DI PANAGIOTIS GRIGORIOU
greekcrisis.fr
Il mese di ottobre ha visto il “nuovo” governo di Mitsotakis entrare nel vivo dell’agenda per la cui realizzazione è stato pensato, in perfetta continuità con quello precedente. Il fronte principale? I migranti, che affluiscono copiosi dalle isole al continente, mentre la Turchia organizza addirittura ponti aerei per ammassare potenziali profughi alla frontiera greca. Una volta arrivati, trasportati dalla Marina militare, si riversano negli ospedali, dove hanno la precedenza sui malati locali (che vengono lasciati morire se l’algoritmo informatico di controllo dei costi non riconosce la gravità dei loro casi) e vengono poi ospitati nelle caserme, senza nemmeno che il ministro competente possa vedere cosa succede. L’apparato militare, nato per difendere la sovranità e i confini del paese, oggi è messo al servizio della sua distruzione, mentre quello civile, sull’orlo del collasso, usa le sue ultime energie per tentare di respingere l’invasione e si moltiplicano gli episodi di popolazioni locali che si mobilitano per impedire l’arrivo dei migranti nei propri luoghi. E anche coloro che, in passato, hanno dato accoglienza ai primi disgraziati giunti sulle coste della Grecia, ora dicono – dopo essere stati aggrediti nei loro stessi paesi – “questi sono diversi”.
Da”L’inverno migratorio” – Domenica 13 ottobre 2019
Il vero inverno europeo sta arrivando presto, ma è già tempo di gangster. Gangster di ogni tipo, trafficanti, furfanti, e altri passanti attraverso il sistema finanziario paramilitare, e altri contrabbandieri, ONU e ONG coinvolte nell’invasione migratoria in corso così ben organizzata, le stesse persone che incarnano la componente consustanziale ultima dello stesso sistema paramilitare. Tutto questo, in una guerra ibrida e altrimenti totale, compresa la cosiddetta “climatologia ultima”.
(…..) Tranne per il fatto che è necessario agire rapidamente perché gli europei che non sono [europei] [sono] ancora sufficientemente abbondanti tra gli europei. La nostra isterica durata storica galoppa così bruscamente, che abbiamo appena il tempo di soffermarci su fatti autenticamente reali e necessariamente piccoli. Eppure alcuni di noi a volte se ne accorgono, contro ogni previsione e contro ogni pronostico.
La settimana scorsa è iniziata con la visita ufficiale ad Atene di Mike Pompeo, politico americano e segretario di Stato dall’aprile 2018. E prima di tutto, tutti avranno notato l’entusiasmo sovraeccitato della classe politica “ai comandi” di un gioco controllato da Washington (geopolitica dei mari e guerra con la geometria…. appiattiti tra Turchia e Russia), e poi, dalla “Troika”…. Berlino – Bruxelles – Sóros (saccheggi a tutti i livelli, Balcani, migranti e genocidio dei greci).
Poi ci sono stati i riti di protesta della sinistra comunista contro l’arrivo di Pompeo, un antiamericanismo primitivo e deprimente. Mobilitazioni di sindacati e partiti di “protesta”, soprattutto per elevare il morale delle proprie truppe prima della definitiva sparizione. (…..) Per la maggior parte, questa visita alla ….. colonia, secondo parte della stampa ha soprattutto “ha portato alla firma, sabato, dell’accordo di cooperazione in reciproca difesa tra gli Stati Uniti e la Grecia. Questo accordo, che secondo i sostenitori non richiede l’approvazione del Parlamento greco, amplierebbe la base navale della Sesta flotta americana a Creta, creerebbe basi di droni nella Grecia centrale e una base militare e un impianto a gas naturale ad Alexandropoli. Quest’ultimo permetterebbe di trasportare il gas naturale americano verso la Grecia e poi, attraverso i gasdotti che devono ancora essere costruiti, passando per i Balcani, romperebbe il monopolio russo sul gas nella regione”.
