di Stefano D’Andrea
Appello al Popolo
Giorgio Cremaschi ha scritto un articolo, che condivido quasi parola per parola. Quasi.
L’articolo si conclude così: “Ma la sostanza è che la rivolta greca è solo l’annuncio della rivolta europea contro la dittatura finanziaria che sta distruggendo democrazia e stato sociale. E’ solo questione di tempo e la rivolta in Europa crescerà e travolgerà i governi tecnici e chi li sostiene. Dobbiamo fermarli. Cominciamo ora“.
Non credo che “in Europa” crescerà “la rivolta“. In Europa ci saranno alcune rivolte. Perciò cresceranno le rivolte. Nella frase, il termine Europa designa un’area geografica. All’interno di quest’area, in alcuni stati (e qui stato indica essenzialmente il territorio di uno stato), ci saranno rivolte. La differenza è nettissima: non ci sarà una rivolta europea; ci saranno alcune rivolte in alcuni stati europei. I potenziali focolai sono la Grecia, il Portogallo, la Spagna, l’Italia, alcuni paesi dell’est. L’orgoglio francese creerebbe una grande rivolta in Francia, se il popolo si trovasse palesemente (perché in realtà già lo è) sotto ricatto da parte della “dittatura finanziaria”.
Perciò, la frase di Cremaschi “Ma la sostanza è che la rivolta greca è solo l’annuncio della rivolta europea contro la dittatura finanziaria…” deve essere corretta: ma la sostanza è che la rivolta greca è solo l’annuncio di rivolte di altri popoli europei contro la dittatura finanziaria.
E contro chi si rivolteranno questi popoli europei? Contro la dittatura finanziaria, scrive Cremaschi. Utilizziamo pure quest’espressione, anche se forse ve ne sono altre migliori (più chiare). Dobbiamo allora domandare quali sono le fonti dei principi giuridici e dei meccanismi che realizzano la dittatura finanziaria. La risposta è agevole.
Sono i trattati europei e gli altri trattati globalisti. Sono trattati globalisti tutti quelli che promuovono la libertà assoluta di circolazione dei capitali, dei servizi, delle merci e delle persone.
Cremaschi è vicino alla verità ma non l’ha ancora colta. Non ci sarà una rivolta europea contro la dittatura finanziaria. Ci saranno rivolte di alcuni popoli europei con l’obiettivo di sottrarre i loro stati-ordinamento ai vincoli giuridici posti dai trattati globalisti – le libertà globaliste (di circolazione dei capitali, dei servizi, ecc.) non sono altro che vincoli per gli stati, ossia per i popoli.
Il nostro compito è di iniziare la rivolta italiana per il recesso dai trattati globalisti e in particolar modo dai trattati europei.
Prima di cominciare la lotta politica bisogna sapere chi è l’avversario: l’avversario non è semplicemente il governo tecnico italiano e chi lo sostiene. Gli avversari sono tutti coloro che aspirano a governare il paese senza voler recedere dai trattati europei e dai trattati globalisti in generale. Gli avversari sono anche tutte le forze straniere che cercheranno di ostacolarci
Prima di cominciare la lotta politica bisogna aver fissato l’obiettivo: distruggere la dittatura finanziaria significa sottrarci ai vincoli posti dai trattati globalisti e poter tornare a limitare e variamente disciplinare la circolazione dei capitali, dei servizi e delle merci.
Solo perseguendo questo obiettivo e tentando di sconfiggere quel nemico potremo divenire un popolo fiero. Fiero di tentare di dar vita a uno stato-ordinamento sovrano, indipendente e socialmente giusto: il contesto politico-giuridico necessario perché un popolo si impegni lentamente, umilmente e faticosamente per edificare una civiltà.
L’articolo di Cremaschi si può leggere qui: Dobbiamo fermarli
Stefano d’Andrea
14.2.2012
Fonte: http://www.appelloalpopolo.it/?p=5865