DI RAUL ILARGI MEIJER
Che l’Europa lasci che quasi 1.000 persone muoiano nel Mediterraneo in una notte non dovrebbe essere una sorpresa per nessuno, almeno non per coloro che sono ancora svegli ogni tanto. La crisi dei migranti verso il Club Med sta andando avanti già da lungo tempo, e l’unica reazione dell’Unione Europea è stata di tagliare sul bilancio e sulle operazioni nella zona, non di aumentarli.
Così, quando il New York Times apre con “I leader europei si sono confrontati lunedì con una crisi umanitaria nel Mediterraneo…” , sono a un miglio e mezzo di distanza dall’essere onesti. Bruxelles sa benissimo cosa sta succedendo da anni, e ha deciso di fare meno di nulla.
L’onere di gestire la situazione era stato imposto a Italia, Malta, Grecia, e a una manciata di attivisti privati compassionevoli, come se fosse una sorta di problema locale, o persino turistico, mentre la crema dell’Europa tornava a casa dalle eleganti feste d’inaugurazione dei loro edifici ‘ufficiali” da un miliardo di euro, per poi ritornare a spingere verso una maggiore austerità sui paesi membri. Qualcuno deve pagarli quegli edifici.
L’Unione Europea portò via le operazioni di soccorso all’Italia alla fine dell’anno scorso e subito tagliò il budget di due terzi. Salvare la vita dei migranti era semplicemente considerato troppo costoso. Non si sopravvive nella politica europea se non si esprimono chiaramente le proprie priorità.
L’8 marzo, io scrissi ‘Europa, L’unione in fallimento morale’, e le cose sono solo peggiorate da allora. Se la stampa internazionale, e vari leader mondiali, non li avessero costretti a esprimersi durante il fine settimana, la classe di Bruxelles non avrebbe tuttora mosso un dito riguardo al dramma dei migranti, e si sentirebbe ancora a suo agio a nascondersi dietro all’idea che la maggior parte di essi anneghino fuori dalle acque europee.
Nella loro riunione di lunedì, un gruppetto di ministri degli Interni e degli Esteri dell’UE ancora una volta non è giunto a nessuna conclusione significativa; lo dovranno fare i Presidenti e i Primi ministri questo giovedì. Si potrebbe quasi sperare in un’altra grande tragedia prima di tale data, così la cinica ipocrisia che governa l’Europa sarebbe ancora una volta sotto gli occhi di tutti. Dal mio articolo dell’8 marzo:
Lungo il suo lato meridionale, l’Unione Europea affronta il problema forse per lei più scabroso -oppure la lascia del tutto indifferente? – perché non fa nulla per risolverlo: le migliaia di migranti che cercano di attraversare il Mediterraneo per arrivare in Europa ma troppo spesso periscono nel tragitto. Gli Italiani si svenano, nel tentativo di salvare il maggior numero di migranti possibile (oltre 170.000 lo scorso anno!), e ci sono privati cittadini – pure Americani – che vi fanno affluire milioni di dollari, ma l’UE in se stessa ha una politica globale pari a zero mentre le persone continuano a morire davanti alla sua porta di casa tutti i momenti. La linea ufficiale di Bruxelles è che l’Unione Europea pattuglia soltanto la linea costiera europea, ma gli annegamenti avvengono per lo più al largo della Libia. Almeno l’Italia e altri navigano là per alleviare la miseria umana.
E ora il problema minaccia di espandersi in una dimensione interamente nuova e aggiuntiva, con gli estremisti islamici come l’ISIS pronti a viaggiare assieme ai migranti per avere accesso all’Europa, con l’obiettivo di lanciare attacchi terroristici. Dopo aver chiuso un occhio sulla questione per anni, l’Europa si scoprirà ora miseramente impreparata a questo nuovo sviluppo. Perciò, aspettatevi ancora smargiassate e forza bruta laddove non ce n’è mai stato il motivo o necessità. E’ il Medio Oriente europeo oggi.
E sapete la novità? Di forza bruta si tratta.
