Il Generale Pazienza e la pausa che rinfresca

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John Elmer
johnelmer.net

Nel 1929, quando l’economia statunitense era al collasso, ai copywriter pubblicitari della Coca Cola era stato chiesto di inventare un nuovo slogan. L’amministratore delegato dell’azienda aveva pensato che, per battere i suoi rivali, la Coca Cola avrebbe dovuto convincere gli Americani, disperati dal punto di vista economico, a pagare cinque centesimi per una bottiglia di qualcosa che li tranquillizzasse e li tirasse su. Era nato così lo slogan “La pausa che rinfresca.”

Il Generale Pazienza, in collaborazione con la Stavka russa (in basso nell’immagine di copertina), ha in bottiglia di qualcosa di simile. Calmare la gente e tirarla su di morale non è però il suo obiettivo, soprattutto se la gente ha bevuto il Kool-Aid imbottigliato a Kiev, Berlino e Washington, DC.

Il messaggio della sua bevanda è questo: [Ucraini] fate una pausa e rinfrescatevi le idee. Per come sta andando questa guerra, forse è meglio capire che “rinfrescare” ha tutto un altro significato.

Il clima a Kiev e lungo il fronte orientale si mantiene [per ora] relativamente caldo, con pioggia anziché neve, almeno fino alla prima settimana di gennaio:

Fonte: Gismeteo

I raid missilistici e dei droni russi del 5 e 6 dicembre sono stati, secondo il Ministero della Difesa di Mosca, mirati alla logistica ucraina necessaria per sostenere le operazioni militari di Kiev. Come si legge nel bollettino di lunedì, “la produzione e la riparazione di armi ucraine presso le imprese del complesso militare-industriale sono state interrotte, il trasporto ferroviario di attrezzature militari per le Forze Armate dell’Ucraina, comprese quelle di produzione straniera, è stato bloccato. Il trasferimento delle unità di riserva [ucraine] nelle zone di combattimento è difficile.”

Non è stato detto nulla dell’aspetto logistico inverso: dell’evacuazione verso ovest dei feriti ucraini. Fonti ucraine hanno ammesso che l’intensità dei bombardamenti dell’artiglieria (esplosioni e schegge), dei missili e dei droni è la causa degli alti indici di ospedalizzazione, ai livelli di cura 3 e 4 degli standard NATO [*]. Gli ospedali che lavorano a questi livelli sono tutti situati ad ovest, oltre Kiev, fino a Lvov, e anche al di là del confine con la Polonia.

A Lvov, il 29 aprile, la radio polacca e il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki avevano riferito che il personale e gli ospedali polacchi erano pronti a curare fino a 10.000 feriti ucraini.

Anche le agenzie di stampa occidentali avevano confermato che, fino a maggio, l’evacuazione verso ovest dei feriti era costantemente in aumento; da allora non sono state più riportate notizie sull’argomento.

I bollettini quotidiani di Mosca parlano di 200/300 caduti fra le forze ucraine; la diffusione di questi bollettini è censurata in molte aree della NATO. Le prove addotte dai Russi suggeriscono che i feriti ucraini potrebbero essere tra i 600 e i 900 al giorno; complessivamente un tributo quotidiano di quasi mille uomini, e questi numeri sono stati confermati la scorsa settimana dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.  Con le linee stradali e ferroviarie bloccate e l’evacuazione dei feriti interrotta, il numero dei feriti ucraini che verranno abbandonati è solo destinato ad aumentare. La prima segnalazione da parte dello Stato Maggiore di Mosca di questo fenomeno era arrivata il 2 dicembre.

Una fonte militare statunitense commenta che: “Gli ospedali da campo, le aree di triage e le strutture ad hoc per gestire i feriti – ad esempio le scuole – diventeranno degli ossari. Insieme alle trincee e ai fossati, diventeranno luoghi infetti. Se [gli Ucraini] non si arrenderanno, marciranno, letteralmente. E, a differenza di Korsun, o anche di Stalingrado nei primi giorni della sacca, non ci sarà nemmeno l’ombra di un trasporto aereo.”