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Nel frattempo… il futuro, appunto, [cioè] l’ondata migratoria pianificata e organizzata sta prendendo il centro della scena in Grecia, e a ragione. Arrivano i migranti, soprattutto musulmani….. e i greci lasciano il loro paese a migliaia, come sappiamo dai saccheggi presentati come una crisi del debito. La città di Samos conta attualmente 6.000 abitanti nazionali e 7.000 migranti, il crollo è in corso nelle isole greche dell’Egeo Orientale, come nel caso, ad esempio, del sistema sanitario di Lesbo secondo le testimonianze di medici che non riescono più a far fronte a questa situazione:
“Una seconda ‘città’ di pazienti è stata aggiunta all’ospedale di Lesbo, l’isola ha 85.000 abitanti. Stratís Kleánthis, rappresentante del personale ospedaliero dell’isola, ha rapidamente sottolineato che i richiedenti asilo, 15.000 persone in tutta l’isola di Lesbo, costituiscono la seconda “città” più grande dell’isola dopo Mitilene, e non può essere paragonata in alcun modo alla stagione estiva e all’arrivo dei turisti. Il 90% dei nuovi arrivati andranno, appena giunti all’ospedale di Mitilene, la maggior parte di loro è indebolita dal viaggio e dalle difficoltà che hanno dovuto affrontare”.
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Il piano sembra aver funzionato bene, con le ONG a Sóros sul terreno che accolgono i migranti illegalmente, e all’interno del paese, la quinta colonna di Sóros, l’Antifa e assimilato, che prepara il terreno con atteggiamenti tra l’intimidazione, la menzogna e la propaganda. Quando, ad esempio, scrivono da qualche giorno sui muri di Atene che i campi di emigranti di Lesbo e Mória sono “paragonabili a Guantamo”, [fanno] un confronto pericoloso e prima di tutto di pura propaganda. Mentre scrivono ancora sui muri per i genitori (greci) “Insegnate ai vostri figli ad amare i migranti” e “fuori i turisti, migranti benvenuti”, almeno questo è chiaro. Inoltre, anche questi piccoli soldati di Sóros ammettono che sono migranti e non rifugiati, come la loro propaganda aveva sostenuto tanto negli ultimi anni.
Stiamo quindi preparando le basi per la sostituzione della popolazione greca, dall’alto e dal basso, che è poi piccola, media e grande, il che è in corso, e non è propaganda o cospirazione, ma piuttosto semplice realtà fattuale, (….) Per inciso, la sostituzione delle popolazioni dei paesi europei – senza naturalmente porre la questione ai presunti popoli e nazioni sovrani e democratici – è semplicemente il programma ufficiale delle Nazioni Unite, e non solo; e può essere consultato qui, in tutta semplicità.
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Il “governo greco”….. quello dei Mitsotakis come dei fedeli compagni di Sóros come i Tsiprosauri, poi fa muovere in questo momento i migranti a migliaia, insediandoli ovunque in Grecia e utilizzando tra l’altro ex caserme abbandonate per mancanza di budget (è il vero senso di austerità imposto dalla Germania imperiale europeista), edifici e terre ancora appartenenti al Ministero della Difesa (….).
In una sincera intervista, rara per un politico, il ministro della Difesa Nikos Panayotopoulos ha riconosciuto che i funzionari delle Nazioni Unite e delle ONG e i gestori dei campi di immigrati non gli hanno concesso il permesso di visitarli, eppure in molti casi questi campi sono ex caserme, un patrimonio che appartiene, almeno sulla carta, al Ministero della Difesa. (…)
Questa dichiarazione del Ministro ha fatto arrabbiare anche il Primo Ministro Mitsotákis, ma è una rara ammissione diretta della situazione coloniale della Grecia e di gran parte della gestione mafiosa sul campo da parte dell’ONU e di altre ONG e gruppi simili. (…..) la macchina migrante è ben collaudata e tutto ha un prezzo preciso (contrabbandieri, materiale, attrezzature, a seconda della destinazione e del tipo di barca, fino ad arrivare al noleggio di yacht a 3000€ per migrante, quotidiano “Real News” del 13 ottobre 2019.