L’UE si appresta a lanciare operazioni militari contro i trafficanti di uomini In Libiaa
L’Unione Europea si prepara a lanciare operazioni militari contro le reti di trafficanti in Libia ritenute colpevoli di inviare migliaia di persone a morire nel Mediterraneo. Una riunione di emergenza dei Ministri degli Interni e degli Esteri svolta in Lussemburgo il lunedì, tenuta in risposta alle notizia di svariate centinaia di decessi d’immigrati stipati in un peschereccio al largo della costa libica nel fine settimana, ha anche deciso di potenziare i pattugliamenti nel Mediterraneo e di dare alla loro modesta missione navale un mandato più ampio di ricerca e soccorso per salvare vite umane. Un vertice dei leader dell’UE si terrà a Bruxelles questo giovedì per concertare i dettagli delle misure frettolosamente approvate lunedì. [ ..]
Nella riunione “si sono individuate alcune azioni” che mirano a combattere le bande di trafficanti principalmente in Libia, come “la distruzione di navi”, ha affermato la Mogherini. Dimitris Avramopoulos, il commissario europeo per le questioni relative alle migrazioni, ha affermato che l’operazione sarà di tipo “civile-militare”, sul modello della precedente azione militare nel Corno d’Africa per combattere la pirateria somala. L’azione militare avrebbe bisogno di un mandato delle Nazioni unite. Nessun dettaglio è stato fornito sulla vastità e la portata dell’operazione proposta, né su chi dovrebbe prenderne parte. Ma i leader europei a partire da David Cameron a Angela Merkel, a Matteo Renzi, il Primo Ministro italiano, sono stati molto determinati, lunedì, nell’individuazione della lotta contro i trafficanti di uomini come priorità assoluta nel tentativo di arginare una crisi che sta sfuggendo ad ogni controllo.
Che non tutti su questo pianeta abbiano perso completamente il loro senso dei valori morali non conta molto se coloro che non ne hanno conservato nessuno sono, ancora una volta “eletti” ai più alti incarichi. Ma ancora:
[ ..] Save the Children ha accusato l’UE di tergiversare mentre i bambini muoiono annegati, dopo che non sono riusciti a concordare un’azione immediata per impostare un’operazione europea di ricerca e soccorso nel Mediterraneo.
L’AD di Save the Children Justin Forsyth ha detto: “Ciò di cui avevamo bisogno da parte dei Ministri degli Esteri dell’UE quest’oggi era un’azione salva-vita, ma essi hanno tergiversato. Il summit di emergenza di giovedì è ora una questione di vita o di morte. “Con ogni giorno di ritardo perdiamo altre vite innocenti e l’Europa scivola in un abisso d’immoralità. Proprio ora, gente alla disperata ricerca di una vita migliore sta annegando nella politica. Dobbiamo ripartire col salvataggio – e ora.”
Questo è molto vero. Ma l’annegamento nella politica è proprio ciò su cui l’elite dell’UE, ma anche Cameron, la Merkel e Renzi, hanno fondato la loro carriera politica. Loro non chiedono di meglio che lasciar affogare anche tutti intorno a loro, e sicuramente non si sono fatti nessuno scrupolo a proposito di qualche povero diavolo anonimo e senza volto che ai loro elettori potrebbe non ispirare abbastanza simpatia da dargli una fetta di pane ammuffito.
Ironico, in quanto, come Patrick Boyle ha giustamente osservato oggi: “Temiamo l’arrivo di immigrati che abbiamo attirato qui con la ricchezza che abbiamo rubato a loro.” Ma di questo potrebbero non accorgersene mai.
Invece di diffondere ragionevolezza, i leader europei hanno sempre più paura delle potenziali perdite elettorali che possano derivare dalla crescente xenofobia che si sta diffondendo nel continente. La politica è un gioco matematico disciplinato esclusivamente dal minimo comune denominatore. Non dalla morale.
