Pollo allevato in laboratorio: l’ultimo pasticcio della Silicon Valley?

I miliardari stanno investendo molto nella coltivazione di carne finta in laboratorio, ma il risultato finale non è all'altezza, né per la salute umana né per l'ambiente.

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Dr. Joseph Mercola
takecontrol.substack.com

Riassunto

*Upside Foods, leader nel mercato della carne finta e una delle due aziende autorizzate a vendere carne coltivata negli Stati Uniti, non è riuscita a portare a livelli industriali la sua produzione di carne sintetica.

*Upside ha avuto problemi di contaminazione da DNA di roditore in una delle sue linee cellulari di pollo.

*Pur mostrando alla stampa i suoi costosi bioreattori in acciaio inossidabile, Upside sta in realtà coltivando solo piccole quantità di carne finta all’interno di piccoli contenitori di plastica monouso.

*La carne finta, presentata come una soluzione per salvare l’ambiente, può rivelarsi per il pianeta peggiore della carne vera

*La carne coltivata in laboratorio è spesso prodotta utilizzando componenti animali, quindi non è realmente indipendente dagli animali di allevamento; inoltre, quando Upside ha testato la sua carne finta per verificare la presenza di metalli pesanti, alcuni campioni contenevano una quantità di piombo 20 volte superiore a quella dei polli allevati a terra.

La Silicon Valley punta sul decollo del mercato della carne coltivata, fornendo “carne” non proveniente da animali vivi per soddisfare gli appetiti degli oltre 8 miliardi di persone al mondo, la maggior parte delle quali carnivore. Ma quello che era iniziato con grandiose fanfare e con il sostegno di investitori miliardari come Bill Gates e Jeff Bezos [1] sta colando a picco.

Il sogno di creare petti di “pollo” coltivati o filetti di “manzo” senza l’utilizzo di animali si sta rivelando solo una favola. La Upside Foods, leader nel mercato della carne finta e una delle due aziende autorizzate a vendere carne coltivata negli Stati Uniti [2], si è ritrovata a “coltivare solo un esiguo numero di cellule di pollo in piccoli contenitori di plastica, raschiarle grammo per grammo per poi pressarle e modellarle in una singola porzione di carne” [3].

Non è solo poco appetitoso. Anche se avesse successo, la carne finta, presentata come una soluzione per salvare l’ambiente, potrebbe essere peggiore della carne vera per il pianeta, perché darebbe ai consumatori un altro prodotto alimentare altamente trasformato e potenzialmente pericoloso per la salute umana.

Cosa succede quando la Silicon Valley si immischia nella produzione alimentare?

Affidarsi alla Silicon Valley per la produzione di alimenti sani è stato il primo errore nella corsa alla creazione del cibo coltivato. Mentre gli agricoltori rigenerativi che allevano mucche nutrite con erba e polli ruspanti lavorano di concerto con la natura per fornire cibo nella forma che gli esseri umani hanno utilizzato con successo fin dall’inizio dei tempi, la Silicon Valley fa esattamente il contrario.

In un processo completamente avulso dalla natura, le startup sostenute dal capitale di rischio utilizzano la fermentazione di precisione basata su microbi geneticamente modificati per creare in laboratorio prodotti alimentari sintetici. Alla Upside, che ha ricevuto il sostegno di Richard Branson, Kimbal Musk e persino dei giganti della carne Tyson Foods e Cargill [4], i bioreattori in acciaio inossidabile vengono esibiti come misura del progresso durante gli eventi mediatici, ma questa non è altro che una precisa attività di pubbliche relazioni.

I resoconti interni dei dipendenti, riportati dal Wall Street Journal, affermano che i bioreattori hanno problemi di contaminazione e che, una volta, in una linea di cellule di pollo è stato trovato DNA di roditore [5]. A dimostrazione della contraddizioni tipiche dell’industria della carne finta, il pollo “sostenibile” allevato in laboratorio viene, in realtà, coltivato in contenitori di plastica da due litri, e ne occorrono centinaia per produrre qualche cotoletta [6].

Negli Stati Uniti, una quantità limitata di pollo allevato in laboratorio da Upside è disponibile come parte di un menu degustazione al Bar Crenn di San Francisco. Ma anche Bloomberg ha riferito che questa soluzione “sostenibile” non ha senso [7]:

“L’azienda lo coltiva in piccoli contenitori di plastica monouso, in quantità così esigue che una sola serata al Bar Crenn, un locale ‘certificato senza plastica’, secondo il suo sito web, potrebbe richiedere l’uso di più di cento contenitori di questo tipo”.

I costosi bocconcini di pollo finto di Upside non sono fatti da cellule muscolari

Per produrre carne finta, le linee cellulari vengono prelevate da un organismo vivente. Vengono poi manipolate per farle crescere in modo rapido e costante. I mioblasti sono il tipo di cellule che si trasformano in muscolo, ma per le aziende produttrici di carne finta sono le più difficili da coltivare e “rendere immortali”.

