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La Redazione

 

Con la minaccia di usare la bomba atomica contro il Cremlino la Polonia inasprisce la guerra in Europa

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A cura di Markus
Il 11 Ottobre 2022
16038 Views

John Elmer
johnhelmer.net

Dopo l’attacco militare congiunto USA-Polonia ai gasdotti Nord Stream al largo dell’isola di Bornholm nel Baltico, la Polonia ha annunciato un’escalation della guerra in Europa con un annuncio del presidente Andrzej Duda.

In un’intervista alla stampa di Varsavia sotto una bandiera della NATO, Duda ha annunciato che: “il problema è che non abbiamo armi nucleari. Non c’è alcuna indicazione che nel prossimo futuro, come Polonia, le avremo sotto la nostra giurisdizione. C’è sempre la possibilità di partecipare al programma di condivisione nucleare. Abbiamo parlato con i leader americani per sapere se gli Stati Uniti stanno considerando questa possibilità. L’argomento è aperto.

Il banner sulla copertina di questa settimana di Gazeta Polska e il titolo sul suo sito web recitano appunto: “La Polonia nella condivisione del nucleare. Il tema è aperto.

Il significato della parola otwarty usata dal presidente polacco è che la base missilistica Aegis Offshore della Marina statunitense a Redzikowo, nel nord della Polonia, potrebbe essere armata con testate nucleari dirette contro Cremlino, con un tempo di volo di meno di dodici minuti. A marzo i funzionari del Pentagono avevano annunciato che si stavano preparando a testare il radar e altri sistemi della base polacca per renderla in grado di puntare e lanciare queste armi. Non avevano comunicato quando sarebbe stata raggiunta “la piena capacità operativa.” Avevano detto che la base missilistica Aegis di Devezelu in Romania era già operativa, così come le navi della Marina statunitense di stanza a Rota, in Spagna, e che operano nel Mar Nero.

Il Presidente Vladimir Putin ha ripetutamente avvertito che questa è una linea rossa per la sopravvivenza della Russia. Ora i Polacchi l’hanno superata.

Nel maggio 2016, quando la base rumena era diventata operativa, Putin aveva dichiarato: “Se ieri in quelle zone della Romania la gente semplicemente non sapeva cosa significhi essere nel mirino, oggi saremo costretti a mettere in atto alcune misure per garantire la nostra sicurezza.

Le armi nucleari statunitensi in Polonia puntate contro la Russia sono “un interesse fondamentale per la sicurezza” nei trattati di non aggressione che il Ministero degli Esteri russo aveva sottoposto agli Stati Uniti e alla NATO il 17 dicembre. I trattati erano stati respinti da Washington e Bruxelles all’inizio di febbraio.

Secondo la stampa statunitenseun funzionario della Casa Bianca ha dichiarato di non essere a conoscenza della questione sollevata e ha rinviato ulteriori domande al governo polacco.

Nella sua dichiarazione alla stampa, Duda, parlando della della base missilistica di Redzikowo, non ha fatto alcuna distinzione tra l’intercettazione e l’abbattimento dei missili in arrivo dall’Iran – la copertura ufficiale da quando era stato concordato il piano della base – e la possibilità di lanciare missili offensivi contro la Russia. L’omissione è significativa.

Duda ha invece affermatoche non si tratterebbe di un’arma nucleare sotto il controllo della Polonia. La partecipazione alla condivisione nucleare non implica il possesso di un’arma nucleare propria.” La condivisione nucleare, ha proseguito Duda, “deve essere vista nei termini di un lontano, sono fermamente convinto che la Polonia rafforzerà la sua sicurezza. Questo deve essere il nostro obiettivo a lungo termine.

