Il Sistema politico ed economico italiano non funziona: imitiamo la Cina

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Riceviamo e pubblichiamo un’analisi originale e provocatoria che ci fa guardare oltre noi stessi. Un modo efficace per immaginare il futuro, senza dimenticare che dovrebbe essere il popolo italiano a trovare un proprio modello di sviluppo secondo cui emanciparsi in maniera indipendente.  Soltanto Made in Italy.

Buona lettura.

Il Sistema politico ed economico italiano non funziona: imitiamo la Cina

Di Giovanni Zibordi

Il dibattito elettorale è finora noioso per cui cerchiamo di vivacizzarlo spiegando che il nostro sistema, politico ed economico non funziona più da due generazioni e in Asia hanno un sistema migliore da imitare.

In Italia, negli ultimi 30 anni, il reddito medio pro capite è calato (-3% circa) invece di aumentare, nonostante gli enormi progressi della tecnologia in tutti i campi. Uno dei risultati di questo declino economico, che ha colpito soprattutto i giovani, è una crisi demografica mai vista nella storia, per cui si calcola che alla fine del secolo gli italiani “indigeni” saranno circa 20 milioni (Nota bene: con i lockodown, covid e vaccini, è in corso un altro calo drammatico delle nascite, intorno ad un altro 15%, per cui le proiezioni esatte del crollo demografico vengono ora aggiornate).

Se tu sei, ad esempio, Letta o Formigli, dirai che non importa perchè pakistani,africani, arabi, indiani, egiziani e cinesi riempiranno il vuoto. In questo modo, avremo le elezioni politiche in “Italia” (sempre che il nome rimanga questo) in cui competeranno nell’anno 2100 lo schieramento islamico, quello indo-pakistano, con eventuali alleati cinesi e i vari partiti africani alleati di quello che resta del PD) e infine un qualche centrodestra che aggrega anche albanesi, badanti ukraine e rumeni. Saranno quindi elezioni molto più vivaci di quelle attuali, dove l’elettore medio è il solito italiano di età media di 54 anni preoccupato di andare in pensione a 62 piuttosto che a 63 anni.

Ma supponiamo di trovare questa prospettiva meno positiva (per i propri figli e nipoti), di quanto non appaia a Letta o Formigli. Cosa si può fare per invertire il declino economico e poi la messa in minoranza degli italiani in Italia ?

Si può fare come in Asia.

In Italia, negli ultimi 30 anni il reddito medio procapite è calato, ma in Cina negli ultimi 30 anni il reddito medio procapite è aumentato di 30 VOLTE, da 400$ a 13,000$, il che vuole dire appunto un aumento 30 VOLTE dal 1992 ad oggi.

Il Sistema politico ed economico italiano non funziona: imitiamo la Cina

Tu dirai che in Cina partivano da livelli africani, ma in Occidente per fare questo aumento abbiamo impiegato da inizio ‘800 agli anni ‘60, cioè loro sono stati molto più rapidi. Inoltre ritmi simili di crescita si sono avuti in Corea, Singapore, Hong Kong e Taiwan, i quali ci hanno raggiunto negli ultimi 20 anni e continuano a superarci anche oggi che sono già più ricchi di noi.

Il nostro sistema “occidentale” non è il migliore o l’unico, anzi non funziona da circa due generazioni qui in Italia. In nord Europa funziona meglio? Sicuro, ma sono popolazioni relativamente piccole e abbastanza diverse dal resto del pianeta per senso civico, solidarietà, senso del dovere che a Vienna o Copenaghen sembrano innati. In Asia hai invece 2 miliardi di persone che erano molto povere, non sono particolarmente oneste e corrette, ma ci hanno superato e stanno superando e sono anzi la storia di successo del secolo.

Per capire perchè, guardiamo dove l’economia va sempre bene e la gente è molto contenta del governo. Cioè in Cina.

Questo è uno studio dell’Università di Harvard che esamina tutti i sondaggi disponibili in Cina:

https://news.harvard.edu/gazette/story/2020/07/long-term-survey-reveals-chinese-government-satisfaction/

… e vedi che il 95% è soddisfatto del governo in Cina. In USA invece tutti i sondaggi indicano che in media il 38% è soddisfatto del governo. E anche in Italia. Persino Draghi che è il premier che ha iniziato a governare l’indice di gradimento più alto (e tra i media aveva un supporto maggiore di Xi Jinping in Cina), era sceso ad un 43% di approvazione e se ne è andato prima di scendere ancora.

Il Sistema politico ed economico italiano non funziona: imitiamo la Cina

Come mai sono così contenti i cinesi ? Ovviamente perchè il loro reddito è aumentato, continuamente, senza crisi, dai primi anni ‘90 ed aumentato di 30 volte.

Il sistema cinese funziona quindi meglio se parliamo di crescita economica e anche di soddisfazione del popolo verso il governo.

ll sistema cinese, è simile a quello coreano o singapore o giapponese, ma usa, come tutti sappiamo, purtroppo ogni tanto metodi immorali e anche crudeli, perchè i comunisti di Mao hanno vinto, non perso la guerra e non si sono mai pentiti dei loro crimini.

