Eyes Wide Shut: gli “Occhi spalancati chiusi” verso le nostre oscurità

DONA A COMEDONCHISCIOTTE.ORG PER SOSTENERE UN'INFORMAZIONE LIBERA E INDIPENDENTE:
PAYPAL: Clicca qui

STRIPE: Clicca qui

In alternativa, è possibile effettuare un bonifico bancario (SEPA) utilizzando il nostro conto
Titolare del conto: Come Don Chisciotte
IBAN: BE41 9674 3446 7410
BIC: TRWIBEB1XXX
Causale: Raccolta fondi

Di Alessandra Turra per ComeDonChisciotte.org

Celeberrimo e ultimo film di Stanley Kubrick, narra le vicende sentimentali di una coppia sposata da nove anni.

Volendo analizzare il titolo (fortunatamente rimasto nella versione inglese anche in Italia), che letteralmente significa “Occhi spalancati chiusi”, ci troviamo dinnanzi a un ossimoro che ci fa immaginare una trama avvolta nel mistero. Dobbiamo tenere gli occhi ben aperti per cosa? C’è forse un assassino dietro l’angolo che minaccia la vita dei protagonisti?

In realtà la pellicola a tratti può sembrare un genere thriller e in effetti qualche spunto c’è verso la fine, ma non convince e, tutto sommato, lo trovo alquanto superfluo per lo svolgimento della trama principale.
Alice, casalinga annoiata e Bill, medico che gode di una certa stima in città, fanno parte della borghesia newyorkese e sono attorniati da ricchi amici, sempre pronti ad organizzare feste sfarzose in palazzi lussuosi.

La vita di coppia dei protagonisti sembra procedere senza particolari intoppi, tra la routine di Alice e la professione di medico di Bill, uomo affascinante, ma privo di dubbi riguardo la fedeltà della bella moglie.
Alice, durante una delle tante feste alle quali partecipano i coniugi, complice qualche bicchiere di troppo, si lascia coinvolgere dalle avance di un apparente gentiluomo ungherese e ne rimane affascinata, mentre con “occhi spalancati chiusi” scorge il marito intrattenersi affabilmente con due splendide donne e prova gelosia.

Eyes Wide Shut: gli "Occhi spalancati chiusi" verso le nostre oscurità

La sera seguente, l’apparente apatia di Bill nei confronti della moglie si trasforma in folle gelosia, causata dalla confessione di Alice riguardo un desiderio sessuale verso un ufficiale di marina, incrociato anni prima nella hall di un albergo.

La moglie spiega nei minimi dettagli le sensazioni provate per quell’uomo, lo scambio di sguardi e l’innegabile attrazione fisica, ma non le si presentò il tempo sufficiente per concretizzare quei desideri nascosti, a causa della partenza dell’ufficiale (“Era partito e solo allora mi sentii al sicuro”).

Quel giorno pensò costantemente allo sconosciuto, anche mentre faceva l’amore con suo marito e in quel momento provò per quest’ultimo un “amore tenero ma triste”.

Un innocente segreto svelato al proprio partner che le costerà caro.

In una coppia ci sono reconditi desideri che non è bene palesare. Esistono sfere personali da tenere nascoste nella propria intimità, non fanno male all’altro e sono innocenti bugie bianche.

Conoscersi troppo a fondo non fa bene alla coppia, la mortifica e non rende il rapporto stimolante.
Durante il colloquio tra Alice e Bill, punto focale dell’intera pellicola, emerge lo stereotipo dell’uomo cacciatore per natura e la donna mero oggetto del desiderio sessuale dell’uomo (“Sai come sono fatti gli uomini, lo sappiamo tutti, no?”).

Quando Bill chiede alla moglie cosa volesse l’affascinante ungherese che ballava con lei alla festa, Alice risponde divertita “sesso”, aspettandosi una reazione indignata del marito, mentre lui innocentemente risponde che è comprensibile dal momento che lei è una “donna molto, molto bella”.
Alice controbatte “Siccome sono una bella donna, tutte le volte che un uomo si avvicina e si mette a parlare con me, è solo perché mi vuole scopare?”.

In quest’ultima frase Bill non tiene conto delle molteplici motivazioni che possono spingere un uomo ad avvicinarsi a una donna e per questo la sminuisce. Attrazione fisica sì, ma anche il cervello vuole la sua parte, vanno nutriti i testicoli così come la massa cerebrale.

Da quella serata emerge un marito ossessionato dal pensiero fisso della moglie a letto con l’ufficiale ed arriva al punto di immaginarsi spesso la scena di un ipotetico rapporto tra i due.
Così Bill si ritrova a vagare di notte per le strade di New York, in preda ad una smania incontenibile di tradire la moglie, che l’ha tradito a sua volta solo col pensiero.

