A latere della catastrofe umana, sociale ed economica che ha sconvolto l’Emilia Romagna, sono da segnalare due notizie caratterizzate da una vena tragicomica che, se non fosse che oramai ci abbiamo fatto il callo e siamo solo all’inizio, potrebbero addirittura essere definite assurde. Denominatore comune di entrambi gli eventi le nuove tecnologie oramai entrate prepotentemente nelle nostre vite, meglio conosciute, per fare i fighi, come hi-tech (abbreviazione dell’inglese high technology).
1. Robot dolce casa
Il 18 maggio veniva ritrovato il cadavere del 75enne Giamberto Pavani, rimasto bloccato nella sua abitazione mentre l’acqua del fiume Senio inondava il piccolo comune di Castel Bolognese, in provincia di Ravenna. Se all’apparenza la sua morte sembra una delle varie tragicamente avvenute a causa dell’alluvione, negli ultimi giorni le circostanze che hanno impedito all’uomo di scappare e ai soccorritori di intervenire hanno fatto il giro del web.
Secondo le ricostruzioni dei vicini infatti, l’anziano viveva in un’abitazione completamente automatizzata, con porta blindata e inferriate alle finestre, che, andata via la corrente elettrica a causa del cataclisma, lo ha letteralmente intrappolato al suo interno.
“I meccanismi della sua villetta erano tutti elettronici. Quando è andata via la corrente era chiuso dentro e non è più riuscito ad uscire“, hanno raccontato i testimoni, e a nulla sono valsi gli sforzi degli uomini della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco che, con martelli e picconi, hanno provato a far breccia nell’abitazione mentre l’acqua continuava a salire; la fortezza in quelle condizioni è risultata impenetrabile, trasformandosi così in una tomba.
2. Auto elettrica, auto del futuro
Il 25 maggio il Comune di Ravenna ha pubblicato un comunicato dal titolo “Misure da adottare da parte dei possessori di veicoli elettrici e ibridi” che riporta:
A scopo precauzionale, i concessionari e i soggetti privati che a qualsiasi titolo possiedono veicoli elettrici e ibridi che hanno subito immersione in seguito agli eventi meteorologici dei giorni scorsi, o che si trovano in ambienti particolarmente umidi, devono adottare alcune misure preventive a tutela della pubblica incolumità.
In particolare tali veicoli devono essere posti per 15 giorni in quarantena, devono cioè essere tenuti in spazi esterni, con una distanza tra un veicolo e l’altro, da edifici e da altri veicoli di almeno cinque metri.
Tali misure sono state disposte su richiesta dei Vigili del fuoco.
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Entrambe le notizie spingono a riflessioni sul rapporto che ha oggi l’uomo con la tecnologia, strumento che dovrebbe facilitare le nostre vite ma che mai come in questi anni, da progresso si sta trasformando in regresso.
Massimo A. Cascone, 29.05.2023