DI AIDAN O’BRIEN
counterpunch.org
Gore Vidal preferiva il caos all’ordine. Con la sua saggezza riteneva che le forze centrifughe creassero delle fratture e degli spazi in cui la libertà riusciva a fornicare.
Visto come stanno le cose, questo è quanto di meglio possiamo sperare. Potremmo però anche accontentarci di ciò che accade intorno a noi. Perchè l’ingannevole complotto della gang anglo-americana, che ha colmato gli ultimi 200 anni di imperialismo liberale, sta perdendo colpi. La grande illusione si sta disfacendo.
Anche la grande scacchiera non è nella migliore delle condizioni. La strategia anglo-americana per il controllo dell’Eurasia è stata fatta a pezzi dagli Euroasiatici. Il nonno dell’ISIS, Zbigniew Brzezinski, probabilmente si sta rotolando nella tomba. Secondo lui, la geopolitica era solo egemonia. E questa è una cosa che, al momento, nessuno possiede, meno di tutti gli Anglo-Americani.
La conseguenza di tutto questo è che in Medio Oriente c’è spazio per un Assad e un Ali Khameini, per un Kim Jon-un e un Xi Jinping in Oriente. E per un Putin dappertutto. E in America Latina c’è spazio per un Maduro. E c’è ancora anche un Castro.
E gli spazi in cui regna il caos non diminuiscono affatto. Come ha recentemente detto Steve Bannon riferendosi alla Corea del Nord, ma la cosa è valida ovunque, non esiste una soluzione militare. E potrebbe benissimo avere aggiunto che non esiste neanche una soluzione economica. E neppure una soluzione ideologica.
Pochi anni fa gli Anglo-Americani avrebbero invaso e bombardato a tappeto le regioni del caos senza pensarci due volte. E solo ieri l’uso dei mercenari era la tattica corrente. La Russia ha però, dal canto suo, messo i bastoni fra le ruote a tutta questa spudorata aggressione angloamericana.
Il risultato è stato che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU non darà più il suo benestare alle “guerre umanitarie”. Ed è stato bloccato l’utilizzo del “fondamentalismo islamico”. Tutto quello che gli Anglo-Americani possono fare è bombardare il mondo con le atomiche o tacere.
Fino ad alcuni anni fa, gli Anglo-Americani avrebbero potuto usare l’economia per eliminare o tenere sotto controllo gli spazi caotici; sanzioni, terapie d’urto e politiche mirate agli adeguamenti strutturali erano le loro armi di distruzione di massa alternative. Ma anche queste bombe di Bretton Woods sono ora di scarso o nessun valore. Come mai? I BRICS. O, in altre parole, la Cina.
Oggi, il sistema anglosassone non è più così potente come una volta. Nel 1955 la Conferenza di Bandung, in Indonesia, era stata il tentativo per creare uno spazio alla libertà del caos, ma essa non aveva avuto la forza militare od economica per autoaffermarsi. Oggi è diverso.
Adesso, all’inizio del 21° secolo, le nazioni non allineate emerse dalla Conferenza di Bandung hanno prodotto ed accumulato un capitale sufficiente per concretizzare il loro desiderio del 1955.
Altrettanto significativi sono i rapporti che queste nazioni hanno instaurato con una rinata Russia. Quest’ultima si è aggiunta in maniera determinante alla forza militare che il movimento dei non-allineati poteva contrapporre all’Impero Angloamericano.
Il passare del tempo ha visto il tramonto dei monopoli politici ed economici dell’Impero. Il movimento dei non-allineati più la Russia, il Terzo Mondo, i BRICS, o comunque vogliate chiamarli, sono arrivati, alla fine, ad avere una base industriale sufficiente a costruire un caos liberatorio.
Sistemi bancari e commerciali alternativi sono lentamente ma inesorabilmente emersi al culmine delle lotte per l’indipendenza nazionale del 20° secolo che hanno danneggiato Londra e Wall Street.
