Su Annals of Clinical and Medical Case Reports lo scorso 2 dicembre è stata pubblicata la recente vicenda di tre bambini e dei loro genitori che hanno manifestato molteplici problemi di salute durante il soggiorno in una casa estiva a 125 m di distanza da una torre con più antenne 5G.
I principali sintomi riportati sono stati problemi di sonno, mal di testa, mal di stomaco, stanchezza ed eruzioni cutanee. I bambini hanno manifestato anche sintomi emotivi, nello specifico una maggiore irritabilità.
Tutti i disturbi si sono presentati subito dopo l’arrivo nella casa delle vacanze e sono scomparsi immediatamente a rientro nella casa abituale.
Nelle due estati precedenti la famiglia aveva affittato la stessa abitazione senza riscontrare problemi di salute. Guarda caso, a fine estate del 2022, dunque nei mesi che hanno preceduto questa ultima appena trascorsa, un operatore di telecomunicazioni ha installato le sue antenne 5G sulla torre prossima alla casa e alla fine del 2022 altri due operatori hanno aggiunto le proprie.
Ora la pubblicazione riguarda un caso isolato, è vero, ma dovrebbe spingere ad approfondire la tematica perché potrebbe riflettere ciò che presto potrebbe accadere su scala molto più ampia.
Intervistato in merito a questo caso da The Defender, sito web d’informazione che fa capo a Children’s Health Defense (l’associazione fondata da RobertbF. Kennedy jr), Lennart Hardell, oncologo ed epidemiologo della Environment and Cancer Research Foundation, (autore di più di 350 articoli, quasi 60 dei quali affrontano le radiazioni a radiofrequenza), ha affermato che “le radiazioni 5G sono particolarmente preoccupanti per i bambini proprio perché i piccoli sono più sensibili rispetto agli adulti e agli agenti tossici. Inoltre, avendo un’aspettativa di vita più lunga, possono sviluppare problemi di salute cronici per un periodo più lungo”.
Hardell ha anche specificato che l’impatto reale del 5G sulla salute e sull’ambiente non è stato ancora studiato a fondo perché si sta parlando di una tecnologia abbastanza recente. Il che dovrebbe fare scattare il principio di precauzione, INVECE in molti Paesi – tra cui il nostro – i Governi stanno consentendo l’installazione del 5G senza che ciò risulti preoccupante per la maggior parte della gente. “Le persone in generale, e anche la professione medica, sono per lo più ignoranti e non comprendono gli effetti tossici del 5G”, ha dichiarato Hardell che ha aggiunto: “L’implementazione di questa tecnologia è uno sviluppo molto pericoloso sia per la salute umana che per l’ambiente”.
Circa un paio di anni fa ricercatori dell’Università di Washington e della Johns Hopkins University, hanno pubblicato un significativo rapporto che afferma che nel prossimo futuro la tecnologia 5G avrà degli effetti devastanti sulla flora e la fauna mondiale.
CDC ne aveva parlato in questo articolo e il collega Massimo A. Cascone, autore del pezzo, ha scritto che “dallo studio, diviso in tre sezioni, emerge un quadro allarmante che cerca di mettere tutti in guardia – politici in primis – sulle conseguenze di uno sviluppo tecnologico guidato puramente dagli interessi economici e militari, cieco rispetto alle conseguenze dannose sulla salute degli esseri viventi”.
Purtroppo, ad oggi i contorni di quel quadro allarmante sembrano delineati ancor più chiaramente dal momento che il Parlamento italiano si appresta ad aumentare esponenzialmente i limiti dell’inquinamento elettromagnetico. A riguardo è utile ascoltare la recentissima intervista che il matematico e biofisico Livio Giuliani ha rilasciato a ‘La Finanza sul web’; tuttavia, al di là delle scelte di Governo e opposizione (che appaiono pienamente concordi nel voler favorire le multinazionali delle telecomunicazioni a discapito della salute dei cittadini), i genitori dovrebbero preoccuparsi di ridurre al minimo l’esposizione dei propri figli alle radiazioni 5G.
COME?
Innanzitutto, cominciando ad informarsi e ad approfondire la tematica: QUI l’appello che all’11 dicembre 2023 435 scienziati e medici hanno firmato per raccomandare una moratoria sull’introduzione della quinta generazione, 5G, per le telecomunicazioni finché i potenziali rischi per la salute umana e l’ambiente non saranno stati completamente studiati da scienziati indipendenti dall’industria. L’appello 5G è ancora aperto e chi desidera sottoscriverlo può contattare il professore Rainer Nyberg (è necessario essere attuale o precedente Medico, Dottore in Medicina, o Scienziato con un dottorato o Ricercatore o professionista con pubblicazioni scientifiche sugli effetti biologici dei campi elettromagnetici).
È poi fondamentale, in generale, parlare quanto più possibile della tematica dell’inquinamento elettromagnetico e dei danni anche gravi che può comportare; dunque, diffondere le informazioni e unire le voci con l’obiettivo di aumentare la pressione sui politici nella speranza di realizzare un cambiamento di rotta che non è per nulla facile, considerati gli interessi in gioco.
Fin dal 1998 si è provato più volte, nel tempo, a rimuovere i limiti italiani (di 6 V/m ovvero 0,1 Watt/mq in termini di campo elettromagnetico) per adottare quelli europei che sono, in realtà, di ben 100 volte superiori ai nostri. Adesso, dopo 25 anni, questo obiettivo sta per essere raggiunto grazie al silenzio complice dei media e l’ignoranza della maggior parte della popolazione.
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VB