SE SI INSISTE SULLE TASSE E SULLA SICUREZZA…

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DI H.S.
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Finalmente ! Dopo tanto penare per le gloriose sorti del Partito Democratico e le sue primarie , è successo quel che tutti , prevedibilmente , si attendevano : il “plebiscito” a favore di Walter Veltroni. L’investitura mascherata da contesa democratica (e perché mai non si doveva svolgere una competizione democratica in un Partito Democratico ?) – perché di questo si tratta – ha avuto l’esito scontato in partenza perché i media si erano già prodigati da tempo per conferire massima visibilità al sindaco di Roma. Gli altri contendenti si sono presentate come comparse o poco più – con l’inutile agitazione di Rosy Bindi che , probabilmente , credeva o sperava di ottenere un risultato migliore – di un copione già scritto. Che siano andati a votare in tre milioni (ma se fossero stati due o cinque o , addirittura , uno solo , la sostanza cambiava ?) non cambia la sostanza delle cose. Confronti con la primarie precedenti non se ne possono fare , perché , allora , si decideva il leader dell’intera coalizione di centrosinistra e molti hanno ritenuto di non andare perché elettori della sinistra… Hanno , dunque , ragione i “grillini” – “girotondini” – “di pietrini” a ribadirci che si tratta di un evento – le primarie del Partito Democratico – finto , ma le loro reazioni sembrano quelle dei bambini che rispondono ai bambini…

Se era scontato il risultato delle primarie , era pure scontata la risposta dei competitori politici. Costoro , però , sono anche un po’ nervosi , perché persone che avevano aderito all’iniziativa di Grillo si sono precipitate a votare quasi certamente Veltroni. Comincia a serpeggiare un certo nervosismo : forse non tutti hanno capito il messaggio lanciato al V Day – basterebbe dare una sbirciatina al blog di Grillo per capirlo – e ora occorre correre ai ripari… In ogni caso , nella battaglia fra piazze più o meno “virtuali” , tutto è ancora aperto nella contesa fra “Italia imprenditoriale” di Berlusconi , “Italia solidale” di Veltroni , e “Italia incazzata” di Di Pietro – Grillo , ma , nella situazione fluida venutasi a creare , le piazze si moltiplicano , si toccano , sono tangenziali l’una all’altra…L’evento delle primarie ha messo in secondo piano ma non oscurato un’altra piazza che , invece , meriterebbe più attenzione , quella radunata da AN a Roma sulle tematiche delle tasse e della sicurezza. Gianfranco Fini , il leader di AN , ha voluto lanciare , con un certo successo , a mio parere , un triplice messaggio a Prodi , Veltroni e Berlusconi. Il messaggio a Prodi era il più chiaro e rilevabile , insistendo sui temi (dell’abbassamento) delle tasse e della sicurezza. E’ il consueto messaggio che passa , senza fantasia , per Forza Italia ed AN , “Prodi se ne deve andare !”, che , d’altronde , impegnano le loro energie e le loro risorse per questo scopo… Per quanto riguarda Veltroni , è chiaro quel che si vuole comunicare all’avversario politico facendo coincidere l’evento con la vigilia dell’altro : “Dovete fare i conti con noi e non sarà facile…”. Contrariamente , poi , a quel che si può pensare ; non è vero che i rapporti fra Berlusconi e Fini sono idilliaci. Al delfino di Almirante la leadership di Berlusconi è sempre stata oggettivamente stretta…