I medici specialisti delle Forze Armate americane e canadesi hanno riferito su come trattavano i loro feriti in Afghanistan, un decennio fa. Ecco cosa ha detto una fonte americana proprio questa settimana: “Avevo prestato servizio in un ospedale NATO di Ruolo III presso l’aeroporto di Kandahar. È impensabile che un livello di assistenza simile sia disponibile a Bakhmut, per non parlare del settore di Liman. Il supporto logistico necessario per fornire anche solo un livello di assistenza da base NATO avanzata è immenso. Generatori, carburante, refrigerazione, medicinali, attrezzature diagnostiche, plasma sanguigno, tutto deve essere costantemente rifornito e mantenuto in efficienza 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Ricordo il panico quando si era rotto il generatore e ci era stato detto che avevamo meno di due ore per farlo ripartire, o per trovarne un altro, prima che il sangue e le medicine andassero a male – e non eravamo nemmeno lontanamente sotto l’intensità di fuoco che c’è sul fronte del Donbass. Non avevamo neanche dovuto affrontare i problemi logistici [degli Ucraini]. Le stazioni di soccorso e gli ospedali ucraini diventeranno in breve tempo un incubo, se non lo sono già. Se fossi un Russo, non vorrei avere contatti con i prigionieri. Saranno pieni di chissà cosa.”

Secondo gli standard NATO per i soccorsi e gli ospedali, un “evento di massa” equivale a circa 20 feriti al giorno. Le perdite dell’esercito ucraino sono attualmente dieci volte superiori. I veterani della NATO sottolineano che, nell’attuale situazione sul fronte est, seguendo la linea che da Sumy passa per Poltava fino a Dniepropetrovsk, Nikolaev e Odessa – il confine occidentale della zona demilitarizzata ucraina descritta qui [anche tradotto su CDC]– l’evacuazione giornaliera dei feriti può anche superare le 200 unità, mentre i bombardamenti sulle infrastrutture elettriche bloccano contemporaneamente l’energia e i trasporti. “Come si possono stabilizzare i feriti in queste aree? Su quali mezzi di trasporto saranno caricati e dove saranno trasferiti, con il carburante e l’elettricità che scarseggiano e la rete di comunicazione distrutta o sotto il fuoco dei Russi?”

Gli obiettivi dei raid di martedì 6 dicembre si trovano nelle regioni di Odessa, Nikolaev, Dniepropetrovsk, Vinnytsa, Poltava, Zhitomyr, Cherkasy, Kirovograd e Zaporozhe. Lo Stato Maggiore russo ha anche annunciato che “non ci sono stati attacchi missilistici sulla città di Kiev.” È stata presa di mira Lvov, la sede di fatto degli ufficiali USA e NATO che dirigono la guerra. Contemporaneamente, sul fronte orientale, l’esercito russo sta passando all’offensiva in direzioni destinate a disperdere e diluire la potenza di fuoco delle forze ucraine.

I servizi segreti militari degli Stati Uniti, della NATO e della Russia seguono le emissioni di calore, luce, gas, rumore, dei telefoni cellulari e delle radio provenienti da luoghi in cui sono presenti le unità di combattimento ucraine, al fine di individuare la loro posizione e la loro mobilità. Sono stati pubblicati video civili open-source che mostrano l’impatto sulle aree urbane degli attacchi alle infrastrutture elettriche, con i civili che cercano di sostituire il riscaldamento centrale con generatori domestici e altri elettrodomestici.

Queste schermate, tratte da un video girato con uno smartphone a Odessa, illustrano ciò che accade quando i residenti alzano i termostati del riscaldamento, sovraccaricando ciò che rimane dell’infrastruttura di rete .

Sovratensione sulle linee elettriche di Odessa. La fotocamera di un cellulare registra il risultato di una sovratensione o di una extracorrente sulle linee di distribuzione ore, forse giorni, dopo un attacco.Trasformatori installati in modo errato, sovraccaricati o danneggiati avevano prodotto una sovratensione, oppure le linee erano in sovraccarico perché gli addetti ai servizi di pubblica utilità vi avevano collegato un carico eccessivo o apparecchiature danneggiate o in cortocircuito.

