L’elevato consumo di zucchero è da tempo associato a numerose patologie sempre più frequenti in età pediatrica come l’obesità, il diabete di tipo II e le malattie cardiovascolari.
Negli ultimi anni è stato evidenziato anche l’effetto sul tessuto epatico, c’è stato infatti uno studio dell’Ospedale Bambino Gesù che ha dimostrato che il fruttosio aggiunto a cibi e bevande è responsabile di scatenare meccanismi simili a quelli dell’alcol. Infatti, a differenza del glucosio che può essere utilizzato quasi da ogni cellula del nostro corpo, il fruttosio può essere metabolizzato soltanto dal fegato perché questo è l’unico organo in cui è presente il suo trasportatore.
La ricerca ha verificato che ogni grammo in eccesso rispetto al fabbisogno giornaliero (circa 25 grammi) accresce di una volta e mezza il rischio di sviluppare malattie epatiche gravi.
Dunque la steatosi, che un tempo era un problema solo degli adulti, è diventata anche una patologia infantile.
Cosa puoi fare per proteggere la salute dei tuoi figli (e anche la tua)?
– Evita bibite gassate e ultradolci. Un solo bicchiere di queste bevande (oltretutto diffusissime nei distributori di palestre, stadi, scuole) contiene il 44% del fabbisogno di zucchero giornaliero di una persona. Non pensare di fare meglio scegliendole nella versione ligth: in questo caso sono ricche di edulcoranti artificiali che nel tempo aprono la strada al diabete o a patologie ben peggiori.
– Elimina dalla lista della spesa anche yogurt alla frutta (meglio comprarlo al naturale e aggiungerci della frutta fresca di stagione al momento del consumo), pancarré (morbido e appetibile ma ricco di destrosio che è sempre zucchero), merendine, biscotti, creme spalmabili, budini, gelati, caramelle, gomme da masticare e dolci confezionati. Hanno il più delle volte un contenuto di zucchero alto. Prepara pane e dolci in casa ogni volta che è possibile.
– Abituati (e fai abituare i bambini) gradualmente a gusti meno dolci e, quando vuoi dolcificare in modo sano, senza comunque esagerare, meglio farlo con la frutta secca (ad esempio l’uvetta sultanina e le albicocche secche) o i malti (di riso o d’orzo) contenenti maltosio e maltodestrine che hanno sì un indice glicemico elevato, ma il vantaggio di non contenere il fruttosio. L’importante è che ci sia insieme anche un grasso (come ad esempio un buon olio di oliva o noci o pistacchi o una crema di mandorle) che rallenta la velocità di assorbimento del glucosio nell’intestino.
– Un ulteriore consiglio è infine quello di mangiare frutta e dolci lontano dai pasti, a maggior ragione se già questi pasti sono ricchi di carboidrati.
Purtroppo la pubblicità non aiuta, anzi crea una cultura alimentare insana, e la gioventù di oggi che guarda tanta – troppa TV – ne è profondamente influenzata.
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VB