccato e il rendimento dei titoli italiani a 10 anni schizzò oltre il 7% . Berlusconi fu rovesciato.
Ho sempre pensato che queste due lettere sarebbero diventate l’incubo della BCE, e dell’Unione Monetaria stessa, e pare che adesso stiano presentando il conto.
“[Mario] Draghi [il Presidente della BCE] ci ha detto che i governi che non avessero fatto le riforme sarebbero stati buttati fuori. Draghi non è un membro del governo e non so con quale autorità possa esigere queste riforme: non ha il diritto di ordinarci niente né direttamente né indirettamente “ – ha detto il signor Casaleggio.
Cinque Stelle ha vinto con il 26% dei voti nelle elezioni politiche italiane dello scorso anno, più di ogni altro partito unico. (Non ha preso la maggioranza ufficale, per effetto delle particolari modalità previste dal sistema parlamentare italiano). Ha 108 deputati e 54 senatori.
E’ vero che il premier Matteo Renzi quest’anno ha rubato la scena a Beppe Grillo, ma Cinque Stelle non è svanita. E’ arrivata seconda alle elezioni europee a maggio con il 21.5% dei voti. I suoi 17 deputati siedono con l’UKIP a Strasburgo.
La luna di miele di Renzi è già finita, e in ogni caso ha fatto un errore di valutazione strategica. Il giovane prodigio ha strappato il potere con un colpo di Stato interno al suo partito nel mese di febbraio – con brillantezza tattica, per essere sinceri – basandosi sul presupposto che l’Italia avesse ormai toccato il fondo dopo sei anni di depressione, con una caduta del PIL del 9.1%, del 24% della produzione industriale e con una disoccupazione giovanile al 43%.
Aveva creduto al mantra, tanto ben orchestrato, che l’Europa stava sull’orlo di un nuovo ciclo di ripresa spontanea, poggiando sulla crescita mondiale, e si era convinto che tutto quello che doveva fare sarebbe stato solo galleggiare sulla marea che stava salendo. Invece, è sprofondato di nuovo nella crisi.
L’errore di Renzi è comprensibile. Un pio desiderio può convincere, come certe idee sulla ripresa che si affidano a teorie come quella di Irving Fisher – della deflazione del debito – o come quella di Knut Wicksell – la contrazione del debito e l’allineamento dei tassi di interesse possono generare delle spontanee spirali virtuose – oppure la più recente teorie di Michael Woodford, sul tasso di cambio reale .
L’Italia è già in una tripla recessione, la sua economia è tornata a livelli di quattordici anni fa. L’OCSE dice che la crisi si trascinerà ancora per gran parte del prossimo anno e che la crescita sarà solo dello 0.1% nel 2015.
Ricordiamoci che il governo Monti tre anni fa disse che il rapporto del debito italiano sarebbe arrivato al 115% nel 2014. In realtà ha raggiunto il 135.6% del PIL nel primo trimestre di quest’anno, con un aumento che si sta avviando al 5% del Pil ogni anno, nonostante una serie di pacchetti di austerità, e un avanzo di bilancio primario del 2.5%.
Antonio Guglielmi di Mediobanca ha lanciato un monito il mese scorso perché questa situazione è “catastrofica per le finanze del Paese”. Il debito schizzerà automaticamente verso 145% il prossimo anno (secondo i vecchi calcoli, e resterà sotto il 140% in base alle nuove norme contabili). “Stavolta sta scoppiando una bomba nucleare, se Draghi finisce per non fare quasi niente, l’Italia è morta ” – ha detto.
Stavolta non stiamo parlando del solito difetto morale nell’Italia degli ultimi anni, si tratta di un effetto meccanico, un “effetto denominatore”, con un onere del debito che cresce, mentre alla base c’è un PIL nominale che si contrae.
Il punto è molto semplice. Il tasso di interesse medio sul debito pubblico in Italia si aggira intorno al 4%, quindi il pagamento degli interessi costa circa il 5,5% del PIL. A meno che il PIL nominale non cresca alla stessa velocità, il rapporto PIL/debito deve continuare a salire. Qualsiasi riforma strutturale sarebbe senza dubbio auspicabile, se fine a se stessa, ma non avrebbe nulla a che vedere con questo rapporto numerico.
