Ideologia e propaganda nei cartoni
animati
DI DANIELA STEKLOV
Lalenguaquesecomeelgato.blogspot.com
Disney mi ha insegnato molte cose. Il signor Walt Disney, con la sua barba bianca e le fitte sopracciglia, la pancia generosa, le guance rosa e gli uncini in mezzo al naso. Così me lo sono sempre immaginato, così pericolosamente simile a Babbo Natale che ora mi fa venire persino le vertigini.
Mi insegnò a essere frustrata, a voler essere la più bella, a piangere quando un ragazzo non mi amava, a competere con le mie amiche, a credere che la chiave di
tutto è nel lavoro duro e spossante, a parlare col mio specchio, a non mangiare le mele, ad avere paura nel bosco: mi ha insegnato tante cose, e tanto è stato lo sforzo per staccarmi da esse e ancora oggi mi trovo a separarmene come se fossero stati di pelle.A beneficio del signor Disney, non sono stata solo io a essere indottrinata, o almeno tentarono di farlo, ma anche milioni di bambine e bambini in tutto il mondo che dopo sono diventati genitori e nonni, ferventi prosecutori degli insegnamenti del grande impero animato.
Riflettendo sulla grande propaganda del sistema capitalista che Disney, insieme a tanti altri, si sforzò a imporre col ferro e col fuoco, ho voluto fare delle ricerche sui cartoni animati che oggi vedono i bambini. Ho scoperto una serie animata trasmessa da alcuni mesi dall’emittente ClanTv che fa parte della televisione pubblica spagnola. Si chiama “I Davincibili” e, con il paravento della cultura, trasuda ideologia. Due adolescenti chiamati Da Vinci hanno delle avventure mentre cercano opere d’arte in tutto il mondo insieme allo zio Leone, Leonardo Da Vinci. In ogni peripezia devono far fronte a un tipaccio, con gli occhi sporgenti, con la bocca storta e, che curioso, con il basco rosso, che si chiama Cuba. Questo personaggio ha il perfido obiettivo di dominare il mondo. Il dominare il mondo è una cosa che ha un forte relazione con le opere d’arte e con il fine culturale della serie, senza dubbio.
È una consuetudine ascoltare nella serie i protagonisti che ripetono continuamente frasi come: “Bisogna lottare contro il piano di Cuba per dominare il mondo” o cose del genere. Non mi sembra che scegliere Cuba come prototipo dell’infame in una serie infantile sia un dettaglio senza importanza. E non è neppure un nome comune italiano (la serie è italiana), così come quello del resto dei personaggi. Ma, andando oltre il nome, l’obbiettivo del personaggio dovrebbe avere una qualche relazione con il furto di opere d’arte, contrastare Leo… qualcosa che abbia a che vedere con
la trama della serie. Dominare il mondo credo che sia una cosa abbastanza eccentrica in questo caso.
Chiamatemi paranoica, ma preferisco andare con i piedi di piombo quando si tratta dell’educazione dei nostri figli. Può darsi che non se ne rendano conto, ma nell’inconscio
rimane questa informazione: il male = cuba // che vuole = dominare il mondo. E, quando crescono, i mezzi di informazioni e i notiziari si incaricano di completare il resto del mosaico. Un puzzle mentale
con pezzi perfettamente fabbricati e preparati affinché non rimanga un solo spazio libero dove si possa collocare un criterio personale o lo spirito di analisi.
E la televisione pubblica svolge con eccellenza il proprio compito. Che pena.
Fonte: De Disney a Los DaVincibles: Ideología y propaganda en los dibujos animados
24.10.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE