Uno studio israeliano documenta e aggiorna i casi di cancro in ambiente militare in seguito all’esposizione a radiazioni a radiofrequenza ad alta densità.
Gli autori ricordano che già c’era stato un lavoro del 2018 che aveva approfondito i casi di 47 pazienti con diagnosi di cancro ricevuta dopo diversi anni di esposizione e che precedentemente altri quattro rapporti avevano preso in esame gruppi di militari esposti a radiofrequenza ad alta densità in Belgio, Polonia e Israele evidenziando parametri di frequenza percentuale costantemente elevati e statisticamente significativi di tumori ematolinfoidi insieme a un aumento dei tassi di tutti i tumori.
Questo ultimo studio, l’ultimo in ordine temporale, che è stato condotto dall’Istituto Israeliano di Tecnologia, ha preso in esame soldati israeliani riscontrando ancora una volta una casistica elevata di tumori ematolinfoidi in coerenza con quanto mostrato anche dalle ricerche precedenti.
Dunque, iniziano ad esserci vari lavori scientifici che indicano una forte relazione causa-effetto tra radiazioni a radiofrequenza ad alta densità e aumento del rischio di vari tipi di cancro (non solo tumori del sangue, ma anche della testa e di altro tipo).
Scrivono gli autori della recente ricerca: “È obbligatorio ridurre l’esposizione RFR di tutto il personale a quella dei livelli tipici della comunità, compreso il livello di picco degli impulsi radar. Per tutto il personale esposto a tali rischi devono essere istituiti protezione dalle radiazioni, istruzioni di sicurezza, avvertenze sui rischi di cancro e dati quantitativi sull’esposizione individuale insieme a un regolare monitoraggio medico. I risultati del nostro studio si aggiungono al crescente numero di prove che sottolineano la grave inadeguatezza degli standard termici della Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP). Sulla base dei nostri risultati e della precedente ricerca accumulata, approviamo le raccomandazioni per riclassificare l’esposizione RFR come cancerogeno per l’uomo, gruppo 1 dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).”
Dei rischi per la salute connessi all’esposizione a emissioni elettromagnetiche in ambito militare si è occupata anche la Commissione Parlamentare d’inchiesta che ha indagato sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti in cui vengono stoccati munizionamenti (Audizione del 21 aprile 2016).
Dell’audizione rimane un Documento di 42 pagine in cui si legge che “Gli effetti biologici e sanitari delle radiazioni EMF – dai campi magnetici a frequenza estremamente bassa (ELF / EMF) alle radiofrequenze ad alta e altissima frequenza (RF / EMF) – si verificano anche a livelli molto bassi di esposizione” e che “Nel complesso, sono disponibili quasi 4.000 studi sperimentali che riportano una serie di effetti a breve e medio termine dei campi elettromagnetici, e che supportano la plausibilità biologica dei rischi a livello di conseguenze genotossiche, cancerogene e neurodegenerative a lungo termine sulle popolazioni umane esposte.”
Ne riporto il Sommario per chi fosse interessato ad approfondire:
Introduzione: Emissioni Elettromagnetiche e Salute Umana
Le Evidenze Scientifiche Recenti
Il Principio Di Precauzione nella Legislazione Italiana in Materia
Valutazioni Basate su un Approccio Fisico-Dosimetrico e Sulla Valutazione Diretta dell’effetto biologico
Valutazione Congiunta degli Effetti degli Inquinanti Elettromagnetici, Chimici e Ionizzanti
Esposizioni Tipiche in Ambito Militare e Studi Epidemiologici Relativi
Determinazione dei Limiti di Sicurezza per le Emissioni sotto i 100 Khz
Caso Studio: La Base di Telecomunicazioni NRTF – Niscemi in Sicilia
Riferimenti
Appendice 1- Elenco Pubblicazioni degli Autori
Appendice 2: Effetti Biologici e Sanitari a Breve e a Lungo Termine delle Radiofrequenze e delle Microonde
Il Documento è consultabile cliccando QUI.
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