Berlusconi , che , in passato , ha praticamente finanziato tutto l’arco costituzionale , è sempre stato più forte di Fini e non ha mancato di far pesare questa posizione di superiorità. Oltre alla disponibilità di capitali , il Cavaliere ha sempre potuto contare su un’immagine venata di “anticomunismo” appagante in tempi successivi al crollo del Muro , certo più appagante di quella postfascista. Già Almirante aveva , a suo tempo , a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta , tentato di “ripulire” il neofascismo lanciando un’immagine di “fascismo in doppiopetto” più rassicurante. L’intento del leader storico dell’MSI era quello di egemonizzare la cosiddetta Maggioranza Silenziosa , contando sull’indebolimento dei democristiani , troppo cedevoli nei confronti dei comunisti , ma le accuse di coinvolgimento nella “strategia della tensione” hanno rovinato tutto… Screditato il partito qualcuno ha concepito un’operazione di scissione per “creare” un “MSI democratico”. Questa operazione , finanziata anche dall’allora giovane Berlusconi nel 1976 e in perfetta sintonia con il Piano di Rinascita Democratica piduista , ha portato alla scissione dall’MSI di Democrazia Nazionale , un partitino che , comunque sia , è durato nello spazio di una legislatura. I tentativi di Fini , oggi come ieri , sono quelli di conferire al partito un’immagine “postmoderna” e di proporsi come leader della Nuova Destra alla Sarkozy. Considerando l’esperienza di stimolazione delle scissioni non è illogico pensare che quelle createsi alla destra di AN come Alternativa Sociale della Mussolini , scissioni che rivendicano l’eredità neofascista , non fossero farina nel sacco di Berlusconi. All’indomani della scissione , la Mussolini ha bellamente dichiarato che andava d’accordo più con Berlusconi che con Fini. D’altronde non c’è niente di nuovo e di originale in quest’idea sperimentata ampiamente nei confronti dei comunisti : se il leader di un partito dai trascorsi più o meno estremisti tenta di proporsi come “moderato” perché , allo scopo di screditarlo e mantenerlo in una posizione subordinata , non si asseconda e si incita la parte più estremista della sua base e i gruppuscoli di stesa tendenza più violenti ? Se Berlusconi ha tentato la via dell’appoggio ai gruppuscoli neofascisti e neonazisti per screditare Fini , il giochino , per un certo periodo , ha avuto qualche successo , ma ora le cose stanno cambiando… Berlusconi , ormai , è anziano e la sua posizione un poco indebolita : è in atto una sorta di “rifondazione” di Forza Italia per dare al partito azienda di Berlusconi un’immagine diversa , più “imprenditoriale” , meno legata alla sua persona e a Mediaset. Sia chiaro , abbandonata la politica – pardon la “politica” – , il Cavaliere manovrerebbe dietro le quinte , lui e i suoi amici e soci di lungo corso (leggi P2). In questo frangente , però , Fini può farsi valere come novello Sarkozy italiano (a proposito com’è che anche nel Partito Democratico Sarkozy è così ammirato ?). E’ più forte e ringalluzzito anche da quel che si è visto a Roma ove ha raccolto un certo successo. Gli eventi si susseguono in maniera tale da chiarire e smentire fatti e situazioni precedenti… Si diceva… la “politica” sta assumendo tutte le caratteristiche del giochino , dello spettacolo in cui i “politici” giocano e recitano mentre la vera politica , quella del potere , si attua in altre stanze. Per quel che si è visto a Roma , sabato , vorrei aggiungere che il gioco si sta facendo , comunque duro e pesante… A Roma si è vista una piazza inquietante ma autentica a differenza delle altre… Teste rasate , croci celtiche , inni al Duce , ecc…

