Pepe Escobar
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L’uscita di “The Real Anthony Fauci: Bill Gates, Big Pharma, and the Global War on Democracy and Public Health,” di Robert F Kennedy Jr dovrebbe essere una notizia da prima pagina su tutti i media degli Stati Uniti. Invece, è stato accolto con il proverbiale, fragoroso silenzio.
A febbraio, i critici che cercavano di liquidare Kennedy come un fanatico capace solo di sfruttare un nome famoso avevano segnato un punto a loro favore, quando Instagram avevano cancellato definitivamente il suo account, con il pretesto di false affermazioni sul coronavirus e sui vaccini. Tuttavia, il libro, pubblicato solo pochi giorni fa, è già un successo clamoroso su Amazon.
RFK Jr, presidente del consiglio di amministrazione e primo consulente legale di Children’s Health Defense, si propone di decostruire quella Nuova Normalità che ci viene imposta fin dall’inizio del 2020. Nel mio libro Raging Twenties del 2021 avevo definito questa forza “tecno-feudalesimo.” Kennedy la descrive come un “totalitarismo nascente,” completo di “propaganda e censura di massa, promozione orchestrata del terrore, manipolazione della scienza soppressione del dibattito, vilipendio del dissenso e l’uso della forza per prevenire la protesta.”
Il concentrarsi sul dottor Anthony Fauci come fulcro della più grande storia del 21° secolo permette a RFK Jr di mettere in luce le complesse ramificazioni della militarizzazione e, soprattutto, della monetizzazione della medicina, un processo tossico gestito da Big Pharma, Big Tech, dal complesso spionistico-militare e doverosamente promosso dai media mainstream.
Ormai tutti sanno che i grandi vincitori sono Big Finance, Big Pharma, Big Tech e Big Data, con un posticino speciale riservato ai colossi della Silicon Valley.
Perché Fauci? RFK Jr sostiene che, per cinquant’anni, Fauci è stato a tutti gli effetti un agente di Big Pharma, alimentando “una complessa rete di intrecci finanziari tra le aziende farmaceutiche e il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) e i suoi dipendenti, cosa che ha portato alla trasformazione del NIAID in una filiale dell’industria farmaceutica. Fauci porta avanti spudoratamente la sua relazione amorosa con l’industria farmaceutica come fosse una ‘partnership pubblico-privato.'”
Probabilmente i contorni completi di questa storia assai contorta non erano mai stati esaminati prima a questo livello, così ben documentati e con una tale ricchezza di collegamenti. Fauci può non essere un nome familiare al di fuori degli Stati Uniti e, soprattutto, nel Sud del mondo. Eppure, è questo pubblico globale che dovrebbe essere particolarmente interessato alla sua storia.
RFK Jr accusa Fauci di aver perseguito strategie nefaste fin dall’inizio della Covid-19, falsificando dati scientifici, sopprimendo e sabotando prodotti efficaci che però avrebbero generato margini di profitto inferiori [per le aziende farmaceutiche].
Il verdetto di Kennedy è netto: “Tony Fauci non si occupa di salute pubblica; è un uomo d’affari, che ha usato la propria carica per arricchire i suoi partner farmaceutici, arrivando ad essere il più potente – e dispotico – medico nella storia dell’umanità.” Questa è un’accusa molto grave. Sta ai lettori esaminare i fatti e decidere se Fauci è una specie di dottor Stranamore medico.
Il posto d’onore spetta alla modellazione preferita di Fauci, quella artificialmente taroccata da Neil Ferguson dell’Imperial College di Londra e debitamente finanziata dalla Fondazione Bill e Melinda Gates, che aveva sovrastimato le morti di Covid del 525%. Questo è il modello, poi sfatato, che aveva giustificato l’isteria da lockdown in tutto il pianeta.
Kennedy attribuisce alla ricercatrice canadese di vaccini, la dottoressa Jessica Rose, l’accusa che Fauci sarebbe stato uno dei primi a voler cancellare la nozione di immunità naturale, anche se per, tutto il 2020, il CDC e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) avevano continuato ad ammettere che le persone con un sistema immunitario normale avevano un rischio minimo di morire di Covid.
