DI MAURIZIO BLONDET
rischiocalcolato.it
Come esprimere la protesta di massa contro questo governo che non abbiamo voluto, contro il Colle che ce l’ha dato, contro la tassazione che uccide?
Un metodo molto usato in America Latina, e con qualche successo, è il CACEROLAZO (pronuncia “caserolasso”) Si scende in piazza con casseruole e padelle, e le si sbatte con i mestoli. Vuol dire “il popolo ha fame” perchè le pentole sono vuote, somiglia molto alla protesta dei carcerati (quando sbattono la gavetta contro le sbarre); dice ai politici: “Andate tutti a casa!”, dunque esprime molto bene la situazione degli italiani depredati dai parassiti pubblici e prigionieri delle caste. Un famoso cacerolazo delle casalinghe cilene contribuì a far capire che il governo comunista Allende non aveva il favore popolare, in Argentina è stato spesso adottato contro qualunque governo… E anche noi siamo un po’ sudamericani. Almeno lo è la nostra classe dirigente.
Naturalmente il Cacerolazo non esclude il Salivazo (coprire di sputi i politici), anzi è consigliato unire le due forme di protesta che si rafforzano a vicenda. Ma molto di rado i politici, con le loro scorte ed auto corazzate, si espongono ai sentimenti popolari…
Un cacerolazo si può fare anche sbattendo le casseruole dalle finestre e dai balconi: fa’ un casino tremendo, e non ha bisogno di autorizzazioni di polizia per manifestazioni pubbliche, in quanto la protesta avvviene nell’abitazione privata di ciascuno. Basta accordarsi sull’ora, il giorno e il luogo, e centomila finestre risuonino di casseruole!
Dunque, CACEROLAZO. Passate la voce. Qualcuno lo suggerisca a Beppe Grillo: con i suoi mezzi e il suo seguito, può organizzare un cacerolazo di massa molto rapidamente.
Maurizio Blondet
Fonte: www.rischiocalcolato.it
Link: http://www.rischiocalcolato.it/2012/04/e-lora-del-cacerolazo-di-maurizio-blondet.html
29.04.2012