Provate , oggi come oggi , a riscontrare se vi sono piazze o manifestazioni in cui si inneggia a Stalin o Mao… Questi sono i neofascisti duri e puri , quelli che abbracceranno sempre quella bandiera a differenza delle altre “volatili” piazze… Vi è già differenza fra coloro che , giovani negli anni Settanta , hanno militato nella destra radicale e quelli che , invece , hanno optato per la sinistra extraparlamentare postsessantottina. I primi , tranne qualche eccezione , hanno continuato a sostenere le “vecchie idee” mentre i secondi si sono dimostrati spesso degli opportunisti buoni per tutte le bandiere e , in questo , sta tutto l’equivoco in cui , per anni , è rimasta prigioniera la cosiddetta sinistra marxista leninista e libertaria. C’è poi il caso di gente che , partendo dalla destra radicale e passando per il marxismo leninismo della Nuova Sinistra , è approdata prima al craxismo e poi al neoliberismo e al neoconservatorismo, ma queste sono altre storie su cui si dovrebbe indagare… La destra dà di sé un’immagine , ma non solo , più forte e pura della sinistra e ciò è inquietante e dovrebbe preoccupare. Più che una dottrina , infatti , il fascismo è una prassi… Il fascismo storico era un miscuglio confuso , privo di originalità – perché prendeva a destra e a manca – di elementi nazionalisti ed elementi “socialisti” in cui i primi avevano un’assoluta preminenza , poi si è ricorsi all’ausilio del filosofo Gentile per ammantare il tutto di una certa “dignità politica”. Ma il neofascismo , il neonazismo è “politica” fatta di violenza , sopraffazione e teppismo (la dice lunga uno slogan dell’anno scorso : “Prodi infame per te ci son le lame)… Lo è storicamente e lo è in Italia ove abbiamo assistito , oltre agli orrori della guerra , allo squadrismo e alle bombe non rivendicate. Alla sovversione di un ordine per impiantarne un altro… In questi anni si sono moltiplicati episodi più o meno gravi di sopraffazioni , violenze ed intolleranza…

Penso che il G8 di Genova del luglio 2001 nel corso del quale si sono verificati gravissimi incidenti ed è morto un ragazzo avesse mostrato le prime avvisaglie. Fazioni della polizia di pura destra e infiltrati neofascisti fra i manifestanti… Erano solo voci ? In quei giorni Fini era presente alla centrale operativa dei carabinieri con altri esponenti di AN e qualcuno giurerebbe che lo stesso ha poi festeggiato con le forze del “disordine” in questo caso per la “vittoria” riportata nei giorni di guerriglia urbana. Qualcosa v’è poi da aggiungere : all’istituzione della Commissione sui fatti del G8 , per indagare le eventuali responsabilità istituzionali , si oppongono , da un lato , ed è scontato , le forze del centrodestra e dall’altro i due eterni litiganti , vale a dire , Mastella e Di Pietro. Quest’ultimo da tempo sta portando avanti l’iniziativa referendaria elettorale assieme al leader di AN e potrebbe non essere interessato a far emergere situazioni imbarazzanti sui fatti del G8… Di Pietro , poi , presenta sempre più i caratteri della destra , attenuati dal fatto che , attualmente , è ancora parte di una coalizione di centrosinistra. Con Fini , poi , condivide l’avversione per Berlusconi – unico dei motivi che l’anno spinto ad avvicinarsi e ad entrare nel centrosinistra – che nel suo caso , per ovvi motivi , è esplicita e dichiarata fon dai tempi di Mani Pulite.

Tornado al discorso sul neofascismo e l’ondata neofascista attuale , si sono moltiplicati gli episodi di violenza ed intolleranza nei confronti delle minoranze , degli immigrati , degli omosessuali , dei ragazzi dei centri sociali e questi fatti sono passati sotto silenzio dagli organi di informazione ufficiali e più diffusi. Inoltre è aumentato il tasso di violenza delle curve degli stadi sempre più egemonizzato da gruppuscoli neofascisti “travestiti” da ultrà. Gli stadi sono i luoghi in cui i militanti o i simpatizzanti della destra più estrema fanno “palestra” magari attaccando le forze dell’ordine. Sull’incitamento all’odio dello straniero e dell’extracomunitario c’è poi un’apparente competizione con la Lega che può contare al suo interno esponenti provenienti dalla destra radicale come Borghezio , uno che vomita veleno sui musulmani presentandosi come l’anima popolare della Fallaci… Il tutto mentre si discute su giornali , libri , ecc… sugli orrori del comunismo , mentre l’ex partigiano Pansa continua a sfornare libri sui crimini dei “rossi” – che , si sa , sono ormai molto redditizi – mentre ci si rifiuta di dare uno sguardo al presente , sguardo che illuminerebbe anche sulla nostra storia recente e passata per capire che ha veramente fatto più male all’Italia… Queste piccole ondate di neofascismo sono fenomeni che non si può passare sotto silenzio , occorre denunciare , vigilare e monitorare…

