Di Rhoda Wilson, expose-news.com
Il Dipartimento degli Affari Interni della Nuova Zelanda ha pubblicato un documento di consultazione contenente proposte di modifica delle procedure di censura. Qui un commento preoccupante della Free Speech Union.
Le proposte includono la nomina di un capo regolatore che avrà il potere di decidere se i contenuti online – compresi i post sui social media – sono “dannosi”. A tal fine, avrà la facoltà di redigere le proprie “linee guida” senza l’intervento del Parlamento. Le proposte permetteranno anche di imporre multe superiori a 200.000 dollari neozelandesi a chi non si adegua alle sue disposizioni.
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Di Dott. Guy Hatchard, expose-news.com
Cosa andranno a soppiantare esattamente i poteri draconiani dell’autorità di regolamentazione?
- Beh ovviamente la libertà di parola – il diritto di dire la propria opinione – sarà eliminata. In altre parole, il normale processo discorsivo sarà messo a tacere dalla paura di punizioni arbitrarie.
- La riforma sostituirà la Carta dei diritti della Nuova Zelanda, concepita per garantire la nostra libertà di pensiero, di coscienza, di espressione e di religione.
- Le misure proposte comprometteranno il diritto di rimanere innocenti fino a prova contraria. In altre parole, una persona che non abbiamo mai incontrato in un remoto ufficio burocratico potrà dichiararci colpevoli e zittirci, indipendentemente dalle circostanze e dalla verità. Sarà la regola delle menti ristrette.
- Sostituirà il processo scientifico e la raccolta di prove con i capricci di un’opinione disinformata.
- Rimuoverà il nostro diritto di controinterrogare qualsiasi accusatore.
- Sostituirà la regola di leggi specifiche approvate da un Parlamento eletto dopo le debite discussioni, che stabiliscono per iscritto i limiti di comportamento, con le decisioni capricciose di un individuo soggetto a tutte le consuete mancanze individuali, tra cui la vulnerabilità all’influenza, al denaro, al potere e alle idee sbagliate.
Questi sono tutti principi che hanno fondato il nostro modo di vivere per secoli. La censura proposta minaccia di riportarci al Medioevo, quando si poteva scoprire se la saggia erborista del villaggio fosse o meno una strega chiedendo al mago misogino locale.
Questa proposta di legge ha tutte le caratteristiche di un Parlamento intenzionato a estendere i propri poteri, a preservare la propria maggioranza, a proteggersi dalle critiche e a isolarsi dalla gente comune. Un Parlamento che ha miseramente fallito nel tenersi al passo con l’editoria scientifica Covid, persistendo invece nella politica degli slogan, con un leader che fatica a definire una donna biologica.
Ma da dove nasce questa follia?
Negli ultimi cento anni, non è sfuggito a perspicaci commentatori sociali che a un certo punto l’umanità sarebbe diventata soggetta a un potere spietato e a una tecnologia senza nome. Tra i visionari ci sono il regista Fritz Lang, gli scrittori Franz Kafka, Aldous Huxley, George Orwell e molti altri. Frank Herbert nel 1965 scrisse in Dune:
“Gli uomini hanno affidato il loro pensiero alle macchine nella speranza che questo li rendesse liberi. Ma questo ha permesso unicamente ai proprietari delle macchine di ridurli in schiavitù”.
Nella preistoria del mondo immaginario di Dune, una guerra guidata dalla tecnologia portò a una rivoluzione e alla creazione di una nuova generazione di scuole che addestravano le menti umane a svilupparsi pienamente. Ciò non è privo di insegnamenti molto concreti per noi oggi. L’uso diffuso dei computer nelle scuole e nelle aziende ha addestrato l’intera popolazione ad accettare la parola dei computer controllati con motivazioni sospette da mani invisibili.
Anche i computer più sofisticati non possono distinguere il bene dal male
Abbiamo riso tutti volentieri della parodia televisiva di Little Britain “il computer dice di no”, senza renderci conto di quanto profondamente si stesse affermando nella nostra vita quotidiana l’autorità dei computer.
L’istruzione storicamente è stata fondamentalmente un processo da persona a persona con l’opportunità di porre domande. Ricordiamo tutti quell’insegnante che ha avuto su noi un impatto maggiore degli altri. La sostituzione di molte funzioni degli insegnanti con i computer ha impoverito l’istruzione. Ci ha addestrato ad accettare e imparare una risposta meccanica. Ci ha insegnato che se non siamo d’accordo con la risposta ufficiale, abbiamo sempre torto.
Fondamentalmente, il processo educativo si è discostato dal normale processo del pensiero. I computer hanno limitazioni importanti. Si basano su un’architettura binaria: sì o no, giusto o sbagliato. Il pensiero umano consente una via di mezzo sfumata, i computer fanno fatica a farlo.
