Draghi bis dal Quirinale? La Repubblica Presidenziale è alle porte

SALVINI SEMPRE PIU’ STRETTO NELLA MORSA!!! ormai la definitiva trasformazione della LEGA, da sovranista ad europeista è già stata decisa da GIORGETTI

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di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

per ComeDonChisciotte.org

 

Il ministro leghista Giorgetti: «Draghi può guidare il governo anche dal Quirinale. In Europa Salvini decida da che parte stare, non con la Afd»

Sono le parole di Giancarlo Giorgetti, riportate alcuni giorni fa dal Corriere della Sera, a sbattere in faccia direttamente agli elettori della Lega, che ormai quel partito non li rappresenta più.

Del resto, che la Lega, con poco tatto e per niente discrezione, avesse da tempo intrapreso un totale cambio di rotta sui temi principali e cari ai suoi elettori (euro e sovranismo) che l’avevano portata ad ottenere grossissimo consenso elettorale…. beh!!! questo ce ne eravamo accorti un pò tutti, dalla gente, ai sondaggisti, fino alle urne, che nelle ultime amministrative hanno visto il crollo del partito di Salvini.

Chi tutto questo lo aveva capito ed anticipato, è stato oggetto di attacchi da coloro che ancora in buona fede covavano la speranza di un improvviso ritorno alle origini da parte di Salvini. Molti addirittura con l’ingenuità tipica dei bambini, prefiguravano perfino, che tale cambio di rotta fosse il frutto di una fine strategia, una sorta di riedizione del “Cavallo di Troia” da posizionare all’interno delle stanze di Bruxelles.

“Mettetevi l’animo in pace!!!”….. la Lega, quella che sbraitava contro l’euro, quella che inveiva contro le regole assurde di Maastricht, quella che voleva abbassare le tasse, quella che non avrebbe mai governato con la sinistra e mai avrebbe accettato provvedimenti discriminatori che violano le liberta personali, quali il “green-pass”…. Signori miei quel partito è finito!!!!

E non ve lo dico io che scrivo questo articolo, ve lo dice direttamente colui che ormai è chiaro da tempo, ne definisce ed impartisce la linea politica.

Giancarlo Giorgetti ministro del governo Draghi è l’uomo ombra del partito, probabilmente, anzi certamente quello di cui si fidano i poteri italiani ed internazionali per poter continuare i loro disegni, affari ed interessi.

«Draghi potrebbe guidare il convoglio anche dal Quirinale»: così il ministro leghista dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, come raccontato a Bruno Vespa per il libro «Perché Mussolini rovinò l’Italia (e perché Draghi la sta risanando)» in uscita il 4 novembre per Mondadori Rai Libri. «Già nell’autunno del 2020 le dissi», dichiara Giorgetti a Vespa, «che la soluzione sarebbe stata confermare Mattarella ancora per un anno. Se questo non è possibile, va bene Draghi». E il governo? «Draghi potrebbe guidare il convoglio anche da fuori. Sarebbe un semipresidenzialismo de facto». (1)

Giorgetti da Vespa non usa mezze parole, e prefigura senza vergogna ed un totale disprezzo della nostra Costituzione, un “presidenzialismo de facto”, con Draghi che dopo essere eletto Presidente della Repubblica, potrebbe anche continuare a svolgere le attuali funzioni di Premier.

Mi vengono i brividi, non tanto per l’ipotesi di presidenzialismo che potrebbe anche trovarmi d’accordo a livello di opinione personale, ma su come oggi i nostri rappresentati politici guidati da dietro dai poteri forti, si permettano di farsi spregio delle fondamenta democratiche del nostro paese. Un Giorgetti qualunque, si permette di cancellare, in piena autonomia, i principi fondamentali della nostra costituzione (che ricordiamo solo il Parlamento con maggioranza qualificata può cambiare), così, in un colloquio da Bruno Vespa.

In un paese civile, una tale affermazione sarebbe già oggetto dell’attenzione degli organi preposti a valutare tali dichiarazioni all’interno di un possibile attacco alla nostra democrazia.

Ma come può, e scusate se insisto, un rappresentante del popolo per di più ministro di un governo, prefigurare che il Presidente della Repubblica possa anche fare il Primo Ministro, contravvenendo al principio fondamentale della nostra Costituzione che identifica la nostra struttura democratica come una Repubblica Parlamentare.

Ma andiamo alle parole che Giorgetti ha riservato nei confronti di Salvini, praticamente dettandogli la linea e spingendolo al passo definitivo:

A proposito del leader della Lega, Giorgetti spiega che «se vuole istituzionalizzarsi in modo definitivo, Salvini deve fare una scelta precisa. Capisco la gratitudine verso la Le Pen, che dieci anni fa lo accolse nel suo gruppo. Ma l’alleanza con l’Afd non ha una ragione». A chi gli chiede se «Salvini la svolta europeista l’ha fatta?», l’esponente leghista risponde dicendo: «È un’incompiuta. Ha certamente cambiato linguaggio. Ma qualche volta dice alcune cose e ne fa altre. Può fare cose decisive e non le fa». (1)

Giorgetti ha in mente una Lega nel Ppe, «perché io non ho bisogno di un nuovo posto. Io voglio portare la Lega in un altro posto». (1)

“Io voglio portare la Lega in un altro posto”…. più chiaro di così, cari elettori della Lega!!!!

Giorgetti dunque vuole portare la Lega in un altro posto, ovvero dove stanno i poteri italiani ed europei, ovvero nello stesso posto dove stanno PD e M5S (con i quali stanno governando), ovvero dove vogliono portare il mondo chi lo comanda realmente. E questo conduce direttamente a quello che il disegno del “Great Reset” ha in mente, su come dovranno essere trasformati gli Stati democratici moderni…. ovverosia, fine della democrazia, dei diritti e delle libertà personali conquistati con il sangue dai nostri avi, nel secolo passato.

Giorgetti, che stupido non è, chiaramente si sente forte per arrivare a fare certe affermazioni; da un lato ha dalla sua Draghi che sappiamo attiguo ai poteri internazionali, e dall’altro lato, sul fronte nazionale, ha certamente il suocero di Salvini, tale Denis Verdini, che insieme a Silvio Berlusconi, non ha mai fatto mistero del desiderio di spingere il genero verso tali poteri che di fatto sono contigui a quelli che fanno e disfanno nel nostro paese.

A questo punto il gioco è fatto, la morsa è sempre più stretta e la Lega è nelle esclusive mani di Giorgetti, a meno che qualcuno ancora più ingenuo di quegli che ho nominato sopra, non venga a farmi credere alla favola, che i “poltronari” nouvelle-chic da salotto….. Bagnai, Borghi e Rinaldi saranno quelli che ribalteranno il tavolo armati di maschere e coriandoli.

Era una battuta si intende!!!!

 

Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

03/11/2021

NOTE

(1) Giorgetti: «Draghi può guidare dal Colle. Svolta Ue di Salvini? incompiuta. Afd? Senza ragione»- Corriere.it

 

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