Si ritrova a casa di una prostituta, ma non “consuma”, quasi a sembrare psicologicamente impotente.
Un “vorrei ma non posso”, sono un noto medico (titolo che tiene sempre a sottolineare), sono marito e padre di famiglia. Posso forse scalfire la mia immagine di uomo perbene, facendo sesso con un’altra donna?
A parer mio, il percorso più consono sarebbe stato abbassarsi al livello dell’uomo primordiale per ritrovare se stesso e il dovuto rispetto nei confronti delle donne. Alle volte per comprendere, bisogna “sporcarsi” dentro.
Bill non si ferma e, tramite un escamotage, si ritrova nell’immenso salone di una villa dove si consumano orge peccaminose. Vuole toccare il fondo, ma anche qui si tira indietro.

Osserva, giudica, ma non partecipa, tant’è che esiste una parola d’ordine per accedere alla villa (“Fidelio”, unica opera lirica di Beethoven), ma non una password per rendersi protagonista della peccaminosa nottata.

Dante considerava il peccato di Lussuria il meno grave, in quanto è il peccato che più si avvicina a Dio.

Suggestiva e rimasta nella storia del cinema la scena girata nel salone, la ripresa dell’orgia purtroppo è stata digitalmente oscurata negli Stati Uniti, per evitare una censura ai minori di 18 anni. Sappiamo ormai che, in Usa, copiose quantità di sangue e scene di violenza non fanno scalpore, ma scene esplicite di sesso suscitano clamore e disdegno tra i più puritani.

Eyes Wide Shut: gli "Occhi spalancati chiusi" verso le nostre oscurità

L’aria festosa delle vacanze natalizie rende la città piena di luci, così come l’interno delle abitazioni. La notte è la protagonista indiscussa dell’ambientazione, la notte che tutto cela e tutto mostra, sia il bianco che il nero non sono colori, sono il rovescio della stessa medaglia.

Il finale del film devo ammettere che mi ha lasciata alquanto perplessa e non mi sembra aver offerto una giusta evoluzione alla vicenda. Sono perdenti entrambi i protagonisti?
Nella coppia il vero assente mi sembra essere l’amore, inteso come complicità, stima, affetto, rispetto. Si parla d’amore solo all’inizio e alla fine si tramuta in “volersi bene, tanto bene”.

Perché aver intrapreso un cammino di castità carnale per poi finire con “C’è una cosa molto importante che dobbiamo fare il prima possibile. Scopare”?

Una possibile risposta la fornisce lo stesso colloquio finale tra i due, “L’importante è che ora siamo svegli”, forse attenti nel rinnovare sempre il rapporto sessuale, la complicità e a non cadere nelle trappole della concupiscenza extraconiugale. Forse, tutto sommato, queste esperienze hanno rinvigorito la complicità tra i due. Le interpretazioni sono molteplici e volutamente lasciate all’immaginazione dello spettatore.

Altro tema affrontato è quello onirico. Il sogno si mescola alla realtà, quasi a voler sottolineare la speranza che tutto ciò che è accaduto sia solo frutto di un brutto sogno. Oppure il sogno stesso diventa tristemente premonitore di ciò che in seguito accadrà.

La pellicola prende infatti spunto da un breve romanzo di Arthur Schnitzler, “Doppio sogno” (titolo originale in tedesco “Traumnovelle”).

Tralasciando i gossip più o meno veritieri tra i due attori che impersonano Bill e Alice (Tom Cruise e Nicole Kidman e la loro presunta separazione al termine delle riprese), vorrei soffermarmi sulle loro interpretazioni.
Kidman credibile, anche se a tratti un po’ freddina e insipida.

Cruise lo trovo inadatto alla parte, troppo impettito e con mimica facciale perennemente identica. Molto hanno influito sul mio giudizio il doppiaggio in italiano, che gli conferisce una voce diversa da quella abituale e i ruoli interpretati fino a quel momento dall’attore.

La colonna sonora è principalmente composta da due tracce, il “mesto, rigido e cerimoniale” tratto dalla “Musica ricercata” di Ligeti e il valzer “Jazz Suite” di Sostakovic. Il primo ruota ossessivamente attorno a due note (fa e fa diesis), con in seguito l’ingresso di una terza nota (sol).
La Musica Ricercata verrà proposta all’interno della pellicola per ben cinque volte, nei momenti di suspense.
Altri pezzi sono “When I fall in love”, “Baby did a bad thing”, “I got it bad”, “Masked ball”.

Eyes Wide Shut: gli "Occhi spalancati chiusi" verso le nostre oscurità

Kubrick non delude mai, ti rimane addosso come un vecchio indumento sgualcito che profuma ancora di sartoria e, dovesse scontentare in alcuni passaggi, lo si perdona immancabilmente perché rimane uno dei maggiori cineasti della storia del cinema.

Il suo animo schivo e la sua avversione per gli Stati Uniti (ottenne la cittadinanza britannica), causata anche delle continue censure alle sue opere, lo rendono in fondo più simpatico, più umano e vicino ai sentimenti della gente comune.

Eyes Wide Shut: gli "Occhi spalancati chiusi" verso le nostre oscurità
Stanley Kubrick

 

EYES WIDE SHUT

Genere: drammatico, thriller, erotico.

Paese di produzione: Gran Bretagna, Usa, 1999

Regia: Stanley Kubrick

Di Alessandra Turra per ComeDonChiosciotte.org

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Potrebbe piacerti anche
Notifica di
35 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
35
0
È il momento di condividere le tue opinionix