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blankDI LAYLA ANWAR
An Arab Woman Blues

Questa mattina stavo chiacchierando con Zeynab, una mia cara amica (sciita – caso mai ve lo chiediate) in mezzo a molte tazze di caffè. Occasionalmente ci dilettiamo con questo gioco psicologico che abbiamo chiamato con il nome in codice “Immagina”. Funziona così: Immagina di avere un milione di dollari… immagina di incontrare un affascinante principe… immagina di avere la tua piscina… immagina di essere una famosa cantante… immagina di essere un’attrice conosciuta… immagina di non doverti più preoccupare… immagina di poter viaggiare dovunque lo desideri… immagina di essere un politico (questo lo odiamo)… immagina di essere un religioso (questo lo odiamo ancora di più)… immagina di essere costretta a coprire il volto (no, questo lo abbiamo saltato subito)… immagina di poter imparare un nuovo ballo.

Si! Entrambe abbiamo approfondito quest’ultimo. Amiamo ballare ed uno dei nostri desideri segreti era imparare a ballare il tango a Buenos Aires.

Così abbiamo immaginato che un bel pezzo di latino (preferibilmente uno che rassomigli a Che Guevara – senza il berretto e con poco gel sui capelli) ci insegni i passi del tango al ritmo di qualche tranquilla melodia di “Mi Confesion”… Vestite in quei neri abiti lucidi e coi tacchi alti… proprio divino… Ma improvvisamente una nube grigia ondeggiò sopra le nostre teste… I nostri volti cambiarono espressioni “subitamente” [in italiano nell’originale, ndMarzian]. Ci fissammo l’una con l’altra e ricordammo Muqtada al Sadr, Al Hakim (padre e figlio), Al-Maliki e Co…
I nostri occhi sorridenti persero in pochi secondi il loro luccicante splendore e tornammo immediatamente nei nostri soliti panni, come se qualche invisibile guardia della milizia della “moralità” dovesse apparire dal nulla brandendo un’arma ed un trapano contro le nostre teste. Povera me, che caduta è stata.

Fummo ovviamente riportate alla nostra merdosa realtà con il lampo di un pensiero che riuscì, come una folgore, a svegliarci dal nostro innocente sogno ad occhi aperti.

Così ci allontanammo naturalmente dal nostro divertente gioco per questioni più “serie”… Si, avete immaginato giusto, il futuro dell’Iraq… Ho detto il “futuro” dell’Iraq? Pare di si. Vediamo cosa riserva per noi e, sì, le donne irachene sono incluse in questo futuro e, no, non riguarda soltanto le vostre noiose, aride, pseudo-accademiche analisi politiche che hanno pochi legami con la nostra realtà quotidiana.

– P. Cockburn, in un momento assai raro di sincera lucidità (teniamo incrociate le dita e speriamo che duri – anche se personalmente ne dubito) nel suo ultimo articolo ha “riportato” del parziale ritiro britannico dall’Iraq meridionale. Cito:

“… Ma molto prima di allora, quasi tutte le rimanenti forze britanniche saranno collocate alla base aerea di Bassora ed agiranno in appoggio ai militari iracheni e alle unità della polizia…” Continua l’articolo “…Come risultato, l’Iraq meridionale è in effetti da lungo tempo sotto il controllo del Consiglio Supremo per la Rivoluzione Islamica in Iraq (SCIRI) e delle cosiddette fazioni “sadriste”… Le forze irachene che la Gran Bretagna ha contribuito a creare nell’area sono poco più che un estensione del controllo con altri mezzi degli islamisti sciiti”.

Ora, come interpretate questo? Io lo interpreto come segue:

1) I cosiddetti soldati e poliziotti iracheni fanno parte dell’attuale governo presieduto da Al Maliki. Membri del suo governo sono: Al Hakim, padre delle Brigate Badr del Consiglio Rivoluzionario Islamico iraniano che hanno collaborato al sicuro ingresso di Chalabi a Baghdad dopo la caduta della capitale nel 2003;

2) Chalabi, l’agente tre in uno che ha fatto un rimarchevole ritorno (leggete qui l’articolo completo di R. Dreyfuss) al quale ho accennato nel mio precedente articolo “Diss Information”.

3) Ultimo, ma non meno importante, Muqtada al Sadr con il suo Jaysh Al-Mahdi, o i Sadristi.

Infine, P.Cockburn ammette (anche se poi continua a distorcere alcuni fatti nell’articolo, ma qui non mi soffermerò su quelli) che l’Iraq meridionale è caduto sotto il totale controllo della sezione irachena del Consiglio Rivoluzionario Islamico iraniano diretto da al Hakim e dei sadristi.

Se ricordate, in uno dei miei articoli precedenti, “Persian for Dummies”, confermai che l’Iraq meridionale è diventato un’enclave iraniana a tutti gli effetti… In un successivo pezzo, ho anche menzionato il fatto che le foto dell’Ayatollah Khomeini, il folle, siano intonacate per tutta la città con sgomento degli stessi sciiti arabi iracheni.