E le protagoniste di questo Disordine del Nuovo Mondo stanno dimostrando di essere le grandi rivoluzioni russa e cinese del secolo scorso. L’assoluta indipendenza che questi eventi di portata mondiale hanno conferito alla Russia ed alla Cina si è rivelata, come minimo, un evento di lungo respiro.
Nel tempo, i valori dell’Illuminismo hanno attecchito con successo. Nonostante il cinismo, il fatalismo ed il pessimismo (il postmodernismo) del mondo angloamericano, la ragione ha trovato un fertile terreno nelle terre disprezzate in origine dall’Illuminismo.
Sono ora gli Anglo-Americani (ed i loro cloni e pagliacci europei) ad affidarsi alla religione, all’isteria ed alle bugie. Sono loro che costruiscono grandi mura. E sono loro che vogliono nascondersi dietro il protezionismo. Il liberalismo ha avuto molto tempo fa la sua chance di vivere secondo i suoi ideali ma, per amore del denaro, ha scelto di fare diversamente.
George F. Kennan, teorico americano di grande influenza, aveva espresso al meglio il suo credo ideologico nel 1948 (Memo PPS23) quando aveva raccomandato ufficialmente che gli Stati Uniti si dimenticassero la democrazia, il tenore di vita ed i diritti umani mondiali se si voleva (continuare a) mantenere il controllo delle ricchezze planetarie.
All’epoca, gli scopi del liberalismo venivano tenuti segreti, ma ora sono cosa nota (almeno al di fuori dei media ufficiali). Al primo posto c’è sempre stata l’Anglo-America ed il (suo) potere finanziario, Trump lo ha chiarito oggi nel modo più assoluto. E’ da molto che gli Anglo-Americani hanno tagliato i loro legami ideologici con il mondo (ammesso che, in primo luogo, ne avessero avuto qualcuno).
La spietatezza senza principi che Kennan aveva chiesto ed ottenuto dall’Anglo-America vestiva, negli anni ‘50, i panni della libertà. Oggi i suoi vestiti sono solo una farsa.
Risate scomode, imbarazzo ed incredulità sono ora le sensazioni che si provano quando si pensa all’Anglo-America, almeno nel mondo extra-NATO. Non si tratta solo di Trump, del Russia-gate, di Bolton, di Theresa May, dell’avvelenamento degli Skripal e delle storie sugli attacchi chimici in Siria. Una più falsa dell’altra. Si tratta anche della bolla finanziaria e dell’espansionismo militare. Sempre più irrazionali e pronti a scoppiare.
A sottolineare il tutto, e a far anche da assicurazione per tutti noi, c’è la codardia degli Anglo-Americani. Come i bulli della scuola, se la prendono solo con i deboli e gli indifesi. O sarebbe meglio dire che, come dei serial killer psicopatici, scelgono solo i deboli e gli indifesi.
Perciò le probabilità che Washington o Londra affrontino a testa bassa i Russi, i Cinesi, gli Iraniani, i Nord-Coreani, i Venezuelani e i Siriani sono scarse. Contro una difesa ben organizzata l’Impero è un codardo.
Gli Anglo-Americani possono inveire e sbraitare quanto vogliono, il resto del mondo girerà alla larga da loro e dalla NATO, così come si evita un matto in mezzo alla strada. Ci sono strade, ponti e ferrovie da costruire in Eurasia ed anche in Africa. Ed in America Latina c’è ancora spazio affinché un Bolivar e un Che possano costruire qualcosa di nuovo.
Gli Anglo-Americani oggi sono assolutamente inutili. L’Impero è vuoto. Negli ultimi vent’anni la sua autorità globale è scemata rapidamente. Prega con le mani che grondano sangue. I suoi sermoni sono bugie. E il suo prezioso denaro, solo carta straccia. Il suo Nuovo Ordine è nel caos. E per questo motivo il mondo è migliore.
Alla fine il mondo libero sta emergendo.
Aidan O’Brien
Fonte: www.counterpunch.org
Link: https://www.counterpunch.org/2018/04/13/i-love-the-smell-of-imperial-meltdown-in-the-morning/
13.04.2018
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org a cura di MARKUS