In una valutazione del New York Times sulle capacità missilistiche di Redzikowo a febbraio, la NATO aveva affermato che “il sito non ha il software, l’hardware e le infrastrutture necessarie per lanciare missili offensivi.” Il giornale aggiungeva: “Alcuni esperti indipendenti, tuttavia, ritengono che, pur richiedendo una riorganizzazione del software e altre modifiche, i lanciatori MK 41 installati in Polonia e Romania possano lanciare non solo intercettori difensivi ma anche missili offensivi.” Matt Korda, analista della Federation of American Scientists, ha dichiarato che “senza ispezioni visive, non c’è modo di determinare se l’hardware e il software specifici per i Tomahawk siano stati installati o meno nei siti Aegis Ashore in Europa.

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Il perimetro della base nella foresta di Redzikowo a febbraio. Il cartello del divieto di accesso è in polacco, inglese, tedesco e russo. Gli altoparlanti lungo il perimetro trasmettono ogni giorno “The Star-Spangled Banner.”

Nel febbraio 2019, Putin aveva ripetuto l’avvertimento della linea rossa. “Alcuni di questi missili possono raggiungere Mosca in soli 10-12 minuti. Questa è una minaccia molto seria per noi. In questo caso, saremo costretti, vorrei sottolinearlo, a rispondere con azioni speculari o asimmetriche. Che cosa significa? Lo dico direttamente e apertamente ora,” aveva dichiarato Putin, “in modo che in seguito nessuno possa incolparci, in modo che sia chiaro in anticipo a tutti ciò che viene detto qui. La Russia sarà costretta a creare e dispiegare armi che possano essere utilizzate non solo nelle aree da cui siamo direttamente minacciati, ma anche in quelle che contengono i centri decisionali dei sistemi missilistici che ci minacciano.”

“Cosa c’è di importante a questo proposito? Ci sono nuove informazioni. Queste armi corrisponderanno pienamente alle minacce dirette contro la Russia nelle loro specifiche tecniche, compresi i tempi di volo verso questi centri decisionali.  Sappiamo come fare e attueremo questi piani immediatamente, non appena le minacce per noi diventeranno reali. Non credo sia necessario un ulteriore, irresponsabile inasprimento dell’attuale situazione internazionale. Non lo vogliamo.”

“Cosa vorrei aggiungere? I nostri colleghi americani hanno già cercato di ottenere una superiorità militare assoluta con il loro progetto di difesa missilistica globale. Devono smettere di illudersi. La nostra risposta sarà sempre efficiente ed efficace.” Per l’analisi, cliccare qui.

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Per un’analisi del Bulletin of the Atomic Scientists su ciò che rappresenta questa mappa, leggete questo rapporto del 2019. Fonte della mappa: http://johnhelmer.net/

La mappa non mostra il dispiegamento di missili Tomahawk a testata nucleare della Marina statunitense al largo delle coste russe, nel Mar Nero. Si sa che le armi atomiche imbarcate su questi vascelli sono stoccate nella base navale di Rota in Spagna; potrebbero essere stoccate segretamente nella base navale di Souda Bay a Creta, in Grecia, dopo la ratifica di un nuovo accordo di difesa tra Grecia e Stati Uniti nel maggio di quest’anno.

Le navi della Marina militare statunitense armate con armi nucleari sono state l’ultima volta nel Mar Nero nel novembre e dicembre 2021: la USS Mount Whitney, una piattaforma di comando, controllo e intelligence della flotta; USS John Lenthall, una petroliera, tra il 3 e il 15 novembre; la USS Arleigh Burke tra il 25 novembre e il 15 dicembre.

La Mount Whitney aveva operato nel Mar Nero, al largo delle coste russe, durante il putsch di Kiev nel febbraio 2014. Può coordinare i lanci di missili aerei, terrestri e marittimi con i sistemi di rilevamento e i centri di comando statunitensi e della NATO in Polonia, Germania e Bruxelles. L‘Arleigh Burke è armata con missili nucleari Tomahawk sempre pronti al lancio.

Dopo l’inizio dell’operazione militare speciale, il 24 febbraio, la Turchia aveva annunciato la chiusura dello stretto del Bosforo a tutte le navi da guerra, comprese quelle russe e statunitensi.   Quest’anno, nessuna nave statunitense è entrata nel Mar Nero; sedici navi russe sono transitate dallo Stretto dirigendosi a nord verso la base; due sono transitate a sud e sono rimaste fuori dal Mar Nero.

