Moon of Alabama
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Il colpo di stato in Bolivia è devastante per la maggior parte della sua popolazione. Che cosa possiamo imparare da una cosa del genere?
Andrea Lobo scrive sul WSWS [World Socialist Web Site]:
Il presidente boliviano, Evo Morales del partito Movimento Verso il Socialismo (MAS), è stato costretto a dimettersi, domenica sera, dai militari boliviani, dopo un colpo di stato appoggiato dagli Stati Uniti. Ieri sera, Morales ha twittato che “stava partendo per il Messico,” dopo che il paese aveva accettato di concedergli l’asilo politico.
Dopo tre settimane di proteste a seguito delle contestate elezioni presidenziali del 20 ottobre, le potenze imperialiste e la loro elite clientelari boliviane hanno rovesciato il governo Morales. Nel contesto di una crescente crisi del capitalismo globale e di una ripresa della lotta di classe a livello internazionale, compresi i recenti scioperi generali in Bolivia dei minatori e dei medici, la classe dirigente aveva perso la fiducia sul fatto che Morales e l’apparato del MAS potessero continuare a reprimere l’opposizione sociale.
Durante i suoi dodici anni di mandato, Evo Morales ha ottenuto molte cose buone:
Tassi di analfabetismo, 2006: 13,0%, 2018: 2,4%
Tassi di disoccupazione, 2006: 9,2%, 2018: 4,1%
Tassi di povertà media, 2006: 60,6%, 2018: 34,6%
Tassi di povertà estrema, 2006: 38,2%, 2018: 15,2%
Morales non è però riuscito a costruire le difese necessarie per rendere permanenti tali cambiamenti. La leadership dell’esercito e della polizia era contro di lui. Perché è stato consentito a questi uomini di rimanere in tali posizioni?
Jeb Sprague @JebSprague – 20:19 UTC · 11 nov 2019
La connessione degli USA al colpo di stato.
I funzionari che hanno costretto #Evo a dimettersi avevano lavorato come addetti militari per la #Bolivia a [Washington] DC. La CIA cerca spesso di reclutare addetti che hanno lavorato a DC.
2013: Il Gen. Kaliman è stato addetto militare.
2018: il Comandante della Polizia, Calderón Mariscal, è stato il presidente dell’APALA in DC.
L’Agregados Policiales de América Latina (APALA) dovrebbe combattere la criminalità organizzata internazionale in America Latina. Guarda caso, ha sede a Washington DC.
Questi poliziotti e militari hanno collaborato con un multimilionario razzista e cristiano-fascista per abbattere Morales.
Morales aveva chiaramente vinto un quarto mandato nelle elezioni del 20 ottobre. Il conteggio dei voti era sembrato confuso (pdf) perché era stato fatto secondo le modalità stabilite dall’Organizzazione degli Stati Americani:
Il [Tribunal Supremo Electoral, o TSE] ha due sistemi di conteggio dei voti. Il primo è un conteggio rapido, noto come Transmisión de Resultados Electorales Preliminares (TREP, di seguito denominato conteggio rapido). Questo è un sistema che la Bolivia e molti altri paesi dell’America Latina hanno sviluppato seguendo le raccomandazioni dell’OAS. Era stato messo a punto per le elezioni del 2019 da una società privata in collaborazione con il Servicio de Registro Cívico (SERECÍ), il servizio del registro civile, ed era stato progettato per fornire un risultato rapido, ma incompleto e non definitivo, nella notte stessa delle elezioni, in modo da dare ai media un’indicazione sulle tendenze elettorali ed informare il pubblico.
Secondo i primi e incompleti risultati sembrava che Morales non avesse conquistato il vantaggio del 10% di cui aveva bisogno per evitare un secondo turno di votazioni. I distretti rurali in cui Morales ha un forte sostegno sono quasi sempre in ritardo nel riportare i risultati e non erano stati inclusi [nel conteggio rapido]. I risultati completi avevano poi dimostrato che Morales aveva vinto con oltre quel 10% di vantaggio di cui aveva bisogno per evitare una seconda tornata elettorale.