Uno specialista in infrastrutture della NATO spiega che: “I tecnici dei servizi pubblici stanno probabilmente cercando, senza riuscirci, di effettuare riparazioni rapide per ripristinare l’energia elettrica. Sicuramente sentiranno la pressione dei funzionari statali, dei loro dirigenti, della popolazione e, naturalmente, dei Russi. Sono sovraccarichi di lavoro, sottopagati, esausti e terrorizzati. Ciò significa che la probabilità che commettano errori tecnici molto pericolosi è piuttosto alta. Da fotografie come queste si può capire che un numero incalcolabile di elettrodomestici e di dispositivi elettronici sensibili (computer e telefoni cellulari) collegati a valle saranno stati distrutti.”

Una fonte di Kiev conferma che gli amici non sono più in grado di contattarsi al cellulare. “In città [Kiev], le reti telefoniche si stanno degradando in modo imprevedibile. L’unica zona di normalità era a Lvov, dove gli hotel di lusso erano pieni. I ristoranti della città funzionavano normalmente. C’erano più luci che a Kiev.”

Fonte

In queste condizioni, nelle città dell’Ucraina orientale, in cui il gangsterismo ha prosperato per lungo tempo, si segnalano rapine, scippi, saccheggi e furti di carburante, cibo, medicinali e altri beni di prima necessità; cliccate qui per le notizie su Nikolaev e qui per quelle su Odessa. I media locali ucraini parlano della situazione; quelli statunitensi, canadesi, britannici e tedeschi le nascondono. Le stazioni di pompaggio dell’acqua e delle fognature non funzionano e iniziano a diffondersi le malattie da assedio, note fin da quando gli eserciti inglesi le avevano imposte ai Francesi durante la Guerra dei Cento Anni.

Fonte

L’ultimo rapporto di Voice of America sulla minaccia del colera risale alla fine di giugno.

Presto un’ondata di rifugiati ucraini potrebbe attraversare il confine polacco, riconoscono apertamente i funzionari polacchi, tedeschi e dell’Unione Europea. I rapporti giornalieri della Guardia di Frontiera polacca sugli Ucraini che entrano in Polonia e che poi ritornano in Ucraina non lo confermano ancora. Seguite questi bollettini ufficiali da Varsavia qui e, per un’analisi precedente dei movimenti dei rifugiati di settembre-ottobre, leggete qui.

Fonte

L’improbabilità di alcune di queste cifre è evidente. In Polonia ci sono prove non ufficiali sul fatto che i bollettini della Guardia di Frontiera sarebbero stati manipolati e che il numero degli Ucraini che attraversano il confine per ritornare a casa è molto inferiore a quello riportato dai tweet della Guardia di frontiera. Secondo questa fonte ucraina “il numero dei migranti ucraini in Polonia continua a crescere significativamente di settimana in settimana, confermando le previsioni e le aspettative degli esperti riguardo ad una nuova ondata di rifugiati dall’Ucraina con l’arrivo del freddo.” Secondo il portale polacco tvp.info, il maggior numero di rifugiati è stato registrato di recente nel Voivodato di Lublino. Infatti, in un solo giorno, il 26 novembre, per la prima volta dopo molti mesi, nel Voivodato di Lublino sono stati registrati più di mille nuovi rifugiati ucraini.”

Fonte

Fonti polacche e testimonianze sui social media di Lvov indicano che è in atto un significativo processo di trasferimento di civili da est ad ovest e che, finché le strade e le linee ferroviarie rimarranno aperte verso ovest, questo processo continuerà ad accelerare. Con l’aumento del numero di rifugiati a Lvov e dintorni, la ricaduta in Polonia è inevitabile. Anticipare e prevenire questo fenomeno è stata la politica del governo polacco fin da aprile, quando a Lvov era stato costruito dai Polacchi e inaugurato dal Primo Ministro Morawiecki il primo campo profughi. Negli ultimi giorni, con il peggioramento del tempo, il governo polacco sta finanziando strutture riscaldate [a disposizione dei profughi] sul lato ucraino della frontiera.