C’è anche questa settimana quest’altra intervista ancora più franca con il Presidente dei siriani di Grecia, Anouar Bakri, che denuncia le pratiche mafiose di alcuni funzionari greci del Servizio responsabile delle richieste di asilo, ma che denuncia anche la “mafia delle Nazioni Unite e delle ONG”, come dice….:
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“Tutte queste ONG, questi gangster hanno alle spalle un padrino, un leader, e questo padrino non è altro che l’Alto Comitato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, lo chiamiamo High Rapacity, perché tutto il denaro passa attraverso di loro, e con la Commissione di Bruxelles con cui collaborano; vogliono trasformare la Grecia in una discarica perché hanno già fatto della Turchia una discarica, vogliono quindi creare una seconda discarica. “” (…)
Allo stesso tempo di ….. emergenza, il Ministero dell’Istruzione, che non è più chiamato nazionale, ufficialmente da qualche anno, e per una buona ragione, ordina l’accoglienza dei migranti in 304 scuole superiori e collegi in tutto il paese ex-reale, “è un caso prioritario”, dice la stampa della settimana.
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Il “governo” dei 100 giorni agisce secondo l’agenda del nuovo ordine del mondo, turbine eoliche ovunque e radicalizzazione del divieto di fumo nei luoghi pubblici “perché è una priorità”. (…)
Ci sono anche questi altri numerosi casi, moltissimi, di pazienti oncologici la cui terapia arriva troppo tardi o non arriva affatto, dato che gli ospedali pubblici sono spesso privi di cure adeguate e che l’attesa è lunga, diverse settimane, anche diversi mesi. Gli oncologi ora denunciano apertamente la rigorosa e obbligatoria informatizzazione delle loro procedure con il Sistema Sanitario, quando sottopongono un trattamento per la validazione, destinato ai loro pazienti e nell’emergenza.
Il processo è doloroso, i documenti nel file da digitalizzare sono molto numerosi e tutto deve stare in due megabytes. E se la risposta è negativa, a volte è addirittura motivata da presunti “dettagli tecnici” del caso. “Questo Comitato [che decide] è poi intoccabile, impossibile da raggiungere telefonicamente per meglio difendere la causa mortale di una paziente, ed ora, ad esempio, una mia paziente di questa settimana è morta perché la risposta positiva, finalmente arrivata dopo due rifiuti, è giunta il giorno prima della sua morte” (testimonianza di un medico, radio 90.1 FM, 15 ottobre, mattino).
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A parte il fatto che la gestione apertamente globalizzante di alcuni cosiddetti “file” come quello dell’immigrazione può poi avere esiti diversi dal previsto. Questa settimana, i migranti del campo di Samos hanno aggiunto al caos già esistente terribili lotte tra afghani e siriani, incendi dolosi e minacce alla popolazione greca, i negozi sono stati chiusi, l’isola è stata posta in stato di emergenza e le scuole sono state chiuse per due giorni, e sembra che questo sia solo l’inizio, [dice] la stampa della settimana.
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Da Festa nazionale – “Martedì 29 ottobre 2019”
Il paese è stato… addobbato per la sua festa nazionale il 28 ottobre. Nel 1940, fu il grande “NO” del generale Metaxás e dell’intero paese ancora reale davanti all’ultimatum di Mussolini. Nel 2019 e da quasi dieci anni ormai, la Grecia, dalle élite pseudo-politiche divenute territorio [di conquista], ha detto “SÌ” agli invasori, a cominciare dalla Debitocrazia, tranne che la “governance” attraverso il debito era solo l’inizio. In un senso, ma solo in un senso, i tempi stanno cambiando.
