Non sono poche le persone che si trovano in una condizione di STEATOSI EPATICA NON ALCOLICA, hanno cioè quello che volgarmente viene chiamato “fegato grasso”. Sono circa il 25% della popolazione mondiale.
Anche se il più delle volte non ci sono fastidi, è bene comunque non sottovalutare la problematica perché, se si procede con lo stesso stile di vita e quindi con un ulteriore accumulo di grasso nelle cellule del fegato, si può giungere nel tempo anche all’infiammazione di questo importante organo e infine alla cirrosi. A maggior ragione le cose si complicano se alla steatosi epatica si associano insulino resistenza e altre condizioni come obesità, diabete di tipo 2 e iperlipidemia che, nel complesso, rendono la situazione più seria.
Già in passato studi clinici hanno evidenziato l’utilità dell’esercizio fisico regolare per le persone con fegato grasso dimostrando che il movimento riduce il peso, la circonferenza della vita e comporta un miglioramento della pressione sanguigna, della sensibilità all’insulina e degli enzimi epatici. Alcuni lavori scientifici hanno anche appurato che l’esercizio fisico induce cambiamenti nei livelli di metaboliti endogeni prodotti dal microbiota intestinale, a loro volta responsabili di benefici per la salute.
Adesso un nuovo studio dell’università della Finlandia orientale pubblicato su Scientific Reports ha confermato l’efficacia dell’esercizio fisico regolare riscontrando cambiamenti metabolici nel tessuto adiposo, nel plasma, nell’urina e nelle feci dei pazienti partecipanti alla ricerca pur in assenza di cambiamenti nella dieta.
In sintesi sono state arruolate 46 persone con steatosi epatica non alcolica che hanno iniziato a praticare un’attività fisica regolare per 12 settimane senza, però, cambiare modo di nutrirsi.
Cosa è successo? Pur essendo stati istruiti questi soggetti a mantenere inalterate le loro abitudini alimentari e pur non avendo perso peso, il successivo controllo dei valori ha evidenziato effetti benefici migliorativi in tutto il corpo e, soprattutto, una riduzione significativa della concentrazione di glucosio plasmatico a digiuno e della circonferenza della vita, diminuita in modo evidente. Inoltre gli autori dello studio hanno riscontrato un’effettiva influenza dell’allenamento regolare sul cambiamento della composizione e funzione del microbiota intestinale che, a sua volta, ha determinato differenze nel metabolismo degli aminoacidi, dei lipidi e degli acidi biliari.
Riscontri importanti; TUTTAVIA, poiché lo studio ha avuto un numero limitato di soggetti, gli stessi ricercatori hanno concluso il loro lavoro auspicando ulteriori e più ampi studi in modo da rafforzare i risultati osservati.
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