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La Redazione

 

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PAROLE CHE DEVONO ESSERE DETTE

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A cura di Olimpia
Il 11 Marzo 2006
51 Views

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Il nuovo libro di Kaminski riassume la disintegrante storia del 21esimo secolo

DI JOHN KAMINSKI

La gente se la prende con me. Mi chiamano zimbello sionista gigolò innamorato di internet, che si unisce volentieri ad altri dello stesso ignominoso genere. Quindi, insistono, tutto quello che dico dovrebbe essere ignorato.

Per mia fortuna, rimango assolutamente sulle posizioni espresse nei miei scritti, e vi sfido a dirmi che finora non ho scritto la storia decisiva del 21esimo secolo.

Il governo USA ha architettato l’11/9 per avere un pretesto per la guerra permanente.
Questo ardito piano è riuscito a causa dell’anestesia mediatica e farmaceutica che da quarant’anni subisce la popolazione statunitense, dall’assasinio di Kennedy all’imminente inizio della Terza Guerra Mondiale in Iran.

I soldi veri si sono sempre fatti con le guerre e i collassi finanziari. In base agli indizi attuali stiamo per avere entrambe le cose.
La responsabilità della scelta di questo percorso è attribuibile agli amministratori delle società, che si sono eletti al di sopra della specie umana.

Che cosa avremmo dovuto fare mentre i nostri vicini stavano morendo, uccisi e profanati per cosa… le menzogne insensibili e spietate degli Stati Uniti per il beneficio degli astuti controllori che hanno imprigionato tutte le nostre vite, dai nostri soldi ai nostri cuori e le nostre menti?

Andiamo dove vanno loro, e ve l’assicuro, non vogliamo andarci.

Cosí quando qualcuno lancia delle accuse contro di me, mi limito a srotolare i miei titoli, specialmente quelli raccolti nel mio nuovo libro, “Recipe for Extinction: John
Kaminski’s Internet essays, volume 3” [Ricetta per l’estinzione] che contemporaneamente è in vendita sul mio sito, www.johnkaminski.com anche se, non potrò inviarlo prima della fine di febbraio, speriamo.

Rimango sulle posizioni espresse nei miei scritti e soprattutto confermo i miei titoli, che sono accurate descrizioni di quello che ho scritto. Provate a prendere in considerazione, solo per un attimo, i contenuti di “Recipe for Extinction” e ditemi se non corrispondono a quello che è successo.

• “Strategie morbose per un’assurda carneficina” era un sunto dei collegamenti che provavano la complicità statunitense e israeliana nelle morti di alcuni americani in Iraq, cosí come del modo in cui le forze USA raggiravano quotidianamente gli iracheni facendogli trasportare bombe in postazioni chiave, uccidendo persone tramite azioni ingannevoli che successivamente venivano attribuite ai fantomatici nemici degli USA, inventati dal Pentagono e imposti al pubblico attraverso il controllo dei media e delle menti della popolazione.
Vedi “Sick strategies for senseless slaughter”

• “Canarino nella miniera di carbone”, la parabola di Ernst Zundel al quale non è stato permesso di divulgare un’affermazione senza legalmente offendere gli ebrei del mondo; ne è risultato che è stato messo in prigione per cinque anni, ne ha davanti altri cinque, e probabilmente non uscirà mai, perché insiste nel dire la verità sulle inesistenti camere a gas di Auschwitz durante la Seconda Guerra Mondiale.
“Canary in the coal mine”

• “Lettera all’FBI” è un ritratto appropriato di quello che è diventata l’FBI oggi, una polizia segreta codarda che protegge i malvagi interessi dei potenti a spese dei normali cittadini che cercano di condurre una vita dignitosa ed onesta.
“Letter to the FBI”

• ”Il bicchiere in frantumi (… e il latte versato)” propone la questione “E se la nostra vita fosse in pericolo a causa di ciò che crediamo sia sano?”
“The shattered glass”

• “Pace, giustizia ed onestà” chiede, “I vostri genitori non vi hanno cresciuti per essere degli assassini, non credo. Forse lo hanno fatto e semplicemente non vogliono ammetterlo.”
“Peace, justice and honesty”

Questi sono cinque dei 30 titoli del libro ora in vendita (consegna i primi di marzo) su
www.johnkaminski.com

Grazie mille per il vostro appoggio e le vostre parole.

Per quanto riguarda coloro che preferiscono utilizzare il loro tempo per appoggiare o denigrare un gruppo o l’altro, e adescano le persone che hanno le idee poco chiare coinvolgendole in speculazioni inutili su questioni superfue, tipo per chi DAVVERO lavoro, confermo quello che ho scritto e queste parole:

State sempre dalla parte degli oppressi.

L’ho imparato guardando Davy Crockett di Walt Disney su una TV in bianco e nero a metà degli anni cinquanta; tipica periferia bianca, nella quale persone molto semplici che non riuscivano a rendersi conto del trauma che il loro stile di vita infliggeva a loro stessi e a chiunque altro, nonostante tutto seguivano regole civili di decoro e mostravano segni reali di intelligenza altamente organizzata in una miriade di forme.

Ho imparato che la costante predisposizione ad aiutare qualsiasi persona o cosa che ne avesse bisogno l’ho sempre ricevuta indietro con una generosità che non avrei potuto prevedere prima dell’azione che avevo intrapreso.

Da allora la mente americana ha cominciato ad essere appannata dal virtuosismo tecnologico della sua stessa ingenuità, ed è ricaduta nell’inseguimento flagellante della gratificazione edonistica interessata solo a saziare al massimo i suoi febbrili desideri.