Un piccolo secolo dopo, i greci sperano che i vicini e amici italiani… non si trovino nella loro stessa situazione: Debitocrazia, colonizzazione europeista e globalista, inclusa persino l’attuale invasione migratoria. Tremila migranti alla settimana entrano illegalmente in Grecia al momento e, secondo la stampa, si prevede che 120.000 “si insedieranno in tutto il paese”. Il piano è co-organizzato dalla Turchia, dall’ONU, da Bruxelles, dalla mafia della nebulosa di Sóros e, naturalmente, dalla Germania, potenza coloniale per eccellenza, ma anche indebolita dai tempi attuali.
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La sostituzione della popolazione greca era iniziata con la partenza di quasi un milione di greci dal 2009 su una popolazione di dieci milioni di abitanti, e questo è il significato esatto del discorso di Dominique Strauss-Kahn al “Parlamento greco” nel dicembre 2010:
“La possibilità di permettere ai giovani di andare all’estero è un problema crescente in molti paesi. E’ importante motivarli nel loro approccio perché, una volta tornati a casa, avranno acquisito esperienza. Capisco la loro disperazione quando decidono di andare all’estero. Bene, una volta ripristinata la normalità e la crescita, beh, beh, torneranno a casa“, stampa greca, dicembre 2010.
Una pianificazione che interessa quasi tutti i paesi della parte meridionale della cosiddetta Unione Europea, più di 700.000 greci, al 70% laureati e giovani, sono stati poi spinti a lasciare il loro paese tra il 2009 e il 2015, più di 100.000 greci all’anno dal 2016, quindi si può dire che un milione di greci sono già stati sostituiti da quasi lo stesso numero di migranti dal 2015; naturalmente i dati globali e reali sui migranti non sono noti perché nascosti dai mandarini locali.
Allo stesso tempo, secondo i dati statistici, “il rischio di povertà e di esclusione sociale osservato riguarda il 31,8% della popolazione greca nel 2018, in diminuzione rispetto al 2017, ma rimane particolarmente elevato, in particolare rispetto a prima del 2009. Questa percentuale della popolazione a rischio di povertà, che corrisponde a 3.348.500 persone su dieci milioni di abitanti, secondo i dati Eurostat, colloca la Grecia al terzo posto tra gli Stati membri dell’Unione europea su questo parametro, con la Bulgaria e la Romania rispettivamente al primo e al secondo posto”, stampa greca, ottobre 2019.
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Esaminiamo un po’…. il lato greco. Con il pretesto del presunto debito, il paese è tutelato e perde la parte di sovranità che i Poteri gli hanno storicamente lasciato. L’impoverimento della classe media, che è passata dal 75% al 30% della popolazione, sta causando l’esodo delle forze vive della nazione, come si diceva una volta, e le nascite stanno ovviamente crollando sempre più. I beni pubblici, compresi gli immobili e i terreni, sono soggetti all’agenzia fiduciaria estera controllata dalla Troika allargata, nonché alle entrate fiscali, per un periodo di 99 anni (Memorandum di Tsípras 2015-2016). Lo stesso vale per la proprietà privata, che è stata venduta e sequestrata dalle banche e che attualmente viene offerta a fondi rapaci stranieri, e poi a migliaia di persone.
“I fondi atterrano massicciamente ad Atene”, così recita la stampa tradizionale, “siamo interessati ad alloggi per giovani dai 20 ai 40 anni, come a Berlino”, dichiarano gli invasori così appena sbarcati (stampa greca, ottobre 2019). Ne deduco che questi giovani non potranno più essere greci, saranno quelli della classe media mondiale e, naturalmente, dei migranti attuali che ripopoleranno gli appartamenti che i greci non possederanno più, come già avviene con i programmi di ripopolamento della Grecia, attraverso l’affitto di appartamenti, finanziati dagli stessi, dall’ONU, da Bruxelles, dalla mafia della nebulosa di Sóros e, naturalmente, dalla Germania. La Chiesa di Grecia partecipa anche a questa operazione, offrendo parte del suo patrimonio abitativo ai migranti, l’attuale progetto è cofinanziato dalla Chiesa evangelista della Renania, diciamo ancora una volta come per caso, il sito della Chiesa greca qui presente.
