In questo breve pezzo, l’ex corrispondente del Financial Times in Italia, Alan Friedman, racconta come, nel 2011, l’ex Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, giunse all’idea di sostituire l’allora premier greco George Papandreou con il tecnocrate Lucas Papademos, come poi è accaduto, quando Papandreou “ha osato” pensare di indire un referendum sull’accettazione dei termini dell’accordo di salvataggio della Grecia proposto dall’Eurozona.
George Papandreou, quando alla fine del 2011 indisse il referendum, fu “messo al bando” da tutti i partecipanti al G20 di Cannes. Barroso e Zapatero, l’ex PM spagnolo, che furono testimoni oculari di quanto è successo a Papandreou a Cannes in occasione del G20, mi hanno parlato della violenza che assunsero i toni del linguaggio. La tensione era talmente alta che a un certo punto, si arrivò ad un alterco tra Sarkozy e Papandreou sulla sedia su cui si era seduto. Quindi fu davvero qualcosa di molto astioso, molto brutale.
Barroso, l’ex Presidente della Commissione Europea, mi ha raccontato come si arrivò all’idea di Papademos, di come cominciò a far girare questa voce tra i delegati greci e, a sentirli parlare, sia Barroso che tanti altri a Bruxelles, sembra che siano molto orgogliosi del fatto che sono arrivati a decidere che un buon tecnocrate avrebbe dovuto prendere il posto di Papandreou.
A Cannes, già quando Papandreou saliva sull’aereo per tornare ad Atene, era chiaro a tutti – e forse anche a lui – che era finito. E quando fu tradito dal suo Ministro delle Finanze che, alle 4:45 del mattino, appena sceso dall’aereo disse “non ci dovrebbe essere nessun referendum”, quello fu il momento della fine per Papandreou , quando l’influenza della Commissione Europea, della Germania e della Francia , gli diedero uno spintone e lo buttarono fuori.
E adesso indovinate un po’ Barroso è stato
appena assunto dalla Goldman Sachs, senza che ce ne fosse un vero motivo. Tanto che più di qualche parlamentare francese ha storto il naso per questa storia. Ma c’è di più:
secondo il quotidiano portuguese “Publico“, Barroso era a stretto contatto con la Goldman Sachs, anche durante il periodo in cui era Presidente della Commissione Europea, quando la banca passava ai suoi collaboratori, ma in modo confidenziale, le sue proposte sui cambiamenti per le politiche dell’Unione Europea.
Inoltre, fu precisato su
ibtimes:
Lucas Papademos è stato Capo della Banca di Grecia, Capo della Banca Centrale Europea, e poi Primo Ministro della Grecia, ma è stato anche l’uomo che lavorò con Goldman Sachs quando la Grecia stava cercando di far valutare al ribasso il livello dei suoi debiti per consentire che dalla dracma si potesse passare all’euro. Solo dopo ci si è accorti che tutti quei negoziati e quegli scambi di valuta tra Grecia e Goldman erano serviti per mascherare il vero livello di indebitamento della Grecia e che proprio quelle negoziazioni hanno contribuito alla crisi attuale nella zona euro.
Per mettere insieme tutti i pezzi di questo puzzle, dovremmo considerare che il ruolo di Goldman Sachs non si limitò solo a imbellettare i dati economici della Grecia. Come si può leggere nell’
articolo precedente, “
fino a quando la Grecia ha continuato a giocare la partita di Goldman Sachs, consentendo che si potessero godere benefici economici all’interno del territorio greco, non c’è stato nessun problema nel ricevere prestiti…… Quando però un nuovo governo ha smesso di concedere di continuare a godere di tali benefici, probabilmente perché nessuno poteva sapere dove si sarebbe potuto arrivare, i bankster-della-speculazione-internazionale hanno mobilitato ogni mezzo che avevano a disposizione (agenzie di rating, media, ecc), per far capire a tutti chi è che comanda e che non c’è nessun modo per un paese per evitare il default, a meno che non accetti di giocare con le loro regole “.Chissà se servono ancora altre prove per comprendere che gli agenti della mafia finanziaria globale hanno preso il potere su interi paesi e sulle istituzioni.
Sono letteralmente ovunque!
29 sett. 2016