Segnalo un interessante articolo pubblicato sul recente numero di agosto de Il Salvagente, la rivista che si occupa di test di laboratorio contro le truffe ai consumatori.
Si tratta di un’inchiesta sui deodoranti alluminium free, ne sono stati messi alla prova 42 tipi diversi per capire se l’uso quotidiano è davvero così sicuro come assicurato (alcune ricerche realizzate nel corso degli anni hanno, infatti, richiamato l’attenzione sulla potenziale correlazione tra i sali di alluminio e il rischio di sviluppare il cancro al seno) e, in realtà, è emerso che, se da un lato questi prodotti sono liberi da sali di alluminio, dall’altro in alcuni sono stati trovati diversi ingredienti sospetti, come allergizzanti o potenziali perturbatori endocrini.
In particolare, inquieta il caso di un prodotto dell’azienda Angelini Pharma, il deodorante Infasil Neutro Extra Delicato Vapo, che contiene un ingrediente cancerogeno, il Butylphenyl Methylpropinal, noto anche con il nome di “Lilial”, una molecola di sintesi molto utilizzata come fragranza nei prodotti cosmetici che, però, è stata vietata in Europa dal marzo 2022.
Il giornalista de Il Salvagente, prima di chiudere l’articolo, ha contattato il Gruppo Angelini Pharma chiedendo se avesse intenzione di ritirare dal mercato il deodorante ancora in circolazione contenente Lilial, ma l’azienda farmaceutica – secondo quanto si legge nella rivista – ha risposto di aver già anticipato al gennaio 2022 l’immissione nel mercato di confezioni di prodotto libere da questo ingrediente e di non essere obbligata dal Regolamento Europeo a ritirare le confezioni vendute prima del primo marzo 2022.
Al che il giornalista ha fatto notare che, invece, la Confcommercio fin dal gennaio 2022 ha indicato come necessario il ritiro dal commercio di tutti i prodotti cosmetici contenenti l’ingrediente Buhylphenyl Metylproprional e anche l’obbligo di tenere traccia di tutta l’operazione di restituzione al fornitore per eventuali controlli da parte delle autorità sanitarie.
“Angelini acquisisce Infasil, un brand sinonimo di efficia e sicurezza e leader in Italia nei settori deodoranti e igiene intima” si legge nel sito dell’azienda farmaceutica Angelini in un post datato 22 luglio 2017.
Impensierisce, adesso, apprendere come è stata gestita la questione Lilial. Soprattutto perché stiamo parlando di un’azienda che gestisce più che altro farmaci, dunque prodotti particolarmente delicati e impattanti sulla salute delle persone. Nel sito dell’azienda si legge in riferimento all’etica: “Angelini S.p.A. crede nella necessità di assicurare, diffondere e consolidare una cultura improntata alla correttezza, all’integrità e alla trasparenza nella conduzione delle proprie attività e nei confronti di tutti i suoi stakeholders. Angelini S.p.A. opera nel rispetto delle leggi e dei regolamenti e agisce affinché la sua intera organizzazione si impegni in tal senso. Tutti i dipendenti sono chiamati ad operare con integrità in tutti gli aspetti del loro lavoro e a pretendere altrettanto dai loro interlocutori interni ed esterni all’organizzazione. L’impianto etico di Angelini S.p.A. comporta la necessità di fare ciò che è moralmente corretto e responsabile nell’esercizio degli affari, senza giungere a compromessi con i principi morali di onestà, legalità e compliance, lealtà, affidabilità, rispetto reciproco e dignità, trasparenza.”
Impegni che, nel caso dei fatti appena portati alla luce dall’inchiesta de Il Salvagente, sembra non siano stati del tutto mantenuti nei confronti dei consumatori.
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VB