Di Accattone il Censore, per comedonchisciotte.org
Non c’è dubbio, viviamo già dentro la fantascienza. Una fantascienza cialtronesca, da venditori di padelle spaziali, un baraccone tecnologico hollywoodiano, che in troppi scambiano per la realtà, dal momento che la sostituzione di quest’ultima con un surrogato procede senza sosta.
Si moltiplicano i presunti avvistamenti ufficiali, le notizie di incontri e fantomatici scontri con oggetti volanti non identificati.
Sembrerebbe prendere corpo il progetto Blue Beam (Raggio Blu) di cui parlava Serge Monast, giornalista franco-canadese scomparso in modo sospetto alla metà degli anni ’90, dopo un giorno di ricovero in ospedale (anche in questo precorreva i tempi: oggi, entrando in un pronto soccorso, si può morire già nel volgere di qualche ora).
Nelle parole di Monast, scomparse dalla rete, il progetto Blue Beam è una cospirazione che coinvolgerebbe anche la NASA. In estrema sintesi, esso prevederebbe la proiezione di ologrammi, modellati nei diversi siti bersaglio a seconda delle differenti credenze religiose locali, e, dopo una opportuna “rivelazione”, la messa in scena di un’invasione aliena, per “salvare” l’umanità e giungere ad un’unica religione globale e al compimento del Nuovo Ordine Mondiale.
https://www.statodiemergenza.com/2021/10/05/il-progetto-blue-beam-ed-il-futuro-dellumanita/
La costruzione del mito degli extraterrestri è portata avanti da molti decenni, e, come argomentano Enzo Pennetta e Gianluca Marletta in Extraterrestri, le radici occulte di un mito moderno, trae gran parte della sua credibilità a partire dal carattere apparentemente “scientifico” che esso riveste.
A rafforzare la narrazione concorrono, con intersezioni e convergenze, la cosiddetta paleoastronautica, che pretende di spiegare enigmi archeologici con l’ipotesi di antichi visitatori alieni, e l’esegesi extraterrestre dei testi sacri, secondo cui, nelle scritture, si farebbe a più riprese riferimento ad esseri provenienti dallo spazio e alla loro prodigiosa tecnologia.
Gli alieni sono anche il tappabuchi della zoppicante teoria evolutiva: alla fine della fiera, sarebbero essi i nostri veri creatori, attraverso manipolazione genetica o ibridazione per accoppiamento diretto.
Il cosiddetto “complotto alieno” ammanta poi il tutto di una speciosa nebbia di segretezza, alludendo ad indicibili accordi sotterranei tra i capi di stato e i rappresentanti di altri pianeti. Nel 1954, in una base militare nel deserto della California, delegati di una fantomatica “Federazione galattica” sarebbero stati ricevuti dal presidente americano Eisenhower, e questi avrebbe consentito agli alieni di studiarci indisturbati, in cambio di segreti tecnologici, che – sempre secondo il racconto- avrebbero prodotto un improvviso balzo tecnologico.
Come si può notare, è una narrazione piena di incongruenze: se ci hanno creato, che cosa ci studiano a fare? Può darsi, si dirà, per capire dove hanno sbagliato.
Arrivando all’oggi, Trump – sempre lui– sarebbe a conoscenza di tutto e nel 2021 sarebbe stato in procinto di vuotare il sacco e rivelare che c’è una base americana su Marte, dove extraterrestri e americani lavorano gomito a gomito.
E poi c’è il brivido e il mistero dei “rapimenti alieni”, ispezioni biologiche a bordo dei dischi volanti e operazioni chirurgiche con inserzioni di oggetti e, a volte, di qualcos’altro: alcuni riferiscono di rapporti sessuali con questi esseri, sembrerebbe tutto sommato soddisfacenti rispetto al solito tran tran coniugale. Tuttavia, ancora non sono riportati episodi di scambi di coppia.
Qualcuno sostiene che gli extraterrestri si nutrirebbero dell’anima umana. Certo, a trovarla, in quanto parecchi uomini sembrerebbero nascere senza e altri, con la crisi economica e il satanismo imperante, l’hanno venduta al Maligno in cambio di una sistemazione del figlio alle poste.
Il declino del Paese ha molte sfaccettature: una volta c’era la valanga azzurra; oggi dobbiamo accontentarci di Malanga.
Naturalmente, la grossa popolarità delle creature venute dallo spazio si deve al cinema e alla televisione. Il soggetto è stato ed è trattato con grande frequenza: all’alieno cattivo della prima ora (La guerra dei mondi), si è affiancato, grazie a Spielberg (Incontri ravvicinati del terzo tipo ed E.T.), l’extraterrestre pacifico, umanizzato e sensibile, amico dei bambini.
