DI FRANCESCO ERSPAMER
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Nel mondo ci sono più di duemila miliardari, circa il doppio di quanti erano dieci anni fa. Non ce ne dovrebbe essere neanche uno. La discussione politica dovrebbe limitarsi a stabilire se sia meglio un sistema comunista o socialista, in cui le differenze fra i ricchi e i poveri siano basse (diciamo, una decina di volte al massimo), e uno capitalista che invece consenta ai più fortunati o meritevoli di guadagnare cinquanta o cento volte di più degli altri, giungendo ad accumulare fortune di decine di milioni di euro. Ma che senso ha permettere al padrone di Amazon, Jeff Bezos (nella foto), di avere un patrimonio personale di circa 140 miliardi e di guadagnare ogni anno 300mila volte di più di un suo impiegato? Che senso ha permettere che ventisei nababbi possiedano altrettante ricchezze di quasi quattro miliardi di esseri umani? Pensate: se i loro beni venissero espropriati domani, più di metà della popolazione mondiale raddoppierebbe istantaneamente i suoi beni.
Questa situazione non è solo palesemente immorale: è socialmente pericolosa, per l’enorme potere concesso a pochi individui che inevitabilmente finiscono per credersi dei superuomini o delle divinità ma anche perché attorno a questi falsi dèi si crea inevitabilmente una corte di ruffiani e pretoriani, disposti a tutto pur di vivere in una bolla di privilegio. Questa è la ragione per cui detesto i liberisti, in Italia rappresentati da piddini e berlusconiani: il sistema che difendono e difenderanno sino alla loro estinzione non è semplicemente quello dell’ineguaglianza, in cui ci sono alcuni milionari, un po’ di benestanti, un’ampia classe media e parecchi poveri. No, è il sistema dei miliardari, che nel tempo che ho impiegato a scrivere questo post hanno accresciuto la loro ricchezza di qualche altro centinaio di milioni (due miliardi e mezzo al giorno, spiega il rapporto di Oxfam International, non propriamente un’associazione bolscevica), ormai più potenti degli Stati e incapaci di fermarsi.
Saccheggeranno il pianeta fino all’esaurimento totale delle ricorse, impoveriranno tutti eccetto sé stessi e i loro cani da guardia. Non è una previsione distopica: è accaduto e continua a succedere. Ovvio che i loro giornalisti cerchino di distrarvi accusando il reddito di cittadinanza di corrompere la gente. Perché non si accorga che facendo diventare, no, non povero, soltanto plurimilionario, anche uno solo dei miliardari italiani, diciamo l’ultraottantenne Del Vecchio, ce ne sarebbe abbastanza per pagare per un anno 780 euro mensili a più di due milioni di indigenti.
Francesco Erspamer
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22.01.2019
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