“Una normale cellula estratta da un animale, nota come cellula primaria, non si replica per sempre. Alla fine si ferma, entrando in una fase nota come senescenza. Se un’azienda vuole produrre quantità significative di carne e non vuole continuare a prelevare cellule da animali vivi o da embrioni, deve trasformare le cellule primarie in cellule immortali”, riporta Bloomberg [8].

Poiché i mioblasti sono difficili da rendere immortali, nei prodotti a base di carne coltivata sono spesso utilizzati i fibroblasti, che crescono più facilmente. “Ma quando si tratta di cibo, non sono ciò che la maggior parte delle persone considererebbe delizioso. Possono trasformarsi in cellule grasse e di altro tipo, ma sono noti soprattutto per il loro ruolo nella produzione di tessuto connettivo, come la cartilagine o come quello che si trova nella pelle”, secondo il rapporto di Bloomberg [9].

A volte vengono utilizzati anche gli adipociti, o cellule di grasso, spesso mescolati con proteine vegetali. In un dossier per la Food and Drug Administration statunitense, come opzioni per la sua carne finta Upside ha citato fibroblasti immortalizzati geneticamente e una linea di cellule di mioblasti immortalizzati naturalmente. Ma Samir Qurashi, un ex dipendente di Upside, ha espresso dubbi sul fatto che l’azienda avesse una linea cellulare di mioblasti in grado di essere utilizzata per la produzione.

“È quasi impossibile”, ha dichiarato [Qurashi] a Bloomberg e, in effetti, la carne finta che Upside serve all’esclusivo Bar Crenn è fatta di fibroblasti, il tipo di cellule che di solito forma il tessuto connettivo. Inoltre, secondo Bloomberg [10]:

“Il pollo non comprende nemmeno cellule rese immortali; è composto da cellule primarie di fibroblasti che, ad un certo punto, smetteranno di replicarsi e, nel migliore dei casi, cresceranno solo nel tessuto connettivo. Ciò significa che, per produrre altro pollo, gli scienziati dovranno tornare all’embrione e rimuovere altre cellule, un processo che, anche quando funziona, uccide l’embrione. (Il Bar Crenn non ha rilasciato commenti)”.

È un’ammissione che ha lasciato gli esperti confusi e divertiti. “Sono perplesso”, dice David Kaplan, direttore del Centro per l’agricoltura cellulare della Tufts University. “Perché mai si dovrebbero usare cellule primarie?”

Il mito della carne senza animali

Uno dei principi fondamentali della carne coltivata è la capacità di produrre cibo senza uccidere animali. Ma la carne finta è spesso prodotta utilizzando componenti animali, contravvenendo a questo principio.

Normalmente, [in natura] le cellule crescono nelle varie strutture dell’organismo. Le linee cellulari coltivate in laboratorio crescono invece in una pellicola sottile o terreno di coltura. Nell’organismo, il terreno di coltura è il sangue, come riferisce la giornalista investigativa olandese Elze van Hamelen [11], una sostanza complessa che i laboratori cercano di riprodurre utilizzando il siero fetale bovino (FBS) – sangue prelevato da feti di vitello vivi.

“È davvero raccapricciante il modo in cui viene raccolto”, afferma l’autrice [12], sottolineando un aspetto che contraddice la tesi secondo cui le carni allevate in laboratorio sarebbero prodotte senza animali. L’FBS viene spesso utilizzato per la riproduzione di cellule in coltura grazie alle proteine e alle vitamine che contiene. Uno studio del 2013 affermava: “In molti terreni di coltura comuni, l’unica fonte di micronutrienti è il siero fetale bovino (FBS)… ” [13].

Il pollo allevato in laboratorio dalla startup statunitense Eat Just e commercializzato a Singapore nel 2020 – la prima carne coltivata ad essere venduta in un ristorante [14] – era stato prodotto utilizzando FBS. Nel 2021 Upside aveva dichiarato di aver sviluppato un modo per coltivare carne finta senza componenti animali, ma i suoi primi filetti di pollo dipendevano ancora da composti animali [15].

In effetti, parte del ruolo di Samir Qurashi alla Upside era quello di raccogliere cellule dai crostacei, un processo che ne provocava la morte. Come riportato da Bloomberg, “Qurashi aveva il compito estremamente impegnativo di prelevare cellule da crostacei vivi – un lavoro che portava sempre alla loro prematura scomparsa, due o tre esemplari a settimana. ‘Letteralmente, la gente piangeva quando mi vedeva’, dice Qurashi parlando dei suoi colleghi ” [16] .

In alternativa, per sviluppare un “sangue” sintetico si può ricorrere alla fermentazione di precisione e agli ormoni artificiali. È inoltre necessario reperire micronutrienti e minerali, rendendo il processo “follemente costoso”, afferma la van Hamelen [17].

Un rapporto del Good Food Institute (GFI), un gruppo no-profit che sostiene l’industria delle proteine alternative [19], ha suggerito che, se si riuscisse a ridurre il costo dei terreni di coltura privi di FBS, il costo della carne coltivata scenderebbe del 90%. Una cosa, tuttavia, abbastanza improbabile.