Sì, perché la Germania ha deciso di chiudere i confini della Grecia al Nord (Albania, Bulgaria, ex Repubblica jugoslava di Macedonia) e questo accordo è ovvio e sufficientemente tradito dai fatti, un accordo che direi [c’è] altrettanto tra Turchia, Bulgaria e Germania…. paesi alleati durante la Grande Guerra, ma diremo che le guerre sono finite in Europa…buona battuta.
Il paese è attivamente “preparato”, condizionato alla sua nuova realtà, alle sue “nuove” popolazioni. Ma qua e là, la gente del posto resiste, come a Vrasna, Comune di Volvi vicino a Salonicco, quando la settimana scorsa gli abitanti hanno impedito l’arrivo di autobus con 200 migranti, anche se scortato dalla polizia “greca”, e fatto tornare indietro. Va notato che a Vrasna dal 2018, ci sono tanti abitanti quanti sono i migranti temporaneamente stabiliti, e che la stagione turistica di questa località costiera ha sofferto enormemente, come si dice sul posto, a causa della massiccia presenza di migranti (stampa greca della settimana). In ogni caso, a Vrasna, gli altri migranti… non si sono stabiliti e i piccoli albergatori locali che hanno accettato di affittare alle ONG di Sóros si sono infine ritirati sotto la pressione della stragrande maggioranza degli abitanti.
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Tre giorni dopo la festa nazionale, i Mitsotakiani alla Soros presenteranno al “Parlamento” di Atene, una legge quadro, che incorporerà nella legge greca le disposizioni globaliste dei diritti dell’umanità, ONU ed europeista, con l’obiettivo di costringere gli Stati e le nazioni a far stabilire nelle loro case diversi milioni di migranti, concedendo loro diritti ordinari, anche straordinari (istruzione, lavoro, salute, natalità, ricongiungimento familiare, cultura, religione, riconoscimento dei diplomi), a coloro che arrivano essenzialmente senza documenti, ma sempre dotati di smartphone ben riforniti.
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Questo blog sta diventando vecchio, il suo secondo articolo risale esattamente al 29 ottobre 2011: il nostro Hermès non era ancora di questo mondo, un’eternità intera, violenta e poi estenuante. Aiutateci a continuare, le donazioni sono le uniche risorse, e l’indipendenza è tutto.
Da “Migrazione e xenocrazia” – Martedì 5 novembre 2019
E’ il tempo dei migranti ed è l’invasione del paese in [questi] presunti momenti di pace. In violazione di ogni logica, di democrazia, ignorando la volontà degli abitanti e dei funzionari locali eletti, il governo Mitsotákis e gli altri servi di Merkel e Sóros insistono nell’imporre l’eventuale sostituzione della popolazione greca con più di 80 nazionalità di migranti che la Turchia trasporta in aereo con la sua compagnia aerea nazionale sul suo territorio, anche dal Sud America, prima di scaricarli in Grecia. La Grecia è quindi in subbuglio e poi ovunque, gli abitanti e molto spesso anche i funzionari locali eletti si ribellano. Inverno in vista, insalata cruda e stagionale.
Sì, il paese reale sta resistendo e sta cercando di non affondare definitivamente se possibile. In tutta la Grecia continentale e prima nella Macedonia greca, poi nelle isole dell’Egeo, sindaci e abitanti stanno bloccando strade e porti per impedire l’arrivo di nuovi migranti. Gli adepti di Sóros (partiti di sinistra, antifascisti, ONG, governo di destra e altri intellettuali che si nutrono di europeismo totalitario), così come la stampa tradizionale, a volte si riferiscono al “razzismo”, a volte alla “xenofobia”, o altrimenti, descrivono qualsiasi reazione popolare come “fascista”, mentre trasmettono la peggiore minaccia alla sovranità e alle libertà popolari mai vista fino ad oggi, e molto più a lungo che mai.
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Come dice giustamente il mio amico, lo storico e scrittore Olivier Delorme, “capire, ad esempio, che (….) l’attuale troika non è la prima ad aver indebolito la sovranità della Grecia. Capire anche perché il debito è sempre stato uno strumento di dominazione straniera e di controllo sul paese. Una situazione familiare a cui i greci danno un nome: xenocrazia”.