– Il secondo importante sviluppo al quale si è già fatto allusione in alcuni dei miei articoli precedenti, cioè la nuova legge sul petrolio che mira alla partizione dell’Iraq in tre staterelli. Il nord, il sud ed il centro. Ho anche detto che la pulizia etnica che sta avendo luogo fa parte di questo forzato cambiamento demografico per facilitare quella partizione.

– Il terzo punto importante è il cosiddetto “Piano repressivo per la sicurezza”. Dal suo compimento, questo “nuovo” piano si è focalizzato principalmente sulle aree sunnite e non sulle altre. Per esempio, Sadr city è praticamente illesa e così per le altre zone prevalentemente sciite. Il sito web della Lega Irachena e l’agenzia al Haq riportano irruzioni quotidiane, detenzioni di massa ed uccisioni di sunniti, sia civili che cosiddetti “insorti”, cioè i combattenti della resistenza contro gli occupanti. Ed oggi Muqtada al Sadr è riemerso chiamando il piano per la sicurezza un fallimento – traducetelo nel ritorno in grande stile dell’Esercito Mahdi nelle strade di Baghdad.

Un altro fatto interessante emerso recentemente e che ho toccato in un mio precedente articolo, ora divenuto ufficiale: il tre in uno Chalabi (il triplo agente Mossad/Iran/CIA) è un amico stretto di Muqtada Al Sadr ed un mediatore per così dire tra gli americani ed i vari membri iraniani/iracheni del governo.

Perciò, chiunque con un poco di buon senso concluderebbe che:

a) l’attuale governo iracheno di fatto non è niente altro che un’agenzia al soldo di Tehran.

b) l’attuale governo iracheno di fatto non è niente altro che un’agenzia per i piani di Washington sia in Iraq che nella regione.

c) il parziale ritiro dei Britannici non è dovuto a sconfitta, come affermano alcuni, ma piuttosto il contrario. Il “ritiro” dal sud è sotteso al loro obiettivo primario – facilitare il piano di partizione consegnando il sud al Consiglio Rivoluzionario Iraniano ed ai Sadristi. I loro militanti appogeranno il cosiddetto esercito iracheno, composto anzi da loro stessi.

d) il cosiddetto piano repressivo per la sicurezza è rivolto realmente a “ripulire” tutte le sacche di resistenza sia armate che di civili nel “triangolo sunnita” e nella città settentrionale di Kirkuk “rimuovendo” i Turchmeni e gli Arabi (a proposito, entrambi i gruppi sono contro l’occupazione).

e) la nuova legge sul petrolio che sarà presto votata in Parlamento, compare quando tutte le operazioni di cui sopra sono pienamente in corso aprendo la strada per la definitiva partizione dell’Iraq.

f) coloro che si bloccano sui dettagli mancano di vedere la visione più grande. Cioè che in Iraq vi è uno Stato Islamico iraniano, che si sta rafforzando e che sono stati gli Statunitensi a contribuire ad instaurarlo, dato che contano su di esso per il loro “successo” nell’operazione Libertà.

Dopo questa lucida comprensione di uno Stato Islamico stile Iran in Iraq sostenuto ed approvato dagli USA, Zeynab ed io avevamo bisogno di altra caffeina in mancanza di una bevanda forte.

Così continuammo il nostro gioco psicologico… Cosa fareste voi?

Immagina che non vi sia l’occupazione… immagina che non vi siano mullah iraniani… immagina che non vi siano esplosioni… immagina che non vi sia la tortura… immagina che non vi siano campi di detenzione… immagina che non vi siano iracheni che muoiono di fame… immagina che abbiamo ospedali che funzionano… immagina che vi sia acqua potabile pulita… immagina di poter camminare per le strade senza paura… immagina di non avere la fogna che arriva alle ginocchia… immagina che la tua famiglia sia sicura e felice… immagina di avere l’elettricità… immagina di poter tornare a scuola… immagina di poter trovare facilmente un medico… immagina di poter tornare al tuo vecchio lavoro… immagina di poter uscire a fare acquisti… immagina soltanto che Saddam Hussein sia ancora vivo e diriga lo spettacolo… Immagina tutto questo sia soltanto un brutto sogno…

…Immagina Ahmadinajad (o Rafsandjani) con uno staffile flagellante che ciondola su una delle sue spalle mentre balla il tango con Bush, al quale ondeggia sui fianchi la sua pistola da cowboy. Fanno una pausa, fanno tintinnare i loro bicchieri di champagne (o di qualche vino rosso argentino), si fissano appassionatamente negli occhi l’uno con l’altro e dicono “Buona fortuna, bambina” [citazione da Casablanca, ndMarzian].

Ridemmo istericamente. Ma sapevamo che era una cosa seria…quella era la Realtà. Oh si, ce ne vogliono due per il tango o per… viaggiare. Qualcuno chiami subito il nostro Che latino!

Disegno: Artista iracheno, Jaber Alwan “Dance Series”.

Versione originale:

Layla Anwar
Fonte: http://arabwomanblues.blogspot.com
Link: http://arabwomanblues.blogspot.com/2007/02/diss-information.html
25.02.2007

Versione italiana:

Fonte: http://freebooter.da.ru/
Link: http://freebooter.interfree.it/ltbit.htm

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