Inoltre, il sistema cinese ha molta corruzione, più che in Giappone o Singapore e Corea, ma meno che in India o Sud America. Però la corruzione non ha avuto alcun ruolo nell’impedire lo sviluppo economico della Cina e i politici cinesi ottengono percentuali di approvazione dal pubblico estremamente alte.

Cosa caratterizza veramente questo sistema, che sembra funzionare al contrario del nostro, dove da 30 anni l’economia declina e siamo sempre scontenti per cui proviamo prima i “tecnici” come Ciampi, Dini e Prodi, poi Berlusconi, poi Monti, poi il giovane Renzi, poi Grillo/DiMaio e Salvini, poi M5S+PD, poi Draghi e ora la Meloni ?

In pratica, se ci fosse anche un solo partito o leader che non ha mai governato, solo per quello alla prossima tornata gli italiani disperati lo votano. (“Perchè voti i 5S ?” “Beh…sono nuovi..” “Perchè voti la Meloni ?” beh…non ha mai governato…”).

E’ evidente a chiunque non sia cieco, sordo o guardi ancora i TG, che il problema non è votare ogni 4 anni l’ultimo partito che abbia governato meno degli altri.

Una battuta facile è che in Cina, personaggi come Di Maio, Meloni, Salvini, Conte, Letta, Calenda ecc.. non gestirebbero neanche un piccolo comune. Ma neanche Draghi. Perchè non c’è un solo leader cinese importante con una carriera solo finanziaria, da banchiere. E poi con mezza carriera da banchiere all’estero (Goldman Sachs a Londra e BCE a Francoforte). In Cina sono tutti ingegneri che hanno speso almeno venti anni a gestire l’economia di qualche provincia o regione e che sono andati avanti perchè l’economia cresceva e il popolo era contento di loro.

In Cina, che sia Di Maio, Draghi, la Meloni o Salvini o Letta o Renzi, avresti dovuto cominciare a gestire l’economia di una piccola provincia, poi piano piano, passare a una provincia più grande, poi ad una regione, poi a gestire una regione più grande e dopo circa 25 o 30 anni, diventerebbero Ministri a Pechno o premier.

Se, ad esempio, guardi la carriera del presidente attuale Xi Jimping, a 15 anni ha sofferto anche lui delle epurazioni di Mao verso la sua famiglia (che era importante) ed è finito in una fattoria. Poi, dopo ingegneria, ha gestito una piccola provincia sperduta, poi una provincia meno sperduta, poi una grande, poi una regione, poi una regione grande come mezza Europa.. e ha sempre avuto un successo economico sopra la media. In pratica, è stato un super manager, perchè in Cina il governo gestisce molto dell’economia e quindi il capo della provincia o regione è responsabile dell’andamento economico e se va bene viene promosso, ma se la provincia fa peggio della media viene spesso rimosso.

Bisogna capire che in Cina il governo locale ha il controllo del sistema finanziario e monetario e di molta attività economica (si calcola gestisca il 20% del PIL secondo ad es. Michael Pettis che insegna a Pechino da 20 anni). Ma questo vuol dire che il premier locale prende il merito o la colpa di come va l’economia. Va bene ? Merito tuo e passi a una provincia più grande. Va male? La colpa è solo tua e la tua carriera ha una battuta d’arresto.

In Cina hai politici scelti con sistema meritocratico, sulla base di come sanno gestire economicamente la provincia, poi la regione, poi la grande regione che viene man mano assegnata. Se non fanno crescere il PIL della loro provincia vengono sostituiti. Oppure se suscitano molto malcontento. Oltre agli obiettivi economici che devono raggiungere, i politici, che sono in pratica dei manager perchè gestiscono le costruzioni, il sistema finanziario e molto altro, però NON DEVONO ESSERE IMPOPOLARI

Non molti sanno che in Cina il partito tiene di continuo dei sondaggi (non pubblici) per sapere cosa pensa la gente su ogni questione e anche sui leader locali. Per chi non ci crede, il mese scorso il governo di Pechino ha proposto il Green Pass al lavoro, ed era il primo caso in Cina, ma lo ha cancellato dopo che è apparso che sui tutti i social e nei sondaggi che il partito tiene, la maggioranza era contraria.

Abbiamo quindi che il più grande paese al mondo, 1,3 miliardi di persone, ha avuto una crescita di 30 volte del reddito medio e ha un sistema in cui il 90% della gente è soddisfatta del governo.