Il dottor Pierre Kory, presidente di Front Line Covid-19 Critical Care Alliance, era stato tra coloro che avevano denunciato il modus operandi di Fauci di privilegiare lo sviluppo di vaccini tecnologici senza dare spazio a farmaci collaudati ed efficaci contro la Covid: “È assolutamente scioccante che non abbia raccomandato nessuna cura ambulatoriale, nemmeno la vitamina D.”
Il cardiologo clinico Peter McCullough e il suo team di medici di primo intervento hanno testato protocolli profilattici usando, per esempio, l’ivermectina (“abbiamo avuto dati strepitosi dai team medici in Bangladesh”) aggiungendovi altri farmaci, come azitromicina, zinco, vitamina D e vitamina C per via endovenosa.
Il 1° luglio 2020, McCullough e il suo team avevano presentato all’American Journal of Medicine il loro primo, innovativo protocollo, che, però, era stato subito respinto.
L’anno scorso, McCullough aveva dichiarato che Fauci non aveva mai, fino ad allora, pubblicato nulla su come trattare un paziente Covid. Aveva inoltre asserito, senza però portarne le prove: “Chiunque cerchi di pubblicare un nuovo protocollo di trattamento si troverà completamente escluso dalle riviste [mediche], visto che sono tutte sotto il controllo di Fauci.”
È andata molto peggio di così. McCullough: “L’intero establishment medico aveva cercato di bloccare i trattamenti precoci e di mettere a tacere i medici che parlavano di successi terapeutici. Un’intera generazione di medici ha semplicemente smesso di praticare la medicina.”
(Un bastian contrario potrebbe sostenere che McCullough si è lasciato trasportare: un milione di medici statunitensi – più o meno il numero di tutti quelli in attività – non potevano essere tutti coinvolti).
Il libro sostiene che la ragione della mancanza di studi di ricerca originali su come combattere la Covid è da attribuire alla dipendenza dei tanto vituperati accademici americani dai miliardi di dollari erogati dal National Institute of Health (NIH) e al fatto che questi ricercatori sarebbero stati terrorizzati all’idea di contraddire Fauci.
Secondo due esperti di Covid, Kory e McCullough, la soppressione da parte di Fauci del trattamento precoce con farmaci fuori brevetto sarebbe responsabile dell’80% delle morti attribuite alla Covid negli Stati Uniti.
Come uccidere la concorrenza
Il libro offre un quadro dettagliato di [quella che Kennedy definisce] l’offensiva di Big Pharma per uccidere l’idrossiclorochina (HCQ), con i mercenari della ricerca finanziata dall’asse Gates-Fauci che, utilizzando protocolli difettosi, avrebbero mal-interpretato [l’esito delle terapie] riportando risultati negativi.
Kennedy dice che Bill Gates, nel 2020, controllava virtualmente l’intero apparato dell’OMS come maggior finanziatore dopo il governo degli Stati Uniti (prima che Trump bloccasse i fondi statunitensi destinati all’OMS) e che aveva usato l’agenzia per screditare completamente l’HCQ, una dichiarazione radicale, se non addirittura incendiaria.
Il libro affronta anche il Lancetgate, il fatto che le due principali riviste scientifiche del mondo, The Lancet e il New England Journal of Medicine avessero pubblicato studi fraudolenti [sull’inefficacia dell’HCQ] tratti da un database inesistente di proprietà di una società precedentemente sconosciuta.
Solo poche settimane dopo, entrambe le riviste, profondamente imbarazzate e con la loro credibilità duramente guadagnata messa in discussione, avevano ritirato gli studi. Non è mai stata fornita alcuna spiegazione sul perché si fossero fatte convolgere in quella che potrebbe essere interpretata come una delle frodi più gravi nella storia dell’editoria scientifica.
Ma era comunque servita allo scopo. Per Big Pharma, dice Kennedy, uccidere l’HCQ e, più tardi, l’Ivermectina (IVM) era una priorità assoluta. Si dà il caso che l’Ivermectina sia un concorrente a basso profitto di un prodotto Merck, il molnupiravir, che ha le stesse indicazioni ma che può essere venduto al dettaglio al redditizio prezzo di 700 dollari a terapia.