L’attuale crisi italiana è interamente dovuta al fallimento della politica monetaria e al rifiuto della BCE di raggiungere il suo obiettivo di inflazione, o di rispettare i propri obblighi scritti nel Trattato di Lisbona per sostenere la crescita. (E sì, la BCE ha un doppio mandato come prevedono le leggi del trattato UE). Quindi in queste circostanze più saranno le riforme drastiche che farà l’Italia, peggiori saranno i risultati immediati. Come tutti sanno gli effetti a breve termine delle riforme portano ad una immediata contrazione (a breve termine).
Non sono male i risultati raggiunti in tutte e tre le principali economie dell’UEM: il Fronte Nazionale, in Francia, ha vinto le elezioni europee di maggio chiedendo un ritorno immediato del franco francese; AfD, il partito Anti-euro tedesco si è improvvisamente imposto in tre parlamenti regionali chiedendo un ritorno del marco tedesco; e ora Cinque Stelle vuole un ritorno della lira in un paese che è stato sempre affidabile e con una passione europeista da oltre 60 anni.
Qualcosa da pensare ci sarebbe.
Ambrose Evans-Pritchard
Fonte: http://www.telegraph.co.uk
Link: http://www.telegraph.co.uk/finance/economics/11159649/The-great-Lira-revolt-has-begun-in-Italy.html
13.10.2014
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario
Aspetta il referendum… Campa cavallo!
Oltretutto corre il serio rischio di perdere, blindanfo definitivamente l’euro. In fondo non e’ difficile spargere un po’ di "sano" terrore sulle tremende catastrofi incombenti a seguito dell’abbandono dell’euro.
Finalmente anche in Italia un movimento politico dotato di un ampio consenso popolare si schiera apertamente per l’uscita dall’Euro, sia pure con modalità opinabili ma in linea con la propria filosofia di democrazia diretta.
Uscire dall’euro. Mi poiacerebbe invece restare con la moneta euro ma le nazioni che compongono l’Ue dovrebbero aver un bilancio indipendente, ogniuno ha il deficit che si merita, ma anche un bilancio federale Ue. Se abbiamo bisogno si stampa moneta, si sforano i limiti ecc. Come in altre nazioni composte da stati indipendenti ma confederati.
Non possiamo uscire dall’euro perché ci sono
Si può fare. Come c’era il franco francese e il franco svizzero, la lira maltese, turca, italiana o britannica, il dollaro canadese o statunitense e così via. Si esce dall’UE e dall’unione monetaria e doganale e la nuova moneta si continuerà a chiamare euro. L’Euro italiano.
Arriva un po’ tardi. E l’idea del referendum sa troppo di messa in scena.
A me fanno ridere i numerosi sostenitori dell’euro… "L’euro ci ha salvato!" quando poi il raddoppio dei prezzi e il declino dell’economia italiana ha coinciso proprio con l’entrata in vigore dell’euro.
Proprio Mario l’hai chiamato!
Quale dispiacere per Bagnai, Borghi, Salvini, Meloni, La Malfa, Alemanno e tutto il fronte no-euro, che finora non ha fatto che riesumare partiti storici già morti e sepolti, per le loro gravi responsabilità di collaborazionismo con la finanza internazionale, riciclatisi all’ultimo momento per sopravvivere allo tsunami che tra breve ci travolgerà …
Bravo clack, solo un giornalista straniero ha colto la portata storica dell’intervento di Grillo, gli italiani invece tutti a gufare …
E anche se fosse..con questi ritmi di spesa, di riduzione del Pil e di aumento del Deficit, siamo a circa 3 anni dal Fallimento Tecnico stile grecia..
Quando si fa default, si fa default; e quello che noi dovremmo risarcire sono circa 650 Mld di euro verso terzi..Almeno sai, quanto è la ricchezza del popolo Italiano? si aggira sui 3400 Mld di Euro..tra cittadini, pubblico e Aziende..credo sia giunto il tempo di ristrutturare, la moneta con cui lo faremo sarà solo un più o un meno.
Che candido ottimismo… renziano, il suo!
Grillo esasperera i toni per una GIUSTA CAUSA a mio avviso, visti tutti i parametri economici e cio che la Troika ha in serbo per noi.
Purtroppo non esiste un opzione sul fare default o meno .
Il Default è certo ed ineluttabile .
Quando arrivi a emettere debito per ripagare gli interessi sul debito pregresso non hai piu’ chaches .