Il migrazionismo, che costituisce la prossima tappa xenocratica, è una colonizzazione capovolta, organizzata, a quanto pare, dalle stesse pseudo-elite che hanno organizzato la colonizzazione alla vecchia maniera. (…)
Gli autobus diurni trasportano i turisti sotto l’Acropoli mentre gli autobus notturni, se possibile su strade sterrate, trasportano i migranti negli alberghi che li accettano nella Grecia continentale, al fine di evitare le strade che i residenti e i funzionari locali eletti avranno bloccato. La Marina nazionale (?) scarica persino migranti sul continente dalle isole, contribuendo così all’insicurezza e al caos e, inevitabilmente, alla sconfitta del paese, nonostante il suo giuramento e il suo ruolo e missione di difesa del paese e della sua sovranità (…..) Xenocrazia quindi.
(…..) Anche la stampa tradizionale, come il quotidiano “Kathimeriní”, ammette questa… nuova prova greca. Le tensioni si sono intensificate in tutto il paese con l’insediamento di migranti, sempre più presenti, proteste e “blocchi” da parte dei residenti e delle autorità locali quando i migranti e i rifugiati si spostano dalle isole, mentre i flussi verso le isole del Nord Egeo rimangono costanti. Gli incidenti più recenti si ripetono, come quelli di Giannitsá e Sérres di prima mattina, dove i residenti hanno cercato di impedire agli immigrati di alloggiare negli alberghi, causando tensioni”.
“Un incidente simile si era verificato 24 ore prima nel porto di Kos, dove, oltre agli abitanti, aveva partecipato alla mobilitazione anche il sindaco dell’isola, impedendo ai migranti di sbarcare dalla nave che li trasportava. Inoltre, una decina di giorni fa, circa 400 immigrati di Samos, che dovevano essere alloggiati nella regione di Vrasná vicino a Salonicco, hanno trovato chiuse le porte degli alberghi della regione. La mobilitazione della popolazione locale aveva già disturbato il loro arrivo. Tutto questo mentre la situazione sulle isole è fuori controllo nonostante gli sforzi per sbloccare la situazione trasportando i migranti nell’entroterra, mentre gli arrivi giornalieri dalla Turchia continuano” (Kathimeriní” 3 novembre).
Sì, nel porto dell’isola di Kos, il sindaco e gli abitanti hanno persino fatto spostare mezzi pesanti e macchine edili, il rapporto è qui e il video è qui. “Le isole stanno crollando sotto lo sbarco migratorio, la vita locale è ingestibile, tra la disorganizzazione dei servizi sanitari e di sicurezza, poi [ci sono] furti, danni alle imprese e alla produzione agricola, furto di bestiame, persino l’uccisione di cani e gatti, per non parlare degli attacchi e talvolta anche dello stupro e dei tentativi di stupro, atti commessi dai nuovi arrivati. Tutto questo, compreso il vandalismo che è diventato frequente nelle cappelle e nelle chiese, e questo non è privo di importanza, anche dal punto di vista della mentalità… (…). Nel frattempo, la Turchia via Turkish Airlines, trasporta diverse migliaia di migranti dall’Asia, dall’Africa e persino dall’America centrale e meridionale, per circa 50 euro a biglietto, e poi li riversa in Grecia attraverso la sua rete di contrabbandieri, ONG, c’è anche un’industria che produce in Turchia le migliaia di imbarcazioni di cui i contrabbandieri hanno bisogno, è tanto un’industria ed è un business molto lucrativo per alcuni”, analisi e relazione attraverso la trasmissione di Antónis Kokkoríkos su 90.1 FM, domenica 3 novembre primo pomeriggio.