Non si trova traccia del funzionario della Casa Bianca che avrebbe smentito l’annuncio di Duda.

Invece, l’archivio dei comunicati stampa della Casa Bianca indica che, il 4 settembre, la vicepresidente Kamala Harris, in una telefonata con il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, “ha riaffermato la forza duratura delle relazioni tra Stati Uniti e Polonia e gli sforzi per rafforzare la nostra sicurezza collettiva, compreso lo stazionamento permanente del Quartier Generale del V Corpo d’Armata degli Stati Uniti a Poznan, che il presidente Biden ha recentemente annunciato come la prima presenza permanente di forze statunitensi sul fianco orientale della NATO. La Vicepresidente ha anche discusso le opportunità di rafforzare la cooperazione bilaterale sulla produzione in Polonia di energia nucleare a scopi civili.

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La vicepresidente Harris e il presidente Duda si scambiano una risata a Varsavia il 10 marzo di quest’anno.

Quando, a marzo, la Harris aveva incontrato Duda a Varsavia, lo aveva costretto a fare marcia indietro sul suo progetto di inviare jet da combattimento dell’aeronautica polacca per sfidare l’aeronautica russa operante in Ucraina. L’idea del Segretario di Stato Antony Blinken e della sua vice, Victoria Nuland, era di sostenere l’intervento polacco con piloti ucraini addestrati dagli Stati Uniti sui MIG-29 polacchi e rimpiazzare poi i Mig-29 dell’Areonautica polacca inviati in Ucraina con gli F-16 statunitensi, con uno sconto sul prezzo del contratto già concordato con i Polacchi.

Blinken aveva annunciato che “in questo momento stiamo lavorando con la Polonia per vedere se è possibile rimpiazzare tutto quello che loro forniscono agli Ucraini.”

Il Primo Ministro Morawiecki aveva rilasciato una dichiarazione pubblica di non responsabilità:

La vicepresidente degli Stati Uniti aveva poi negato che ci fosse “un qualsiasi chiarimento” tra i governi statunitense e polacco sui loro piani di guerra in Ucraina. All’epoca, la Polonia aveva proposto di consegnare all’Ucraina alcuni o tutti i 23 MiG-29 dell’aeronautica polacca; gli Stati Uniti si erano rifiutati sostenendo che questa mossa avrebbe coinvolto direttamente la NATO nella guerra contro la Russia. Duda aveva aggiunto di fronte alla Harris: “Dobbiamo guardare a queste [mosse] non solo attraverso la nostra lente – attraverso il prisma della sicurezza della Polonia – ma dobbiamo anche adottare la prospettiva della sicurezza della Nato nel suo complesso. In poche parole, dobbiamo essere un membro responsabile dell’Alleanza Nord Atlantica. Ci siamo comportati come dovrebbe comportarsi un membro affidabile della Nato – un membro della Nato che non vuole esporre la Nato a nessuna situazione difficile.” Duda aveva affermato che la proposta del suo governo sui MiG-29 riguardava la “possibilità” di mettere i MiG-29 “a disposizione” della Nato.

Ieri pomeriggio, Blinken ha ordinato suo portavoce dell’ufficio stampa del Dipartimento di Stato di rilasciare una dichiarazione accuratamente preformulata per salvare la faccia, sua e di Duda, e nascondere la verità. Al funzionario statunitense è stato chiesto da un giornalista che indossava un distintivo con la bandiera polacca e dell’Unione Europea, di “confermare o approfondire” la dichiarazione di Duda secondo cui “ci sarebbero colloqui in corso con gli Stati Uniti per includere la Polonia nel programma di condivisione nucleare.” Leggendo da un foglio sotto l’inquadratura della telecamera, il portavoce ha detto: “Per prima cosa, in relazione alla sua domanda sulla Polonia, vorrei fare un passo indietro e sottolineare che la Polonia è un importante alleato della NATO nella regione. Ah, ma per quanto riguarda questa specifica richiesta, non siamo ah ah ah a conoscenza di questa specifica ah ah voce che è stata ah ah sollevata. Ah, e posso dire che gli Stati Uniti non hanno in programma di schierare un’arma nucleare su un territorio membro della NATO che ha aderito alla NATO dopo il 1997.”