L’italia lo fa da 10 anni .
Per riuscire
Bisogna solo decidere se farlo ora mentre conserviamo ancora una discrete ricchezza pro capite ed un industria morente .
O farlo dopo l’arrivo della TROIKA con povertà generale diffusa e nessuna industria e servizio .
Insomma, a te non va bene niente…dimmi, cosa bisognerebbe fare?
Non ci lascieranno uscire dall’Euro a qualunque costo .
Se uscissimo dall’Euro salterebbero tutti i piani USA di dominio Globale in quanto l’Europa cadrebbe .
Gli Yankee hanno sganciato e sganciano bombe per molto meno …
Giusto quello che dice. L’inutilita’ di Grillo-Casaleggio a questo riguardo e’ palese, come del resto si e’ dimostrata finora in tutto il resto. Se mai si uscira’ dall’euro, non sara’ certo per qualche cervellotico referendum di pannelliana memoria. Sara’ invece a causa del sopraggiunto default, che non potra’ essere gestito come hanno fatto in Grecia.
A me hanno sempre detto che se hai un debito di 100€ con la banca tu hai un problema. Se invece il debito è di 1.000.000 € è la banca ad avere problemi.
Che vuol dire che non mi va mai bene niente? Non sono il fanciullo che aspetta qualcosa dai gennitori. Semplicemente esprimo opinioni, e non necessariamente un’opinione negativa deve essere validata da una controproposta in positivo. Non saprei da dove tirarla fuori.
Nome italiano per antonomasia…
Non capisco, se hai riserve sulla validità del referendum, se hai riserve perché valuti che vinca il NO, se pensi che uscire dall’Euro senza approntare un’alternativa finanziaria nuova (statalizzazione Banca d’Italia)sia sbagliato…ne ho azzeeccata una?
Sulla utilita’ (piu’ che sulla validita’) ho chiaramente espresso il mio giudizio negativo nell’altro commento. Non so nello specifico se via siano anche questioni di validita’ (riguardo alla funzione del referendum abrogativo etc); ma non e’ la cosa che mi interessa di piu’
Sull’alto rischio che sia controproducente mi sono parimenti espresso nel post iniziale. Sulle questioni piu’ tecniche non ho la competenza per entrarci.
Mio nonno ha combattuto tre anni con i partigiani
8 Settembre 1943 –
25 Aprile 1945
Potrebbe essere un’idea, però per attuarla occorrerebbe molto più lavoro, lavoro praticamente impossibile, che con l’uscita dall’eurozona e la disgregazione dell’UE.
Nell’articolo si parla di una legge di iniziativa popolare.
O almeno, non ci lasceranno uscire fino a che la spoliazione di ricchezza e diritti non sarà terminata. Per esempio dopo la ratifica del TTIP, tenendo presente che per quella data, probabilmente, saranno concluse altre riforme.
Rivolto a tutti i gufi della carta stampata, delle tv, e anche del web, cosa ne dite?
Casaleggio avrebbe detto:
"Io non do via la mia sovranità a nessunoo".
"Mio
nonno ha combattuto tre anni con i partigiani. Se volete la mia
sovranità, dovete venirvela a prendere, non basta sventolare una lettera
della BCE. Dovete venire ben armati, come come fecero quando ci
provarono l’altra volta " – ha detto.
"[Mario] Draghi [il Presidente della BCE] ci ha detto che i governi
che non avessero fatto le riforme sarebbero stati buttati fuori. Draghi
non è un membro del governo e non so con quale autorità possa esigere
queste riforme: non ha il diritto di ordinarci niente né direttamente né
indirettamente " – ha detto il signor Casaleggio.
Sperando che alle parole seguano i fatti…
Direi che la sua sovranita’ l’hanno GIA’ avuta. In effetti, piu’ o meno negli anni in cui suo nonno gironzolava pei monti.
Questi
non sono tempi per discorsi accademici.
Non si
può aspettare l’eventuale risultato di un eventuale referendum il
quale avranno tutto il tempo di manipolare. Il che non significa
necessariamente (o solo) barare. Qualcuno qui ha ben ricordato la
Scozia.
La BCE
non emetterà mai Eurobond. Sarà travolta dagli speculatori quando
la vedranno prendersi carico di tutta l’Europa disastrata. Lascerà
la Germania che accada una cosa simile?
