Questa mattina, sabato 9 aprile, il Centro Studi Confindustria (CSC) ha pubblicato i risultati dell’indagine rapida sull’andamento della produzione industriale italiana nel mese di marzo e quindi, conclusivamente, nel primo trimestre del 2022.
La valutazione sull’andamento nel mese di marzo è fondamentale per comprendere come hanno inciso le “dinamiche inedite dei prezzi delle commodity, con particolare riferimento al rincaro del gas naturale che esibisce tassi di variazione a 4 cifre (+1217% in media nel periodo del conflitto sul pre-Covid) e quello del Brent, che è a 3 cifre (+104%)”, sulla nostra penisola, reputate da Confindustria un vero e proprio shock “che sta colpendo l’attività economica italiana ed europea”.
In base ai risultati, si evince che nel mese appena trascorso c’è stata “una flessione della produzione industriale di -1,5%”, in opposizione ai risultati incoraggianti del mese di febbraio che indicavano un tentativo di risalita della nostra produzione. Stando così le cose, il CSC ha stimato nel 1° trimestre 2022 “una diminuzione della produzione industriale di -2,9% rispetto al 4° trimestre del 2021, che inciderà negativamente sulla dinamica del PIL”.
Secondo il CSC tra i principali fattori che stanno incidendo sulla nostra economia c’è il conflitto in Ucraina, evento che sta comportando il necrotizzarsi di problemi che già da tempo affliggono la nostra produzione: “il deflagrare del conflitto ha accentuato da fine febbraio l’incidenza dei fattori che ostacolavano l’attività economica e produttiva italiana, già prima della guerra (rincari delle materie prime, scarsità di materiali). Ne è derivato, quindi, un netto peggioramento congiunturale”.
Un’indagine condotta presso le imprese associate a Confindustria evidenzia che 9 imprese su 10 nel campione giudicano come molto importanti, tra i principali ostacoli determinati dal conflitto, non solo gli aumenti del costo dell’energia, ma anche quelli delle altre materie prime, mentre le difficoltà di approvvigionamento riguardano quasi 8 imprese su 10. A fronte di tali problemi, il 16,4% delle imprese rispondenti ha già ridotto sensibilmente la produzione.
– sentenzia il documento, qui scaricabile in PDF Indagine Rapida sulla produzione industriale_9aprile2022_Confindustria
Massimo A. Cascone, 09.04.2022