Il libro sostiene che Fauci era rimasto piuttosto eccitato da un promettente studio sul remdesivir di Gilead (un farmaco che, non solo è generalmente considerato inefficace contro la Covid, ma che, di fatto, è un veleno mortale) che fattura 3.000 dollari per ogni trattamento.
Il libro suggerisce anche che Fauci potrebbe aver voluto uccidere l’HCQ e l’IVM perché, secondo le regole federali statunitensi, il riconoscimento da parte della Food and Drug Administration sia dell’HCQ che dell’IVM avrebbe automaticamente messo fuori mercato il remdesivir.
La Fondazione Bill e Melinda Gates ha una cospicua partecipazione in Gilead. Un punto chiave per Kennedy è che i vaccini sono il Santo Graal di Big Pharma.
Esamina in dettaglio come quella che potrebbe essere interpretata come un’alleanza Fauci-Gates avesse iniettato “miliardi di dollari dei contribuenti nello sviluppo” di una “piattaforma mRNA per i vaccini che, in teoria, avrebbe permesso di produrre rapidamente nuovi ‘richiami’ per combattere ogni ‘possibile variante.’
I vaccini, scrive, “sono uno dei rari prodotti commerciali che moltiplicano i profitti fallendo … La buona notizia per il BigPharma era che tutta l’umanità sarebbe stata permanentemente dipendente da richiami semestrali o addirittura quadrimestrali.”
Qualsiasi somiglianza con la nostra attuale realtà dei “richiami” non è una semplice coincidenza.
Il riassunto finale dei dati della sperimentazione clinica di Pfizer è destinato a sollevare notevoli perplessità. Ecco cosa dice Peter McCullough: “Poiché lo studio clinico ha dimostrato che i vaccini riducono il rischio assoluto di meno dell’1%, quei vaccini non possono assolutamente influenzare le curve epidemiche. È matematicamente impossibile.”
La matrix di Gates
Bill Gates descrive la filosofia operativa della sua fondazione come “filantrocapitalismo.” Bisognerebbe però chiamarla auto-filantropia strategica, dato che sia il capitale della fondazione che il suo patrimonio netto sono aumentati a dismisura [nel corso di questa pandemia].
La Fondazione Bill e Melinda Gates, “un’organizzazione senza scopo di lucro che combatte la povertà, le malattie e l’ingiustizia in tutto il mondo,” investe in multinazionali farmaceutiche, alimentari, agricole, energetiche, delle telecomunicazione e delle tecnologiche globali. Esercita, di fatto, un enorme controllo sulle agenzie internazionali per la salute e l’agricoltura, così come sui media mainstream – come la Columbia Journalism Review aveva dimostrato nell’agosto 2020.
Gates, che non ha una laurea, e tanto meno una in medicina (come Kennedy, va notato, che è avvocato), dispensa saggezza in tutto il mondo come esperto di salute pubblica. La fondazione detiene azioni e obbligazioni di Pfizer, Merck, GSK, Novartis e Sanofi, per parlare dei colossi della farmaceutica, e posizioni sostanziali in Gilead, AstraZeneca e Moderna.
Il libro descrive nei minimi dettagli come Gates controlli l’OMS (è il più grande contributore diretto: 604,2 milioni di dollari nel 2018-2019, gli ultimi dati disponibili). Già nel 2011 Gates aveva suggerito: “tutti i 183 stati membri, dovranno fare dei vaccini il punto centrale dei loro sistemi sanitari.” L’anno successivo, l’Assemblea Mondiale della Sanità, che stabilisce l’agenda dell’OMS, aveva adottato un Piano Globale dei Vaccini progettato, guarda caso, dalla Fondazione Bill e Melinda Gates.
La Fondazione controlla anche lo Strategic Advisory Group of Experts (SAGE), il principale gruppo consultivo dell’OMS sui vaccini, così come l’importantissima GAVI Alliance (ex Global Alliance for Vaccines and Immunization), che è il secondo più grande contributore dell’OMS.
GAVI è il “partenariato pubblico-privato” di Gates che, essenzialmente, incanala le vendite all’ingrosso dei vaccini da Big Pharma alle nazioni povere. Il primo ministro britannico Boris Johnson, solo tre mesi fa, ha dichiarato che “GAVI è la nuova NATO.”