(…..) Tutta questa decostruzione non è casuale e anche questo calendario del fascismo progressista è ampiamente provocato. “L’insediamento pianificato di migranti ovunque in Grecia porterà matematicamente al caos e al disordine ovunque, il che è il desiderio della Turchia”, dice il giornalista Trángas – trasmissione mattutina del 4 novembre 2019. “Nella misura in cui le informazioni del Ministero dell’Ordine Pubblico e di altre fonti sono accurate, l’insediamento dei migranti continuerà in tutta la Grecia continentale, in ogni città e villaggio con una percentuale dell’1%, 3%, 3%, persino 5% della popolazione greca; così le reazioni attuali appariranno bazzeccole di fronte a ciò che accadrà ovunque tra un po’. E il sangue scorrerà, gli scontri si intensificheranno e devo dire al caro Ministro Chryssohoidis che la polizia non sarà in grado di affrontarli e che le unità dell’esercito dovranno intervenire”.
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“Le forze di occupazione – quelle della Troika – hanno deciso di utilizzare la Grecia come centro di smistamento per i migranti. Accetteranno solo i ricchi, gli scienziati e, come dice giustamente la signora Bakoyánnis, sorella del Primo Ministro Mitsotákis, accetteranno teste bionde e cattolici, e lasceranno quasi tutti quelli che oggi sono qui. Cioè, gli ignoranti, di religione diversa, aggressiva e selvaggia, e questo a causa della fame e della miseria”.
“Abbiamo anche avuto incidenti e manifestazioni a Salonicco a favore e contro il movimento dei migranti. Un clima esplosivo sta gradualmente prendendo forma nel paese e sembra che gli sforzi dei tedeschi, e in particolare di alcuni circoli della Società Aperta di Sóros, siano finalizzati alla creazione di zone economiche speciali, come il Myanmar, che utilizzeranno manodopera a basso costo, compresi i migranti. Investimenti o progetti di costruzione piuttosto rapaci e predatori, come in Ellinikón sul sito dell’ex aeroporto di Atene”.
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Gli invasori, dal confine greco-turco a nord, stanno già mostrando le conseguenze immediate, così come la logica della guerra ibrida, di cui i migranti sono solo una fase. (…..) Quello che è stato descritto da Evros è scioccante, perché questi invasori illegali non solo vogliono rubare, ma anche prendere vite umane.
Quello che Giórgos Apostolópoulos, residente nella regione, ha appena rivelato a questo proposito, affiancato da Dimítris Kolios, reporter della radio locale in FM 93.6, è semplicemente scioccante. Qualche ora fa (4 novembre), 15 migranti lo hanno circondato fuori dalla sua capanna, tenendo in mano bastoni e asce. Ha reagito immediatamente sparando la sua arma contro di loro per intimidirli e sono fuggiti. Anche Nikos Lambridis ha rilasciato un’intervista sulla stessa stazione radio. Il presidente dell’Associazione Venatoria di Évros ha denunciato altri cinque incidenti avvenuti in dieci giorni da immigrati nella regione. I migranti organizzano imboscate contro i cacciatori della regione, a volte rubando anche le loro auto.
“Le cose non sono più come una volta. Questi nuovi migranti sono diversi. In passato abbiamo accolto i migranti nelle nostre case, li abbiamo dato loro da mangiare, abbiamo riscaldato i loro figli per proteggerli. Mi sono trovato di fronte a queste nuove persone, sono tutti giovani uomini, armati di bastoni e asce. Ho sparato e poi sono riuscito a tornare indietro per stare un po’ più al sicuro fuori dalla foresta. Questi non sono gli stessi uomini [di prima]. Sono giovani, sono aggressivi, sono selvaggi. E non possiamo sapere da dove vengono. Ho dato l’allarme…..i nostri se ne occuperanno”.
(…)
E ‘il tempo dei migranti ed è l’invasione del paese in tempo di pace, presunta [ovunque] tranne che nei bistrot alla moda della crema di Atene. Potere xenocratico, guerra e dominio. Ma altrettanta tenacia e resistenza a tutti i livelli. Inverno in vista, duro, come da stagione.
TRADUZIONE per www.comedonchisciotte.org A CURA DI FRANZ-CVM
ottobre 2019