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Fonte: https://www.state.gov/ — Min 38-Min 39:21. Il testo letto dal portavoce ha evitato la questione della “condivisione del nucleare,” come da esplicita domanda. L’espressione “non hanno in programma” è al presente; non esclude un cambio di programma la prossima settimana.

Il disaccordo tra Duda e Morawiecki, i loro staff personali e i capi dell’intelligence e delle forze armate polacche, si è intensificato per quanto riguarda il superamento della linea rossa di Putin. Tra loro sembrano esserci state recriminazioni private sul ruolo polacco negli attacchi al Nord Stream di dieci giorni fa e su chi a Varsavia abbia dato l’ordine segreto. Le improvvise dimissioni del capo dello staff dell’intelligence di Duda, Pawel Soloch, rivelate il 4 ottobre, erano state un segnale in tal senso.

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Cliccate per leggere: https://twitter.com/bears_with/ L’atteggiamento unitario dell’UE è senza dubbio un successo,” ha twittato Soloch a Duda questa settimana, con la precisazione che: “Ci sono aree in cui la nostra posizione potrebbe essere più coerente.” Si tratta di un riferimento al veto belga alle sanzioni polacche sul commercio dei diamanti russi; per i dettagli, leggere qui.

Nella politica partitica polacca, Duda e Morawiecki dirigono il Paese ma non guidano il partito Diritto e Giustizia (PiS) che detiene la maggioranza parlamentare fino alle elezioni del prossimo anno. Il leader del PiS, Jarosław Kaczyński, ha dichiarato alla Radio Polacca: “se il presidente ha qualche conoscenza in più su questo tema, che io non ho, che la strada è aperta, allora ovviamente lo sostengo completamente, penso che sarebbe un’ottima soluzione.

A marzo Kaczyński aveva dichiarato che “gli sarebbe piaciuto che la Polonia avesse un’arma nucleare,” ma aveva ammesso che “questa idea non è realistica.” Kaczyński è la principale figura antirussa della politica polacca. È stato il leader de facto della delegazione polacca che aveva incontrato la leadership ucraina a marzo.

Secondo questa fonte, lui e lo staff della campagna elettorale del PiS non riescono da mesi a risollevare il sostegno degli elettori al partito; il 26 settembre il PiS era in vantaggio sull’opposizione Piattaforma Civica (PO) con un margine di 8 punti, 36% a 28%. Altri sondaggi polacchi indicano una maggiore volatilità, con il PO in vantaggio per il 29,2% e il PiS per il 23,8%, con un crescente sentimento nazionalista di destra che spinge a parlare di guerra.

Duda, Morawiecki e Kaczyński sono minacciati da quella che gli analisti politici indipendenti di Varsavia definiscono una campagna concertata dei governi statunitense e tedesco, in collaborazione con la Commissione europea di Bruxelles, per sostituirli alle prossime elezioni. Attaccare la Germania sotto il Baltico e poi lanciare la minaccia dei missili nucleari statunitensi da Redzikowo sono due colpi contro l’opposizione polacca.

John Elmer

Fonte: johnhelmer.net
Link: http://johnhelmer.net/poland-escalates-war-in-europe-with-nuclear-bomb-threat-to-kremlin/print/
06.10.2022
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

John Helmer è il più longevo corrispondente estero in Russia e l’unico giornalista occidentale a dirigere un proprio ufficio indipendente da singoli legami nazionali o commerciali. Ha creato il suo ufficio per la prima volta nel 1989 e oggi è il decano della stampa estera in Russia. Nato e formatosi in Australia, poi all’Università di Harvard, Helmer è stato anche professore di scienze politiche, sociologia e giornalismo, nonché consulente di capi di governo in Australia, Grecia, Stati Uniti e Sri Lanka.

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