ALEXANDER RUBINSTEIN
mintpressnews.com
A dar credito ai media mainstream, la Corea del Nord è una terra piena di campi di prigionia, zombi e unicorni.
Venerdì, il quotidiano sud-coreano conservatore Chosun Ilbo ha riferito di aver appreso da fonte anonima che Kim Yong Chol, l’inviato nord-coreano negli Stati Uniti, era stato deportato in un campo di lavoro in seguito al fallimento dei colloqui con l’amministrazione Trump, svoltisi ad Hanoi. Queste affermazioni sono state riprese praticamente da tutti i media americani, spesso senza far riferimento alla particolare e singolare fonte anonima. Avevano avuto parimenti ampia diffusione voci secondo cui altri quattro funzionari di alto rango sarebbero stati licenziati, giustiziati o mandati in campi di prigionia. Ora, i media sono stati costretti a ritrattare, dopo che Kim Yong Chol è stato visto partecipare con il presidente Kim Jong-un ad una performance artistica.
Alla richiesta di commentare il fatto, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha dichiarato: “Abbiamo visto il rapporto… stiamo facendo del nostro meglio per verificarlo.”
Anche se gli altri funzionari, che sarebbero scomparsi nei modi più svariati, non sono ancora stati individuati, ci sono moltissime ragioni per essere scettici sulle loro sorti presunte.
I vivi deambulanti
Sarebbe magari il caso che il Dipartimento di Stato americano si preoccupasse un po’ meno della produzione nucleare della Corea del Nord e un po’ di più di quello che sembra essere un programma avanzato di necromanzia, dal momento che Kim Hyok-Chol è ben lungi dall’essere l’unica persona giustiziata nel paese che ancora cammina e fa i suo affari come al solito.
Nel 2016, un disertore nord-coreano aveva affermato che l’ufficiale dell’esercito Ri Yong-gil era stato giustiziato e i media avevano rigurgitato in modo acritico la notizia, così come avevano fatto i politici e gli alti gradi militari sudcoreani. Forse è stato solo quando era passato nel mondo dei più, che Ri Yong-gil aveva acquisito le competenze necessarie per essere promosso, nel 2018, alla carica di Capo di Stato Maggiore.
Nel 2013, Hyon Song-wol, una famosa cantante nord-coreana, sarebbe stata giustiziata dalle autorità con una “grandinata di raffiche di mitragliatrice sotto gli occhi dei membri della sua orchestra.” Sembra che però i proiettili non abbiano arrecato danni permanenti ai suoi polmoni, dal momento che sta ancora cantando con la sua pop-band di sole ragazze.
Nel 2010, i media sudcoreani avevano riferito che un allenatore di calcio era stato giustiziato nella Corea del Nord. E’ perciò probabile che la giornalista Jean H. Lee sia rimasta assai sconvolta quando “lo aveva incontrato per caso all’aeroporto di Pyongyang.”
Gli zombi non sono le uniche creature mitiche endemiche della Corea del Nord, se si vuole credere ai media. Nel 2014, era stata data ampia diffusione al fatto che le agenzie di stampa statali della DPRK avevano annunciato la scoperta di una tana appartenente ad un unicorno. La cosa, tuttavia, si era rivelata un errore di traduzione, ma non era stato scoperto da nessuno prima l’ex arruffapopoli della Fox News, Bill O’Reilly, dichiarasse al suo numeroso pubblico che “il governo nordcoreano aveva annunciato di aver trovato un unicorno.”
Un articolo, che era stato aggiornato dopo la realizzazione dell’errore, riporta tutta una serie di altre strane affermazioni, sostenendo che i Coreani credono che Kim Jong-il, il defunto padre dell’attuale presidente, “abbia inventato l’hamburger, abbia scritto 1.500 libri mentre era all’università e realizzato 11 buche in un sol colpo la prima volta che aveva giocato a golf, secondo la rivista Time.”