Il
Fiscal Compact non si abolirà mai. La UE e’ stata fatta per imporre
il Fiscal Compact. Lascerà la Germania che accada una cosa simile?
Recentemente ha sbattuto in faccia alla Francia la finanziaria di
quest’ultima.
Queste
cose dovevano essere chiare da almeno 4 anni: Hanno cominciato coi
pesci piccoli, Grecia, Cipro, Irlanda e Portogallo. I primi due li
hanno letteralmente schiacciati avendo trovato dei sistemi politici,
quisling perfetti, disposti a svendere anche la propria madre. Gli
ultimi due stanno in qualche modo resistendo. Poi sono passati alla
Spagna e poi al pesce veramente grosso, l’Italia. Seguirà la
Francia, ci sono già i segnali. Il tutto fa parte del disegno
dell’impero che mira a dividere il mondo in stati vassalli. Per
l’Europa e’ previsto quello della Germania.
E’ da
questa Germania che si aspettava collaborazione e comprensione?
Leggo:
"Io
non do via la mia sovranità a nessuno",
ha detto Casaleggio. "Mio
nonno ha combattuto tre anni con i partigiani. Se volete la mia
sovranità, dovete venirvela a prendere, non basta sventolare una
lettera della BCE. Dovete venire ben armati, come come fecero quando
ci provarono l’altra volta "
– ha detto.
Ecco:
questo doveva essere il concetto fin dall’inizio. Un concetto
semplice, un concetto di sovranità
nazionale, che in pratica dovrebbe
significare due cose essenziali. Punto
primo fuori dall’eurozona e dall’euro e punto secondo ripudio del
debito strozzino.
E
allora se le cose sono cosi chiare ("Se volete la mia sovranita, dovete venirvela a prendere"),
perché
rincorrere a dei referendum? Quando si farà questo referendum? Nei
tempi non lontani del TTIP? E con quale Costituzione in vigore?
Quella che stanno demolendo?
Che
si deve fare? Si deve fare una cosa elementare che e’ sempre
possibile perché dei rappresentanti onesti della gente si possono
trovare sempre. Ci sono tra le fila del popolo disposti
a mobilitare ed a lottare contro il
nemico del popolo (o dei popoli).
Ci
vuole una mobilitazione
generale che
sarebbe la fatidica “rivoluzione” di cui tanto si discute
ultimamente, a volte immaginandola come qualcosa di estremo, di
sanguinario, di terribile e di impossibile.
E
che invece potrebbe essere semplicemente
una cosa cosi:
https://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14045&mode=&order=0&thold=0
Mi sara’ sfuggito. Quel che e’ certo e’ che nella prima riga dell’articolo si parla di REFERENDUM.
A mio avviso la consultazione popolare sulla questione Euro deve necessariamente essere preceduta da un’attenta ed efficace informazione sui concetti macroeconomici di base. E’ necessario far comprendere a tutti che gli spauracchi utilizzati fino ad ora quali: debito pubblico, inflazione, ecc sono sono strumentali a mantenere questo stato di cose e che non rappresentano, in linea generale un problema, considerando, a maggior ragione, lo stato attuale di dissesto economico.
"Un’attenta … informazione sui concetti macroeconomici di base". A tutti! Qualcosa mi lascia perplesso… Meglio ricorrere agli spauracchi, come sanno bene i piu’ avveduti
Risposta anche a MarioG.
La sovranità non e’ una cosa on-off, o la si ha o non la si ha.
La sovranità come anche la democrazia e’ sempre e continuamente "negoziabile" e rivendicabile.
Addirittura la Grecia (esempio non proprio da ispirarci fierezza qui) ha ancora parti di sovranità che la troika cerca continuamente di sottomettere, che non sono ancora state cedute. Ci sono nella Costituzione e nelle leggi dello stato e l’obbiettivo dell’occupante e’ abolirle o sostituirle.
Certo, la sovranità in una parte ormai e’ persa (in una parte minore era persa anche prima, fin dalla 2aGM) e va rivendicata ma non si deve ragionare in termini "l’abbiamo-non l’abbiamo" perché cosi si semplifica troppo e si perde il senso non solo della storia ma anche quello della prospettiva di lotta.