Il sistema cinese è mezzo “socialista” nel senso che appunto il governo locale e nazionale controlla il sistema finanziario, molte aziende chiave, i trasporti, l’energia (tipo l’Italia tra il 1930 e il 1880 se vogliamo…). Poi ha una selezione rigida dei dirigenti locali e nazionali basata sul successo economico come manager. E infine però, anche se non c’è libertà di criticare il sistema o i leader supremi, si monitora costantemente con sondaggi continui. l’approvazione da parte della popolazione

Qui in Italia possiamo imitarne i lati buoni (non ovviamente gli arresti senza processo). Possiamo quindi tornare ad un sistema “misto” con ENI, Snam, ENEL, Hera.. Autostrade, BNL, Intesa, Unicredit controllate dallo Stato. Ovviamente però non possiamo avere politici di mestiere che non hanno mai gestito neanche un bar come la Meloni, Salvini o Di Maio a controllare queste attività economiche essenziali. Abbiamo bisogno di un sistema come in Francia, dove devi esserti qualificato per entrare in un top master di “Amministrazione” (l'”ENA” da loro). Questo sistema alla francese che in pratica seleziona dei manager, eliminerebbe il 96% dei nostri deputati e ministri attuali, che al massimo massimo sono dei prof. di diritto come Conte.

Ma attenzione: se ti fermi solo a questo non funziona, è come avere delle multinazionali coi loro manager selezionati con MBA.

Qui si tratta di gestire per il bene della comunità, non vogliamo manager maligni e senz’anima, odiati da chi lavora per loro e disapprovati spesso e volentieri dal popolo. Per cui, occorre un sistema formale di continui sondaggi o referendum e chi dovesse risultare costantemente impopolare se ne deve andare, anche se è super qualificato.

Conclusione. Occorre:

1) una economia “mista”, con lo stato che dirige come minimo sistema finanziario e banche, l’energia e i trasporti.

2) politici scelti con criteri da manager, perchè appunto hanno responsabilità economiche enormi (e non è vero che “basta scegliere i consulenti tecnici, perchè se non capisci nulla di economia poi scegli Draghi).

3) ma la cosa forse anche più essenziale è un sistema di sondaggi o referendum continui (con il cellulare e a voto palese, per evitare brogli) sul loro operato. Non votazioni ogni 4 anni, ma mese per mese, ogni cosa importante che venga decisa in parlamento o nella regione o comune va approvata con voto diretto dal pubblico.

Nessuna di queste tre cose da sole funziona molto, ad es. se nazionalizzi le banche e poi ti trovi i politici attuali con la responsabilità di come farle gestire non funziona, metti la Meloni o Salvini e questi nominano qualcuno di Bankitalia perchè sono insicuri e non vogliono problemi.

Non funziona neanche se selezioni tutti facendoli passare per esami e titoli, stile Francia dove fanno tutti l’ENA, perchè possono essere lo stesso dei venduti a interessi esteri o gente che fa i propri interessi avendo tutto questo potere economico in mano.

Devi avere quindi anche un sistema di controllo costante, tramite sondaggi o referendum continui, ovviamente tramite cellulare perchè si tratta di dozzine di questioni da approvare ogni anno.

(L’obiezione che il software può essere manipolato, se vuoi, la superi nel modo più semplice, con voto palese e pubblico associato a numero di CI o CF. In pratica, in questo modo tutti vedono come votano tutti e possono controllare cosa succede nel database, pubblico, dei voti. Sarebbe idealmente meglio che i voti anche su questioni locali fossero segreti perchè magari lavori al Comune di Modena e non vuoi che si veda che voti qualcosa che spiace al PD. Sicuro, ci possono casi del genere, ma non è il caso tipico, si parla di votare su tutto. Dall’altra parte, hai il sistema elettorale attuale di votare i partiti ogni 4 anni sulla base di chi appare di più nei talk show (vedi ora la Meloni), che è completamente disfunzionale da decenni. L’unica soluzione è sostituirlo con il voto diretto su ogni questione grande o piccola)

In Cina vedi nella pratica una versione (non esattamente così, perchè i sondaggi il partito li tiene in segreto e non c’è trasparenza) che funziona molto bene. Si tratta di un esempio concreto (di proporzioni enormi perchè è il più grande paese al mondo) da provare anche da noi.

Un’economia per metà socialista, “mista”, gestita da gente selezionata per competenze, ma sottoposta a continui sondaggi e referendum.

Di Giovanni Zibordi

Giovanni Zibordi ha conseguito un MBA presso la UCLA Anderson School of Management, cinque anni di esperienza di consulenza presso le migliori aziende (Mars & Co., Booz Allen Hamilton) e 12 anni nei mercati finanziari come analista, trader e creatore di Cobraf.com. Partner fondatore del sito web di informazioni finanziarie Cobraf.com che offre informazioni su azioni, valute e materie prime, nonché panoramica generale del mercato e analisi delle tendenze. Transazioni di portafoglio replicate in tempo reale. Specialità: conoscenza del mercato internazionale Analisi dei fondamentali e degli eventi economici e mondiali Aggiornamenti in tempo reale sulle tendenze del mercato Con Marco Cattaneo ha scritto il libro “La soluzione per l’euro”.

Pubblicato da Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org

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