INCATENATI AL TERREMOTO

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DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info

Del fatto che siamo stati quasi tutti, noi gente normale, ficcati
in una galera e chiusi in 2 metri quadri di cella legati al muro con una
catena, ci si rende conto soprattutto quando c’è il terremoto. Inizia a tremare
la terra e d’istinto vorremmo precipitarci verso l’uscita, ma ecco che la
catena si tende e rimaniamo lì, sotto i crolli. Che poi sono ancor più
micidiali per il fatto di essere rinchiusi in uno spazio così angusto.

Questa perfetta semi-metafora, descrive in modo terribile
quello che stanno passando i terremotati emiliani in queste ore, ciò che hanno
passato gli aquilani, tutti all’interno dell’Eurozona.

Ci hanno chiusi e incatenati nell’Eurozona e nel Fiscal
Compact, noi e il nostro Stato, e ora che lo Stato dovrebbe salvarci dai crolli
economici e anche fisici di questi mesi, incluso il disastro emiliano, nulla è
possibile, siamo incatenati e dobbiamo soffrire, per generazioni. Mentre invece
tutto sarebbe risolvibile in poche ore, nella parte decisionale, e i pochi mesi
nella parte esecutiva.

E’ un fatto dimostrato da innumerevoli studi e dibattiti e
lezioni di economia, che se all’Italia non fosse stata sottratta la sovranità
monetaria, se non ci fossero stati imposti il Patto di Stabilità, i Trattati
sovranazionali pro finanza, il Fiscal Compact, e se oggi non fossimo in regime
di Golpe Finanziario con Mario Monti, il governo italiano potrebbe sedersi in
consiglio dei Ministri e deliberare adesso la salvezza delle zone disastrate
con mezzi inauditi (per gli standard correnti).

Ho detto che Monti mente sapendo di mentire. Sa benissimo di
aver portato l’Italia nel Fiscal Compact firmato da lui il 2 marzo 2012. Il
Fiscal Compact, che eredita tutto il precedente capitolo di distruzione dello
Stato pubblico e da me descritto in altri lavori, comporta quanto segue:

1) Il Senato ha approvato la riforma dell’art. 81 che introduce il pareggio di
bilancio in Costituzione. Obbligo dello Stato di spendere per cittadini e
aziende 100 e tassarli 100 su base costante. Risultato: lo Stato DEVE lasciare
0 nelle casse di cittadini e aziende.

2) Dunque impossibile per Monti qualsiasi esborso straordinario della spesa
pubblica, specialmente nel momento in cui lo Stato deve correre nella direzione
opposta (tagli) per raggiungere il pareggio entro il 2013.

3) Ma anche nel caso in cui Monti ipoteticamente decidesse spese straordinarie
in deroga al Fiscal Compact, avrebbe 2 problemi enormi e micidiali: A) si
tratterebbe di Euro che lo Stato italiano dovrebbe trovare dai soliti mercati
di capitali privati a tassi usurai, dunque da ripagare in futuro peggiorando le
Austerità, dunque più tasse su aziende e famiglie, quindi ancor più spirale di
deflazione dei redditi, che comporta anche il crollo del gettito fiscale e
dunque aumento del debito pubblico. Non per nulla questo criminale ha
annunciato la volontà immediata di recuperare quei due spiccioli che spenderà
in Emilia dalle accise sulla benzina e dall’IVA, tanto per deprimere per bene chiunque
usi mezzi a idrocarburi per lavorare e poi tutto il commercio. B) L’Italia è già
ora costretta dal Fiscal Compact a chiedere IL PERMESSO PREVENTIVO alla
Commissione Europea prima di emettere titoli per finanziarsi, e questo
significa la concreta possibilità di un no secco di Barroso anche in questa
emergenza, se non appunto per spiccioli immediatamente recuperati da altra
tassazione.

Questo si traduce in una paralisi della funzione pubblica, nell’abbandono dei
terremotati e in sofferenze sociali immense. Questa è l’agghiacciante
immoralità di Monti e di tutta questa sciagura voluta a tavolino che si chiama
Eurozona, specialmente se raffrontata a cosa uno Stato con moneta sovrana che adottasse la Modern
Money Theory (MMT) come politica economica potrebbe fare per il terremoto e per
le sue vittime ora.

Con moneta sovrana e MMT accadrebbe quando segue:

1) Il Tesoro decide la spesa straordinaria della ricostruzione senza limiti
reali di budget. La Banca d’Italia monetizza la decisione del tesoro senza
limiti di creazione di moneta (così come fa la Banca Centrale in USA per qualsiasi
spesa dello Stato). La ricostruzione parte a tutto campo, e questo si traduce
in accrediti di denaro governativo al netto sui conti delle aziende incaricate
(e dei dipendenti di conseguenza), sui conti dei comuni colpiti, e sui conti dei
prestatori di servizi necessari (si veda punto 3). Ecco la prima creazione di ricchezza
finanziaria al netto.