Ha ragione. Ad esempio, nel caso italiano sappiamo bene che fino all’ ‘ 89, nei dovuti limiti, abbiamo goduto di una certa liberta’ di manovra, anche nelle relazioni estere. Dopo la fine della guerra fredda, coinciso in Italia con Mani Pulite, e’ cominciato il crollo verticale. Ora siamo agli ultimi scampoli di sovranita’. E la situazione mi sembra irreversibile.
In ogni caso, la risposta un po’ secca era mirata al tono della rivendicazione dei meriti ancestrali del Casaleggio, francamente un po’ tronfia e ridicola in questo contesto.
La perdita di sovranità non è per nulla reversibile, perché una volta crollato l’euro, noi riprenderemo la sovranità monetaria, di conseguenza in parte quella economica ed anche quella politica … perché un collasso istituzionale di portata storica travolgerà la coscienza del paese …
Ricordate che in Argentina il governo nel 2001 è scappato sugli elicotteri …
"Le proteste del 20 e 21 dicembre 2001 a Plaza de Mayo ,
dove i dimostranti si scontrarono con la polizia. Esse si conclusero
con diversi morti e accelerarono la caduta del governo. Alla fine De la
Rúa abbandonò la Casa Rosada in elicottero il 21 dicembre."
Come diceva anche un altro commentatore, piu’ il tempo passa e piu’ la dissipazione del patrimonio residuo (di beni, capacita’ produttive, competenze) si assottiglia. Quando saremo un guscio vuoto ho i miei dubbi che la situazione sara’ reversibile. E’ la decadenza di una comunita’ accaduta innumerevoli volte nella storia, e di solito non si torna indietro.
In secondo luogo, suggerirei di non concentrarsi sul mero aspetto monetario. L’evolversi della configurazione geopolitica, in particolare in rapporto alla strategia americana sull’Europa, e’ il perno centrale di ogni discorso sulla sovranita’, qui da noi.
43, 44 e 45? 😉
Mi permetto di citare Pepe Escobar che, a sua volta, cita non so chi, nell’articolo "guerra pura a Teheran" (articolo precedente a questo, qui su cdc):
Cito Cesare Sacchetti:
"I quattro elementi che costituiscono le parti vitali
dello Stato nazione del XX secolo possono identificarsi nelle quattro sovranità:
legislativa, territoriale, monetaria e militare. Qualora venisse a mancare uno o
più di questi elementi, la struttura stessa dello Stato nazione sarà compromessa
e sostituita da una nuova struttura sovranazionale, non controllata e dai tratti
dispotici, intollerante al dissenso e pronta a reprimere con la macchina della
propaganda mediatica quegli elementi che minacciano il trionfante cammino
dell’accentramento del potere."
La micidiale macchina di distruzione
degli Stati Nazione viene ora punzecchiata da Casaleggio in rappresentanza "del
primo partito unico italiano" (che non è un partito e ci tiene a non
esserlo).
Personalmente son felice che esista il M5S, e vi ho anche
aderito, anche se "uno vale uno", ma ce n’è uno "più uguale", ed è proprio
quello di cui meno mi fido.
La domanda che mi pongo è quindi molto
pertinente: è questo il modo migliore, o comunque possibile e potenzialmente
vincente, di affrontare il mostro della stegocrazia lobbistico-finanziaria (che
non è un ipotesi di complotto, visto l’ultimo mezzo secolo di prove storiche
inconfutabili)?
Se questo sarà la via italiana alla controrivoluzione
finanziaria, ben venga, sono anche disposto a seguirla camminando sulle mani. Ma
se è l’ennesima fregatura di lorsignori …… guai a loro.
L’euro è una moneta illegale.
Lo stato italiano non ha alcun controllo sull’€.
La Costituzione della repubblica italiana non contempla ne lì’euro ne l’UE.
Su questi temi non servono referendum, serve solo la restaurazione della Carta Costituzionale e posti liberi nelle carceri.
E’ veramente strano questo titubare nell’indire un referendum.
400 miliardi in mano alle banche. Bene. E tutti quelli che sono nei fondi pensione e nelle polizza vita ramo I quanti sono?