Infatti, i processi fisici reali si evolvono nello spazio virtuale astratto di Hilbert di tutti i possibili percorsi. La legge fisica calcola costantemente un percorso di azione minima [il più breve e semplice, ndt] ed è in grado di intrattenere molteplici possibilità e di rinviare all’ultimo momento possibile qualsiasi decisione che riguardi un evento imminente. La natura in realtà pensa come facciamo noi: esplora prima di decidere, ricorda il passato, custodisce verità immutabili e può creare. Nessun computer può pensare originariamente in questo modo, è controllato da input e limitato dalla sua stessa costruzione binaria.
In effetti, i computer possono essere addestrati a mentire e oggi questo sta accadendo intorno a noi. Un avvocato di uno studio legale di New York ha ammesso di aver utilizzato ChatGPT per reperire deliberazioni giudiziarie precedenti pertinenti che hanno rafforzato il suo caso. La Corte ha scoperto che quelle decisioni erano fasulle, solo creazioni fantasiose di una forma di intelligenza artificiale programmata per cercare di dare risposte.
La regolamentazione è già nelle mani di computer manipolati
Qualsiasi regolatore, autorizzato a decidere cosa è giusto o sbagliato nell’era moderna, si affiderà in ultima istanza al consiglio di computer programmati, come suggeriva Frank Herbert, da persone che desiderano schiavizzare il mondo. Gli uffici governativi sono collegati a reti e database internazionali che forniscono contenuti, opinioni e decisioni già pronte. Reti finanziate da mega corporazioni o basi di potere politico con motivazioni sospette guidate dal profitto e da ideologie estere.
Lo spettacolo di Kiri Allan, Ministro della Giustizia, che questa settimana ha letto il discorso sbagliato davanti a un Parlamento che annuisce, dice tutto. Avrebbe dovuto parlare a sostegno della terza lettura del Freedom Camping Bill, invece, ha letto un discorso a sostegno della seconda lettura del disegno di legge sui veicoli a motore autonomi. Solo due parlamentari dell’opposizione si sono accorti dell’errore. Il Ministro Allan ne era ignaro. La sua successiva scusante data al NZ Herald: “Mi è stato fatto il discorso sbagliato”.
Non è difficile capire che che al Parlamento neozelandese è stata consegnata una politica Covid da attuare senza domande, portando il Paese alla rovina economica, alla polarizzazione sociale e a livelli record di ospedalizzazioni e morti in eccesso.
La scorsa settimana, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (“OMS”) ha pubblicato un documento scientifico avvertendo che i vaccini Covid potrebbero svolgere un ruolo nello sviluppo della sclerosi multipla (vedi il dettagliato rapporto QUI). Quindi, questo è un documento della OMS, una delle organizzazioni più pro-vaccino al mondo, tuttavia i fact checker computerizzati hanno immediatamente gridato al “falso” perché erano stati pre-programmati per negare ogni dubbio sulla sicurezza del vaccino covid.
Questo è il tipo di mondo programmabile in cui i politici si sentono a proprio agio. Un mondo in cui l’opinione è regolata e la verità scomoda viene cancellata a piacimento. Il libro di Timothy Snyder ‘On Tyranny‘ lo esprime molto bene:
Abbandonare i fatti significa abbandonare la libertà. Se nulla è vero, allora nessuno può criticare il potere, perché non c’è alcuna base su cui farlo. Se nulla è vero, allora tutto è spettacolo. Il portafoglio più grande paga per le luci più accecanti.
I pericoli non sono di poco conto, come scriveva preveggentemente Heinrich Heine esattamente 200 anni fa nel suo libro ‘In Der Fremde – in a foreign land’:
Dove hanno bruciato libri, finiranno per bruciare esseri umani.
Il Parlamento vuole ora legiferare per il controllo sulla voce della Nuova Zelanda, la nostra voce. Stanno premendo il pulsante ‘mute’. Dove questo alla fine ci porterà e dove alla fine ci ritroveremo tutti sarà senza dubbio un paesaggio inospitale.
Contatta la Free Speech Union e unisci la tua voce alla loro per opporti alla legislazione che è stata proposta per imporre una camicia di forza al nostro diritto di pensare con la nostra testa.
Di Dott. Guy Hatchard, 04.06.2023
Guy Hatchard, PhD, è stato in precedenza un senior manager presso Genetic ID, un’azienda globale di test e sicurezza alimentare (ora nota come FoodChain ID).
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Fonte: https://expose-news.com/2023/06/04/new-zealand-government-set-up-ministry-of-truth/
Traduzione di OldHunter per ComeDonChisciotte.org