“Il rapporto non fornisce alcuna prova che spieghi perché i costi dei micronutrienti dovrebbero diminuire”, ha scritto Joe Fassler, vicedirettore di The Counter, in un articolo approfondito sulle attuali conoscenze scientifiche alla base della carne coltivata in laboratorio “[20] .

Il pollo finto contiene più piombo di quello vero

Ad aggravare la controversia sulla carne allevata in laboratorio, quando Upside ha testato i suoi prodotti a base di carne finta per verificare la presenza di metalli pesanti, alcuni campioni contenevano una quantità di piombo 20 volte superiore a quella del pollo allevato a terra, oltre ad una quantità di colesterolo circa otto volte superiore [21].

Ci sono anche altre preoccupazioni. In un articolo su Frontiers in Nutrition, si ipotizza che “con questo alto livello di moltiplicazione cellulare, è probabile una certa disregolazione, come accade nelle cellule tumorali. Allo stesso modo, il controllo della sua composizione nutrizionale non è ancora chiaro, soprattutto per quanto riguarda i micronutrienti e il ferro ” [22].

Anche i prodotti lattiero-caseari sintetici, tra cui il latte ottenuto da lieviti geneticamente modificati, stanno sollevando preoccupazioni sui rischi per la salute rappresentati dai cibi sintetici. Oltre a mancare di importanti micronutrienti presenti in abbondanza nel latte vero, il latte finto contiene composti che non sono mai stati presenti nella dieta umana. Un’analisi ha rivelato la presenza nel latte finto di 92 composti misteriosi e sconosciuti che non esistono nel latte vero [23].

Anche l’ambiente soffre per la carne allevata in laboratorio

L’altro mito che sostiene la narrativa sulla carne finta è che sia migliore per l’ambiente rispetto alla carne vera. Secondo un rapporto di CE Delft, anche utilizzando esclusivamente energia rinnovabile, il pollo allevato in laboratorio avrebbe la stessa impronta di carbonio del pollo convenzionale [24]. Tutte le volte che sono stati usati mix energetici [rinnovabili e non], la carne allevata in laboratorio ha avuto un’impronta di carbonio superiore a quella del maiale e del pollo.

Uno studio preprint dei ricercatori dell’Università Davis della California ha inoltre rilevato che l’impatto ambientale della carne allevata in laboratorio è “probabilmente di ordini di grandezza superiore alla produzione media di carne bovina ” [25] , evidenziando ancora una volta il mito che i cibi finti siano più sostenibili di quelli veri, soprattutto se prodotti in modo rigenerativo.

La realtà è che i cibi finti sono tutt’altro che sostenibili. John Fagan, Ph.D., un biologo molecolare che ha lavorato per più di otto anni presso gli Istituti Nazionali di Sanità degli Stati Uniti, spiega [26]:

“La realtà è che molti dei calcoli sull’impronta di carbonio vengono fatti dal processo di fermentazione in avanti, ma da dove proviene lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, il componente energetico principale di queste fermentazioni?

… Se si considera l’agricoltura industriale e si aggiunge la sua impronta di carbonio ai loro calcoli, improvvisamente si va nella direzione sbagliata. Quindi non possiamo nemmeno usare gli argomenti della sostenibilità per giustificare ciò che viene fatto. Semplicemente non funziona”.

Si tratta di controllare l’approvvigionamento alimentare

Sostenibilità, diritti degli animali e salute dell’uomo sono tutte parole d’ordine utilizzate nella promozione della carne finta. Ma non si tratta di salvare il pianeta o gli animali, né di rendere le persone più sane. Il motivo per cui la Silicon Valley è disposta ad investire miliardi nel cibo finto è che sa benissimo che chi controlla l’approvvigionamento alimentare controlla la popolazione.

I globalisti stanno cercando di sostituire l’allevamento animale con la carne prodotta in laboratorio, il che permetterà alle aziende private di controllare efficacemente tutta la catena di approvvigionamento alimentare. Proprio come nel caso degli OGM, la sensibilizzazione sui pericoli della carne falsa è importante, soprattutto in questa fase iniziale e di forte espansione.

Dite alla vostra cerchia sociale che, per salvare il pianeta e sostenere la vostra salute, è necessario saltare tutte le alternative di carne e latticini finti e optare invece per il cibo vero. Quando fate la spesa, informatevi su chi coltiva ciò che mangiate e cercate metodi di coltivazione rigenerativi, biodinamici e/o naturali, che sono quelli di cui abbiamo bisogno per sostenere una popolazione sana e autonoma.

Dr. Joseph Mercola

Riferimenti:

Fonte: takecontrol.substack.com
Link: https://takecontrol.substack.com/p/lab-grown-chicken
10.01.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

Il Dr. Joseph Mercola è un medico osteopata americano convinto sostenitore delle medicine alternative, ha scritto due libri elencati nel New York Times Bestseller List. Nel suo “La grande bufala dell’aviaria,” del 2006,  sosteneva con forza la tesi che tale malattia serviva in realtà soltanto al governo per accumulare denaro e potere. Vive in Florida con la moglie Elizabeth e dirige un’azienda di prodotti per la salute e integratori vitaminici.

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