Francisco La Manna intervista Gianfranco La Grassa
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Nel 1989 crolla in maniera repentina l’intero campo socialista europeo e nel 1991 si dissolve l’Unione Sovietica, a conclusione di un periodo, che va dalla fine della seconda guerra mondiale fino a questo evento geopolitico, contraddistinto sostanzialmente da un bipolarismo tra il blocco statunitense e quello sovietico. A questo punto, apparentemente, sembra che la sfera d’influenza globale sia dominata da un monocentrismo americano, anche attraverso un capitalismo di tipo manageriale. Sono gli anni in cui si vede affermare nei paesi cosiddetti industrializzati occidentali il neoliberismo.
Gli anni avvenire saranno caratterizzati da un susseguirsi di crisi economico-finanziarie sintomo di superficie di sconquassi che accadono nel profondo delle dinamiche sociali. Sono anni in cui anche gli assetti geopolitici cambiano con una inversione di tendenza che va verso quello che si può definire multipolarismo, in cui paesi come la Russia e la Cina hanno ripreso a contendersi posizioni di privilegio nello scacchiere mondiale.
Le ultime elezioni americane, che hanno decretato Biden come successore alla Casa Bianca dopo Trump, sono lo spunto di riflessione per questa chiacchierata con il prof. Gianfranco La Grassa.
Buona visione