Dopo l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre, una solidarietà unanime da parte dei vertici delle istituzioni UE e degli Stati membri è stata espressa nei confronti del governo di Tel Aviv. A mettere in difficoltà i ‘nostri leaders’ però è stata l’inumana risposta dell’esercito israeliano – da ultimi il bombardamento del Baptist Hospital e il fuoco aperto contro i manifestanti in Cisgiordania – in chiara violazione dei principi del diritto internazionale.
Nonostante ci fosse da aspettarsi tale brutalità – Netanyahu non ne hai mai fatto segreto in questi giorni – Ursula von der Leyen non ha esitato nei giorni scorsi a volare in Israele, accompagnata dalla Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola; un viaggio che è stato definito ‘un assegno in bianco’ dell’Europa al Primo Ministro israeliano.
Questa scelta della Presidente della Commissione non è però piaciuta a tutti, in quanto ennesima dimostrazione di modi accentratrici e non democratici, che in più di un’occasione hanno travalicato le competenza di altri Organi europei.
A prendere l’iniziativa, primo tra gli scontenti, è stato Charles Michel, Presidente del Consiglio europeo, che ha convocato ieri un vertice straordinario del Consiglio, invitando tutti ad un confronto per assumere “una posizione comune e [stabilire] una linea d’azione chiara e unitaria che rifletta la complessità della situazione in corso“.
L’Unione è sempre stata e dovrà sempre essere una ferma sostenitrice della pace e del rispetto del diritto internazionale […]. L’Unione deve adoperarsi per fornire assistenza umanitaria ed evitare un’escalation regionale del conflitto e qualsiasi violazione del diritto umanitario.
Secondo Il Foglio (2) con questa convocazione Michel avrebbe implicitamente invitato i leader europei a prendere le distanze dalle posizioni di totale sostegno a Israele espresse – nei comportamenti – dalla von der Leyen, vista la violazione del diritto internazionale e dei principi umanitari, come sottolineato da molti diplomatici.
La preoccupazione è che una von der Leyen a fine mandato, e quindi libera da troppi vincoli d’azione, possa adottare atteggiamenti più utili alla sua carriera che all’UE. Nuove analisi potranno essere fatte nei prossimi giorni quando quest’ultima, insieme a Michel, volerà a Washington per il summit UE-Stati Uniti (3) e incontrerà il presidente Usa Joe Biden.
Sara Iannaccone, 17.10.23
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