Si chiamano BHA e BHT (idrossianisolo butilato e idrossitoluene butilato) e sono antiossidanti fenolici sintetici usati per conservare alcuni comuni alimenti. Nel 2019 un’indagine del ‘Il Salvagente’, il mensile leader nei test di laboratorio contro le truffe al consumatore, li ha trovati in quasi tutte le grandi marche di gomme di masticare.
Indicati con le sigle E320 ed E321, secondo una ricerca coreana pubblicata su Science Direct, il BHA e il BHT inducono disfunzione testicolare. In sostanza gli scienziati hanno potuto riscontrare che l’esposizione costante al BHA può portare a tossicità testicolare attraverso disfunzione mitocondriale, stress ER e livelli anormali di calcio nel testicolo.
Pensando alla diffusione che hanno i chewing gum e al fatto che li consumano anche i bambini, c’è da preoccuparsi.
Anche perché il campo di applicazione di questi additivi, utilizzati per prevenire l’ossidazione della materia grassa, è davvero ampio: oltre alle gomme da masticare – prodotto in realtà non soggetto ad irrancidimento lipidico, quindi non se ne capisce la necessità di utilizzo – li possono contenere oli, grassi, margarine, patatine fritte, ma anche alimenti consigliati per combattere il colesterolo come le noci perché spesso, quando vendute confezionate senza guscio nelle pratiche bustine tascabili, vengono addizionate di BHA.
Lo stesso vale per il burro di arachidi e conviene leggere l’etichetta di dadi, zuppe e piatti pronti poiché non è difficile trovare l’E320. Anche la pasticceria industriale a volte vi ricorre per mantenere la fragranza e la croccantezza.
Dunque sono tante le occasioni per introdurre nel nostro organismo queste sostanze.
E i pericoli non sono solo quelli messi in evidenza dalla ricerca coreana. Infatti lo Iarc (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ritiene che BHA e BHT abbiano proprietà cancerogene. Eppure, l’Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ne consente l’uso.
Pareri discordanti anche negli Stati Uniti. Qui l’Fda (Food & Drug Administrazion) ne consente l’uso limitato, mentre l’US Department of Health & Human Services li ritiene cancerogeni.
La giustificazione spicciola (e stupida) che, in genere, si dà per l’utilizzo di determinate sostanze tossiche è che in piccole dosi non danneggiano. Ma in realtà trovandosi, come abbiamo visto, in una miriade di prodotti alimentari, e quindi assunte in continuazione, non è così.
Quanti di noi, facendo la spesa, fanno attenzione e leggono bene le etichette?
E quanti sanno decifrare i numeri e i termini utilizzati?
Sapere cosa si sta mangiando è fondamentale per salvaguardare la propria salute.
Accrescere la nostra consapevolezza diventa sempre più urgente.
E sempre più fondamentale diventa il capire non solo cosa mangiamo, ma come ci curiamo e quali rischi corriamo con le nuove tecnologie valutando sempre in maniera attiva e critica tutte le informazioni che riceviamo perché in gioco c’è la nostra salute, la nostra vita e quella delle persone a noi care.
Solo noi siamo i responsabili di noi stessi, qualunque scelta facciamo. E il più delle volte, il nostro interesse, l’interesse per la nostra salute, non coincide con quello di chi produce, di chi finanzia e di chi consiglia.
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VB