DI GILAD ATZMON
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Mentre la lobby ebraica e le sue squadre di psico-poliziotti sono indaffarate ad inquadrare e distruggere chiunque osi menzionare l’etnia di Soros, Avraham Burg, eminente politico israeliano, ex presidente dell’Agenzia Ebraica e presidente ad interim di Israele plaude a George Soros come alla perfetta icona di “Ebreo-universale.”
In un suo recente articolo su Haaretz intitolato “Preparatevi per il decennio ‘ebraico-universale’ di George Soros e della Open Society,” il politico israeliano afferma che solo “alcune persone hanno il coraggio di resistere ai nuovi tiranni del decennio al comando delle democrazie illiberali.” Apparentemente “una di queste persone di coraggio è Soros.” Secondo Burg, Soros “rappresenta un punto fermo ‘ebraico-universale,’ un simbolo ebraico alternativo a quello semplicistico abbracciato da Netanyahu, Trump e dai loro sostenitori.”
Secondo il concetto del cosiddetto “Ebraismo-universale,” il 52% degli Inglesi che vogliono separarsi dall’UE sono da considerarsi una “rumorosa minoranza suicida.” Sembra che il cosiddetto “Ebreo-universale” non sia molto tollerante nei confronti delle persone che votano per i Conservatori, Trump o Netanyahu. Questo “Ebreo-universale” sembrerebbe essere anche piuttosto ostile nei confronti di coloro che apprezzano i punti di vista dei Conservatori o che sono così sfortunati da avere la pelle bianca. E, come abbiamo scoperto, l'”Ebreo-universale” non è molto tollerante neanche nei confronti della letteratura e della libertà di parola. Abbiamo visto gli enti finanziati da Soros lavorare instancabilmente per bruciare libri, eliminare testi e persino rimuovere reperti storici ritenuti importanti dalle persone con cui [Soros] è in disaccordo.
Il concetto di Burg di Ebreo-universale non ha alcuna relazione con la nozione greca di “universale ” o di “universalismo.”
Anche se Burg non approva il volto barbaro di Israele e del Sionismo, in qualche modo considera Soros come l’incarnazione dell’impegno ebraico al Tikun Olam, cioè al perfezionamento del mondo. “Mentre così tanti Ebrei stanno facendo del loro meglio per diventare criminali ultra-nazionalisti e violenti, duri e insensibili, Soros rappresenta, forse inconsapevolmente, l’altro volto della civiltà ebraica, quello nascosto ed incantato, il cui obbligo principale è l’impegno di riparare le ingiustizie del mondo, non solo per gli Ebrei ma per tutti.” Tendo a pensare che il mondo sarebbe un posto molto più bello e più sicuro se gli Ebrei decidessero di essere leggermente meno appassionati nel salvare gli altri e si concentrassero invece nel mettere a posto il loro Stato Ebraico.
Nel suo commento su Haaretz, Burg fa riferimento al mentore di Soros, Karl Popper, autore di The Open Society and its Enemies [L’Open Society e i suoi nemici]. Secondo Popper, nessuna persona o organizzazione ha il monopolio della verità, quindi, maggiore è il numero di opinioni diverse tra le persone che vivono in pace e tolleranza l’una con l’altra, maggiori sono i benefici che ne derivano per tutti. Sfortunatamente, Soros e la sua Open Society non seguono il mantra filosofico di Popper. L’”universalismo-ebraico” di Soros è un costrutto divisivo. Frantuma la società in una varietà di segmenti identitari che sono definiti dalla biologia (razza, genere, preferenza sessuale). Nel regno dell'”Ebreo-universale,” le persone non vengono identificate come semplici esseri umani che cercano di vivere la loro comune esperienza umana. Al contrario, ogni identità impara a parlare nel dialetto di “come un” (“come una donna …,” “come un Ebreo …,” “come un nero …,” “come un gay,” ecc.). Nel mondo dell'”Ebreo-universale” le persone cercano caratteri identificativi che li differenziano dal resto dell’umanità. L’esclusività e la differenza vengono tenute nella massima considerazione, anche se contraddicono la ricerca del valore ultimo della fratellanza umana. La “giurisdizione” ebraica-universale riduce l’universo ad una semplice versione ampliata delle “tribù di Israele“: tribù di identitari impegnate in guerre settarie, razziali e di genere.
La falsa “diversità” e la fasulla “tolleranza” offerte dall'”Ebreo-universale” sono, in effetti, autoritarie e intolleranti nei confronti delle masse. Il cosiddetto “Ebreo-universale” è un concetto eccezionalista, progettato per “estraniare” quelli con cui non si va d’accordo.
Inavvertitamente, Burg ci ha rivelato che la “guerra tra aperto e chiuso, tra gli isolazionisti e i fautori dell’inclusione” è, in realtà, una battaglia interna ebraica tra i Netanyahu del mondo (Trump, Giuliani, Orban ecc.) e gli Ebrei-universalisti che chiama “ebrei Soros“: quelli che, secondo Burg, “combattono senza paura affinché il nuovo decennio sia il nostro.”
“Nostro“?
Immagino che un Gentile possa chiedersi, chi è il “nostro” e “sono compreso anch’io?” Coloro che hanno votato Trump, Johnson, la Brexit, Orban o Bibi sono anch’essi inclusi nell'”utopia ebraica-universale“? Certamente no! Sono il paniere dei deplorevoli, come li definiva l'”Ebrea-universalista” Clinton, appena prima che i suoi sogni presidenziali svanissero nel nulla. Quelli che si fanno infinocchiare da Soros e dal concetto di “Ebreo-universale” non dovrebbero essere sorpresi dal successo travolgente della politica della Destra. Nei sogni dell'”Ebreo-universale” il mondo è spezzato in un amalgama di identità cosmopolite destinate a combattersi tra loro, invece di lottare contro Wall Street e la City. Nella realtà dell'”Ebreo-universale“, la Sinistra è tenuta in piedi da un “filantropo” capitalista.
Se la Sinistra intende sostenere i valori dei lavoratori e delle classi lavoratrici, dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di sostenere i valori e le esigenze dei lavoratori, piuttosto che accettare il denaro sporco di un magnate capitalista. Se la Sinistra vuole essere rilevante, è meglio che capisca come ripristinare l’universale e l’universalismo. Chiudo questo breve articolo rilevando che non vi è alcuna indicazione che la Sinistra voglia ripristinare il suo ruolo politico o sociale. Essere pagata da una istituzione della società ebraica-universale sembra essere il suo modo preferito di agire.
Gilad Atzmon
Fonte: gilad.online
Link: https://gilad.online/writings/2020/1/1/burg-soros-and-the-jew-niversal
01.01.2020
Scelto e tradotto per comedonchisciotte.org da MARKUS