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La Germania è rimasta delusa da Petro Oleksijovič (N.d.T. nell’originale sono usati il nome e il patronimico in Russo). Sono passati quattro anni dalla «rivoluzione della dignità» ucraina, ma non è ancora chiaro, egli intende davvero riformare il Paese o è interessato solo al denaro? Il famoso settimanale tedesco Der Spiegel pone tale domanda. È vero, in questo caso la pubblicazione non ricorda che il 21 febbraio 2014 il Ministro degli esteri tedesco ha apposto la sua firma in calce all’accordo tra il Presidente ucraino Janukovič e l’opposizione, assicurando così, dopo il ritiro delle forze di sicurezza dal centro di Kiev, l’allontanamento immediato anche dei manifestanti.
«Oggi né gli stessi Ucraini, né i partner stranieri di Porošenko sanno con chi hanno a che fare: con il Presidente che vuole portare avanti serie riforme, o con un uomo d’affari che per tutto questo tempo si preoccupa solo del proprio arricchimento?» – si chiede perplesso l’autore dell’articolo Christian Esch. «Un nuovo modo di vivere!», il miliardario è salito al potere con questo slogan. Porošenko ha voluto condurre l’Ucraina verso l’Occidente, promesso trasparenza e riforme, nonché una rapida fine della guerra nel Donbass. Quattro anni dopo, la guerra continua, le riforme si sono impantanate e i redditi della popolazione si riducono molto rapidamente, osserva la pubblicazione.
A questo punto è possibile fare una scommessa con l’autore dell’articolo: possibile che ci siano Ucraini che vivono come prima? Nuove tariffe per i servizi comunali, nuovi costi, personale medico o volontari in bicicletta invece di ambulanze, una nuova legge sull’istruzione che ha indignato l’Europa. Non si può nemmeno enumerare tutto, quindi la promessa di Porošenko di organizzare una «nuova vita» per gli elettori può essere considerata soddisfatta. Un’altra cosa è che in Europa questa nuova vita se la sono rappresentata in modo diverso.
L’Occidente è deluso – Porošenko non vuole combattere la corruzione. E tutto per il fatto che, dice Der Spiegel, vuole soldi, il suo unico interesse. «La sua idea è il denaro. Lui considera le riforme semplicemente attività di pubbliche relazioni. E il denaro, al contrario, è reale», ne fa menzione la rivista dell’ex Presidente georgiano, Mikheil Saakashvili, recentemente espulso dall’Ucraina verso la Polonia.
«Forse è stata ingenuità aspettarsi la lotta contro la corruzione in Ucraina da parte di un miliardario, soprattutto perché lui stesso, sotto il corrotto Presidente Janukovič, è stato Ministro dell’Economia per un certo periodo», la stampa tedesca tutto d’un tratto se ne sta accorgendo quattro anni dopo. In effetti, dove erano gli occhi degli stessi Tedeschi, quando hanno riconosciuto i risultati delle elezioni presidenziali illegali e antidemocratiche in Ucraina nel 2014?
«Finora, Porošenko è riuscito a rallentare con maestria il processo di creazione di strutture anti-corruzione. In tal caso, ha paura di perdere il controllo degli organi giudiziari. Allo stesso tempo, si può già affermare che Porošenko è un Presidente debole, rispetto ai suoi predecessori. Dopotutto, non può nemmeno controllare il Capo del Ministero degli Interni», scrive l’autore di Der Spiegel.
Quel che certo è che non può. Allo stesso tempo, non solo Porošenko, ma anche tutti i dirigenti dell’autorità ucraina hanno paura delle strutture anti-corruzione. Nella vicina Romania, ad esempio, riforme simili hanno portato a una serie di arresti che hanno fatto scalpore.
Non si può dire, che sotto Porošenko non ci siano stati in generale i cambiamenti attesi dall’Occidente. Tuttavia, le riforme vengono promosse troppo lentamente. Allo stesso tempo, fino alle prossime elezioni presidenziali rimane un anno, il principale rivale di Porošenko sarà molto probabilmente Julja Timošenko, ed è sconveniente pensare a ulteriori riforme.
E più le riforme progrediscono per inerzia, più a Kiev riecheggia la retorica battagliera contro la Russia e i separatisti, e il Presidente in pubblico si veste sempre più spesso in uniforme mimetica. Forse Porošenko, prima delle elezioni del prossimo anno, sarà ancora in grado di escogitare il da farsi con il suo incarico e con il suo Paese? Chiede speranzoso Der Spiegel.
O sarà necessario per l’Occidente pensare con chi sostituire Petro Oleksijovič (nell’originale sono usati il nome e il patronimico), il quale non è riuscito a soddisfare le aspettative?
Gli Stati Uniti si sono già occupati di prendere una decisione relativa a questo problema. Il 13 febbraio, il capo della National Intelligence Agency degli Stati Uniti, Daniel Coats, ha reso di dominio pubblico una relazione per il Congresso, nella quale ci si riferisce direttamente al «malcontento popolare per il ritmo delle riforme» in Ucraina. Un’antifona da prendere sul serio. «Il tenore di vita nel Paese è in declino, la corruzione è solo aggravata e i leader dell’opposizione sono pronti a usare il malcontento popolare per arrivare al potere. Tutto ciò può portare a rielezioni presidenziali anticipate in Ucraina», constatata eloquente Coats.
Il Direttore generale del Centro russo per l’informazione politica, Aleksej Muchin, ritiene che gli Stati Uniti, con questo rapporto della National Intelligence Agency, «abbiano messo in chiaro il malcontento di Washington per l’operato della compagine di Porošenko» e «le elezioni anticipate in Ucraina avverranno non come risultato di processi interni, ma sotto una pressione dall’esterno. Parlare direttamente di ciò è proibito, perché gli Americani stanno cercando di presentare tutto come conseguenza dei regolamenti di conti della politica interna». Un parere totalmente sensato.
Fonte: www.fondsk.ru
Link:
https://www.fondsk.ru/news/2018/02/16/nacionalnaya-razvedka-us-prezidentu-poroshenko-pora-uhodit-45610.html
16/02/2018
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88