Pochi in Oriente e in Occidente sanno che, nel 2017, era stato Gates a scegliere il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che non ha una laurea in medicina ma, in compenso, un background abbastanza losco.
La dottoressa Vandana Shiva, una dei principali attivisti per i diritti umani dell’India (accusata abitualmente di essere solo anti-vax), riassume: “Gates ha dirottato l’OMS e l’ha trasformata in uno strumento di potere personale che utilizza al cinico scopo di aumentare i profitti farmaceutici. Da solo ha distrutto l’infrastruttura mondiale della salute pubblica. Ha privatizzato i nostri sistemi sanitari e i nostri sistemi alimentari affinchè servissero ai suoi scopi.”
Le simulazioni pandemiche
“Germ Games,” il 12° capitolo, potrebbe essere quello più esplosivo, in quanto si concentra sulle armi biologiche e sull’apparato di biosicurezza degli Stati Uniti, con una menzione speciale a Robert Kadlec, che potrebbe rivendicare la leadership della (contagiosa) logica secondo cui le malattie infettive costituirebbero una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti e richiederebbero quindi una risposta militarizzata.
Il libro sostiene che Kadlec, strettamente legato alle agenzie di spionaggio, a Big Pharma, al Pentagono e ad appaltatori militari assortiti, era anche legato agli investimenti di Fauci negli esperimenti di “guadagno di funzione,” in grado di ingegnerizzare supergermi pandemici. Fauci nega assolutamente di aver promosso tali esperimenti. Nel 1998 Kadlec aveva scritto un documento di strategia interna per il Pentagono – anche se non per Fauci – promuovendo il ruolo degli agenti patogeni pandemici come armi fantasma, che non lasciano impronte.
Dal 2005 DARPA, che, nel 1969 aveva inventato ARPANET, il precursore di internet, aveva finanziato la ricerca sulle armi biologiche. DARPA, chiamatelo l’angelo investitore del Pentagono, ha anche sviluppato il GPS, i bombardieri stealth, i satelliti meteorologici, i velivoli senza pilota e quel prodigio da combattimento che è il fucile M16.
Nel 2017 DARPA aveva incanalato 6,5 milioni di dollari attraverso la EcoHealth Alliance di Peter Daszak al laboratorio di Wuhan per finanziare studi sul “guadagno di funzione,” oltre agli esperimenti sul guadagno di funzione che si svolgevano a Fort Detrick. EcoHealth Alliance era stata l’organizzazione che aveva curato il trasferimento dei fondi.
RFK Jr analizza scrupolosamente i progressi di queste simulazioni pandemiche, a partire da Dark Winter del 2001, che aveva sottolineato l’interesse del Pentagono per l’utilizzo dei vaccini come armi biologiche (il nome in codice era stato coniato da Kadlec); l’attacco all’antrace tre settimane dopo l’11 settembre; Atlantic Storm nel 2003 e nel 2005, incentrati sulla risposta ad un attacco terroristico che diffondeva il vaiolo; Global Mercury, del 2003 e Lockstep del 2010, che avevano sviluppato uno scenario finanziato dalla Fondazione Rockefeller in cui troviamo questa perla:
Durante la pandemia, i leader nazionali di tutto il mondo hanno fatto uso della loro autorità e imposto regole e restrizioni capillari, dall’obbligo di indossare mascherine per il viso ai controlli della temperatura corporea all’ingresso di spazi comuni, come stazioni ferroviarie e supermercati. Anche dopo la fine della pandemia, questo controllo maggiormente autoritario, insieme alla supervisione dei cittadini e delle loro attività, era rimasto in vigore e si era addirittura intensificato. Per proteggersi dalla diffusione di problemi sempre più globali, pandemie, terrorismo transnazionale, crisi ambientali e povertà crescente, i leader di tutto il mondo avevano mantenuto una presa più salda del potere.
RFK Jr dipinge un quadro in cui, a metà del 2017, la Fondazione Rockefeller e le agenzie di intelligence degli Stati Uniti avevano praticamente incoronato Bill Gates come il principale finanziatore del business delle simulazioni pandemiche intel/militari.
Nel 2017 era poi stata la volta di MARS (Mountain Associated Respiratory Virus) durante il G20 tenutosi in Germania. Si dà il caso che MARS coinvolgesse la Cina; riguardava infatti un nuovo virus respiratorio che si diffondeva nei mercati affollati di una zona montuosa di confine in una nazione non nominata, che però assomigliava molto alla Cina.