Nella locandina di E.T., si ricalca la famosa Creazione di Adamo di Michelangelo, ma sono il dito dell’extraterrestre e del bambino che si incontrano e lo scopo palese quello di divinizzare l’alieno e preconizzare la Nuova Religione e l’Uomo Nuovo della Nuova Era.
Una religione dove l’anima scompare (al massimo è cibo a buon mercato) e con essa ogni riferimento alla trascendenza, e che si vorrebbe poggiata su solide fondamenta scientifiche: la “realtà” degli extraterrestri (di cui si annuncia la prossima epifania o il ritorno sulla Terra) e della loro tecnologia onnipotente. Le altre religioni sono derubricate al rango di infime superstizioni, in particolare il cristianesimo, perché, evidentemente, ultimo baluardo identitario.
Un vecchio adagio diceva che la scienza offre prove senza certezze e la religione certezze senza prove; ma, dopo aver visto i virologi in televisione, credo sia lecita qualche riserva.
I racconti dei novelli San Paolo, genuflessi dinnanzi alle apparizioni di questi esseri dotati di poteri sovrumani e miracolosi, i “contattisti” e profeti che si presentano come “stigmatizzati”, mescolando concetti cristiani, induistici e messianismo ufologico, ci fanno capire ancor meglio – se ce ne fosse bisogno – che siamo nei termini di una parodia religiosa, un ciarlatanesco minestrone tipico della neospiritualità New Age, di cui il fenomeno extraterrestre è parte integrante.
Tuttavia, qualcuno l’esistenza degli alieni la prende molto sul serio e i modelli emergenti, si sa, sono imitati dai giovani più attenti alle novità. È il caso di Anthony Loffredo, giovanotto francese che si sarebbe fatto amputare naso orecchie e labbra per assomigliare ad un alieno nero (attenti a non chiamarlo negro), con quali risultati giudicatelo da voi:
Notiamo, di passata, che alcune modificazioni fisiche non sarebbero disprezzate in Italia, come la lingua biforcuta, che consentirebbe di leccare il culo a due persone alle volta, con considerevole risparmio di tempo.
Insomma, dopo la falsa pandemia e la falsa emergenza climatica, potremmo adesso aspettarci anche il falso sbarco extraterrestre, espediente ultimo per instaurare il mondialismo.
Nella sceneggiatura che ci impongono, l’alieno può interpretare due ruoli: salvatore o invasore.
In entrambi i casi, la funzione del personaggio è una sola: spingere il genere umano ad unirsi: o per fronteggiare congiuntamente la minaccia; oppure, in seguito ad una “epifania aliena”, deus ex machina che metta fine ad una sanguinosa guerra (ad esempio, una degenerazione di quella in corso), finalmente affratellarsi, per dare inizio ad una nuova era di unione e di pace, la famosa New Age. Naturalmente, sotto gli sventolanti flabelli di un unico governo mondiale, dai costumi, valori, comportamenti stranamente coincidenti coi desiderata di Davos.
Chi conserva ancora un barlume di raziocinio avrà notato che chi conduce il progetto del mondialismo sembra avere una terribile fretta, come l’allenatore di una squadra di calcio che, sotto di tre goal a dieci minuti dalla fine, metta in campo cinque punte per tentare di rovesciare il risultato. La congerie di sconvolgimenti in ogni ambito della nostra esistenza, che ci viene imposta con spaventosa velocità e violenza, sembra davvero “troppo”, generando errori e il rischio di rigetto da parte delle popolazioni: l’agenda originaria doveva avere senz’altro una cadenza più diluita nel tempo. Probabilmente, esistono contrapposizioni e resistenze, che noi non siamo in grado di vedere, alla stregua del movimento delle placche tettoniche.
Credo che il progetto del mondialismo, proprio perché così complesso, sia rigido e non in grado di contemplare deviazioni e piani alternativi, esattamente come il programma di un computer che sa fare soltanto quello. Il programma può soltanto accelerare, per scontrarsi, infine, inesorabilmente, contro il muro della sua impossibilità. Del resto, non ci si mette d’accordo in una riunione di condominio, figuriamoci sull’amministrazione della Terra.
Gli alieni sono la carta della disperazione di personaggi che alcuni considerano “invincibili” (e ciò fa parte della narrazione), ma che devono essere ridotti davvero male.
Così, il film va avanti, sempre più risaputo e scadente.
La sostituzione del mondo reale con una simulazione è il prodotto inevitabile della psicologia di una scimmia due volte disgraziata: la prima perché è una scimmia, e la seconda perché si è messa in testa di non esserlo.
Come ha scritto qualcuno: “La migliore prova che ci siano forme di vita intelligenti nell’universo è che nessuno ha mai tentato di contattarci”.
Accattone il Censore