A questo punto mi aspetterei qualche giusta e corretta osservazione del tipo : “ma questa preoccupazione per l’estrema destra non è eccessiva ?” e “in fondo Fini , come “destrorso in doppiopetto non potrebbe venir danneggiato da questi soggetti ? ”Rispondo che , ovviamente , il fenomeno non è da sopravvalutare ma non si deve neanche sottovalutare : i problemi insiti nei flussi migratori fanno riemergere questi rigurgiti… Quel che più è preoccupante è che questa non è politica , semplicemente , ma manifestazioni di odio insaporite da giustificazioni pseudopolitiche. Il pestaggio , il teppismo , l’intolleranza , l’intimidazione sono proprio il contrario della politica che dovrebbe essere ragionamento e confronto. Quel che è grave è che movimenti neonazisti come Forza Nuova pescano a piene mani nelle borgate e nelle periferie attizzando il fuoco di situazioni già preoccupanti. Il sindaco di Roma , attuale leader del Partito Democratico , ha le su responsabilità nell’aver trascurato la periferia romana ed averla abbandonata al degrado e , dunque , alle mani delle destre , di queste destre. Forza Nuova , ad esempio , è stata fondata da ex militanti di Terza Posizione , un’organizzazione di estrema destra che fiancheggiava i NAR di Mambro e Fioravanti , apertamente dediti ad attività terroristiche. Altre caratteristiche di Forza Nuova sono l’islamofobia e la ricerca di punti di incontro con il cattolicesimo più reazionario.
Insomma , in poche parole , con l’odio è difficile , quasi impossibile discutere…
Per quel che riguarda Fini ; il leader di AN che si sta proponendo forse come il prossimo capo del nuovo centrodestra – d’altronde Berlusconi lo aveva indicato come successore e , a più riprese , ha rilasciato dichiarazioni che sembravano andare nella direzione di uno sdoganamento e di una riabilitazione del fascismo – è un personaggio astuto , un autentico Giano bifronte , anzi , di fronti sembra averne tre , quattro…

C’è il Fini inflessibile , energico , memore dei trascorsi come lo abbiamo conosciuto nei giorni del G8 di Genova , ma c’è anche il Fini tollerante nei confronti dell’Islam e “favorevole” al voto amministrativo per gli immigrati extracomunitari… C’è il Fini che vota la famosa “porcata” , secondo Calderoli , la legge elettorale ideata per contenere la vittoria del centrosinistra e c’è il Fini che si presenta come il grande promotore del referendum per abolirla (alla faccia della faccia di bronzo !). C’è il Fini che và a Gerusalemme più per compiacere Israele – che , in realtà , non fa discriminazioni fra sinistra e destra , basta che si faccia una politica filoisraeliana – che per autentica vocazione antifascista. Il nostro ha imparato bene la lezione della “politica” postmoderna , sa come muoversi… E’molto apprezzato , sempre elegante , sempre abbronzato e non ha un passato da picchiatore come parecchi suoi coetanei in AN. Non c’è nulla da fare : Fini piace molto anche a parecchi che non son certo di destra. Il personaggio , però , è cinico… Finora , schiacciato dalla macchina del partito azienda di Berlusconi , si è defilato , ma le cose sembrano cambiare… Ma , allora , i neofascisti , la base neofascista potrebbe danneggiare Fini ? A mio parere , lui si sta dimostrando un buon manovratore , capace di mobilitare in piazza una base ancora in gran parte permeata di estremismo e anche i militanti dei gruppi alla destra di AN… L’individuazione di un nemico comune può sempre servire oggi e in futuro… Per quanto riguarda le altre organizzazioni concorrenti di AN , potrebbero sempre tornare alla casa madre… Berlusconi potrebbe ritenere opportuno lasciare il campo libero all’alleato – rivale , non ostacolarlo , per godersi la “pensione politica” , tornare agli affari e , dietro le quinte , manovrare… Fini , poi , non ha veramente fatto i conti con la tradizione politica e la storia di AN , tutto è stato fatto per pura opportunità politica , a differenza dei postcomunisti e postdiessini che , comunque , sia pure per opportunità , ed affetti dal complesso della sconfitta , hanno certamente posto fine e tagliato con le radici. Comunque il nostro studia per diventare il “Sarkozy italiano” , il leader di una Nuova Destra italiana neoliberista e neoconservatrice “all’americana”. I poteri forti economici e confindustriali , con un debole per il neoliberismo , potrebbero gradire la “svolta” di Fini. Certo i grandi finanzieri industriali potrebbero soffrire di qualche allergia nei confronti della base estremista del potere di Fini , ma la “copertura” del leader potrebbe anche risultare soddisfacente ; in fondo , se costoro hanno un’allergia nei confronti dei fascisti o postfascisti , la vera idiosincrasia si manifesta nei confronti di tutto ciò che odora di sinistra dalle venature più o meno socialiste. Insomma i piani alti neoliberisti e neoconservatori con tutto ciò che comportano queste posizioni e la base insistentemente neofascista. Fra tutte le alternative possibili , anche quella strettamente berlusconiana e poi quella veltroniana e poi , con riserva di verifica , quella “di pietrina – grillina” , questa è di gran lunga la più preoccupante e pericolosa… Immaginatevi un vertice , naturalmente benestante , conformisticamente neoliberista e neoconservatore che manovra un “sottoproletariato” inquadrato in formazioni neofasciste per scagliarlo contro altri poveri , immigrati , stranieri , ragazzi dei centri sociali. Divide et impera : la guerra dei poveri in fra i litiganti , godono i soliti (stra)ricchi. Inoltre lo squadrismo restringerebbe sempre gli spazi di libertà che , anche in una sia pur falsa democrazia , ci sono e vanno difesi. E’ proprio la peggiore , seriamente peggiore , questa prospettiva…

