La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 30 giorni

PERCHE' LAVORIAMO TANTO NONOSTANTE SIA IL XXI SECOLO ?

blank
A cura di Davide
Il 16 Luglio 2012
281 Views
281 Views
blank

DI OWEN HATHERLEY
sinpermiso.info

In pratica, se nel passato c’è qualcosa su cui tutti i futurologi concordavano, è che nel XXI secolo ci sarebbe stato moltissimo meno lavoro. Che cosa avrebbero pensato, nell’aver saputo che nel 2012 la classica giornata lavorativa dalle 9 alle 17 si sarebbe evoluta in qualcosa di più simile a una giornata dalle 7 del mattino alle 7 di sera? Sicuramente si sarebbero guardati attorno e avrebbero visto come la tecnologia prendeva il controllo in molte professioni nelle quali prima era necessaria una numerosa mano d’opera, avrebbero contemplato lo sviluppo dell’automatizzazione e della produzione intensiva, e si sarebbero chiesti, “perché passano dodici ore al giorno in lavori futili?”.

Si tratta di una questione alla quale né la destra né la sinistra ufficiali rispondono adeguatamente. Ai conservatori è sempre piaciuto pontificare riguardo alle virtù morali del lavoro duro e una buona parte della sinistra, concentrata nei terribili effetti della disoccupazione di massa, propone comprensibilmente “più lavoro” come soluzione principale contro la crisi. Le vecchie generazioni avrebbero trovato tutto questo disperatamente deludente.

In quasi tutti i casi, gli utopisti, i socialisti e il resto dei futurologi credevano che il lavoro avrebbe finito con l’essere quasi abolito soprattutto per una ragione: potremmo lasciare che lo facciano le macchine. Il pensatore socialista Paul Lafargue scrisse in un suo breve trattato intitolato “Le droit à la paresse” – 1833 (Il diritto alla pigrizia, ndt):

“Le nostre macchine, con alito di fuoco, con braccia di acciaio incombustibile, con meravigliosa e infinita abbondanza, eseguono con disciplina il loro santo lavoro. E ciò nonostante, l’indole dei grandi filosofi del capitalismo continua a essere dominata dai pregiudizi del sistema salariale, la peggiore delle schiavitù. Ancora non capiscono che la macchina è la salvatrice dell’umanità, il Dio che libererà l’uomo dall’essere vittima del lavoro, la divinità che gli concederà l’ozio e la libertà”.
Oscar Wilde fu immediatamente d’accordo: nel suo scritto del 1891, “The Soul of Man Under Socialism” (L’anima dell’uomo sotto il socialismo, ndr), disprezza “l’assurdità di ciò che si scrive e dice oggi, riguardo alla dignità del lavoro manuale”, e insiste “ l’uomo è fatto per qualcosa di meglio del distribuire sporcizia. Tutto il lavoro di questo genere dovrebbe realizzarlo una macchina”.

Lascia ben chiaro quello che vuol dire:

“La macchina deve lavorare per noi nelle miniere di carbone, e occuparsi di tutti i servizi di sanità, ed essere fuochista degli strumenti a vapore, e pulire strade e portare messaggi nei giorni di pioggia e realizzare tutto ciò che sia noioso o difficile”.

Sia Lafargue che Wilde si sarebbero terrorizzati dal rendersi conto che, solo dopo vent’anni, lo stesso lavoro manuale si sarebbe convertito nell’ideologia dei partiti laburisti e comunisti che si dedicarono a glorificarlo invece che ad abolirlo.

Anche in questo, senza dubbio, l’idea consisteva nel fatto che il lavoro sarebbe stato sostituito. Dopo la Rivoluzione Russa, uno dei grandi difensori del culto del lavoro fu Aleksei Gastev, un vecchio metallurgico e dirigente sindacale che divenne poeta, pubblicando antologie dai titoli come “Poesia della pianta di produzione”. Si convertì nel più grande entusiasta del Taylorismo, la tecnica nord americana di gestione industriale, solitamente criticata dalla sinistra, che riduceva il lavoratore a essere un semplice pezzo della macchina, dirigendo l’Istituto Nazionale del Lavoro, con il patrocinio dello Stato. Quando fu intervistato riguardo a tale cambiamento dal socialdemocratico tedesco Ernst Toller, Gastev rispose: “Abbiamo la speranza che grazie alle nostre scoperte arriveremo a uno stadio nel quale il lavoratore che prima lavorava otto ore in un determinato impiego ne debba lavorare solo due o tre”. In un qualche momento tutto questo fu dimenticato a favore dei supermuscolosi stacanovisti che eseguivano prodezze sovraumane nell’estrazione del carbone.

