Domenica 16 gennaio i residenti della circoscrizione Lazio 1 sono tornati alle urne per assegnare il seggio della Camera lasciato vuoto dall’elezione di Gualtieri in Campidoglio.
Per chi avesse bisogno di un rapido riepilogo di cosa sono le elezioni suppletive, ricordiamo che queste elezioni servono a sostituire un senatore o un deputato che per incompatibilità, grave malattia o morte sopravvenuta non può più stare in Parlamento. A dover essere sostituito in questo caso era Roberto Gualtieri, ora sindaco di Roma.
Dei 5 candidati alla poltrona in Parlamento, a spuntarla è stata Cecilia D’Elia, candidata del Pd, con quasi il 60% dei voti. “Grazie a tutte e tutti i romani che mi hanno dato fiducia. Metterò tutta me stessa per onorare la responsabilità di questo nuovo impegno in un momento così delicato per il nostro Paese. #liberalaforza”, ha commentato D’Elia.
60% dei voti è una vittoria schiacciante, non c’è dubbio. Ciò che però va assolutamente analizzato è un dato allarmante che sta passando sotto traccia: a votare è stato l’11,33% del corpo elettorale, ovvero 21.010 su 185.394 cittadini. Un astensionismo imbarazzante che dimostra quanta poca fiducia hanno ormai i cittadini nei confronti della politica.
Stupisce come un seggio alla Camera dei deputati oramai abbia così poco valore da poter essere conquistato nonostante quasi il 90% degli aventi diritto non abbia votato. Il paradigma che si sta affermando è oramai sempre più chiaro…invece di fare mea culpa, interrogandosi sui motivo della sfiducia dei cittadini nei confronti della rappresentanza istituzionale, i nostri politici sguazzano in un nuovo modello, perfetto per chi comanda: vota soltanto chi viene mobilitato e chi ha interesse diretto nel farlo, affinchè loro abbiano garantita la poltrona.
Ecco lo stato della nostra Repubblica, ecco lo stato della nostra Democrazia!
Massimo A. Cascone, 17.01.2022