Nella giornata di oggi, martedì 28 giugno, il Primo Ministro scozzese Nicola Sturgeon ha annunciato che il 19 ottobre 2023 si terrà un secondo referendum consultivo sull’indipendenza della Scozia.
La Sturgeon ha anche dichiarato al parlamento scozzese, che il suo governo pubblicherà a breve il disegno di legge sul referendum per l’indipendenza scozzese, con il quesito referendario sul quale gli scozzesi dovranno esprimersi il prossimo ottobre. Secondo le indiscrezioni la domanda dovrebbe essere la stessa del 2014: “La Scozia dovrebbe essere un Paese indipendente?”.
“È il momento di discutere e decidere il futuro del nostro Paese”, ha dichiarato la Sturgeon, aggiungendo che non avrebbe “permesso che la democrazia scozzese fosse prigioniera di Boris Johnson o di qualsiasi Primo Ministro. Ora è il momento dell’indipendenza”.
In ogni caso, il referendum sarà “consultivo”, il che significa che il voto sarà simbolico a meno che il parlamento britannico non approvi una legge che riconosca il risultato. Londra infatti dotrebbe riconoscere legalmente vincolante il risultato ma Johnson non ha mostrato alcuna indicazione di voler andare in questa direzione e in precedenza ha descritto il voto per l’indipendenza del 2014 come un “evento che capita una volta ogni generazione”. Un altro referendum, ha detto l’anno scorso, equivarrebbe a “un’inutile disputa costituzionale”.
Nel referendum del 2014 il 55% degli scozzesi ha votato per rimanere nel Regno Unito. Mentre la Sturgeon ha sottolineato il fatto che la maggioranza dei legislatori scozzesi eletti l’anno scorso è favorevole all’indipendenza, i sondaggi mostrano che il sostegno all’indipendenza è costantemente diminuito dopo il voto del 2014. Tuttavia, mentre la maggioranza dei britannici ha votato nel 2016 per lasciare l’Unione Europea, tutti i distretti elettorali scozzesi hanno votato per rimanere.
Massimo A. Cascone, 28.06.2022