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Tra accordi e nuove minacce: via al grano, ma Putin stabilisce i confini

A cura di Sara Iannaccone
Il 1 Agosto 2022
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Paul Craig Roberts: Caro Putin, non contano le parole, ma solo le azioni

La settimana scorsa a Istanbul si è concluso un accordo in cui si è stabilito che il grano non rimarrà più bloccato nei porti ucraini e verrà esportato.

La Turchia ha fatto da mediatrice all’incontro, con Erdogan come presidente, dove erano presenti l’Onu, la Russia e l’Ucraina.

L’esportazione dovrebbe partire oggi 1° agosto, considerando che il viaggio potrebbe impiegarci anche un mese e mezzo.
Le navi saranno ispezionate nel porto di Istanbul, e quelle che non forniscono informazioni trasparenti sugli scali portuali e disattivano il segnale di movimento non potranno entrare nelle acque territoriali turche.

Nonostante il patto, però, le tensioni non svaniscono.

Vitaliy Kim, capo dell’amministrazione militare regionale dell’Ucraina, denuncia su Telegram il doppio bombardamento dei russi sulla città di Mykolaiv. Tra le vittime ci sarebbero Oleksiy Vadaturskyi, “proprietario della più grande compagnia di commercio di grano ‘Nibulon'” e la moglie. L’azienda agricola Nibulon, con sede a Mykolaiv, è specializzata nella produzione e nell’esportazione di grano, orzo e mais e dispone di una propria flotta e di un proprio cantiere navale.

In Russia invece, precisamente a Mosca, un drone armato ha attaccato la sede dello Stato maggiore della Flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli, in Crimea, ferendo almeno cinque persone, rovinando la giornata della Flotta russa.
I cinque feriti sono tutti impiegati della Marina.
Mosca attribuisce questo attacco all’Ucraina.

Di conseguenza, alla parata della Marina Militare a San Pietroburgo, Putin ha firmato il nuovo regolamento della Marina che “delinea i confini e le aree degli interessi nazionali della Russia“.
Mar Nero, Mare di Okhotsk e Mare di Bering, il Baltico e gli stretti delle isole Curili, sono acque che fanno parte dell’orbita russa e per chiunque si azzardi ad invaderle si sappia che “provvederemo fermamente alla loro protezione con tutti i mezzi“, ha annunciato lo zar.

Putin ha dichiarato inoltre che, nei prossimi mesi, saranno consegnati dei sistemi missilistici ipersonici Tsirkon alle truppe russe.
Si tratta di un potente missile da crociera ipersonico progettato per neutralizzare unità navali maggiori tra cui portaerei, incrociatori e cacciatorpedinieri.

Per quanto sia potuto sembrare che si potesse giungere ad un cessate il fuoco, è oramai evidente che ci vuole ben altro per sedere al tavolo delle trattative.

 

Video di Putin alla parata: https://www.youtube.com/watch?v=5goGi4_54GY

FONTI:

Sara Iannaccone, 01.08.2022

 

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