Tematiche precipue della manifestazione di AN sono state le tasse e la sicurezza ; vale a dire le parole d’ordine su cui competono le forze “politiche” italiane. Volenti o nolenti si tratta dei capisaldi del neoliberismo e della sua variante più virulenta , il neoconservatorismo di matrice americana e anglosassone. Contrariamente a quel che si può pensare il neoliberismo è un’ideologia , anzi l’ideologia egemone… Non è dunque vero che con il tramonto dei socialismi è calato il sipario delle ideologie , ma , anzi , è stata imposta l’ideologia dei ceti dirigenti , dei grandi industriali , dei grandi finanzieri e dei grandi mercanti. Se dovessimo datare il sorgere della “prospettiva” neoliberista , almeno in modo sistematico , dovremmo risalire agli inizi degli anni Settanta con la costituzione dell’associazione Trilaterale (USA – Giappone – Europa occidentale) ad opera di David Rockfeller , petroliere e grande finanziere americano legato all’ala “liberal” del Partito Repubblicano. Ad essa aderì il fior fiore della “classe dirigente” internazionale con la prevalenza , prevedibile , degli americani : finanzieri , banchieri , grandi industriali , diplomatici , politici di diverse “tendenze” , militari , giornalisti , ecc… Il documento , stilato da alcuni scienziati sociali , prendeva le mosse dalla constatazione del problema di un “sovraccarico di democrazia” che doveva essere opportunamente “corretto”. L’ispirazione era chiaramente liberista e tecnocratica , di un mondo “governato” dai finanzieri e dai banchieri e i mezzi di informazione di massa vengono considerati gli strumenti per far accettare la nuova visione , idea quest’ultima , copiata dal Piano di Rinascita Democratica della P2 , probabilmente un’ala oltranzista e visceralmente “anticomunista” della stessa Trilateral. Dal punto di vista più strettamente politico i primi ad adottare l’ideologia neoliberista sono stati , fra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta , la britannica premier conservatrice Thatcher e il Presidente americano e repubblicano Reagan , esponenti di quel che oggi viene definita Nuova Destra. La deregulation diviene la parola d’ordine , il laissez faire la regola economica… Si sostiene che lo Stato non deve intervenire in economia o ridurre al minimo tali interventi. L’economia – quindi i finanzieri , i grandi banchieri e gli industriali – devono essere lasciati liberi di muoversi come meglio possono sui vari mercati. Naturalmente la riduzione della spesa pubblica – conseguente alla riduzione dell’interventismo statale – comporta la riduzione delle tasse… Chi è ricco , veramente ricco , viene premiato due volte : una perché si vede ridurre le tasse e , quindi , aumentare il capitale , due perché la riduzione della spesa comporta la privatizzazione di risorse statali e pubbliche che , per le loro caratteristiche , possono essere acquistate solo da soggetti che hanno nella disponibilità grandi capitali. Naturalmente la giustificazione della riduzione fiscale nei confronti dei “cittadini comuni” è che anche loro godranno di maggiori entrate in questo modo , ma , in realtà , da un lato vedono appannarsi la possibilità di poter usufruire di servizi sociali a tariffe accessibili , dall’altro l’inflazione e i salari reali – sempre inesorabilmente dietro all’inflazione – si “mangiano” qualsiasi prospettiva di miglioramento. In obbedienza , poi , a un darwinismo sociale , quello sì veramente ottocentesco , ci si prefigge di ridurre proprio le spese sociali (pensioni , sanità , istruzione , ecc…) perché sarebbe compito del Mercato , della Società selezionare i più “meritevoli” , i più forti…