Kevin Cashman @kevinmcashman – 1:36 UTC · 11 nov 2019
Alla fine, erano stati diffusi i risultati ufficiali: Morales aveva vinto nel primo turno, con il 47,08% contro un 36,51%. Se avevate visto i sondaggi prima delle elezioni, 5 su 6 avevano previsto lo stesso risultato. Strano avere una frode che rispetta i sondaggi.
Sondaggi elettorali: Elezioni presidenziali della Bolivia 2019
Affermare che i risultati elettorali sono fasulli per istigare rivoluzioni colorate o colpi di stato è uno strumento tipico dell’interferenza statunitense. Nel 2009, Mahmoud Ahmedinejad aveva vinto il suo secondo mandato alle elezioni presidenziali iraniane. Le opposizioni appoggiate dagli Stati Uniti avevano sollevato un putiferio, anche se i risultati combaciavano perfettamente con i sondaggi pre-elettorali.
L’OAS, che aveva patrocinato lo schema del conteggio rapido che consente questo genere manipolazioni, riceve il 60% dei suoi finanziamenti da Washington DC.
I media occidentali non definiscono un colpo di stato quello che è successo in Bolivia perché è esattamente ciò che gli Stati Uniti volevano accadesse:
I generali dell’esercito che si presentano in televisione per chiedere le dimissioni e l’arresto di un capo di stato regolarmente eletto sembrano un esempio da manuale di colpo di stato. Eppure, non è certo così che i media corporativi hanno presentato gli eventi dell’ultimo fine settimana in Bolivia.
Nessun media mainstream ha definito l’azione come un colpo di stato; invece, il presidente Evo Morales “si è dimesso” (ABC News, 11/10/19), tra diffuse “proteste” (CBS News, 11/10/19) da parte di una “popolazione infuriata” (New York Times, 11/10/19 ) arrabbiato per la “frode elettorale” (Fox News, 11/10/19) della “vera e propria dittatura” (Miami Herald, 11/9/19). Quando poi viene usata la parola “colpo di stato,” è solo come un’accusa da parte di Morales o di qualche altro funzionario del suo governo, che i media corporativi hanno demonizzato fin dalla sua [prima] elezione nel 2006 (FAIR.org, 5/6/09, 8/1/12, 4/11/19).
La popolazione povera e indigena che aveva sostenuto Morales avrà poche possibilità contro la polizia e le formazioni paramilitari di estrema destra (video) che ora vanno di porta in porta (video) ad arrestare quelli di sinistra e i sostenitori di Morales.
Evo Morales ha trovato asilo in Messico. La Bolivia si trasformerà ora in un inferno neoliberista e in una semi-dittatura. Ci vorrà tempo, molti sforzi e, probabilmente, una guerra civile per riguadagnare ciò che si è perso con questo colpo di stato.
Cosa si può imparare da tutto questo?
• Come mi ha fatto osservare qualcuno: “Quando si vuole vincere e mantenere una rivoluzione socialista, si devono portare ghigliottine.”
• I movimenti socialisti che salgono al potere devono neutralizzare i loro maggiori nemici interni. Devono costruirsi le proprie difese. Non possono fare affidamento su quelle istituzioni, come l’esercito e la polizia, che ereditano dai regimi precedenti.
• Tali movimenti non devono mai fare affidamento su organizzazioni affiliate agli Stati Uniti, come l’OAS, o su personale militare e di polizia che era stato sottoposto ad indottrinamento statunitense.
• Un movimento ha bisogno di una voce pubblica. Deve avere i propri media, sia a livello locale che internazionale.
Hugo Chavez tutto questo lo sapeva. Subito dopo aver vinto le elezioni presidenziali in Venezuela, aveva radunato le forze necessarie per difendere lo stato. È l’unica ragione per cui il suo successore, Nicolás Maduro, è riuscito a sconfiggere il tentativo di golpe contro di lui ed è ancora al potere.
Purtroppo, Evo Morales non è riuscito a seguire questa strada.
Moon of Alabama
Fonte: moonofalabama.org
Link: https://www.moonofalabama.org/2019/11/lessons-to-learn-from-the-coup-in-bolivia.html#more
12.11.2019