I teorici industriali nord americani, per quanto possa apparire strano, sembravano condividere la visione socialista. Buckminster Fuller, il disegnatore, ingegnere e polifacetico saggio nord americano, dichiarò che “l’equazione industriale” è come dire che la tecnologia abilita l’umanità a fare “di più con meno” eliminando in poco tempo la nozione stessa del lavoro. Nel 1963 scrisse: “Nel giro di un secolo, la parola – lavoratore – non avrà alcun significato attuale. Sarà qualcosa che dovremo cercare in un dizionario dell’inizio del XX secolo”. Se questo è stato sicuro negli ultimi dieci anni, lo è stato solo nel senso che “oggi facciamo tutti parte della classe media” del Nuovo Laburismo, non nel senso di eliminare veramente i lavori minori o la divisione tra operai e padroni.

I sondaggi continuano a mostrare già da molto tempo che la maggior parte dei lavoratori pensa che i propri impieghi siano irrilevanti, e dando un’occhiata alle offerte di lavoro di un’impresa media – personale di attenzione telefonica al cliente, archivista, e soprattutto i diversi compiti di un’impresa di servizi – è difficile non essere d’accordo.

Senza dubbio, la visione utopica dell’eliminazione del lavoro industriale è passata da diverse metodologie a miglior vita. Negli ultimi dieci anni le acciaierie di Sheffield hanno prodotto più acciaio che mai con una piccola parte dell’antica mano d’opera, e i porti dei conteiners di Avonmouth, Tilbury, Teesport e Southampton si sono liberati della maggioranza degli scaricatori ma non delle tonnellate di acciaio.

Il risultato non è stato che gli scaricatori o i lavoratori siderurgici si vedessero liberi, esattamente come disse una volta Marx “cacciare al mattino, pescare il pomeriggio e dedicarsi alla critica solo dopo aver cenato”. Al contrario, si sono visti sottomessi alla vergogna, alla povertà e all’incessante preoccupazione di cercare un altro lavoro che, nel caso si fosse trovato, poteva essere insicuro, mal pagato, senza copertura sindacale, nel settore dei servizi. Nella presente era del precariato, questa è in concreto la norma, e il lavoro sicuro, qualificato e l’orgoglio per il proprio impiego non sembrano tanto orribili. Nonostante ciò, in passato, il movimento operaio si consacrò all’abolizione di tutti quei lavori di poca importanza, noiosi e stancanti. Oggi disponiamo delle macchine per convertirlo in realtà, però scarseggiamo di volontà.

Owen Hatherley, tagliente critico di architettura e urbanismo, è autore di Militant Modernism (Zero Books, 2009); A Guide to the New Ruins of Great Britain (Verso, Londra, 2010) e Uncommon (Zero Books, 2011) sul gruppo musicale “pop” britannico Pulp.

Fonte: www.sinpermiso.info
Link: http://www.sinpermiso.info/textos/index.php?id=5120
8.07.2012

Traduzione a cura di ISABELLA PREALONI per www.Comedonchisciotte.org

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
13 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti

  • DDL Sicurezza - Sabato corteo "A pieno Regime"- Nonostante il maltempo, sarà una sorpresa per tutti. 13 Dicembre 2024
    DDL Sicurezza - Domani corteo "A pieno regime". Nonostante il maltempo, sarà una sorpresa per tutti Sabato 14 dicembre a Roma è previsto tempo molto brutto. Peccato perchè ...
    marcopa
  • Lo Sciamanismo 13 Dicembre 2024
    Il cinema moderno continua nella sua funzione di braccio armato della sovversione. Una delle più recenti dimostrazioni di quest’oltraggio della storia, la vediamo nel film "La sciamana", di ...
    mystes
  • Pre e Post Patriarcato. 11 Dicembre 2024
    Prima dell'avvento del patriarcato. Dopo l'avvento del patriarcato.
    Esquivèl
  • La scommessa: geostrategia 10 Dicembre 2024
    Se abbiamo finito gli svarionamenti, alla "abbiamo vinto abbiamo perso", per questa prima "tranche" di degustazioni al massacro inutle di poveracci (al solito) potremmo forse farci la domand...
    GioCo
  • Al Jolani vero muslim ? Per niente. 10 Dicembre 2024
    Qualche dubbio dopo Al Baghdadi, criptojewish criminale tanto quanto i suoi tagliagole, mi era venuto. Adesso qualche indizio a conferma che Abu Mohammed Al Jawlani ( Al Jolani ) sia in rea...
    oriundo2006
1 / 146 Pagine


blank