All’interno della diminuzione generale della spesa pubblica , quindi , si decide , invece di aumentare le spese per la sicurezza e per la difesa. Le ragioni non sono difficili da capire… Le condizioni della maggior parte dei cittadini , compresi quelli appartenenti ai ceti medi , non migliorano e l’insoddisfazione , oltre alla povertà , oltre all’indigenza sempre maggiori , necessitano un maggiore “controllo sociale” , nella sostanza quasi uno stato di polizia. I “poveri , potenziali sovversivi , sono sempre in agguato… E così si lanciano parole d’ordine quali “law and order”e “zero tolerance” , alimentando pure la paranoia del “cittadino medio” nei confronti dello straniero , del piccolo delinquente , degli emarginati delle periferie , del teppista , del giovante “intemperante” , ecc… Vari sociologi che si sono occupati di politiche della sicurezza , come Waqant , hanno ravvisato i rapporti fra questi fenomeni : diminuzione della spesa pubblica – privatizzazioni – contemporanea riduzione delle spese sociali – aumento della spesa per la sicurezza e delle politiche di controllo sociale. Negli USA questa linea , se teniamo conto della qualità democratica , è stata fallimentare : carceri stracolme (tre milioni di detenuti) e spese sempre maggiori per la sicurezza e le “risorse poliziesche”. Durante la presidenza Reagan , poi , la spesa pubblica era addirittura aumentata , trascinata dalle spese militari , nel periodo poi di piena Perestrojika , vale a dire di fine della “guerra fredda”. Ciò dimostra l’ipocrisia insita nell’opzione politica di “ridurre tasse e spese”.

Oggi i nostri “politici” si sono gettati nella contesa reale e “virtuale” , mobilitando le rispettive piazze dietro alle parole d’ordine neoliberiste e neoconservatrici suddette , e , quindi , cercando di conquistare l’occhio benevolo dei poteri forti , naturalmente quelli finanziari ed economici. Difficilmente , poi , taglieranno gli sprechi che riguardano loro direttamente e , più semplicemente , faranno ricadere sugli altri , i soggetti più deboli della società , le conseguenze di politiche di riduzione di tasse e spese pubbliche. Le “piazze” : quella di Berlusconi , quella di Veltroni , quella di Fini , forse anche quella di Di Pietro – Grillo… Gli altri , radicalsocialisti , i residui democristiani e anche la Lega sono da relegare in secondo piano… Vi è anche , invece , la “piazza” di sinistra : non è il massimo ma , attualmente , è la più decente perché , ovviamente , non è appiattita sull’imperante “moda”neoliberista. Quel che manca è la prospettiva di più lungo periodo : rielaborare in senso non dogmatico e attuale il socialismo per predisporre programmi tali da affrontare concretamente la realtà. Vedremo

DI H.S.
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22.10.07

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