Questa mattina, mercoledì 22 giugno, è scoppiato un incendio nella raffineria di petrolio Novoshakhtinsk nel sud della Russia, nella regione di Rostov, dopo che questa è stata colpita da droni, probabilmente appartenenti all’esercito ucraino, interessando un’area di circa 50 metri quadrati. La raffineria si trova a circa 10 km dal confine con la Repubblica Popolare di Lugansk, e come sappiamo non è la prima volta che l’esercito ucraino prende di mira infrastrutture russe, tra cui impianti petroliferi, e aree residenziali.
Come anticipato, l’incendio è il risultato di un attacco con droni alle installazioni della raffineria, ha dichiarato il governatore della Regione di Rostov Vasily Golubev. “I detriti di due UAV sono stati rinvenuti nell’impianto”, ha scritto su Telegram. Le fiamme sono state rapidamente domate, hanno dichiarato i servizi di emergenza, aggiungendo che non ci sono stati feriti o morti.
Le operazioni presso la raffineria sono state sospese in attesa di un’indagine, mentre un filmato non confermato caricato sui social media ha ripreso un UAV che si avvicina all’impianto petrolifero e vi si schianta contro a tutta velocità. L’impatto ha provocato una forte esplosione e l’incendio è iniziato immediatamente.
Secondo quanto dichiarato dalla raffineria in un comunicato, il primo attacco di droni è avvenuto alle 8:40 ora locale, con il velivolo che ha colpito le attrezzature tecnologiche di un’unità di raffinazione del petrolio, provocando il rilascio di gas di idrocarburi, con conseguente esplosione e incendio. Il secondo attacco invece è avvenuto circa 40 minuti dopo. Tuttavia il drone ha mancato i serbatoi di petrolio che erano stati presi di mira. Non c’è stata alcuna esplosione al momento dell’impatto con il suolo, ma alcune attrezzature sono state comunque danneggiate dai detriti dell’UAV, secondo la società.
Massimo A. Cascone, 22.06.2022
Fonte: https://www.reuters.com/world/europe/fire-broke-out-russias-novoshakhtinsk-oil-refinery-2022-06-22/