2) Il governo decide di usare l’opportunità dell’intervento
per rimodernare le infrastrutture secondo idee di massimizzazione
dell’efficienza commerciale e con tecnologie di buon impatto ambientale. Ciò
che ha fatto la Germania per tutti gli anni ’90, quando sapeva che le sue
aziende avrebbero dovuto competere in Eurozona (salvo poi, ‘sti ipocriti e
bari, censurare chiunque altro lo volesse fare). Prima creazione di ricchezza reale al netto.

3) Il governo assume direttamente un numero di disoccupati
italiani prelevati dai settori utili alla ricostruzione, rilancio, ma
soprattutto dal settore servizi ‘umani’ per aziende e famiglie colpite, pagando
loro stipendi maggiorati sulla media di mercato per tutti i mesi/anni necessari
a soccorrere/ricostruire. Le mansioni ad alta densità di servizio umano
necessarie ad assistere le vittime in drammi di questa portata sono
innumerevoli, innumerevoli sarebbero i neo occupati (ad es. ho calcolato che un
singolo anziano disabile/ammalato necessiterebbe di 8 figure d’assistenza a
turnazione, oltre a medici e famiglia). Ecco la seconda creazione di ricchezza finanziaria al netto.

4) Il governo può detassare tutto il comparto produttivo e
occupazionale oggetto dell’intervento d’emergenza di cui si parla. Ad esempio può
concedere l’eliminazione di IVA e IMU in blocco, e detassare l’impiego
drasticamente, e per periodi prolungati, per i soggetti certificati come
colpiti dal sisma. Come sappiamo, in regime di moneta sovrana le tasse NON
servono mai a finanziare lo Stato nella sue spesa, e lo Stato può regolarle a
piacimento senza alcun problema di budget.

5) Il governo può rendere ‘liquide’ le banche commerciali
coinvolte nella filiera produttiva della zona, quelle cioè esposte al debito di
famiglie e imprenditori colpiti, permettendo così agli stressi istituti di
credito di allungare le scadenze o persino di emettere crediti agevolati, di
ridurre le rate dei mutui ecc. (meccanismo complesso in cui non entro ora).
Sempre in ambito bancario, il governo può fare ancora di più, per esempio
offrendo (in soli casi di emergenze) alle medesime banche un sistema ‘Mosler’
di trasformazione di eventuali predite su prestiti divenuti inesigibili per via
del disastro, in crediti d’imposta spendibili dalle banche stesse.

6) La spesa a deficit dello Stato in questa occasione
sarebbe virtuosa, cioè innescherebbe un circolo produttivo di ricchezza e di
benessere che rapidamente si ripagherebbe la spesa da sé. Infatti, il
risanamento unito al rilancio infrastrutturale delle aree colpite produce maggiorazione
di PIL; la ventata occupazionale dell’emergenza, e quella del rilancio del
settore locale, come sopra descritte, fa la medesima cosa; tutto questo aumenta
il gettito fiscale per aumentati fatturati/redditi, e ciò senza assolutamente
alzare le aliquote; un aumentato gettito fiscale di questo tipo, originato cioè
da aumenti di PIL e NON da vessazioni fiscali ‘alla Monti’, va a ridurre anche
il deficit. Inoltre, le competenze professionali sviluppatesi in questa
occasione nei settori ad alta densità di servizio umano dovrebbero servire alla
creazione di un nuovo settore nazionale di servizi, inizialmente forniti da un
programma governativo, ma possibili anche in ambito privato, che di nuovo
aumentano il PIL e ingenerano circoli virtuosi economici. Gli aumenti di PIL contengono anche l’inflazione.

E poi molto altro. Tutto ciò che una sovranità monetaria
unita alla MMT può permettere alla collettività. Basta fare una scelta
politica.

Mi rendo conto che quanto qui enunciato può sembrare
irreale. Seduto sulle macerie della propria aziende a Finale Emilia, un
imprenditore potrebbe persino sbottare leggendomi, imprecare contro sto
giornalista che vende chimere a gente disperata. Non è così. E’ tutto vero,
tutto economicamente sondato dal lavoro di grandi macroeconomisti, e provato
nella realtà persino della nostra storia nazionale passata. Ed è osceno che
così tanti debbano soffrire solo perché la “Finanza
Funzionale
” (A. Lerner), cioè la funzione democratica della spesa pubblica
con moneta sovrana pro collettività, deve essere occultata ai più per
l’interesse criminoso di pochissimi.

Paolo Barnartd
Fonte: www.paolobarnard.info
Link: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=389
31.05.2012

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