3864Ieri, domenica 5 giugno, la Corea del Nord ha lanciato otto missili balistici a corto raggio, effettuando probabilmente il suo più grande test sulla potenza di fuoco e segnando un inasprimento delle tensioni con Seoul e Tokyo, in seguito anche all’aumento dei tentativi americani di imporre una loro maggiore presenza nella Regione Indo-pacifica.
Secondo il rapporto dello Stato Maggiore di Seul, i lanci dei missili verso il mare sono iniziati poco dopo le 9 del mattino, da almeno quattro diverse località della Corea del Nord, comprese le coste orientali e occidentali del Paese, in un arco di tempo di circa 35/40 minuti. I missili hanno volato ad un’altitudine di 80 km e hanno viaggiato tra i 110 e i 670 km.
Almeno uno dei proiettili ha seguito una traiettoria variabile, suggerendo che potrebbe essere manovrato da remoto per eludere le armi difensive, ha dichiarato ieri ai giornalisti il Ministro della Difesa giapponese Nobuo Kishi. Anche se nessuno dei missili è atterrato nelle acque giapponesi , Kishi ha detto che il test “non può essere tollerato”.
I rappresentanti giapponesi, statunitensi e sudcoreani hanno immediatamente condannato il lancio come una violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Questi ultimi lanci di Pyongyang hanno segnato il 18° test missilistico di quest’anno e sono arrivati un giorno dopo che la marina militare statunitense e quella sudcoreana hanno completato un’esercitazione congiunta in acque internazionali al largo delle coste di Okinawa.
Tale esercitazione ha visto la partecipazione della nave a propulsione nucleare USS Ronald Reagan, ed è la prima esercitazione congiunta – Washington Seul – che coinvolge una portaerei a propulsione nucleare statunitense dal 2017. Non a caso in queste settimane, come vi abbiamo riportato, il neoeletto presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, insediatosi il mese scorso, ha concordato con il presidente statunitense Joe Biden di intensificare le esercitazioni militari congiunte con Washington per inviare un forte messaggio di deterrenza alla Corea del Nord.
La Corea del Nord ha criticato queste esercitazioni congiunte come prove provocatorie per un’invasione e per questo a marzo Pyongyang ha testato anche un missile balistico intercontinentale (ICBM), dimostrando la sua capacità di colpire obiettivi in tutta la terraferma statunitense.
Durante la visita di Biden a Seoul a maggio, il presidente degli Stati Uniti ha promesso di inviare “mezzi strategici” nella penisola coreana se necessario per scoraggiare un attacco nordcoreano. Un’altra portaerei statunitense, la USS Abraham Lincoln, ha condotto esercitazioni nel Mar Giallo dopo il lancio dell’ICBM da parte della Corea del Nord a marzo.
Washington e Seul hanno espresso il timore che la Corea del Nord stia pianificando il suo primo test di una bomba nucleare dal 2017. L’amministrazione di Biden ha minacciato di chiedere ulteriori sanzioni internazionali contro la Corea del Nord in caso di test, ma la Russia e la Cina potrebbero porre il veto a qualsiasi risposta punitiva da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
In risposta al lancio dei missili di ieri, oggi Stati Uniti e Corea del Sud hanno lanciato otto missili terra-terra, confermando la capacità delle due potenze di reagire con prontezza a qualsiasi attacco dovesse essere lanciato da Pyongyang.
Massimo A. Cascone, 06.06.2022
Fonte:
https://www.yna.co.kr/view/AKR20220605011053504?section=nk/news/all
https://www.cbsnews.com/news/north-korea-ballistic-missile-test-concern-over-nuclear-test/