DI VALERIO LO MONACO
ilribelle.com
Sociologia elettorale. Nulla più. Eppure, pur nell’assoluta irrilevanza delle prossime elezioni Politiche, tema che abbiamo argomentato in lungo e in largo, con articoli, trasmissioni e conferenze, non possiamo esimerci dall’analizzare lo stato delle cose. Perché più dolenti che volenti, in ogni caso, dalle urne uscirà la prossima legislatura.
Ciò che sappiamo con certezza, qualunque sarà il prossimo governo, è che si continuerà con l’agenda Monti. E che dunque, quel governo, a meno di un intervento militare di contenimento, non durerà a lungo: troppo grandi i problemi, troppo pesanti le misure da far digerire, troppo degenerata la situazione sociale nel nostro Paese per far filare tutto così liscio come è stato di fatto nel corso del 2012. Ciò non toglie che subiremo nuove misure draconiane. E che probabilmente svenderemo ai soliti noti parte del patrimonio pubblico. Stile Grecia, per intenderci senza infingimenti.A meno che, beninteso, non vi sia un exploit del MoVimento 5 Stelle e di Grillo ma attenzione: come sappiamo, anche in quel caso – che è tema ormai all’ordine del giorno – non è che ci si possa aspettare chissà quale stravolgimento. Cose nuove, certo, ci sarebbero. Difficile però pensare che esse possano cambiare lo stato delle cose sui temi che più contano (sovranità, Europa, moneta, finanza). Che è poi il motivo cardine di tutta la nostra testatina “Astensionarie” con la quale abbiamo commentato e spiegato tutta la campagna elettorale in corso e che termina proprio oggi.
I sondaggi più recenti, ad ogni modo, danno il Pd ancora in vantaggio sul resto, ma con percentuali troppo risibili per poter governare. Anche il centro di Monti potrebbe non bastare. Prepariamoci dunque (ripetiamo: a meno di stravolgimenti grillini che comunque non cambierebbero i punti nodali della questione) al solito pateracchio di governo.
Dopo lo spoglio – che commenteremo insieme lunedì prossimo nello speciale Noi Nel Mezzo dedicato proprio a questo tema qui sul sito – ci sarà dunque il balletto delle consultazioni e infine (molto alla fine) il governicchio tenuto insieme dalla Coccoina di Napolitano verso una nuova legislatura irrilevante ai fini di un cambiamento che si dovrebbe invece auspicare e promuovere. L’unica novità saranno i grillini in Parlamento, che in ogni caso ci saranno. Per chi si accontenta. E gode, mentre continua a prenderlo in quel posto.
Ma anche questo è discorso che abbiamo affrontato più e più volte.
In ogni caso ci sono più certezze che incognite, se ci pensiamo bene, ancora prima di conoscere il risultato elettorale. Le incognite sono irrilevanti: quali le novità, infatti, davvero di peso per pensare che le cose possano radicalmente cambiare? Poche, pochissime, a vedere bene, per il momento, nessuna all’orizzonte.
Le certezze sono né più né meno che quelle delle ultime legislature, e in modo particolare del governo Monti. Chiunque guiderà il governo, è lì che dovrà andare a parare, ovvero a prendere e rispettare come diktat riferimenti sovranazionali per “governare”: Merkel, banksters, troika (Bce, Ue e Fmi).
Gli italiani, dopo la coda alle urne, continueranno ad aspettare Godot.
PS Mi accorgo solo ora, a due giorni dalle elezioni, di non aver scritto, sino a questo momento, un reale articolo in cui, come tutti in redazione avevamo promesso e molti hanno fatto, dichiaro le mie intenzioni di voto. Buon segno, non averlo fatto. Significa che sono intimamente certo che è già chiaro a tutti i miei lettori. Perché di fatto lo ho dichiarato tra le righe di tutti i ragionamenti che ho scritto e che abbiamo fatto insieme ad esempio nel corso di tutte le puntate de La Controra andate in onda sino a ora.
Sinteticamente: tornerò a votare solo quando sarà presente una forza politica con un programma (un programma, non una dichiarazione d’intenti) che abbia al suo interno i temi realmente rilevanti – e alternativi – per cambiare i punti cardine di questa società che non va. E per ora tale forza politica, a mio avviso, non esiste.
La mia azione politica, al momento, è questa: cercare di spiegare la realtà meglio che posso a quante più persone possibile, proprio per evitare le illusioni e le manipolazioni che poi spingono tuttora tanta gente ad andare ancora a votare con queste regole, con questi partiti, con questi personaggi.
Domenica la passerò a riguardare ancora una volta il video di Zamboni relativo al tema del voto della conferenza di Arma di Taggia di qualche giorno addietro
L’unico suggerimento elettorale che mi sento di dare a ognuno di voi è pertanto questo: invece di andare alle urne riguardatevi quel video (Federico Zamboni – Conferenza sul tema del voto (8/02/2013) from La Voce del Ribelle on vimeo.).
Valerio Lo Monaco
www.ilribelle.com
22.02.2013
Per gentile concessione de “La Voce del Ribelle”
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