I media ucraini e la stampa occidentale non riportano la notizia della desessualizzazione dell’Ucraina, ad eccezione di Lvov. Per non far mancare la carne da cannone all’esercito, il governo Zelensky ha imposto [alla popolazione maschile in età militare] il divieto di lasciare il Paese. Chi è riuscito a fuggire lo ha fatto pagando tangenti anche di 25.000 dollari. Il flusso di rifugiati ucraini segnalato in Polonia è quindi costituito prevalentemente da donne e bambini. Lo stesso tipo esodo viene segnalato in Germania, Svezia e Norvegia – e il risultato è una prostituzione sempre più diffusa.

Una fonte di Oslo: “Su 30.000 rifugiati in Norvegia, mi è stato detto che il 95% sono donne. Per la prima volta nella loro vita hanno una vita dignitosa, un’istruzione, una formazione, un sussidio sociale e prospettive di lavoro. In cambio, risolveranno la crisi demografica del Nord Europa. Vedo molti migranti arabi [in Norvegia] insieme a donne ucraine. In Germania, Gran Bretagna e Svezia, gli uomini hanno ora una grande scelta di donne femminili e non femministe. La polizia svedese dice anche che quasi il 100% delle prostitute arrestate sono ucraine. Alcuni di questi dati li ho letti sui nostri mass media. Non sono sicuro di quale sia la verità.”

Una fonte di Kiev: “Le ragazze con una famiglia disastrata si trasferiscono all’estero, quelle con relazioni stabili, con i loro uomini mobilitati, no. Le donne o gli uomini poco istruiti o appartenenti alla classe operaia, alla fine, se ne andranno perché sanno che il loro futuro economico è inesistente. La loro Ucraina è distrutta e la gente se ne andrà. Quando, possiamo solo immaginarlo. Gli Ucraini che traggono profitto dal denaro degli Stati Uniti e dell’Unione Europea e dal commercio di armi – i filo-occidentali – resteranno, almeno fino a quando gli Americani non evacueranno Zelensky.”

Fonti militari russe e della NATO sospettano, ma non sono ancora sicure, che lo Stato Maggiore russo abbia “teso una trappola” all’esercito ucraino lungo il fronte orientale. Ma le fonti ammettono che i raid di questa settimana sono la prova che nessuno attraverserà, almeno per un po’ di tempo, il fiume Dnieper in entrambe le direzioni.

“Questo è il calcolo del Generale Pazienza,” sostiene una fonte moscovita. “C’è un orologio sulla parete della sala operativa del Ministero della Difesa russo e le sue lancette non reagiscono a ciò che gli Ucraini o gli Americani fanno per migliorare le loro pubbliche relazioni. La tempistica delle decisione del Generale Pazienza sta aiutando gli Ucraini ad autodistruggersi. Questo è l’obiettivo della guerra di denazificazione. Per quanto riguarda la smilitarizzazione, ricordiamo che la Russia non è a rischio come nelle antiche invasioni svedesi e polacche, o come con la guerra di Napoleone o quella di Hitler. Non c’è nemmeno la possibilità che Inglesi e Cechi inviino le loro unità per marciare su Ekaterinburg e riportare lo zar al Cremlino. No, questa difesa della Russia è una guerra che sarà combattuta con grande pazienza, facendo leva sui nostri punti di forza, riducendo al minimo le nostre perdite e mettendo fine alla capacità del nemico di minacciarci in futuro.”

John Elmer

[*] Il supporto di ruolo/livello 3 è normalmente fornito a livello di divisione e oltre. Include capacità aggiuntive, tra cui risorse diagnostiche specialistiche, capacità chirurgiche e mediche specialistiche, medicina preventiva, controllo alimentare, odontoiatria e personale specializzato per la gestione dello stress operativo, se non fornite a livello 2. Il supporto medico di ruolo/livello 4 fornisce l’assistenza definitiva ai pazienti per i quali il trattamento richiesto è più lungo del periodo di permanenza nel teatro operativo o per i quali le capacità normalmente presenti nel ruolo/livello 3 sono inadeguate [N.D.T.].

Fonte: johnelmer.net
Link: http://johnhelmer.net/general-patience-and-the-pause-that-refreshes/print/
06.12.2022
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

John Helmer è il corrispondente estero di più lunga data in Russia e l’unico giornalista occidentale a dirigere un proprio ufficio indipendente da singoli legami nazionali o commerciali. Ha creato il suo ufficio per la prima volta nel 1989 e oggi è il decano della stampa estera in Russia.

 

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