Nello specifico abbiamo dimenticato – o volutamente ignorato – la realtà più grande, e cioè che siamo ben più che solamente noi stessi, che nessuno di noi può esistere senza gli altri, e che in una condizione di amore, nella quale si sacrificano volentieri i propri interessi personali per l’accrescimento di questo essenziale prossimo, le singole azioni vengono ripagate con una generosità centinaia di volte maggiore di quella che ci si sarebbe aspettati prima di intraprenderle.

Essere sempre arbitri piuttosto che di parte

Dal momento che l’intelligenza umana non sa perché siamo qui, che cosa o dove esattamente sia la nostra coscienza, o che il restante 95 percento dell’universo conosciuto come materia nera che la mente umana non può nemmeno cogliere in maniera efficace – è conosciuto solo attraverso teorie deduttive – per quale motivo si pensa di avere la risposta definitiva per tutto? Se pensate di averla, allora per definizione avete messo un filtro accecante sull’informazione reale che ricevete attraverso il paravento principale della consapevolezza, non c’è dubbio su questo.

Il primo autobus è partito per Plutone ieri. Come credete che giocherebbe Gesù nello spazio? Pensateci! Cattedrali su Marte, altri monumenti alla paura umana di se stessa. Penso che sappiate come si chiama il gioco. Il modo migliore è da dietro al piatto con addosso la maschera. Imparate almeno a riconoscere la differenza tra un fuoricampo e un gioco fisso.

Non rinunciate ai vostri sogni, per nulla al mondo.

Dovunque siate in questo momento fermatevi, e datemi altri cinque secondi. Non ho mai dubitato neanche per un attimo che il vostro cuore fosse dalla parte giusta. È solo il dogma che sto cercando, quelle erronee presupposizioni che fanno affondare le nostre vite nell’ombra e nella tristezza e ci portano ad uccidere altri per un risentimento scaturito dalla nostra paura che abbiamo creato in noi stessi. Questo è il motivo per cui le cose stanno andando cosí. Non ho altri messaggi. Siate quello che sperate di essere.

E allora perché è cosí biasimevole quello che dico?

Ecco una breve risposta.

Perché quello che attacco costantemente è la menzogna.

E il mondo vive di menzogne. Di giochi di prestigio. Di dogmi imposti, che in un linguaggio più elegante si chiamano opinioni consensuali. “La fabbrica del consenso” era il termine appropriato di Chomsky ed Herman.

Adesso la gran parte del mondo si sta rendendo conto che le forze che lo controllano sono fabbricate da tiranni che nei grattacieli di vetro schiacciano dei bottoni. E stiamo tutti annaspando nella terminologia per identificare i reali perpetratori della nostra miseria.

E non è certo difficile. I loro nomi li conoscete già.

Ma ci perdiamo, distratti da futili rimostranze. Sommersi nel bianco frastuono dell’abitudine e della comoditá. Mentre l’immenso tritacarne si avvicina strisciando a tutti quei favolosi appartamenti in paradiso che abbiamo creato, c’è uno tsunami che cova nella coscienza collettiva umana e che, in un modo o nell’altro, sicuramente ci inghiottirà tutti.

E quale che sia la cresta di quest’onda, è vero che l’inizio di una reale Terza Guerra Mondiale incombe verosimilmente come una manifestazione fisica di quel qualcosa che spinge la specie umana a distruggere se stessa. E qualcuno sta traendo profitto dal farlo accadere.

Sono orgoglioso di essere capace di adattarmi a nuove informazioni, e di modificare la mia fondamentale visione del mondo sulla base di punti di vista meglio argomentati. Fra le altre cose questo mi aiuta ad apprezzare maggiormente persone di altre culture che non sono come me.

Ma sfortunatamente, data la crisi creata dai media, dalle banche e dai governi, che cercano tutti di spremere più velocemente possibile le ultime gocce di sangue proficuo da qualsiasi angolino e fessura immaginabile, siamo fottuti, cereali da macinare, ingredienti per un biscotto della fortuna che non abbiamo fatto solo con le nostre mani. Soylent Green, se capite cosa intendo.

Spostare il riflettore dell’accusa su qualcuno non è di per sé un atto ostile, perché l’inimicizia può intorpidire il giudizio equo, e quando è stato detto e fatto tutto, tutte queste dichiarazioni umane, politiche e religiose sono pura routine, dati epidemiologici del complesso di autopersecuzione della razza umana.

Dovevo arrivare fin qui perché… era troppo importante per me.

Coff! — Avete offeso il mio onore!

Dove stavate andando? E cosí velocemente.

E adesso guardate dove ci ha portato.

Nel giardino covano le braci, e noi fischiamo i nostri fragili accordi metallici che col loro rumore coprono l’armonia delle cose semplici di cui abbiamo bisogno – aghi di pino, un’armonica, e una famiglia accogliente in una serata d’estate.

La vita sulla terra dovrebbe essere questa.

Ma non è la nostra.

Chiedetevi perché.

Combatterete per la vita o scapperete via?

Quanto gli permetteremo di toglierci, prima di rivoltarci e riprendercelo?

John Kaminski è uno scrittore che vive in Florida. I suoi scritti sono letti su centinaia di siti internet nel mondo. www.johnkaminski.com

John Kaminski – [email protected]
Fonte: http://www.uruknet.info
Link
25.01.2006

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di OLIMPIA BERTOLDINI

VEDI ANCHE: Comedonchisciotte IL PORTAVOCE

E LE VERSIONI DISPONIBILI IN ITALIANO DEI TITOLI CITATI:

Comedonchisciotte STRATEGIE MORBOSE PER UN’ASSURDA CARNEFICINA

Comedonchisciotte LETTERA ALL’FBI

Comedonchisciotte IL BICCHIERE IN FRANTUMI (… E IL LATTE VERSATO)

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