Diventa ancora più strano quando si apprende che i due moderatori di MARS erano molto vicini alla Fondazione Bill e Melinda Gates. Uno di loro, David Heymann, sedeva con il CEO di Moderna nel consiglio della Fondazione Merieux USA. BioMerieux è la società francese che aveva costruito il laboratorio di Wuhan.
Big Pharma bacia l’intelligence occidentale
Poco dopo, era arrivata SPARS 2017, tenutasi al Johns Hopkins Center for Health Security. La Fondazione Bill e Melinda Gates è tra i principali finanziatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. SPARS 2017 aveva simulato una pandemia di coronavirus che imperversava dal 2025 al 2028. Come nota RFK Jr, “l’esercizio si è rivelato un predittore spaventosamente preciso della pandemia Covid-19.”
Nel 2018, l’esperto di armi biologiche Peter Daszak era diventato il canale principale attraverso cui transitavano le sovvenzioni destinate a finanziare la ricerca sul guadagno di funzione, anche al Wuhan Institute of Virology Biosafety Lab.
Crimson Contagion, supervisionato da Kadlec era arrivato, dopo otto mesi di pianificazione, nell’agosto 2019. Fauci, in rappresentanza del NIH vi aveva partecipato in quello che era stato definito un “esercizio funzionale” insieme a Robert Redfield del CDC e a diversi membri del Consiglio di sicurezza nazionale.
Questo war game si era svolto in segreto, a livello nazionale. Nel rapporto After-Action Crimson Contagion, venuto alla luce solo attraverso una richiesta FOIA, la lista delle organizzazioni partecipanti è lunga parecchie pagine e comprende anche tribù indiane e governi di contea. È impossibile determinare dal semplice coinvolgimento della sua organizzazione se questo fosse stato un progetto di Fauci.
La stella dello spettacolo pandemico di Gates era stato senza dubbio Event 201, tenutosi nell’ottobre 2019, solo tre settimane prima che l’intelligence statunitense sospettasse, o no, che la Covid-19 aveva iniziato a circolare a Wuhan. Event 201 riguardava una pandemia globale di coronavirus. RFK Jr sostiene in modo persuasivo che Event 201ne era stata praticamente una simulazione quasi “in tempo reale.”
Il capitolo “Germ Games” porta il lettore a riconoscere ciò che i media mainstream si sono semplicemente rifiutati di riferire: come il coinvolgimento pervasivo dell’intelligence statunitense (e britannica) abbia mantenuto una presenza segreta, ma dominante, nell’intera risposta alla Covid-19.
Un ottimo esempio è il Wellcome Trust (la versione britannica della Fondazione Bill e Melinda Gates) che è uno spinoff della GlaxoSmith Kline di Big Pharma. Questo fondo rappresenta il matrimonio tra Big Pharma e l’intelligence occidentale.
La presidentessa del Wellcome Trust dal 2015 al 2020, Eliza Manningham-Buller, è una ex direttrice generale del MI5. Dal 2011 è anche vice-presidente dell’Imperial College. Il “dottor Fauci inglese,” Neil Ferguson, il responsabile dei famigerati, mortali e sbagliati modelli che avevano giustificato i lockdown, era un epidemiologo che lavorava per il Wellcome Trust.
Queste sono solo alcune delle intuizioni, delle connessioni e delle pesanti accuse presenti nel libro di RFK Jr. Come pubblico servizio, l’intero lotto di accuse dovrebbe essere disponibile per lo scrutinio popolare in tutto il mondo (infatti, l’edizione digitale Kindle ha un prezzo ridicolo, 2,99 dollari). Queste questioni riguardano l’intero pianeta, specialmente il Sud globale.
Il premio Nobel Luc Montaigner ha notato come, “tragicamente per l’umanità, ci siano molte, molte falsità che emanano da Fauci e dai suoi tirapiedi.” Ancora più tragico è quello che emana dai suoi maestri.
Pepe Escobar
Fonte: unz.com
Link: https://www.unz.com/pescobar/fauci-as-darth-vader-of-the-covid-wars/
25.11.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org