Queste affermazioni sono facili da far credere agli Americani, perché sono stati condizionati a demonizzare la Corea del Nord fin dagli anni ’50, quando l’America aveva ucciso un quinto della popolazione e distrutto l’85% degli edifici di quel paese.
Una nazione rappresentata come una caricatura
La Corea del Nord ha i suoi problemi, come tutti gli altri paesi; ma le affermazioni esagerate che la riguardano proliferano in Occidente.
Ad esempio, Kim Jong-un ha fatto giustiziare suo zio. Non però “facendolo spogliare nudo e gettare in una gabbia per essere mangiato vivo da 120 cani affamati.” E’ anche falso che, come hanno affermato diversi rapporti, funzionari nordcoreani siano stati giustiziati per “cattiva condotta.”
Allo stesso modo, i rapporti sul divieto di fare sarcasmo sono falsi quanto quelli secondo cui tutti gli uomini della Corea del Nord sarebbero obbligati allo stesso taglio di capelli del presidente Kim. Quest’ultima affermazione è stata smentita da un paio di comici di YouTube, che sono veramente andati nella Corea del Nord per farsi tagliare i capelli e fare un documentario comico che ridicolizza il modo stereotipato dei media nel rappresentare il paese.
Il rapporto dello scorso anno, secondo cui la Corea del Nord avrebbe accidentalmente fatto precipitare un missile balistico a raggio intermedio su una delle sue città, non è ancora, a tutt’oggi, stato avvalorato da riprese satellitari.
Se questa non è una notizia falsa sulla Corea del Nord, mi mangerò il mio IRBM https: //t.co/MdsTU6Gbln
– Alex Rubinstein (@RealAlexRubi) 4 gennaio 2018
La ragione di questo proliferare di false notizie sulla Corea del Nord non è solo dovuta all’attitudine dell’Occidente nei confronti dell’Oriente. È difficile verificare le informazioni che provengono dal paese e chi ne ha una conoscenza di prima mano, ad esempio l’uomo che “aveva disertato” l’anno scorso ma che in realtà fuggiva da un’accusa di omicidio, in genere ha lagnanze contro il governo e non gli mancano di certo gli incentivi per mentire.
Nel 2017, il governo sudcoreano aveva aumentato la ricompensa per i disertori della Corea del Nord in grado di svelare segreti di stato della RPDC, portandola a 860.000 dollari. Nel frattempo, i disertori ricevono una generosa paga oraria per condividere le loro storie dell’orrore con gli attivisti per i diritti umani e con i media.
“I pagamenti in contanti per le interviste con i rifugiati nordcoreani sono da anni una pratica corrente nel settore,” scrive Jiyoung Song, che dal 1999 intervista i Nordcoreani come ricercatrice per i diritti umani. Continua poi:
Un funzionario governativo del ministero sudcoreano per l’unificazione mi ha detto che il ventaglio delle retribuzioni può variare molto, da 50 a 500 dollari l’ora, a seconda della qualità delle informazioni.
Ma questa pratica pone un problema: in che modo il pagamento cambia il rapporto tra ricercatore e intervistato e quale effetto avrà sulla storia stessa?
Questa pratica aumenta anche la domanda di “storie vendibili”: più sono esclusive, scioccanti o emotive, più alta è la retribuzione.”
In altre parole, c’è un’intera industria che incentiva la creazione di notizie false sulla Corea del Nord con ricompense in denaro, una cosa che farebbe salivare come un branco di 120 cani affamati persino un gionalista che vivesse in America. Il problema è che non c’è alcun incentivo per i giornalisti a riportare le cose così come stanno, in realtà è proprio l’opposto, perché questo genere di storie esplosive genera, con il clickbaiting, entrate pubblicitarie sproporzionate.
Ma questo è tutto ciò che sono molte di queste notizie: fiabe di zombi e di unicorni.
Alexander Rubinstein
Fonte: mintpressnews.com
Link: https://www.mintpressnews.com/media-zombie-sightings-like-unicorns-are-a-frequent-occurrence-in-north-korea/258968/
03.06.2019
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org