di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)
“Certi Amori fanno dei giri immensi e poi ritornano”, canta Antonello Venditti in una delle sue più belle canzoni. Stessa cosa possiamo dire avviene per la politica, gestita secondo i criteri delle fratellanze, dove si può essere messi in “sonno” per un po’ di tempo per poi tornare alla ribalta nel momento del bisogno.
E’ il caso del professor Giulio Tremonti, ormai nuovamente lanciato in pista nelle file del partito di Fratelli d’Italia guidato dalla sorella di loggia Giorgia Meloni.
E’ noto che entrambi facciano parte dell’Aspen Institute e chi se non Tremonti avrebbe potuto sottoscrivere l’essenziale fidejussione a garanzia dei poteri, sull’operato di Giorgia e dei suoi fratelli di partito, qualora come molto probabile sia, si siederanno sulle poltrone di governo?
E’ certamente lui ad aver trasferito a Giorgia Meloni, il “mantra” principe neo-liberal, secondo cui il debito pubblico sarebbe un fardello che dovrebbero ripagare le generazioni future. Concetto che, la “pasionaria” della Garbatella – la cui conoscenza in materia di economia non va oltre i buoni spesa del supermercato – ripete ormai da tempo, come un pappagallo, nelle sue ospitate in tv e altrove.
Ed eccolo l’economista di Sondrio, fresco e pimpante, di nuovo onnipresente nei principali talk-show e sulle prime pagine dei giornali di regime, ricominciare il suo hobby preferito, ovvero le profezie:
E’ in arrivo una tragedia sociale
ci avverte Giulio Tremonti, ospite a In onda su La7 [1] – “c’è una crisi finanziaria globale in arrivo. La crisi che arriva è molto simile a quella del 2008 che avevo previsto: una crisi drammatica e complessa”.
E’ vero l’ex ministro delle Finanze, dimostrando doti da veggente, di cui non perde occasioni di vantarsi, ebbe modo di prevedere in anticipo la famosa crisi finanziaria del 2008 partita dal crollo della Lehman Brothers.
Tutti noi definiti “occidentali” sappiamo bene che mondo abbiamo avuto e vissuto da quel 2008: una sofferenza continua per famiglie ed imprese che hanno dovuto affrontare una escalation infinita di eventi negativi, appositamente programmati e che stanno conducendo, in primis l’economia europea, ai livelli del “terzo mondo”.
Quindi c’è poco da stare sereni, quando Giulio parla, emette sentenze ed il peggio puntualmente avviene. E visto come ci azzecca, il mondo dei passionari della preveggenza sta seriamente pensando di abbandonare i libri di Nostradamus per gettarsi nella lettura di quelli di Tremonti.
“Si rischia un nuovo ’29…..” [2] – così in profondità colpendo il centro del bersaglio, si spinse Tremonti alla vigilia dello scoppio della crisi finanziaria dei subprime nel 2006 negli Stati Uniti, che come sappiamo poi ebbe gravi conseguenze sull’economia mondiale, in particolar modo nei paesi sviluppati del mondo occidentale, innescando la grande recessione (da molti considerata la peggior crisi economica dai tempi della grande depressione).
La sensazione è che la scenografia ed il ruolo ritagliato per il ritorno di Giulio Tremonti in politica, sia quella mitologica, volta a far credere alla gente che siamo in presenza di una nuova Cassandra (la sacerdotessa del tempio di Apollo da cui ebbe la facoltà della preveggenza).
Ma in realtà il “buon Giulio”, di divinatorio ha ben poco, mentre è ben fornito di tutte le “stellette” necessarie per servire e garantire gli interessi del “Potere”, come del resto ha sempre fatto.
Per i ben informati, le meraviglianti previsioni di “Don Giulio da Sondrio”, non sono affatto il frutto di poteri paranormali, ma bensì di sussurri romantici nell’orecchio da parte di amicizie giuste e “particolari”.
Nei salotti che contano, si vocifera che la “profezia” sulla crisi scoppiata poi nel 2008, potesse essergli stata suggerita dall’amico Andrea Martino Da Rio, che in quel periodo era in Lehman Brothers (ci rimase per ben 10 anni dal 2003 al 2013).
Ma al di là del gossip di chi avrebbe passato la velina o meno, quello che è certo, dietro al farsi bello di Tremonti, non si nascondo nel modo più assoluto particolari capacità extrasensoriali ma solo ottimi suggeritori, ben posizionati nelle stanze dove si prendono le decisioni.
Inavvertitamente potremmo aver sdoganato un metodo di analisi infallibile per cercare di capire quello che ci sta arrivando addosso: individuare chi è il suggeritore delle nuove profezie di Tremonti..
Tremonti pare anche divertirsi nei panni di Nostradamus o se preferite del Mago Otelma, a seconda del livello di credibilità che si vuole attribuire al personaggio. Ma di contro al Tremonti-show, c’è la realtà della gente ed il numero altissimo di morti che l’avverarsi di dette previsioni – o per meglio definirli “suggerimenti” – si portano dietro.
