DMITRY ORLOV
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John McCain è morto e in molti stanno festeggiando, anche se dovrebbero essere tristi. Non era un amico del genere umano, era un suo nemico, e anche uno di quelli veramente brutti. Ma con dei nemici così scandalosamente incompetenti, chi ha bisogno di amici?
McCain ha fatto veramente tanto per distruggere l’America. Ha dedicato l’intera sua vita alla distruzione dell’America. Tanto per incominciare, è stato un contestatore molto risoluto della guerra genocida che l’America aveva scatenato contro la popolazione del Vietnam. Gli altri Americani si limitavano a inutili marce di protesta, agitando cartelli e gridando slogan pacifisti, ma non McCain! Suo padre aveva contribuito moltissimo ad iniziare quella guerra, ma McCain aveva cercato di controbilanciare la cosa distruggendo 26 arei da caccia americani. Indubbiamente un bellissimo risultato! Se ogni pilota americano ne avesse distrutti altrettanti, moltissime vite umane si sarebbero potute salvare.
Naturalmente, avrebbe potuto fare anche di meglio, e ci aveva provato. Era quasi riuscito a distruggere la portaerei americana Forrestal mandandola a fuoco. Come coronamento della sua illustre carriera militare, si era arreso al nemico e aveva passato cinque anni in una prigione vietnamita. Questo aveva fatto di lui un eroe, solo agli occhi degli Americani, perchè il resto del mondo lo considerava un assassino di bambini vietnamiti.
Il suo “martirio” come prigioniero di guerra gli aveva spianato la strada della carriera politica, prima al Congresso, poi al Senato. Per tutta la sua oscenamente lunga carriera politica, McCain ha fatto il possibile per far sembrare la “democrazia” americana una vera barzelletta e accelerare il collasso dell’America. Tutto questo, tra l’altro, non è stato assolutamente un compito arduo: è da molto tempo che la “democrazia” americana è una cloaca, il campo d’azione di lobbisti e ‘tecnici’ della politica, basata su un sistema di elezioni-farsa in collegi elettorali disegnati ad hoc. Ma ha fatto la sua parte, e per questo, è due volte un eroe.
Defecare nella cloaca della politica americana non cambia molto la sua composizione chimica, ma McCain ha superato i limiti anche qui. Se solo lui e quel genio naturale di Sara Palin avessero conquistato la presidenza! Una cosa del genere avrebbe sicuramente accelerato moltissimo il collasso dell’America, portando a compimento il lavoro di tutta una vita. Questo è stato forse il suo fallimento più grave: ha dimostrato di essere un traditore dei suoi stessi amici e un fedele servitore dei suoi nemici politici. Aveva interrotto la sua campagna elettorale due settimane prima delle elezioni. Poi aveva fatto di tutto per ingraziarsi Obama e lo aveva aiutato a far approvare l’Obamacare. McCain merita che venga eretto in suo onere un gigantesco obelisco a forma di salsicciotto, fatto della stessa sostanza marrone e bitorzoluta di cui è sempre stato pieno durante tutta la sua carriera politica.
Dal punto di vista internazionale, quando si trattava di interferire negli affari interni di altre nazioni, McCain è sempre stato un artista eccezionale, con prestazioni che hanno spesso contribuito a peggiorare la posizione americana nel mondo. Ogni volta che visitava una nazione straniera, raddoppiava, o anche triplicava, la probabilità che vi scoppiasse una guerra civile. Ha sempre avuto un debole per i terroristi, che fossero i neonazisti ucraini o i maniaci omicidi del Califfato Islamico (ISIS). E’ riuscito in tutto questo nonostante non fosse di intelligenza molto acuta: nel 2013 aveva pubblicato un articolo sul sito web della Pravda, pensando che fosse il principale quotidiano russo (che, all’epoca, era già morto e sepolto da vent’anni).
Era stato uno dei principali artefici dell’“operazione antiterrorismo” del governo ucraino contro i suoi stessi cittadini nell’est del paese. Le sue azioni hanno contribuito ad assicurare la sconfitta americana e la vittoria dei Siriani in Siria e hanno messo sulla via dell’autodistruzione quello stesso governo ucraino che aveva aiutato ad insediarsi nel 2014. I Russi hanno con lui un grosso debito di riconoscenza per la riunificazione con la Crimea, dopo i vent’anni persi da [questa regione] nel deserto ucraino. E’ stato anche un campione dell’autodistruzione americana causata dalla bancarotta della nazione, sempre favorevole [all’aumento] dell’immorale, fantasticamente corrotto e parimenti inefficace, bilancio della difesa.
Il suo fiore all’occhiello è stato il suo intervento a favore delle sanzioni alla Russia. Queste hanno fatto sì che ai rappresentanti ufficiali del governo russo è molto difficile rimanere seri e resistere alla tentazione di dire “potremmo avere ancora un po’ di sanzioni, per favore?” Grazie proprio a queste sanzioni, [la Russia] ha rapidamente conquistato l’indipendenza alimentare ed è diventata uno dei maggiori esportatori di prodotti agricoli del mondo; ha raggiunto, o lo farà presto, l’autonomia nella difesa e in molti altri settori industriali, ed è abbastanza avanti sulla strada dell’indipendenza dal dollaro americano e dalla finanza occidentale.
L’effetto delle sanzioni, che stanno facendo calare simultaneamente le quotazioni del rublo e del mercato azionario russo, ha permesso al governo russo di vendere dollari al rialzo e comprare le azioni delle aziende russe al ribasso, in pratica rinazionalizzando l’industria russa a prezzi di saldo, aumentando la partecipazione pubblica dal 16% ad almeno il 65% e riducendo in modo drastico gli interessi finanziari occidentali. I profitti che, in caso contrario, sarebbero stati intascati dagli investitori occidentali stanno ora affluendo all’erario russo, per essere spesi in salute pubblica, educazione, strade, ponti ecc. McCain, sei un vero socialista!
McCain aveva anche il meraviglioso talento di non avere solo torto, ma di avere ‘esattamente’ torto, nel senso dell’esatto contrario della verità. Aveva definito la Russia “una stazione di servizio mascherata da nazione”. Questo è stato fantastico per la Russia, che all’epoca era una nazione travestita da stazione di servizio, perché le ha dato il tempo necessario per ricostruirsi e riarmarsi. Ora che lo ha fatto può gettare la maschera, e la Russia è assolutamente grata a McCain per averle fornito un’ottima copertura, proprio quando più le serviva.
E’ un triste momento, ora che con la sua prematura dipartita McCain è finito all’inferno per l’eternità, perché non ha avuto il tempo di finire quello che era il compito della sua vita: distruggere gli Stati Uniti. In ogni caso, dovremmo comunque dire che ha fatto un buon lavoro, perché l’indirizzo che ha contribuito a dare alla nazione è ora inalterabile. Anche se al Senato venisse sostituito da qualcuno veramente competente e capace di agire secondo l’interesse della nazione, questo non cambierebbe di molto la situazione, e certamente non la ribalterebbe. Osserviamo allora un minuto di silenzio in onore di John McCain, perché, con la sua dipartita, il Partito del Collasso Americano ha perso un vero leader.
Dmitry Orlov
Fonte: cluborlov.blogspot.com
Link: http://cluborlov.blogspot.com/2018/08/a-senator-masquerading-as-gas-station.html
28.08.2018
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org