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La Redazione

 

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DISTOPIA SULLA STRISCIA DI GAZA

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A cura di Bosque Primario
Il 22 Novembre 2017
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DI GIDEON LEVY

Haaretz

Solo a un’ora di distanza sta succedendo una catastrofe umana, un disastro umanitario, un orrore di cui Israele porta il peso della colpa — ma ci si occupa delle accuse di violenza sessuale al giornalista televisivo Alex Gilady

L’intervista di Ayelett Shani allo psicologo israeliano Mohammed Mansour (su Week’s End del 10 nov. e su www.haaretz.com) è uno dei documenti più scioccanti, terrificanti e sconvolgenti pubblicati negli ultimi tempi.

Se Israele fosse una società morale e non una società nazionalista, con un cervello lavato, le sue fondamenta tremerebbero. L’argomento, la tempesta del giorno avrebbe dovuto essere che ” C’è una catastrofe umana in atto a solo un’ora di distanza, un disastro umanitario, un orrore di cui Israele è responsabile, e invece ci si occupa delle accuse di aggressione sessuale contro il giornalista della TV Alex Gilady.

Mansour è tornato da una visita nella Striscia di Gaza , come volontario per Physicians for Human Rights — Israel. È un esperto nel trattamento dei traumi e nessuno può restare indifferente alle osservazioni fatte dopo le sue due ultime visite. Nessuno, né di Destra, né di Sinistra, chiunque abbia una briciola di umanità ne resterebbe scioccato.

Ha raccontato che oltre un terzo dei bambini che ha incontrato nel campo profughi di Jabalya è stato vittima di abusi sessuali, i genitori  devono pensare alla  guerra per la sopravvivenza,  soffrono di depressione e non sono capaci di proteggerli. A Gaza è impossibile evitare che bambini e genitori vivano questo trauma perché questo trauma non finisce e non finirà. Adulti e bambini vivono in mezzo ad un dolore terribile, nessuno è sano di mente a Gaza. Caos, questa è la parola.

Mansour descrive la distopia, una società che sta cadendo a pezzi. Devastazione. Gli abitanti di Gaza mostrano una sorprendente resistenza, spirito e solidarietà nelle famiglie, nei villaggi, nei quartieri e nei campi, dopo tutte le piaghe che li hanno colpiti: profughi, figli di rifugiati, nipoti di profughi e profughi di rifugiati,  tutto sta cadendo a pezzi.

Mansour l’ha chiamato lotta totale per la sopravvivenza, con dipendenza dagli antidolorifici come ultima spiaggia. Non c’è rimasto nulla della Gaza che conoscevamo. Nulla ci ricorda più la Gaza che amavamo. “Sarà difficile  creare una nuova umanità a Gaza. Gaza è un inferno ”  dice Mansour.

Quello che ha raccontato Mansour, per quanto duro, non dovrebbe sorprendere nessuno. Tutto è stato fatto seguendo le regole del libro, il più grande libro di esperimenti sugli esseri umani  e questo è l’unico risultato che ci si poteva aspettare, dopo che sono rimasti incarcerati, dentro una enorme gabbia,  due milioni di persone per più di dieci anni, senza nessuna via d’uscita e senza nessuna speranza di uscire.

Il blocco della Striscia di Gaza è il più grande crimine di guerra che Israele abbia mai commesso. Questa è la seconda Nakba, ancora più terrificante di quella precedente e questa volta Israele non ha nemmeo la scusa della guerra o degli arabi in fuga. Nemmeno la scusa di un security eccessivo riesce più a convincere nessuno, tranne che gli israeliani che vengono incitati contro Gaza.  Solo loro non hanno nessun problema morale con quella gabbia umana costruita sul loro confine. Solo loro trovano mille scuse e accuse contro il mondo intero, qualcuna falsa, come l’affermazione che Hamas è andato al potere con l’uso della forza o che i primi razzi Qassam sono arrivati subito dopo il ritiro israeliano del 2005 dalla Striscia di Gaza – tutto va bene pur di mettere a tacere una coscienza che del resto è sempre stata assopita  – dopo tutto, quelli sono arabi.

Stiamo parlando di Gaza. Stiamo parlando di esseri umani. Decine di migliaia di bambini e bambine senza nessun presente e senza nessun futuro. Sacrifici umani, il cui destino non interessa nessuno.

Nelle pause tra un attacco crudele di Israele e l’altro, tra le rovine – che Israele ha prodotto senza motivo – che nessuno ha ricostruito, Gaza è  andata oltre ogni più miserabile previsione. Le Nazioni Unite hanno detto che entro il 2020 la Striscia di Gaza potrebbe diventare “inabitabile”. Nel 2017, è già un inferno.

Israele non ha permesso a nessun giornalista israeliano di entrare nella Striscia di Gaza per più di un decennio — tanto per risparmiare loro il leggero disagio che potrebbe causare il  dover vedere certe cose. I  Volontari di Medici per i Diritti Umani, tutti arabi, sono gli unici israeliani che riescono ad entrare a Gaza. Il rapporto di Mansour è un rapporto che è uscito di contrabbando dal ghetto, perché la striscia di Gaza può essere paragonata a un ghetto.

Con la testa bassa e con un nodo in gola, dobbiamo gridarlo. Gaza è un ghetto e il mondo resta in silenzio.

 

Gideon Levy

Fonte: https://www.haaretz.com/

Link: http://apjp.org/dystopia-in-the-gaza-strip/

9.11.2017

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario

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