Guardiamo bene la realtà, qui di previsto e prevedibile non c’è un bel niente, anzi, quello che puntualmente avviene, è tutto ben programmato ed orchestrato dai poteri profondi che hanno tutto l’interesse affinché ciò avvenga. E di conseguenza le previsioni di Tremonti non sono altro che l’annuncio di quello che lui è a conoscenza sta per accadere.
Del resto cosa volete che accada all’economia di un paese come il nostro stagnante da decadi, con altissima disoccupazione e precarietà, che viaggia a suon di continui surplus governativi e dove il tasso di povertà aumenta di giorno in giorno…. se dopo due anni di lockdown per la pandemia ci aggiungiamo la devastante tassazione surrettizia che sta colpendo imprese e famiglia attraverso il fenomeno inflattivo in corso!
Non occorre certo il nuovo (si fa per dire), economista di Fratelli d’Italia per prevederlo.
Quindi Tremonti, certamente frequentatore di certi “party” esclusivi sa ed è ben informato, ma ben si guarda dal dirci la verità fino in fondo e quali sono le reali soluzioni, che ci sono, per mettere fine a questa immane ed infinita tragedia.
Infatti, alla domanda del giornalista Telese, se in caso di vittoria, una volta al governo, Tremonti fosse in grado di difendere e proteggere gli italiani dalla catastrofe prevista, il professore non va oltre il suggerire la solita misura – che ogni politico ripete da sempre a memoria – del taglio delle accise sulle bollette ed i carburanti.
Tremonti, giustamente punzecchiato dal giornalista, pur essendo nuovamente in pista con tutta l’arrogante voglia di voler governare ancora gli italiani, ci dice chiaramente che lui non sarà in grado di fare nulla, proprio perché le decisioni non verranno prese a livello “domestico” e neppure come ben sappiamo all’interno delle istituzioni democratiche degli Stati, ma bensì nel bel mezzo di meeting a carattere globale come il G20, che hanno il solo scopo di formalizzare quanto già deciso prima nelle stanze dei “Veri Poteri”.
Fa veramente impressione ascoltare con quanta freddezza e con l’assoluta intenzione di non fare niente per cambiarla, Tremonti ci testimoni questa agghiacciante verità.
“Dobbiamo gestire subito la parte dell’energia e poi in arrivo abbiamo l’alterazione del sistema finanziario. Lei pensa che con l’inflazione che va dal 9 al 10 per cento in su possano reggere i tassi di interesse al 3 per cento? Io credo che sono enormi i problemi che ci arrivano addosso” – ci avverte ancora, con fare profetico, Tremonti.
Ancora con la politica monetaria, come del resto aveva già fatto indicando in maniera completamente errata, il Quantitative easing (QE), come il principale responsabile del fenomeno inflattivo. Ora è il turno dei tassi e pare proprio che Tremonti, anche in questo caso, ci indirizzi verso la strada sbagliata, ovvero quella di alzarli ancor di più.
Insomma, Cari Amici, se riguardo alle profezie sulle catastrofi, pare proprio che Tremonti abbia le amicizie giuste e fidate, al contrario in fatto di misure a rimedio dei disastri conseguenti, per il bene del popolo italiano, è urgente che allarghi la cerchia a costo di diventare poligamo.
Non faccio in tempo a terminare l’articolo che Giulio Tremonti parla e pontifica ancora: “Lo scostamento di bilancio, con l’inflazione e la speculazione in netta ripresa sarebbe una misura molto rischiosa: la speculazione è sempre in agguato”
L’argomento è ancora la soluzione al problema caro-bollette, e sinceramente con queste dichiarazioni, Tremonti lascerà più interdetti i suoi compagni di partito che chi vi scrive. Megas ormai non ha più nessun dubbio sul ruolo che è stato affidato all’economista di Sondrio nel nuovo corso che i “poteri italiani”, intendono intraprendere.
Voglio proprio vedere come farà Giorgia Meloni a conciliare le posizioni contrarie di “Giulio” agli scostamenti di bilancio, con il tema della forte propensione a “uscire fuori” dai classici parametri europei, nell’ottica di sgravi fiscali e sostegni di vario genere, che è ancora uno dei punti fermi del centrodestra.
Insomma, se non è un teatro questo! Mentre i ragionieri di Draghi improvvisamente dopo 30 anni, arrivano ad affermare che i deficit di bilancio non sono più un problema; arriva Tremonti – da molti venduto in antitesi a Draghi, come il salvatore della patria – a dirci che invece lo sono e che non c’è arma contro la speculazione.
Mi spiace per chi gli crede ancora, ma di Tremonti non mi fido.. lui e Draghi sono due facce della stessa medaglia.
di Megas Alexandros
Fonte: Giulio Tremonti: Nostradamus o Mago Otelma? – Megas Alexandros
NOTE:
[1] In Onda – Puntata del 26/8/2022 (la7.it)
[2]Tremonti preoccupato: “Si rischia un nuovo ’29” | Giulio Tremonti