Consiglio vivamente la lettura di studi seri sulla questione. L’uscita non è facile ma è certamente possibile, lo dicono premi nobel ed economisti di tutto il mondo. Nel dopoguerra ci sono state una settantina di nazioni che sono uscire da unioni monetarie e le modalità di uscita sono ampiamente note e studiate. Per cominciare potrebbe leggere BAGNAI (blog Goofynomics, 11 milioni di lettori in tre anni di pubblicazioni). Sempre ammesso che voglia davvero informarsi
Consiglio vivamente la lettura di studi seri sulla questione. L’uscita non è facile ma è certamente possibile, lo dicono premi nobel ed economisti di tutto il mondo. Nel dopoguerra ci sono state una settantina di nazioni che sono uscire da unioni monetarie e le modalità di uscita sono ampiamente note e studiate. Per cominciare potrebbe leggere BAGNAI (blog Goofynomics, 11 milioni di lettori in tre anni di pubblicazioni). Sempre ammesso che voglia davvero informarsi
Consiglio vivamente la lettura di studi seri sulla questione. L’uscita non è facile ma è certamente possibile, lo dicono premi nobel ed economisti di tutto il mondo. Nel dopoguerra ci sono state una settantina di nazioni che sono uscire da unioni monetarie e le modalità di uscita sono ampiamente note e studiate. Per cominciare potrebbe leggere BAGNAI (blog Goofynomics, 11 milioni di lettori in tre anni di pubblicazioni). Sempre ammesso che voglia davvero informarsi
Consiglio vivamente la lettura di studi seri sulla questione. L’uscita non è facile ma è certamente possibile, lo dicono premi nobel ed economisti di tutto il mondo. Nel dopoguerra ci sono state una settantina di nazioni che sono uscire da unioni monetarie e le modalità di uscita sono ampiamente note e studiate. Per cominciare potrebbe leggere BAGNAI (blog Goofynomics, 11 milioni di lettori in tre anni di pubblicazioni). Sempre ammesso che voglia davvero informarsi
L’uscita è sicuramente possibile, ma sarebbe più dolorosa della soluzione esposta da Zibordi e Cattaneo (Certificati di Credito Fiscali) perché avremmo una svalutazione dei 400 mld di titoli nelle banche (con conseguente fallimento di alcune) e ci sarebbe una vendita copiosa dei 700 mld di titoli in mano ai non residenti (con conseguente caduta del valore dei titoli in mano agli italiani).
Molto interessante l’evento dell’articolo linkato.
L’Euro è stato progettato apposta per distruggere i paesi membri che l’adottavano, ad esclusione di chi ne controlla l’emissione, ossia Francia e Germania, che hanno progetti specifici per paesi come l’Italia!
Come “attivista” (metto le virgolette per la buona pace di
qualcuno) del Movimento Cinque Stelle sono profondamente deluso da Grillo che
butta a mare la parola d’ordine di non pagare il Debito pubblico e, verosimilmente,
nella illusione di recuperare i suoi voti che ora stanno ritornando alla Lega,
sposa questa sostanzialmente inutile mobilitazione per “uscire dall’euro.
E se qualcuno ha tempo da perdere può dare una occhiata a
questo post: http://www.francescosantoianni.it/wordpress/2014/10/12/grillo-debito-pubblico/
Svalutare la lira del 25/30%?rispetto a quale moneta?mai pensato che se l’italia esce dall’euro,l’euro non esiste più-L’Italia è un contribuente netto dell’europa,non siamo i pezzenti d’europa,vi è difficile comprendere che noi siamo l’europa?che senza di noi non esiste più ne questa europa ne l’euro?
Ma poi che differenza fa? E’ meglio il nulla? La realtà non è mai rigida come la legge, certo che sfidare la propaganda è rischioso, ma rimanerne schiacciati è peggio ed è quello che sta accadendo.
Secondo me ci si potrebbe concentrare sull’aspetto meramente monetario, mi sa che il resto vien da se….e poi è molto più facile dirgli: Noi ci stampiamo la Nostra moneta e son cazzi nostri, che obbligarli a schiodare (fuori le basi militari USA dal territorio).
Il M5S ha perso l’occasione storica di provare a fare una rivoluzione, si è fatto normalizzare dal regime.
Grillo, ti ricordi chi era il professor Auriti? Con che coraggio oggi cambi bandiera e torni a parlare di MONETA….Ma è tardi. hai perso la credibilità
Da questo EURO-NAZISMO della troika ci usciremo, si, ma non colle scartoffie di regime, bensì con la lotta, forse la guerra civile o mondiale o la rivoluzione, non con queste cazzate-
Quando mancherà il pane in tavola lo capiremo meglio e muoveremo il culo. solo allora. purtroppo…