Ma, naturalmente, sanno ancora come usare le parole, come riferisce la BBC :
Il Rappresentante della Politica estera dell’UE Federica Mogherini ha affermato che il decalogo messo a punto nei colloqui in Lussemburgo è stato una “forte reazione da parte dell’UE alle tragedie” e “mostra un nuovo senso di urgenza e di volontà politica”. “Stiamo sviluppando un senso veramente europeo di solidarietà nella lotta contro la tratta di esseri umani – alla fin fine.” [ ..]
Che l’Europa abbia il coraggio di dire cose del genere la dice lunga su chi sia il loro pubblico: la stragrande maggioranza sono persone che non prestano alcuna attenzione, che se ne infischiano, o che pensano che meno africani arrivino in Europa, meglio è.
In un sistema democratico funzionante, si potrebbe dire di sbattere fuori quelli che hanno fallito, farli – come si usava dire – “affrontare le conseguenze delle loro azioni”, ma Bruxelles non ha tale sistema. La Mogherini dovrebbe finire per strada, in quanto la responsabilità politica finale per la tragedia è sua, ma lei non ci finirà.
E non vi è di sicuro alcun meccanismo per sbattere fuori i responsabili dei governi dei vari stati membri. Un’alternativa, magari, alle elezioni che si terranno per lo più tra anni, quando per allora la loro condotta ignobile sarà stata ormai dimenticata o offuscata da “più importanti” problematiche quali la viabilità, le accise sulla benzina e i tagli alle pensioni:
Il Primo Ministro maltese Joseph Muscat ha affermato che il disastro di domenica al largo della Libia è stato “un punto di svolta”, aggiungendo: “Se l’Europa non lavora insieme la Storia la giudicherà molto male.”
Nessun problema, Sig. Muscat, la Storia giudicherà l’UE molto male a prescindere da ciò che farà da questo momento in poi, e per molte ragioni. Negligenza omicida è solo una delle tante.
Nel frattempo Martin Schulz, a quanto pare non proprio il più sveglio della combriccola, si offre volontario per incriminare se stesso:
Martin Schulz, il Presidente del Parlamento Europeo, ha espresso rammarico per ciò che ha definito come apatia europea sulla crisi migratoria. “Quante persone dovranno affogare affinché in Europa agiamo?” ha chiesto in una dichiarazione. “Quante volte vogliamo esprimere la nostra costernazione, solo per poi tornare alla nostra routine quotidiana?”
Per l’appunto, sig. Schulz, quante altre volte lo farà lei? Io penso che, se lei ne avrà la possibilità, lo farà davvero molte altre volte. E non sento nessuno chiedere le sue dimissioni, perciò anche lei sembra essersela cavata bene. Se, d’altro canto, le piace affermare che neanche il Presidente del Parlamento europeo abbia il potere di salvare vite umane, ci si chiede quale sia il motivo per cui esista un parlamento del genere, e che abbia un presidente, in primo luogo.
Lei può avere il potere o no. E se ce l’ha, ne ha anche la responsabilità. Ecco com’era strutturata una volta la politica, e per una buona ragione. Se e quando le persone muoiono a causa di ciò che lei fa o trascura di fare, lei “ne affronta le conseguenze”. Il fatto che un tale meccanismo non accenna nemmeno a esistere nell’UE esprime chiaramente che essa sia stata costruita miseramente e malamente fin da subito.
E non è che essa abbia fallito in modo spettacolare solo nelle acque del Mediterraneo. Ha fallito miseramente allo stesso modo in Grecia, dove si continua a spingere sulle richieste di maggiore austerità davanti a persone che soffrono la fame, e in Ucraina, dove l’Unione Europea è complice, attraverso un “governo” che sostiene, della perdita di almeno 50 mila vite umane secondo quanto sostengono i servizi di intelligence tedeschi.
La conta dei morti sale, e Bruxelles non rassegnerà mai le dimissioni. E’ davvero quanto mai il momento di porre fine a questa unione blasfema.
Fonte: www.theautomaticearth.com
Link: http://www.theautomaticearth.com/2015/04/why-europe-lets-people-drown/
21.04.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DELIO GUIDATO